Stavo
lì, all'ombra di una quercia rigogliosa. Guardavo la pietra
piantata
nell'erba verde. Non riuscivo a credere, a distanza di un anno ormai,
che il mio amore mi avesse lasciato.
Abbassai
lo sguardo, che cadde sulla fotografia che tenevo in mano. C'eravamo
io e lui sorridenti, mentre ci abbracciavamo. Eravamo felici
all'epoca. Ci amavamo e pensavamo che avremmo passato tutta la nostra
vita insieme.
23 Maggio 2009
Camminavo
sul marciapiede velocemente, cercando di arrivare al parco il
più in
fretta possibile. Kloe, la mia migliore amica, mi aveva chiamata
d'urgenza chiedendomi di raggiungerla.”Questione
di vita o di
morte”
mi disse.
Arrivai
e lei mi abbracciò.
“Ehi,
Kim. Come va?” mi chiese.
“Bene...
direi. Te?”
risposi.
“Mmmh...
bene. Andrebbe meglio, però, se tu riuscissi a farti dare il
numero
di quel ragazzo laggiù.” mi fece gli occhi dolci
mentre mi
indicava un ragazzo girato di schiena che giocava a calcio con altri
quattro ragazzi. Sbuffai, ma andai subito dal tipo.
Mi
avvicinai pian piano cercando di fare l'indifferente.
“Scusa?”
gli dissi una volta dietro di lui. Si girò. Oh, cavolo.
Rimasi
stupita. Il ragazzo aveva capelli castani e occhi azzurri bellissimi,
i lineamenti del viso erano perfetti, scolpiti nel minimo dettaglio.
Sotto la maglietta a righe aderente si potevano vedere i muscoli.
Era... a dir poco bellissimo.
“Ciao.
Ti posso essere d'aiuto?” mi chiese rivolgendomi un sorriso a
trentadue denti.
“Ehm...
si. Vedi la ragazza laggiù? Beh.. vorrebbe il tuo
numero.” .
L'avevo fatto altre volte, ma non ero mai stata così
diretta. La
colpa era di questo magnifico ragazzo che mi faceva perdere la
cognizione della realtà.
“Il
numero te lo do, ma solo se mi prometti che non lo darai a
lei.” mi
disse finendo con una risata. Poi continuò, vedendo che non
ridevo
alla sua battuta
“Non
mi interessa quella ragazza. Mi interessi tu. Piacere Louis, Louis
Tomlinson.” mi porse la mano. La strinsi e
dissi:”Kimberly
Johnson. Kim per gli amici.”
Louis
sorrise soddisfatto. Poi ci scambiammo i numeri, ci salutammo con un
'ci vediamo
presto'
e tornai da Kloe. Le dissi che non ero riuscita ad avere quello che
cercava e andammo a casa.
23
Maggio 2014
Con
una semplice foto mi tornarono in mente mille cose passate insieme al
mio unico amore. Il giorno in cui ci incontrammo, quando mi chiese di
uscire per la prima volta, il nostro primo bacio, la nostra prima
volta. Eravamo giovani, stavamo insieme da ormai tre anni e ci
amavamo e volevamo sentirci uno la metà dell'altra.
Così provammo.
Ricordando quel giorno, tornarono a galla sensazioni bellissime, ma
difficili, perchè non l'avrei sentite mai più.
Incominciai a
piangere, le lacrime scendevano dal mio volto e cadevano sulla
fotografia.
Mi
chinai e raccolsi l'album dall'erba e vi infilai la nostra foto. Lo
sfogliai e ne trovai un'altra. Ritraeva me e lui... il giorno
dell'incidente. Il 23 maggio 2013.
23 Maggio 2013
“Dai,
amore che facciamo tardi.” mi disse Louis sbucando in camera.
“Arrivo,
un attimo” dissi ridendo chiudendogli la porta in faccia.
Mi
chiusi gli ultimi due bottoni del cardigan che mi rimanevo, poi
infilai le mie converse nere. Presi la borsa a tracolla dalla sedia e
uscii, non dimenticandomi la macchinetta fotografica. Scesi le scale
di corsa e mi attaccai a Louis. “Finalmente!”
disse. Mi stampò
un dolce bacio sulle labbra.
“Ti
amo” gli dissi.
“E'
per questo che usciamo oggi, no?! Esattamente quattro anni fa ti
conobbi.” mi disse.
“Io
sinceramente mi aspettavo mi dicessi qualcos'altro, ma
vabbè.” mi
staccai da lui e feci la finta offesa. Lui mi segui e mi
abbracciò
da dietro.
Mi
sussurrò in un orecchio:”Lo sai che ti amo
anch'io!” e mi lasciò
un bacio sul collo. Io girai il viso e lo baciai. Louis si
staccò da
me e intrecciò semplicemente la dita alle mie.
“Allora,
che facciamo?” chiesi dopo un po' che camminavamo.
“Prima
andiamo al nostro parco, poi direi... casa mia.” mi disse
malizioso.
“Mi
piace l'idea.” e ridemmo insieme.
Andammo
al nostro parco, dove ci sedemmo su una panchina e cominciammo a
scambiarci effusioni.
Restammo
lì fino a che non sentimmo il mio stomaco brontolare e fummo
costretti ad alzarci.
Andammo
a casa di Louis. Lui aprì la porta e c'erano le luci tutte
spente,
segno che non c'era nessuno in casa. Il mio ragazzo non si prese la
briga di accenderle, ma andò lo stesso in cucina.
Là,
su un tavolo pienamente ricoperto di petali rossi, c'erano delle
candele che accese appena entrò nella stanza. C'era
apparecchiato
per due e, sotto ai piatti, c'erano delle tovagliette a forma di
cuore.
“Wow!”
mi lasciai scappare.
“Sono felice che ti piaccia. Ci ho messo
tutto l'amore che provo per te.” mi disse. Si
avvicinò a me, mi
cinse i fianchi e mi baciò. Le nostre lingue si
intrecciarono e
nostri occhi si cercavano. Era tutto estremamente perfetto. Ci
staccammo per riprendere fiato e lo abbracciai.
“Ti
amo Louis. Ricordalo per sempre.” gli dissi.
“Ti
amo anch'io, Kim. Sarai mia. Per sempre.” mi baciò
la testa.
“Me
lo prometti?” gli chiesi.
“Sarai
per sempre mia. Niente e nessuno potrà separarci Kim, non
dubitarne
mai. Ti amo più qualsiasi altra cosa. Te lo prometto. Per
sempre.”
mi rispose calcando sulle ultime due parole. Con un sorriso mi
staccai da lui e mi sedetti a tavola, pronta a mangiare.
Mi
alzai dal tavolo dicendo:”Era tutto buonissimo Louis, ti
giuro.
Potresti cercarti un lavoro da cuoco o una roba simile. Ma ora devo
proprio andare, sai com'è mia madre.”
Erano
circa venti minuti buoni che glielo dicevo, ma non voleva lasciarmi
andare.
“Uff,
ok. Allora, ti accompagno fuori.” mi disse. Raccolsi tutte le
mie
cose e uscii di casa.
Percorremmo
tutto il vialetto mano nella mano poi attraversai la strada. Louis mi
chiamò ed io mi fermai.
“Kim?
Ti amo.” mi disse. Gli sorrisi e gli
dissi:”Anch'io”.
Si
sentii un forte rumore di un grosso veicolo che cercava di frenare.
Mi girai e vidi questo grosso furgoncino che si avvicinava
violentemente a me. Mi vidi la vita passarmi davanti, mi girai verso
Louis che mi guardava straziato. Poi corse verso di me.
Tutto
quello che ricordai fu Louis che mi spingeva via, che mi salvava la
vita. Poi il silenzio più totale. Mi alzai dall'asfalto.
Louis, per
terra. Il furgoncino rivolto su di un lato e le gambe di Louis sotto
di esso.
Corsi
da lui.
“Amore
mio, no!” gridai. Gli misi le testa sul mio grembo e gli
presi la
mano. Ti
prego,
non lasciarlo morire.
Continuavo a pensare. Ovviamente mi rivolgevo al Signore là
sopra.
“Kim...”
disse Louis, senza voce. Tutto quello che riuscii a fare fu piangere.
“Ti
prego, dimmi che non te ne vai.” gli chiesi.
“Non
me ne vado. Ti ricordi? Per sempre.” mi rispose. Ma sapevo
che non
mi aveva dato la risposta giusta.
“Ti
prego combatti. Sii forte. Per me, per te. Per
noi.”
e altre lacrime solcarono il mio viso.
Louis
aprì gli occhi. Mi guardò e anche a lui
uscì una lacrima.
“Kim...
ti ho amata sin dal primo momento e sappi che ti amerò per
sempre.
Promettimi che ti rifarai una vita, che mi dimenticherai.” mi
disse.
“Louis,
te lo prometto.” il mio ormai era solo un lamento confuso
alle
lacrime.
“Ti
amo, Kim. Addio.” Louis chiuse gli occhi.
“Ti
amo Louis.” gli dissi. E chiusi le porte del nostre amore con
un
ultimo bacio.
23 Maggio 2014
Altre
lacrime. Si versarono tutte su quell'ultima fotografia. Si stava
rovinando, ma ormai che importanza aveva? Non ero riuscita a
mantenere la promessa che gli avevo fatto, mi sentivo in colpa. Ma
non potevo dimenticarlo da un momento all'alto. Era stato il mio
primo amore, nonché l'unico. E ora mi sembrava troppo tardi
per
mantenere promesse.
Così,
mi chinai e raccolsi nuovamente l'album. Mi misi davanti alla lapide
e lessi:
Louis
William Tomlinson
24
dicembre 1991/23 maggio 2013
figlio,
fratello e fidanzato.
per
sempre, è una promessa.
L'ultima
frase l'avevo fatta aggiungere io in segno del nostro amore. Guardai
un'ultima volta la foto del mio ragazzo sulla lapide e gli mandai un
bacio. “Ti amo” dissi, pur sapendo che l'avrebbero
sentito solo
le vedove presenti lì.
Uscii
dal cimitero e mi incamminai. Dopo qualche chilometro, fui finalmente
a casa mia. Dovevo solo attraversare la strada.
Un
fischio. Mi girai. Sembrava tanto un deejavu, ed in quel momento non
dovrei essere stata tanto felice, ma finalmente almeno uno dei due la
promessa l'avrebbe mantenuta. Lui.
“Avevi
ragione amore mio. Sarò per sempre tua ora.”
sussurrai felice.
Un
grosso tonfo e... il buio.
(?)
Ehm
ehm * tossisce *
beh,
una one shoot con protagonista Louis Tomlinson, anche se Payne
rimarrà sempre
nel
mio cuore. lol
Non
so perchè, ma mi ispirava. Babbè.
E'
abbastanza deprimente, io stessa mi sono messa a piangere mentre la
scrivevo,
sarà perchè sono abbastanza emotiva oggi? Bah,
chi lo sa.
Anyway...
che ne dite di recensire? Sarebbe bello sapere ciò che ne
pensate,
infondo
è la mia prima OS e devo sapere cosa migliorare o cosa va
bene.
Ringrazio
di cuore chi legge, chi mette nei tre gruppi, chi recensisce, ecc...
Well,
good night.