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Autore: malikbubs    24/02/2012    4 recensioni
La pioggia cadeva su di loro, ma non importava.
Non c'era nulla di meglio che le loro mani intrecciate, tenute insieme da quelle milioni di goccioline che continuavano a cadere.
Kimberly rideva spensierata e non c'era suono più bello della sua risata, in quel frastuondo di lampi, tuoni e di pioggia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kimberly uscì di casa in tutta fretta, aveva paura di fare tardi all'appuntamento.
Da quando aveva 5 anni, ogni volta che usciva di casa iniziava a guardarsi intorno credendosi la protagonista di un film di spionaggio. E così fece anche quel pomeriggio.
Ma quella volta, aveva un buon motivo per farlo, sapeva che forse lui poteva essere lì intorno.

Niall la stava aspettando all'angolo e lei ovviamente non lo sapeva. Si aspettava di vedere "la rossa" svoltare da un momento all'altro e andargli addosso.
Il solo contatto con lei gli provocava dei brividi, lo stordiva e gli provocava un senso di eccitamento che svaniva solo molto tempo dopo.
Sentiva i passi di Kim avvicinarsi e si nascose.
Voleva coglierla di sorpresa.

"Tu mi hai presa in giro!"
"No, non è vero Kim!"
"Oh, Niall, a chi la vuoi raccontare? 'Lei non è il mio tipo, è una delle tante. Niente di più.' Ti odio! E odio anche tutti i tuoi amici!"
Kimberly continuava a pensare alla discussione che aveva avuto con Niall.
Lui le aveva dimostrato che non gliene importava nulla di lei, che era stata una delle tante ragazze.
Ma lei era sempre stata di più, era la sua migliore amica. Cazzo!
Accellerò il passo e svoltò velocemente l'angolo e andò a sbattere contro un ragazzo.
"Ahi!"
"Scusa Kim!" borbottò il ragazzo.
Come diavolo faceva a sapere il suo nome?
Lo riconobbe.
"Niall? Cosa ci fai qui? Mi stavi aspettando?"
Niall pensò che quando faceva finta di arrabbiarsi, fosse la cosa più bella esistente sulla terra.
Le guance di Kimberly erano diventate improvvisamente rosse e lui aveva voglia di morderle.
"Posso morderti le guance, Kim?"
"Sì, ehm. COSA?"
Kim aveva sgranato gli occhi e Niall avendo sentito il suo "sì" nascosto dallo stupore, colse l'attimo e si avvicinò al viso di lei, mordendole una guancia.
"Vattene. Devo andare, ho un appuntamento in centro e sono in ritardo." disse Kim cercando di scansare Niall e passare oltre.
Ma lui, le afferrò il braccio e la fermò.
"Eh no, cara mia. Tu non vai da nessuna parte!"
Kimberly aveva lo sguardo fisso sulle labbra di Niall, immobili.
"No sul serio, devo andare."
Kimberly respirava lentamente, come se tutta la rabbia che aveva nei confronti di Niall, fosse scomparsa all'improvviso.
"Shh!" disse lui sfiorandole le labbra con un dito.
"Ti odio." disse lei oramai arresa.
Ma Niall era troppo vicino, la conosceva troppo bene, ed era anche troppo ciò che lei provava per lui.
"Kim, io ti chiedo scusa."
La ragazza non risondeva, era persa nel suo silenzio e gli occhi erano troppi occupati le nuvole che si muovevano velocemente sopra di loro.
"Rispondimi, per favore. Che hai?"
Niall era diviso in due. Una parte voleva lasciarla lì ed andarsene prima che scoppiasse a piovere, e l'altra parte voleva baciarla.
"CHE HO? HAI ANCHE IL CORAGGIO DI CHIEDERMI CHE HO? TI HO SENTITO PARLARE CON I TUOI AMICI, NIALL JAMES HORAN. E NON FACEVI ALTRO CHE DIRE CHE ERO UNA DELLE TANTE, UN RAGAZZA QUALUNQUE."
Kimberly aveva tremendamente ragione, e lui lo sapeva.
Da qualche parte un tuono cadde e coprì le urla di Kim che rimase immobile e zitta.
E lui la baciò.
La baciò perchè non c'era niente al mondo di più importante di lei.
La baciò perchè baciarla era il suo sogno da quando aveva 5 anni.
La baciò perchè Kimberly era la cosa migliore che gli era piombata addosso in tutta la sua vita.
La baciò perchè in quel momento non voleva trovarsi in nessun'altro posto, che non fosse le labbra di Kim.


La pioggia cadeva su di loro, ma non importava.
Non c'era nulla di meglio che le loro mani intrecciate, tenute insieme da quelle milioni di goccioline che continuavano a cadere.
Kimberly rideva spensierata e non c'era suono più bello della sua risata, in quel frastuondo di lampi, tuoni e di pioggia.

"Vuoi entrare?" le chiese lui con uno strano sorriso sul volto.
Kimberly aveva tutti i capelli bagnati e le gocce le scivolavano sulle ciocche rosse e poi si perdevano chissà dove.
"Sì, certo." rispose lei con un sorriso.
Entrarono.
A Kimberly sembrava di non essere entrata in quella casa da secoli.
Niall andò di sopra, probabilmente ad asciugarsi e Kimberly rimase al piano di sotto, ad osservare le foto attaccate ovunque.
C'erano foto di lui al mare, in montagna, e foto di quando era appena nato.
Kimberly sorrise.
E poi la trovò.
Avevano 7 anni, ed era il giorno del suo compleanno.
Lei era davanti alla torta e Niall le stava dando un bacino sulla guancia. Ripercorse tutto quel momento nella sua memoria e le venne da ridere: ricordava che Niall aveva tentanto di mangiare tutta la torta.
"Ricordo benissimo quel giorno. Un bambino ti aveva fatto cadere dall'altalena ed io lo spinsi per terra. Mamma non mi aveva mai sculacciato così tanto in tutta la mia breve vita."
Kimberly ricordava ogni particolare.
Niall le era sempre stato vicino, e senza di lui, lei si sarebbe sentita persa. "Chissà se potremo di nuovo vivere altri giorni come quello..." si chiese lei pensierosa, guardandosi le scarpe.
Niall le andò vicino e le sollevò il mento.
"Lo stiamo già vivendo."
E le stampò un bacio sulla guancia.
Kimberly tremò, aveva i brividi.
"Vuoi la torta?" gli chiese sorridendo.
"Mi basti tu." rispose lui baciandola dolcemente, come un attimo prima sotto la pioggia.

I loro corpi, erano uniti più che mai.
Niall si era asciugato, ma stringendo Kimbery a lui si era bagnato di nuovo.
Le aveva sfilatola felpa e le toccava i capelli, percorreva le sue curve con le mani.
Kimberly gli baciava il collo e stringeva i suoi capelli tra le dita.
"Sei sicura, Kim?"
Lei si morse il labbro.
"Sì."
"Arrivo subito."
Niall corse in bagno.
Aveva paura.
Paura che non fosse il momento adatto, paura che poi Kim se ne sarebbe pentita.
Aveva paura di farle male, anche se era inevitabile, anche se era necessario, anche se lei lo voleva.
Kimberly era rimasta da sola in camera.
Si era sfilata i jeans ed era rimasta in reggiseno e mutande.
Si guardò.
Si vedeva grassa e aveva paura che anche Niall lo pensasse.
Forse poteva andarsene prima che lui tornasse dal bagno.
Forse era proprio per questo che l'aveva lasciata sola: gli faceva schifo. Niall rientrò e si mise a sedere dietro di lei, baciandole il collo e prendendole la vita con le mani.
Kimberly si abbandonò a lui e lasciò che le sganciasse il reggiseno. Continuando a baciarle il collo, Niall l'adagiò delicatamente sul letto, per paura di romperla.
Kim era troppo magra.
Si mise sopra di lei, e appoggiò la sua fronte contro quella della ragazza che amava da troppo tempo.
"Ti amo Kim. E non ti lascerò andare via tanto facilmente."
"Ti amo anche io Niall." sospirò lei.
Le morse il labbro inferiore facendola rabbrividire e lentamente, entrò dentro di lei.
Ora era uniti, per sempre e più niente sarebbe stato in grado di separarli. Kimberly inarcò la schiena e il suo repiro si fece più affannoso e veloce. I loro corpi si completavano.
Ogni singola cellula della sua pelle, aveva bisogno di contatto con la pelle di Kimberly.
Era come rinascere.
Era come conoscersi.

"Ho paura Niall." disse Kim.
Era abbracciati, nel letto di lui.
La luce della luna, entrava dalla finestra ed illuminava i loro vestiti sparsi sul pavimento.
"Di cosa?" chiese lui mordendole il lobo dell'orecchio sinistro.
"Di ciò che penseranno di noi due. Ho paura. Paura che tu possa stancarti di me, dei miei mille problemi, delle mie fissazione. Paura che i tuoi amici ti influnzino e che tu presto mi lascerai all'angolo di una strada. Sola, di nuovo."
Stava facendo uno sforzo immane per trattenere le lacrime, lo si poteva sentire nella sua voce.
E tremava.
Niall la strinse ancora più forte a sè.
"Non devi avere paura. Non accadrà niente di tutto ciò. Puoi starne certa."
Niall appoggiò la testa sopra a quella di Kimberly e rimase così ad ascoltare il suo respiro lento.
Quel suono, gli dava sicurezza.
Kimberly continuava ad osserva fuori dalla finestra.
"C'è una luna stupenda stanotte." affermò con occhi sognanti nei quali si poteva vedere il riflesso argenteo dei raggi lunari.
"Ma è invidiosa di te, che sei la mia luna. La mia stella polare, il mio nord." Sebbene fossero al buio Niall sapeva che Kim era arrossita, la conosceva troppo bene.
"Chissa cosa penseranno di noi..."
Nial sapeva che Kimberly era ossessionata da quello che poteva pensare gli altri.
"Kim, non te ne deve importare nulla." rispose.
"Ma..."
"Niente ma. Questa è la nostra notte. Siamo noi due, contro il mondo. E' quello che c'è tra noi, può superare ogni cosa."
Kim si perse nei suoi occhi.
Nell'oceano che quegli occhi nascondevano.
"Il mondo è nostro, stanotte." dissero all'unisono.
E il battito dei loro cuori tornarono a cantare la loro melodia, insieme.
Per sempre.


Spero che questa ONE-SHOT vi sia piaciuta! E' basata su di un sogno, che ho fatto qualche giorno fa, che mi ha lasciata così meravigliata, che ho deciso di scriversi una storia sopra.
Mi farebbe davvero piacere, ricevere una recensione. Quindi, parola a voi che leggerete!
Seguitemi su twitter! Sono @malikbubs.
A presto, un bacio. - maart.
   
 
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