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Autore: dragon_queen    24/02/2012    2 recensioni
Chi della mia generazione non ha sognato di sentirsi un Power Ranger???? Ebbene, ho inventato questa storia perchè in qualche modo ne sono stata sempre stata affascinata.
[Premetto che nelle battaglie ho saltato la parte con il Megazord perchè l'ho sempre trovata troppo noiosa, ma per il resto mi sono mantenuta abbastanza vicina al prototipo di Power Ranger]
Vorrei sapere cosa ne pensate, sono curiosa...Recensite...:)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Di cosa diavolo parlava quel mostro? Sulla mia schiena è davvero impressa la mappa per Elvyndur?- esclamò Alex quando giunsero alla grotta del cavaliere.

-Credo che non ti stesse mentendo, poiché anch'io sono arrivato alla stessa conclusione- rispose il guardiano-

-Ma come è possibile?-

-Non lo so. Non so proprio-

Alex crollò a terra.

-Dobbiamo assolutamente recuperare le statue che ci mancano- disse Jake.

-Non è prudente adesso incontrare il nemico nella sua tana. Credo invece che se riuscirete ad arrivare al sacro regno, lì lo incontrerete e gli sottrarrete le statue-

-Allora cosa aspettiamo?- concluse Drew.

-Giusto. Andiamo- aggiunse Alex.

Gli altri si guardarono e furono d'accordo.

-Va bene. Allora Alex avvicinati con la schiena allo specchio. Questo decodificherà la mappa e aprirà un passaggio-

E così accadde. In pochi minuti il passaggio si aprì. Al di là del portale si intravedeva un paesaggio bianco e, di fronte, un alto cancello dorato. Allora quelle voglie e quel neo erano davvero una mappa.

 

Alex fu l'ultima ad attraversare il passaggio. Il cavaliere la chiamò:

-Alex, aspetta-

Lei si voltò. L'entità le stava porgendo una sfera rossa.

-Che cos'è?- chiese lei.

-Questa è chiamata “furore dell'angelo” e potrà servirti quando ti scontrerai con Nergal e Zepar-

-Grazie-

-Sai, vorrei tanto rivedere anche solo i cancelli- disse poi il guardiano.

-Lo farà di nuovo, glielo prometto- e sorridendogli anche lei sparì al di là dello specchio.

 

I sette ragazzi si bloccarono di fronte alla grande entrata, con la bocca spalancata e gli occhi sgranati. I loro abiti erano cambiati, divenendo talmente candidi da sembrare che emanassero luce.

-Che luogo maestoso- sospirò Gabriel.

-Vero. Sembra quasi un sogno- aggiunse Cloe.

-Ragazzi, occhi aperti. Abbiamo compagnia- disse Alex all'improvviso, guardandosi attorno.

Gli altri si voltarono e videro arrivare una folta e densa nebbia, la quale, a poco a poco, li raggiunse e li circondò.

-Ranger, pronti a combattere!!- gridò Alex.

Ad un tratto sentirono un grido soffocato: la ragazza si voltò e accanto a sé non vide più Kyle. Lo chiamò e lo richiamò, ma non rispose.

In quel momento la nebbia si diradò e i sei guerrieri si trovarono davanti una schiera di demoni ed Hellax che li scrutavano. Bloccato da Nergal, con un braccio intorno al collo e una spada all'altezza della gola, stava Kyle che guardava Alex con occhi imploranti e dispiaciuti.

-Bene ranger, adesso che ho la vostra attenzione, potrò porvi la stessa richiesta dell'ultima volta: cedetemi le statue e lascerò andare incolume il vostro compagno-

-Io, Nergal, avrei un'idea migliore- intervenne Zepar e fece un passo verso Alex.

-Sarete voi ad aprire i cancelli per noi. I difensori che ci fanno strada-

-Maledetto- disse la ragazza tra i denti.

-Tenete e procedete- disse il demone consegnandole le statuette mancanti, con tanta violenza da mozzarle quasi il respiro.

-Niente scherzi, o il vostro amico muore-

La ragazza si voltò verso i compagni e si diressero poi ai piedistalli.

-Vuoi accettare dunque le loro condizioni?- la fermò Drew.

-Dobbiamo aiutare Kyle. È un ranger. Li elimineremo quando lo lasceranno andare-

Ogni ragazzo prese in mano la rispettiva statuetta e si posizionò davani al rispettivo piedistallo.

-Al mio tre, poggiate le statue- ordinò il red ranger, guardando i compagni.

Gli altri annuirono.

-Uno...due...tre!!- disse allora Alex.

Le statuette furono poste e i basamenti si abbassarono. La terra tremò. Dalle sei statue partirono sei fasci di luce che si coagularono in un enorme cristallo che fece partire il meccanismo per aprire le porte.

L'ambiente che si intravide oltre gli alti battenti era paradisiaco.

Zepar e Nergal si fecero dietro i ranger. Al seguito Calyl.

-Che aspettate? Proseguite- disse il demone rosso, punzecchiando la schiena di Alex con la sua spada.

-Ehi, vacci piano!!- disse lei e prese a camminare, seguita dai compagni.

Drew le si avvicinò.

-Cosa facciamo adesso?-

-Non lo so. Vedremo-

Mentre camminavano, si guardavano intorno: e strade erano deserte, le piccole e semplici case avevano porte e finestre sbarrate. Davanti ai loro occhi si stagliava un'alta scalinata, alla cui sommità stava un tempio con un alto colonnato e una facciata ben lavorata. Da quella distanza si potevano distinguere le rifiniture in oro. In cielo svettavano due grandi lune.

-Perchè non c'è nessuno?- chiese Nergal, perplesso.

-Meglio per noi, no?- ribattè Zepar.

Poi continuò:

-Avanti ranger, continuate. Siete vicini a consegnarmi la vittoria-

In quel momento Alex si voltò:

-Perchè dovremo aiutarti?-

-Perchè altrimenti il tuo amico muore- rispose il demone.

La ragazza guardò Kyle e fu come se si fossero capiti con uno sguardo. Fu il ragazzo a parlare:

-Non avreste dovuto entrare in questo, popolo del sottosuolo. La vendetta degli angeli sarà tremenda-

Il suo corpo si irrigidì e dalla schiena comparvero bianche ali d'argento.

-Tu sei un abitante del regno allora!!- esclamò nergal, caduto a terra.

-Esatto-

In quell'istante, nel momento in cui Kyle riatterrò accanto ai compagni, da ogni angolo apparvero guerrieri con candide ali bianche e ricoperti da armature dorate. In in testa un elmo dalla fattura greca.

-Fermatevi demoni, un altro passo ed entrerete in territorio sacro- disse un vce.

Uno dei soldati si fece avanti e si tolse l'elmo: aveva capelli biondi lunghi sino alle spalle e gli occhi verde brillanti.

-Turok, quanto tempo-

-Zepar, pensavo di non doverti più rivedere-

-E invece eccomi qua. Vivo e più forte che mai, capitano delle guardie-

Alex ebbe un barlume: allora quello era il padre di Kyle.

L'uomo si voltò verso i ranger: i suoi occhi sembrarono d'un tratto sbalorditi, increduli.

-Kyle, sei tornato?-

-Si padre- e i due si abbracciarono.

Poi l'uomo spostò lo sguardo su Alex.

-Alexandra, sei proprio tu?-

La ragazza non capì.

-Mi scusi signore, come fa a conoscere il mio nome?-

Quello guardò il figlio.

-Non glielo hai detto?-

L'altro scosse la testa.

-Detto cosa?- domandò lei, confusa.

-Tu sei mia figlia- rispose l'uomo.

 

Alex rimase basita. Non era possibile!! Come avrebbe potuto esserlo? Non era uguale a Kyle, né a quell'uomo. Però questo spiegava le voglie sulla schiena e le cicatrici sulle scapole.

-Siete sicuro?- balbettò.

-Perchè allora io e Kyle non ci assomigliamo?-

Il guerriero le si avvicinò.

-Adesso ti farò vedere- ed impose due dita sulla fronte di lei.

Improvvisamente Alex fu proiettata in un luogo assai strano, una stanza senza pareti e con un altare sullo sfondo su cui brillava un oggetto.

Al centro della stanza stava un gruppo di anziani che parlavano tra di loro. La ragazza riuscì a carpire qualcuno dei loro discorsi:

-Il responso delle pietre è chiaro: il giorno in cui le due lune si allineeranno, nascerà un angelo in grado di sconfiggere le tenebre per sempre. Dovrà essere però privato delle ali e cresciuto come un umano. Riconosceremo il prescelto da due voglie sulla schiena. Il giorno predetto è oggi-

Alex allora capì. Improvvisamente fu sbalzata in un'altra stanza, dove una donna stava partorendo. Le nutrici presero il bambino, lo avvolsero in fasce candide e lo portarono via. Fuori dalla stanza stava il capo delle guardie e un bambino di circa tre anni, addormentato. Le donne gli portarono il neonato, poi gli dissero qualcosa e l'uomo pianse.

Ad un tratto arrivò il gruppo di anziani e gli chiesero di consegnare il nascituro. Lo spogliarono delle fasce e gli controllarono la schiena: le voglie c'erano. Così raccontarono all'uomo della profezia e questi, anche se a malincuore, accettò il destino del bambino. Così i saggi lo portarono via.

Alex fu nuovamente trasportata nella prima stanza, dove il bambino veniva sottoposto al rito della trasformazione: la sua pelle divenne più scura, i capelli da bianchi divennero castani e i suoi occhi brillanti furono tramutati in un tenue verde. Dopodichè gli furono fatte sparire anche le due piccole ali che aveva sulla schiena, lasciando due cicatrice luminose.

Poi gli anziani aprirono un passaggio e, prima di oltrepassarlo, si rivolsero al capo delle guardie, dicendo:

-Vuole dargli un nome prima che lo portiamo via?-

L'uomo si avvicinò, dette un bacio sula fronte del bambino e rispose:

-Si...Alexandra-

 

La ragazza tornò improvvisamente alla realtà. Il guerriero le sorrise:

-Adesso sai tutto. Per adempiere al tuo destino mi sei stata portata via e tenuta lontana per diciotto anni-

Alex non poteva crederci, come non potevano farlo i suoi compagni.

-Ma allora quello che io ho chiamato padre per tutta la vita non era quello vero?-

Sentiva il vuoto intorno a sé, non sapeva più a cosa credere. Se davvero lei era un appartenente a quel popolo, non sapeva se essere contenta o no.

Una voce la risvegliò:

-Basta con queste scene lacrimevoli!! Fatemi passare!! sbraitò Zepar e scagliò un fendente verso il gruppo.

Intanti Calyl e Nergal attaccavano le schiere laterali, mettendoli fuori combattimento.

L'attacco di Zepar colpì in pieno gli otto guerrieri. Il soldato si parò davanti ai figli per proteggerli, ma il fascio di energia li colpì ugualmente.

Caddero tutti a terra, privi di conoscenza. In questo modo, Zepar, Nergal e i demoni al seguito poterono raggiungere il tempio senza ostacoli.

 

Alex fu la prima a riaprire gli occhi. Si guardò intorno e vide i suoi compagni a terra e i demoni spariti. Ad un tratto sentì un esplosione e delle grida: si voltò e vide del fumo uscire dal tempio.

-Quel maledetto è già arrivato- pensò.

Non perse altro tempo: destò gli amici che, anche se un po' ammaccati, si rialzarono velocemente.

-Ranger, dobbiamo trasformarci e fermare Zepar-

-Padre...- udì.

Si voltò. Era Kyle che tentava di risvegliare suo padre, il quale non dava però segni di vita. Era morto. Alex gli si avvicinò e si inginocchiò accanto al fratello.

-La pagheranno- disse.

-Certo che la pagheranno- rispose il ragazzo.

-Combatteremo. O noi, o loro- concluse e si alzò in piedi, seguito dalla sorella.

Poi, rivolto ai ranger, disse:

-Pronti angeli caduti?-

-Si!!- rispose quelli, all'unisono.

-Allora andiamo a dimostrare a quei demoni che non si scherza con i Power Ranger-

 

-Ditemi dov'è!!- sbraitava Zepar.

Il gruppo di anziani era stato riunito al centro del tempio sotto la minaccia delle armi.

-Non te lo diremo mai, il segreto verrà con noi nella tomba- disse il gran sacerdote.

-Bene, vorrà dire che cercherò l'antico manufatto da solo!!- continuò il demone e, fendendo l'aria con la spada, abbattè una delle colonne.

All'improvviso qualcuno gridò:

-Fermo mostro, non fare un'altra mossa!!-

Zepar si voltò con gli occhi iniettati d'ira, proprio perchè aveva riconosciuto la voce: quindi non si meravigliò nel trovarsi davanti sette guerrieri in armature colorate.

-Pensavo di avervi sistemato-

-E invece ti sbagliavi e pagherai questo errore molto cara- disse il silver ranger.

-Preparatevi, perchè questa sarà l'ultima battaglia- aggiunse il red ranger e partì all'attacco.

 

Lo scontro ebbe inizio e andò avanti senza esclusione di colpi. I ranger si batterono senza demordere e sconfissero ogni demone che si parava loro di fronte. Kyle si trovò contro Calyl, Jake, Gabriel e Drew contro Nergal, mentre le ragazze contro Zepar. Nonostante il demone fosse molto forte, riuscirono a tenergli testa.

Nello scontro tra Kyle e Calyl nessuno dei due riusciva a prevalere. Era come se il demone non volesse colpire il ranger, come se si contenesse.

-Perchè non mi colpisci? Perchè non fai sul serio?-

-Io...non voglio combattere contro di te- rispose Calyl, puntando i suoi occhi rossi in quelli verde smeraldo di Kyle, invisibili a causa del casco.

Il ragazzo rimase senza parole. Ad un tratto si udì la voce di Alex gridare:

-Alison, attenta!!-

La ragazza vide che l'attacco di Zepar stava per colpirla, ma non avrebbe fatto in tempo a spostarsi, così si limitò a chiudere gli occhi.

Accadde tutto in un istante: si udì un grido, poi qualcuno che cadeva. Alison spalancò gli occhi e trovò ai suoi piedi Calyl, con la veste squarciata e ferito a morte.

-Perchè? Perchè lo hai fatto?- domandò singhiozzando lei, dopo essersi liberata dell'armatura e aver preso tra le braccia il ragazzo.

Lui le sorrise e le portò una mano alla guancia. Lei si lasciò accarezzare delicatamente, mentre dai suoi occhi continuavano a cadere le lacrime.

-Alison, mia piccola Alison, ricordi ciò che avvenne nella radura quel giorno? Io in quel momento ero sincero, ciò che ho fatto, l'ho fatto perchè sentivo che era giusto-

La ragazza rimase senza fiato.

-Tu mi hai cambiato, mi hai fatto conoscere l'amore e con questa certezza adesso posso morire...- e detto ciò chiuse gli occhi per sempre.

-Addio Calyl, anche tu mi hai cambiato- e portò le sue labbra su quelle di lui, dandogli un ultimo bacio, quello dell'addio.

-Povero stolto, non mi sono mai fidato veramente di lui. Invaghirsi di un'umana, che assurdità- disse Zepar e scoppiò a ridere.

Alison indossò di nuovo l'armatura.

-Come osi, maledetto?!?- disse con voce tremula ed estrasse il suo arco.

Iniziò quindi a scagliare freccie, una dopo l'altra, tentando di colpire il demone.

-La tua mira lascia un po' a desiderare, ranger- la canzonò lui.

-E chi ha detto che eri tu il mio bersaglio?- rispose lei e gli fece cenno di guardare verso l'alto.

Zepar alzò lo sguardo e vide delle profonde crepe nel soffitto che si allargavano a poco a poco. Non fece in tempo a rendersene conto che fu ricoperto da un cumulo di detriti.

-Brava Alison!!- esclamò Cloe e la abbracciò.

La ragazza però non gioiva.

Nel frattempo Nergal se la stava vedendo con i tre ragazzi, i quali stavano decisamente dandogli filo da torcere. Aveva assistito a ciò che era successo e corse verso il cumulo di macerie.

-Signore, state bene?!?- esclamò.

Da sotto il monte si sprigionò una potente energia, unita ad un grido bestiale.

-Non è ancora finita- disse Alex, poi guardò Kyle.

-Dobbiamo trovare l'antico manufatto-

Mentre stavano ragionando sul da farsi, davanti ai due si parò Zepar, imponente.

-Alex, Kyle, attenti!!- li ammonì Drew, ma era troppo tardi.

Il demone li prese entrambi peril collo, sollevandoli da terra. I due si dimenavano, ma senza riuscire a liberarsi.

-Voi siete quelli che mi avete dato più problemi in assoluto!!- e detto ciò scaraventò lontano i due malcapitati.

Nel tentativo di rialzarsi, i fratelli posero le loro mani su di una pietra che recava uno strano simbolo. Questa si abbassò, come se fosse stata un pulsante. La pietra accanto si aprì, rivelando uno scomparto segreto che conteneva un girocollo e un bracciale per la parte alta del braccio.

Senza che li toccassero, i due gioielli si alzarono a mezz'aria: il primo si diresse verso Alex, il secondo verso Kyle. Quando i due oggetti andarono ad unirsi ai loro proprietari, accadde qualcosa di inaspettato e incredibile: gli abiti dei due cambiarono, divenendo particolari e brillanti, mentre l'aspetto di Alex tornò ad essere quello di un tempo, i capelli tornarono bianchi e gli occhi di un brillante verde. Sulla schiena le spuntarono due ali d'angelo.

-Cosa significa tutto questo?!?- sbraitò Zepar.

-Demone, tu hai violato questo sacro luogo e per questo dovrai essere punito. Noi siamo coloro che ti scacceranno da questo paradiso e ti rigetteranno nelle fiamme dell'inferno-

Volsero poi lo sguardo verso Nergal.

-Il primo a cadere sarai tu!!- dissero all'unisono e, stendendo uno la mano destra e l'altra quella sinistra, colpirono in pieno il demone lupo, il quale, con un grido disumano, si consumò.

-E adesso è il tuo turno, Zepar- dissero i due e stesero le mani.

-Non vi sarà così facile sconfiggermi!!- gridò il demone e incrociò le braccia di fronte a sé, come una barriera.

L'attacco venne trattenuto. I due angeli dissero:

-E' vero, da soli non potremo, ma non lo siamo-

Poi, voltandosi verso i ranger, continuarono:

-Amici, abbiamo bisogno della vostra energia-

-Ve la cederemo, per salvare questo e l'altro mondo- e, alzando le braccia al cielo, sprigionarono le energie rimaste loro.

La barriera che il demone aveva eretto resisteva ancora.

-Sei un osso duro Zepar, credo però di avere ciò che fa al caso nostro- e Alex estrasse la sfera rossa che le aveva consegnato il cavaliere.

-Furore dell'angelo!!- gridò e lo inserì nel girocollo, sprigionando una potente luce e, con un orrendo grido, Zepar fu cancellato per sempre.

I due fratelli riatterraroo e ripresero le loro vere sembianze.

-Abbiamo vinto- disse debolmente la ragazza, prima di cadere in ginocchio, esausta.

  
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