Note
iniziali
Finalmente ho
postato il nuovo capitolo! ^_^
Scusate se ho
impiegato tanto tempo, ma ultimamente con i capitoli
dell’altra mia fan fic in
corso, “Tre nuovi Alchimisti”, vado sempre in
crisi… ^_^’’
Buona lettura!
^_^
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A
thing to say
Capitolo
6: Tutto o niente
Infine, il
momento della verità
era giunto. La riunione era stata
lunga e faticosa, e subito dopo si era tenuta la votazione. Ed
ora, tutti i più alti gradi dell’Esercito di
Amestris, riuniti in quella grande
sala, aspettavano con trepidazione il risultato.
Grumman, il
Comandante Supremo, prese la parola. Era invecchiato da quando aveva preso il potere e ormai il
suo fisico chiedeva totale
riposo. Eppure, nei suoi piccoli occhi si vedeva ancora quello sguardo
da volpe
che ormai era diventata una sua caratteristica. «Bene,
è giunto il momento di sapere i risultati. Immagino
l’ansia che vi sta
attanagliando, soprattutto nei due maggiori candidati.»
disse, sorridendo divertito. Continuò: «Secondo gli
assistenti che hanno contato i voti, è stata una lotta fino
all’ultimo. Questo
perché la vittoria è stata decretata da un solo
voto di differenza.»
Il cuore di Roy
cominciò a battere sempre più forte, tanto che
credette che potessero sentirlo
tutti i presenti nella sala.
Scese un momento
di silenzio, in cui Grumman si divertì a far aumentare
l’ansia degli astanti.
Gli anni in più potevano anche averlo indebolito e aver
fatto aumentare il
numero di rughe, ma non avevano mutato minimamente il suo carattere.
«Bene,
leggiamo
il risultato.» disse il Comandante Supremo, cominciando ad
aprire la busta. I
gesti furono calmi, ma a Roy sembrarono addirittura al rallentatore.
Tra pochi
secondi sarebbe potuto
cambiare tutto o niente.
Quando Grumman
aprì il foglio contenuto all’interno della busta,
nascose dietro i grandi baffi il
sorriso gioioso che gli si era dipinto sulle
labbra. «A quanto pare avevo ragione: sono stati i due
maggiori candidati ad
avere più voti: il Tenente Generale Olivier Milla Armstrong
e il Generale
Maggiore Roy Mustang.»
I due si alzarono in piedi e il
Flame Alchemist, senza farsi notare, deglutì, ma a vuoto:
quell’ansia lo stava
letteralmente uccidendo.
Il Comandante
Supremo
continuò: «Ma solo uno di voi» disse
rivolgendosi direttamente agli
interessati, «ha
vinto alle votazioni. Quindi…»
e ci fu un altro momento di pausa. Grumman si stava
davvero divertendo.
Roy non ce la
faceva più, gli sembrava che il cuore volesse uscirgli dal
petto tanto che
batteva forte.
Quanto avrebbe
voluto, in quel momento, avere l’autocontrollo di Riza!
«…
il nuovo
Comandante Supremo è… il Generale Maggiore Roy
Mustang!»
Il Flame
Alchemist sbarrò gli occhi. Doveva aver avuto
un’allucinazione causata
dall’ansia, di certo. Ma
il suono degli applausi che
proruppe nella stanza lo riportò alla realtà.
Subito pensò alla reazione della
sua avversaria, la cosiddetta “Regina delle nevi”,
e si aspettò un qualche
attacco d’ira, ma non ci fu. Anzi, mentre applaudiva la donna
sembrava stranamente tranquilla.
«Avanti,
nuovo
Comandante Supremo, si avvicini!» disse Grumman, sorridendo.
Roy si mosse, ancora un
po’confuso. Pensò che, forse, potesse
essere un sogno: a breve si sarebbe svegliato e avrebbe scoperto che
era tutta
opera della sua mente. Ma
quando sentì il tocco
dell’anziano militare sulla sua spalla, capì che
era davvero tutto reale.
«Congratulazioni!»
disse l’anziano militare stringendogli la mano.
«Domani si terrà la cerimonia
ufficiale.»
«Certo…
grazie
mille, Signore» disse il Flame Alchemist sorridendo.
Compilò
e firmò
i documenti necessari, e subito dopo tutti i presenti, uno alla
volta, andarono a congratularsi con lui. Per ultima, quando se andarono
tutti,
il Tenente Generale Armstrong si avvicinò. A malavoglia, gli
porse la mano, che
lui strinse subito dopo.
«Congratulazioni…»
disse la donna. «Anche se sai perfettamente che non sopporto
affatto questa sconfitta.» aggiunse con tono
gelido.
«Lo
so, lo so… »
disse il Flame Alchemist, mentre faceva un sorriso
imbarazzato, dietro cui nascondeva tutta la paura che stava provando in
quel
momento.
«Bah,
mi chiedo
ancora come tu abbia fatto a vincere…»
sbottò la donna Generale. Gli voltò le
spalle e s’avviò
verso l’uscita. «Vedi almeno di
renderla felice.»
Il moro
sbatté
più volte le palpebre, confuso.
«COSA?!»
esclamò lui quando capì, e subito la raggiunse.
«Tu… tu
sai di me e… e…» balbettò
lui, non riuscendo a completare la frase.
«Di
te e Hawkeye? Sì.»
disse la donna, girando appena la testa
e guardandolo con sufficienza.
Il nuovo
Comandante Supremo era sempre più confuso. «Ma… ma…
come?»
Adesso la
“Regina delle nevi” si voltò del tutto
verso l’uomo. «Ho i miei informatori»
rispose lei con calma, spostando con un gesto della mano alcuni capelli
biondi.
Il moro la
guardò serio: «Perché
non hai usato questa
informazione a tuo favore? Avresti potuto eliminarmi con
facilità…»
Il Tenente
Generale non lo fece finire e in uno scattò d’ira
sguainò il suo fioretto
finemente decorato: «Non pensare che l’abbia fatto
per te!»
Roy fece subito
un paio di passi indietro: anche se era il nuovo Comandante Supremo,
anche se
sapeva che lei era una persona di fiducia in caso di
difficoltà, non poteva
fare a meno di provare una sensazione di terrore puro
quando si trovava di fronte a lei.
Dopo un paio di
secondi la donna sembrava essersi calmata, ma continuò a
tenere il suo fioretto
in mano. «L’ho
fatto per Hawkeye. So che è una brava
ragazza e provo stima per lei, quindi merita
di essere
felice. Anche se mi chiedo come possa essersi innamorata di un
imbecille come
te…»
«Ehi!»
esclamò
il moro, offeso.
«E
poi» aggiunse
la donna «volevo che questa sfida fosse combattuta ad armi
pari.»
«Oh,
bè… allora…
grazie…» disse il moro. La donna Generale gli
lanciò un’occhiataccia, e lui
subito aggiunse: «In nome di Hawkeye!»
«Mh» mugolò
la “Regina delle nevi” e girò sui tacchi
per
andarsene, appoggiando il suo fioretto sulla spalla. Dopo qualche
passo, si
voltò e puntò la lama affilata contro il Flame
Alchemist: «Ah, e ricordati: se
non la farai felice, ti farò a fettine e prenderò il
tuo posto!»
Il moro
s’irrigidì: «C-certo!». Detto
questo, la donna s’avviò
definitivamente, e lui poté finalmente tirare un lungo
sospiro di sollievo.
L’uomo
si fece
di nuovo serio: ora doveva dare
la notizia a Riza. E,
tra qualche tempo, dirle quella cosa.
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Riza non ce la
faceva più ad aspettare. Erano ormai passate ore da quando
Roy era andato alla
riunione, e né
lui arrivava, né lei aveva notizie su
quello che stava succedendo.
Era una cosa
così importante quella che si stava decidendo in quella
sala, che anche il suo
autocontrollo se n’era andato a quel paese. Roy poteva essere
diventato il
nuovo Comandate Supremo, e ciò avrebbe significato la
coronazione del loro sogno, e
significava pure che tutto
quello che avevano passato, il dolore che avevano
visto, le battaglie che avevano combattuto, tutto quello era servito a
qualcosa. Ma poteva
essere anche andata in modo
diverso, e quindi tutta quella fatica non era servita a niente.
La cecchina
continuava riflettere guardando fuori dalla finestra e intrecciando
nervosamente le dita delle mani, quando sentì la porta della
stanza aprirsi.
Immediatamente si voltò, e ciò che vide la
deluse: sul viso di Roy non c’era
dipinto nessun sorriso. Non poteva sapere che il moro stava ancora
pensando al
discorso fatto poco prima col Tenente Generale Armstrong.
La bionda s’avvicinò,
con il rumore degli stivali sul pavimento come
unico sottofondo. Si fermò di fronte a lui, e finalmente
risuonò qualche parola
nella stanza: «Non è… andata bene?»
«Cosa?»
esclamò
confuso il Flame Alchemist, distratto dai suoi pensieri. Quando
guardò il viso
della donna, la vide leggermente rattristata.
«L’ho
visto…
pensieroso…» disse la bionda, continuando ad usare il
“lei”: chiunque sarebbe potuto entrare da un
momento all’altro.
«Stavo…
solo
riflettendo su una cosa…» spiegò
semplicemente lui, stringendosi nelle spalle.
«Allora?»
lo
incalzò Riza.
Finalmente le
labbra dell’uomo si aprirono in un raggiante sorriso: «Bè….
Ecco… Hai davanti il
nuovo Comandante Supremo!»
Un’espressione
gioiosa compare sul viso della bionda, e il suo cuore fece addirittura
una
capriola dalla felicità, ma rimase al suo posto e mantenne
il solito contegno:
«Ne sono così felice!»
A Roy, invece,
in quel momento non gliene fregava niente di regole e contegno,
così la prese tra le
braccia e la strinse. «Finalmente…
finalmente
il nostro sogno si è avverato!»
«Generale…
anzi,
Comandante, qualcuno potrebbe vederci!» disse Riza, allarmata.
«Umpf, hai
ragione…» Si staccò da lei, chiuse la
porta a
chiave e tornò subito ad abbracciarla, e ne
approfittò pure per darle un bacio
sulle labbra. «Così non ci sono
problemi!»
La cecchina rise
leggermente, stringendosi a lui: «Sei sempre il
solito…»
«Sono
fatto
così, non posso farci niente!» disse lui,
sorridendo e guardandola negli occhi
color cioccolato, così grandi e stupendi che ci si poteva
riflettere senza
problemi. «Mi sembra ancora tutto così
incredibile…» aggiunse con dolcezza.
La donna
tornò
seria: «Questo è solo
l’inizio… da adesso il lavoro da fare
sarà ancora più
duro…»
«Lo so
perfettamente» rispose il moro. «Ma so anche che,
con l’aiuto dei miei
sottoposti e della mia meravigliosa assistente, riuscirò
senza problemi a fare
quel che devo…»
«Sperando
solo
che l’assistente non debba fare invece la
baby-sitter…» aggiunse lei con tono
scherzoso, prendendolo in giro.
Subito il Flame
Alchemist s’imbronciò, ma poi un sorrisetto furbo
si fece largo sulle labbra:
«No, solo che dovrà continuare ad essere la mia
amante…» e subito s’avvicinò
alle labbra della donna, me venne fermato da una
mano.
«Non
ci sono
problemi, »
disse lei seria, «ma non sul posto di
lavoro! Il mio superiore dovrà tenere a bada i suoi ormoni!»
Roy
sbuffò,
scocciato. La liberò dall’abbraccio, tanto ormai
il bacio era sfumato.
Riza, invece, si
divertì a vedergli quell’espressione sul viso.
Decise di sorprenderlo: gli
prese il viso tra le mani e lo baciò con passione. E il
moro, dopo un primo
momento in cui rimase interdetto, non si fece sfuggire l’occasione
(ovviamente), così la strinse e ricambiò.
Quando s’allontanarono, fu il
turno di lei a guardarlo con
dolcezza: «Sul lavoro dovrà stare calmo, ma a casa
è tutto un altro discorso…»
«Ottimo…»
rispose lui con uno dei suoi sorrisi maliziosi.
«Piuttosto…»
cominciò la cecchina, allontanandosi e riprendendo il suo
tono formale, prima
che qualcuno potesse sentire i loro discorsi dal corridoio (e dopo,
altro che
sogno avverato). «E’ proprio sicuro che quella
“cosa” non me la possa dire
adesso?» chiese, curiosa.
Il Flame
Alchemist fece un sorrisetto divertito: «No, mio caro Tenente
Colonnello,
ancora non posso.»
Riza prese il
cappotto e cominciò ad andare nel corridoio: «Va
bene, per qualche settimana
potrò aspettare…»
«Veramente…»
la
interruppe il moro, sorridendo leggermente imbarazzato, mentre la
seguiva e
chiudeva la porta «forse dovrai aspettare qualche
mese…»
Gli occhi della
bionda si sbarrarono. «Qualche…
mese? Ma che deve fare?!»
Il moro rise:
«Vedrai, vedrai!»
Raggiunsero
l’automobile parcheggiata di fronte all’edificio e salirono,
Riza al posto di guida e il moro a fianco.
«Senti…»
cominciò Roy, con un tono tra il dolce e il malizioso,
«ti va di festeggiare la
vittoria a casa mia?»
«Con
piacere…»
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Note
finali
Finito! ^_^
Avete finalmente
scoperto cos’era questa fantomatica riunione!
Chissà se qualcuno di voi aveva
già immaginato che c’entrasse con la nomina del
nuovo Comandante Supremo! :D
Che sia chiaro:
non so come funzionino queste cose nella realtà, quindi mi
sono inventata tutto
di sana pianta ^_^’’
Non volevo far
morire Grumman, mi dispiaceva! Poverello, lui è al primo a
sostenere il Royai! (visto
che dice a Roy “vorrei che sposassi mia nipote”
e…
bè, sua nipote è Riza!) XD
Per quanta
riguarda Olivier Milla Armstrong (a cui
ho pure
aumentato il grado), ho pensato che potesse avere un comportamento del
genere.
L’ha detto esplicitamente che prova stima per Riza (come per
Havoc), e sappiamo
pure che in fondo (moooolto
in fondo) è una donna
buona… spero che alla fine non risulti
OOC a voi
lettori!
Non so
perché,
ma mi sono resa conto che dopo i primi 4
capitoli, più
seri, da questa seconda parte sto scrivendo più scene
divertenti… boh, mi viene
automatico! E qui entrambi mi sono venuti addirittura piuttosto
maliziosi…
forse perché, in fondo, è passato del tempo dalla
dichiarazione, e quindi il
loro rapporto è “maturato” (diciamo
così)… Spero che i capitoli vi piacciano
comunque! ^_^’’
Il titolo non
è
un granché, lo so… ma c’è
comunque attinenza col contenuto: come ho scritto,
sapere il nome del nuovo Comandante Supremo avrebbe potuto cambiare
tutto o
niente, appunto. (fa
schifo lo stesso… -.-‘’ ndVocina nella testa)(Lo so! Ma
non avevo idee,
maledizione! çAç ndMe)
Come sempre,
ringrazio tutti coloro
che hanno messo questa storia
tra le seguite/preferite/ricordate a anche a chi legge semplicemente,
sia su
DeviantArt che su EFP. E ovviamente, a chi recensisce la storia!
(chissà se,
con la comparsa di Olivier, non compaia anche una recensione di
VioletJuliet…
XD)
Al prossimo
capitolo! ^_^