Notte.
Molto spesso sembra che questa parola incontri i miei pensieri.
Mi siedo accanto alla finestra, nella quale i miei occhi si rispecchiano nelle stelle… Anche loro possono sembrare unite e allo stesso tempo sole.
Come me. Ino Yamanaka.
Una ragazza che può sembrare forte, in realtà anche lei si sente debole e fragile dentro. Incrocio le braccia alle ginocchia e affondo la testa tra le gambe e osservo il vuoto.
Il mio inconscio mi fa visualizzare nella mia mente due figure che riconosco benissimo: Sakura Haruno e Sasuke Uchiha.
Visualizzo la
La prima: una ragazza, che un tempo era la mia migliore amica. Le volevo bene, anche se era un po’ baka inizialmente. Era un bocciolo che doveva ancora sbocciare. Nella mia mente sorrideva.
E affianco a lei si avvicinò un ragazzo moro : Sasuke. Il mio sguardo s’incupì.
E mi chiedevo perché incominciai a sentire dolore.
Un dolore talmente forte che sovrastava, quasi ogni tuo pensiero.
Un amore poteva essere una rottura di un’amicizia, una felicità un dolore… E nel mio caso era una rottura di una felicità e anche dolore.
Che mi aveva diviso dalla mia migliore amica. Sasuke era il muro che ci divideva.
“ Se anche a te piace lo stesso ragazzo non possiamo essere amiche”.
Quella frase mi risuonò nel petto, non so quante volte. Ma la prima che la sentii mi provocò dolore più di tutte. Perché Sakura-chan? Perché non possiamo essere amiche anche se ci piace lo stesso ragazzo?
Anche se… anche se cerco di fare la forte, di dirti che andava bene per me… che Sasuke sarebbe stato mio… Ora tu sei con in squadra con lui… e sei felice, anche se inconsciamente lo hai sempre al tuo fianco.
E io mi domando perché.. Perché nessuno mai si è importato del dolore che provo in realtà… di un amore e di un’amicizia che non potranno mai essere mie?
Mentre tu… tu almeno hai un amore.
Poi spostai lo sguardo sul comò.
C’era ancora una foto che ricordava i vecchi tempi e la presi tenendola tra le mani: eravamo io e Sakura che ci tenevamo per mano.
Aveva ancora il nastro che le avevo regalato.
Quel nastro rosso che segnò anche la fine della nostra amicizia.
Mi venne un mezzo sorriso amaro spontaneo sulle mie labbra. E Sapevo che in realtà, la cosa di cui m’importava di più era proprio quel sentimento che ci univa: l’amicizia.
Ma io ti avrei sempre aiutata Sakura-chan.
Nonostante tutto, ti sarei stata vicina e se ti fossi fidanzata con Sasuke sarei stata felice per te, anche se avrei pagato con la mia sofferenza.
Poi riposi la foto sul comò per un ultimo sguardo.
Come un’amica.
Infine mi riandai a sedere accanto alla finestra, lasciando che il mio sguardo si facesse cullare dalla luna chiara e che si abbandonasse nella lucentezza delle stelle.