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Autore: elyforgotten    24/02/2012    10 recensioni
Questa è la 2 parte della fanfic di Briony e Elijah, il seguito di "My story with an Original..with Elijah!"
Come si sconfigge il destino?
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Dal capitolo 34:
Briony era pienamente consapevole di aver bisogno di Elijah, più di quanto avesse bisogno nel sentirsi la pelle intatta sopra le ossa, nel sentire l’aria fluire nei polmoni e il cuore battere regolare per farla vivere. Tutte quelle cose necessarie per qualunque altro essere umano erano influenti per lei se non aveva Elijah accanto.
Il pensiero di saperlo morto valeva per lei come qualcosa di intossicante che le si ficcava in gola e la privava dolorosamente del respiro, fino a far morire lei stessa.
Non sarebbe mai più riuscita a vivere senza di lui, le era entrato troppo dentro con quello sguardo magnetico e freddo, con quell'espressione che a volte le faceva venire voglia di scappare via a gambe levate ma inevitabilmente rimaneva sempre lì con lui.. con quegli occhi neri, profondi e tristi che dicevano di non credere nell'amore quando invece aveva proprio cominciato a crederci stando con lei.

Revisionata/Aggiornata
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo, personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm always in this twilight, in the shadow of your heart. '
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3 CAPITOLO

 

Avere un posto nel cuore di qualcuno, significa non essere mai soli

 

Quel sogno perseguitava Briony da notti intere e ogni volta era sempre la stessa storia: la scena del brindisi, il suo cuore che si ferma, il vuoto dentro di sé e poi il risveglio. Faceva sempre fatica a respirare e le mani gelavano come se fosse in mezzo alla neve... o forse perché semplicemente era morta.

Briony scosse la testa e si buttò a faccia sul cuscino, cercando di rilassarsi e di dormire magari senza sogni inquietanti.

Chiuse gli occhi e abbracciò dolcemente il cuscino per trovare la giusta predisposizione al sonno; dopo un po’ di tempo sentì una presenza nella stanza, qualcuno al di fuori di lei che la stava fissando, ma pensò che fosse soltanto la sua immaginazione e restò con gli occhi chiusi.

Tuttavia quando sentì una mano fredda sfiorarle delicatamente il viso pensò che non stava affatto sognando; era la realtà.

Briony si fece assalire dal panico nel credere che si trattasse di un manigoldo venuto lì per farle del male, ma decise di stare immobile e far finta di dormire per la sua sicurezza.

Quella delicata carezza sul viso però le stava imprimendo dentro di sé un'ondata di calore, non di paura; si sentì stranamente elettrizzata e sperava che non finisse mai. Come stesse sotto l’effetto di una droga.

Briony infatti sentì i battiti del cuore accelerare in maniera inverosimile.

Per sua sfortuna però quella carezza svanì, lasciando una scia di gelo sulla sua guancia, e un'ondata d'aria fresca pervase la stanza come se una porta fosse stata aperta.

Briony si prese coraggio e aprì finalmente gli occhi, ma non c'era anima viva in quella stanza, sebbene la porta era aperta ed era quasi sicura di averla chiusa.

Alzò le spalle e tornò a dormire, quando si accorse che c'era un pacco regalo vicino al cuscino e sgranò allora gli occhi sorpresa.

Non aveva idea del perché fosse lì e lo aprì lentamente, temendo ci fosse dentro una bomba, ma c'era soltanto un... Vestito?

Briony alzò il sopracciglio fino alla punta dei capelli, non riuscendo a capirci niente; poi trovò anche un biglietto nella confezione.

La scrittura era elegante e bellissima, proprio come colui che aveva scritto il biglietto.

"Spero mi concederai l'onore di poterti avere al mio fianco nella festa di questa sera. Elijah."

Briony lesse e rilesse il biglietto con un sorriso felice stampato in faccia e il suo buon umore salì alle stelle. Scartò dal pacco il vestito e Elijah non avrebbe potuto trovare uno più bello: era viola scuro, leggermente ondulato nella parte finale ed era senza le spalline.

Si toccò la guancia che prima Elijah le aveva accarezzato delicatamente per non farla svegliare, e notò che stava bollendo, ma non le provocava dolore… Un'altro degli effetti collaterali che accadeva sempre quando il vampiro la sfiorava.

Sorrise dentro di  mentre si stendeva sul letto con occhi sognanti, pensando che era diventata troppo paranoica riguardo a quel sogno... Come poteva accadere qualcosa di brutto, se si sentiva così felice?

Quei momenti li avrebbe portati con sé per tutta la vita…. e non avrebbe permesso a nessuno di rovinarli.

Ad un tratto il cellulare squillò e appena Briony vide chi la stava chiamando, le si allargò nuovamente il sorriso:

"Ciao tesoro. Qual buon vento."

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Fare shopping con Rebekah era davvero estenuante: si fermava ad ogni vetrina, e quando non vedeva niente di chic che poteva starle bene faceva una smorfia di disapprovazione e passava alla vetrina successiva.

"Perché non te lo fai prendere da una delle tue servette?" chiese Briony continuando a seguire la vampira.

"Perché voi del 21 secolo non avete minimamente gusto quindi per forza devo pensarci io al vestito di questa sera." rispose Rebekah con tono indifferente.

Briony fece una leggera risatina visto che la vampira essendo nata più di 1000 anni fa doveva avere il gusto di un paleolitico. Le ragazze si fecero delle gran risate quando la vampira cominciò a commentare il comportamento di una commessa dall’occhio tutto sbilenco e strabico.

Alla fine Rebekah optò per un bellissimo vestito verde acqua, e mentre camminavano Briony le chiese se voleva che le insegnasse a guidare visto che era stata troppo tempo nella tomba; Rebecca si voltò e rispose con sguardo innocente:

"Perché dovrei imparare a guidare quando ho un autista privato?"

Briony alzò gli occhi al cielo e continuarono a camminare a braccetto.

"Allora..." iniziò Rebekah con voce cristallina "Vieni alla festa con Elijah, eh?"

Briony avvampò e non si lasciò sfuggire la risatina maliziosa che la vampira le stava lanciando.

"Te l'ha detto lui?"

"É stato facile intuirlo e poi con chi altro dovrebbe andare?"

<< Magari con miss perfezione Elena Gilbert >> pensò Briony ma scacciò subito quel pensiero a dir poco folle.

Rebekah continuò a spettegolare sulla sua vita amorosa:

"Sai mio fratello é cambiato… É diverso... Quando conosci una persona da così tanto tempo é difficile farsi sfuggire dei simili cambiamenti." Lo sguardo di Rebekah si fece improvvisamente sereno mentre parlava del fratello.

"E’ una cosa buona o é una cosa brutta?" domandò Briony confusa.

"Aspetta, é pur lo stesso gentiluomo freddo, trattenuto, minaccioso, maniaco del controllo e mamma mia non te ne fa passare una! Però insomma… Ha una certa luce negli occhi quando ti guarda. Ed essendo stata molte volte abituata a quel totale buio insito in essi, l’ho ben notato."

Briony la fissò allora totalmente sorpresa: era strano ascoltare il parere di una terza persona che conosceva così bene Elijah e che aveva appena affermato con convinzione che lui fosse innamorato di lei, malgrado tutto.

Briony lo sapeva da tempo, anche se Elijah non le aveva dato vita facile: aveva cercato di nascondere i suoi sentimenti e di seppellirli sotto una crosta di ghiaccio, di allontanarla, di farsi odiare in maniera spietata, o di auto convincersi che lei non contasse nulla per lui... di dominare tutti quegli istinti che appartengono a un normale essere umano.

Erano cambiate molte cose da allora.

Alla fine anche uno freddo come Elijah aveva ceduto alle proprie emozioni e aveva scoperto di avere un cuore, che pensava di aver perso per sempre.

"Tuo fratello é sempre stato un tipo distante e poco incline ad esternare i suoi sentimenti, infatti all'inizio non riuscivo a capire se lui mi considerasse soltanto una palla al piede, un'amica un  strana... Oppure qualcosa di più... E pure adesso lui mi destabilizza sempre." Mormorò Briony sorridendo lievemente.

"Elijah é sempre stato così, non sai mai cosa puoi aspettarti da lui. E’ il più morale nella nostra famiglia, certo avrà strappato qualche cuore, ma il suo é al posto giusto."

Rebekah fissò profondamente Briony, come per dire che il cuore del vampiro apparteneva a lei.

La ragazza si strinse nelle spalle, sorridendo felice; poi però fissò la vampira con sguardo serio:

"Come mai non mi detesti Rebekah? Elijah mi ha detto che tu hai un carattere davvero difficile e non vai molto d'accordo con gli umani, soprattutto se si tratta del genere femminile"

L’Originaria rise divertita: ”Devo confessare che tu all’inizio mi stavi sulle scatole come chiunque altro, ma poi… mi hai davvero sorpreso. La tua testardaggine, la tua sincerità, la tua forza d’animo e soprattutto l’amore che provi verso mio fratello mi hanno fatto capire che forse potevo fidarmi di te. E poi non sei così male, qualche volta mi diverto con te!”

Risero contemporaneamente e allora Briony pensò che Rebekah all’apparenza poteva sembrare una Klaus in gonnella, ma se riuscivi ad andare oltre alla sua maschera di vampiro capriccioso e arrogante, potevi scorgere in lei una normale ragazza che aveva soltanto bisogno di essere amata e di non essere più sola.

“Quindi dici che io vado bene per uno come Elijah? Sarebbe un sollievo sentirmelo dire per una volta, visto che tutti dicono il contrario e mi remano contro a questo proposito!”

“Veramente io non ho detto che tu sei perfetta per mio fratello, anzi non potete essere più diversi; siete sbagliatissimi l'un per l'altra. Come il rovescio della stessa medaglia.” Rispose Rebekah facendosi ad un tratto accigliata, mentre Briony la fissò delusa poiché aveva appena detto che non era per niente adatta a uno come Elijah, che non ci sarebbe mai stato un futuro…

Si intristì di colpo, ma Rebekah non aveva ancora finito e infatti disse:

“Ma nonostante questo avete trovato un vostro equilibrio stando insieme… la vostra relazione é così travolgente e intrigante da sembrare irreale.”

Rebekah l’accarezzò la spalla per farle capire che pensava veramente quello che aveva appena detto, e infatti Briony si commosse per questo.

Sembrava tutto così vero, così giusto… come poteva essere un errore amare un vampiro? Prima ancora di farsi questa domanda, Briony sapeva già la risposta.

“Mio dio, scusa se sono diventata di colpo malinconica e terribilmente mielosa ma la mia vita sentimentale fa schifo, e non ho altro da fare se non curiosare nella tua epopea amorosa!” esclamò Rebekah ridendo di gusto.

Anche Briony si unì alla risata, avvertendo tutti i malumori per la festa di quella sera svanire come il soffio del vento.

 

Le due ragazze entrarono al Grill, dove c'erano anche Caroline e Elena sedute a un tavolo, e Rebekah non si fece perdere l'occasione per dare una bella lezione alla bruna.

"Stai attenta Caroline. E’ tanto bella e brava finché non ti pugnala alle spalle."

"Concordo in pieno con ciò che hai detto, Rebekah." replicò Briony affiancandosi alla vampira.

Elena sospirò indispettita mentre Caroline non si fece sfuggire la pericolosa vicinanza tra la sorella e l'Originaria.

"Che ci fai qui? So che tua madre non gradisce l’uccisione della gente del posto” disse Elena per pararsi le spalle.

Rebekah rise gelida: "Scendi dal piedistallo Elena. Non gira tutto intorno a te" così dicendo se ne andò dal tavolo mentre Briony era rimasta a fissare Elena, la quale appena sentì il suo sguardo serio addosso decise di prendere la palla al balzo e scusarsi:

"Briony io..."

"No Elena no." la bloccò lei prontamente "riserva le tue scuse per chi ancora ti crede"

Elena strinse le labbra dispiaciuta ma decise di non dir niente, poi Briony si rivolse alla sorella chiedendole come stava.

"Sto meglio grazie. Ma... Che ci facevi con la sorella diabolica di Klaus?"

Briony alzò gli occhi al cielo: "Si chiama Rebekah ed é migliore più di quanto tu creda"

"Devi stare attenta Briony" si intromise Elena guardandola con occhi angosciati "Rebekah é una pazza irascibile e violenta!"

"Beh vedi Elena..." rispose Briony pensandoci un po’   "Preferisco fidarmi di una pazza irascibile e violenta come Rebekah piuttosto di una con la faccina d'angelo pronta a colpirti alle schiena quando più le conviene"

Le sue parole erano molto dure e colpirono il bersaglio nel modo che avrebbe voluto, sebbene Briony si sentì subito in colpa sapendo che John e Jenna non avrebbero preso bene i dissapori tra Elena e lei.

Briony deglutì rumorosamente e decise di chiudere lì la questione.

"Che ci fa Rebekah con Matt?" strillò Caroline inorridendo.

Le ragazze si girarono e videro appunto la vampira porgere al ragazzo un biglietto scritto.

"Non lo starà mica invitando al ballo spero!!"

"Perché anche voi ci andate?" domandò Briony.

"Sì abbiamo ricevuto l'invito stamattina" rispose Caroline titubante. Se la sorella avesse saputo che andava alla festa con Klaus, probabilmente anzi sicuramente, l’avrebbe attaccata ad un palo.

“Sentite, Elijah mi ha dato la sua parola che nessuno si farà male e la sua famiglia non creerà alcun problema. Perciò vedrete che la serata a casa loro non sarà poi così male.” mormorò Briony speranzosa guardando Caroline… e poi Elena. Stava incoraggiando anche lei a non aver paura della famiglia degli Originali, perché nel suo subconscio sapeva che non avrebbe mai potuto fare del male a Elena Gilbert. Ogni volta che la vedeva, scorgeva in lei i volti di John e Jenna che la imploravano di proteggere la loro “bambina”, visto che loro non potevano più farlo…

Una piccola lacrima si fece intravedere negli occhi di Briony, che venne però scacciata subito perché non voleva incutere tristezza proprio quel giorno. Cercò quindi di dimenticare ciò che Elena le aveva fatto alle spalle e di passare oltre… per il bene di tutti.

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Qualcuno bussò alla porta della camera dove alloggiava Ylenia, la quale stava in un motel a Mystic Falls, e appena la strega aprì la porta notò soltanto un biglietto per terra.

Lo prese fra le mani guardandolo confusa e quando lesse il suo nome, il suo nome per intero, capì subito chi glielo avesse mandato. Infatti riconobbe la scrittura di Klaus.

“In onore dei vecchi tempi spero che accetterai il mio invito al ballo di questa sera a casa mia. Niente trappole lo giuro… almeno non da parte mia. Klaus.”

Ylenia avrebbe scommesso che Klaus aveva riso come un bambino mentre scriveva il biglietto e subito lo buttò nel cestino, sbuffando.

<< Andare ad una festa a casa dei vampiri Originari… Che follia. Due piccioni con un fava. >> Pensò Ylenia sbraitando. Peccato che sarebbe stata lei a rimetterci le penne questa volta.

La strega pensò proprio di strappare in mille pezzi l’invito al ballo e guardò il cestino dentro il quale aveva buttato il biglietto… Doveva davvero rischiare?

 

 

Briony, dopo la bella e lunga chiacchierata fruttifera, accompagnò Rebekah in quella che era la casa della famiglia degli Originals e fu sul punto di andarsene, quando la vampira le chiese di rimanere.

“Non credo sia il caso… Klaus può essere nei paraggi..” disse titubante.

Nik è il cattivo della città, ma Elijah sa essere più minaccioso di lui e non vorrei essere nei panni del poveraccio che osa averlo contro! Quindi non hai nulla da temere”

Briony rise pensando a come doveva essere stato convincente Elijah nell’impedire che qualcuno di loro facesse del male a lei e alla sua famiglia, ma rimase comunque sui suoi passi perché non aveva alcuna voglia di incontrare Klaus.

“Ti prego! Qualcuno deve farmi la piastra e quelle domestiche che mia madre ci ha rifilato sono totalmente incapaci! Ho bisogno che qualcuno mi aiuti con gli aggeggi tecnologici” mormorò Rebekah con tono supplichevole e Briony per farla contenta accettò. Tanto per fare una piastra ci sarebbero voluti pochi minuti.

 

Invece le due ragazze persero tempo a chiacchiere degli ultimi pettegolezzi che giravano a Mystic FallsBriony le fece leggere qualche rivista e le spiegò chi fossero i Brangelina, del perché Lady Gaga si vestisse con un abito cucito con della carne cruda, il perché in qualche programma americano facessero tutti a botte, e ci mise un’ora nel spiegarle tutta la trama di Beautiful.

Le loro risate furono interrotte dall’arrivo di Finn, che appena vide Briony le sorrise gentilmente:

“Vedo che abbiamo un ospite… Rebekah hai fatta la brava donna di casa, facendole fare un giro per le stanze?” domandò lui appoggiandosi al divano sopra il quale era seduta la sorella.

“Per queste cose ci pensa Gwendolyn, io ora ho da fare” rispose lei continuando a guardare una rivista che dava consigli sulla moda.

Finn alzò leggermente il sopracciglio, guardando di traverso la sorella poi fissò Briony.

“Vuoi che chiami Elijah?” domandò in tono cortese.

La ragazza si mise imbarazzata un capello dietro l’orecchio e notò che Finn era tutt’altro che terribile o violento come quando l’aveva visto strangolare Ylenia, anzi sembrava piuttosto gentile constatando che era un vampiro millenario.

Oh… no grazie. Sono venuta per fare la piastra a Rebekah

Finn la guardò come se non avesse capito affatto cosa stesse dicendo, forse non sapeva neanche cosa fosse la piastra, ma si limitò a sorridere per poi andarsene dal salone.

Rebekah cambiò velocemente argomento e le chiese migliaia di informazioni su alcuni attori o modelli che notava nelle riviste. Non fecero caso al tempo che passava e infatti Briony non si accorse che una fila di sarti aveva invaso il salotto per sistemare gli smoking dei fratelli Originari; entrarono anche Kol e Finn per provare gli abiti e l’umana si agitò, sentendosi fuori posto.

Rebekah, notando l’agitazione dell’amica, alzò il viso e disse con tono autoritario: ”Non provare ad andartene.”

Briony sbraitò qualche parola incomprensibile e attaccò finalmente la piastra alla presa elettrica; prese la prima ciocca di capelli biondi quando ad un tratto entrò anche Elijah nel salone. Non appena l’Originario vide Briony lì dentro, sbattè gli occhi dalla sorpresa.

“Non avevo spiegato bene l’orario nel biglietto?” domandò dopo qualche secondo, sorridendole garbato.

“Sono venuta ad aiutare tua sorella” rispose facendo vedere la piastra.

Elijah scosse la testa cercando di controllarsi e disse a Rebekah che non doveva costringere la gente a stare ai suoi servigi. La sorellina rispose in tono infastidito che Briony si era offerta volontaria e la fissò per farsi assecondare. La ragazza infatti diede corda alla vampira dicendo che era vero.

Elijah le scrutò attentamente, intuendo subito la verità ma per non scatenare inutili litigi lasciò perdere e prese il suo smoking elegante.

I sarti fecero il loro dovere mettendo a posto gli abiti, mentre Kol si guardava ammiccante allo specchio chiedendo a Rebekah quanto fosse bello.

"Oh Kol lo sai che non posso essere soggiogata!"

Il vampiro fece un leggero broncio per quel disinteresse ma non mollò la presa:

"Sono sicuro che la mia adorabile cognata sia di tutt'altro parere"

Ci volle qualche secondo per capire che Kol si stesse rivolgendo proprio a lei, e quando Briony lo intuì avvampò dall'imbarazzo:

"Sì Kol stai davvero bene"

"Visto?" replicò lui alla sorella in segno di sfida.

"L'ha detto soltanto perché é troppo buona"

Elijah sorrise sotto i baffi mentre i fratelli minori continuavano il loro battibecco, rendendo a Briony quasi impossibile sistemare i capelli a Rebekah perché muoveva sempre la testa in direzione di Kol.

"Tesoro se non stai ferma ti brucio le orecchie!"

All'improvviso entrò nel salone anche Gwendolyn che chiese il perché non l'avessero chiamata prima per la prova dell'abito.

"Forse perché eri troppo occupata a capire come funziona la televisione visto che tutti quanti hanno imparato ormai, tranne te!" esclamò Kol per prenderla in giro.

Per tutta risposta lei gli lanciò il telecomando in testa:

"Sono quella che é marcita più tempo dentro la bara, mostra un po’ di comprensione fratellino!" replicò Gwendolyn sottolineando l'ultima parola visto che aveva qualche anno più di Kol. La vampira lanciò una breve occhiata a Briony come se neanche esistesse e andò dal suo sarto; la ragazza cercò di non prendersela visto che non si conoscevano ancora e poi i fratelli avevano dei caratteri così diversi l'uno dall'altra...

La quiete della stanza fu scossa dall'entrata in scena di Klaus che accusò apertamente Rebekah di aver tentato di far del male a Elena e la sorella per tutta risposta gli rise in faccia. Briony era sobbalzata non appena lo aveva visto entrare, ma lui non sembrava minimamente accorgersene della sua presenza dal gran che era arrabbiato.

"Vuoi che ti pugnali un'altra volta?" gridò Klaus.

"Ancora con questa storia del pugnale? Non hai altri trucchetti?" ribatté Kol per provocarlo.

"Torna a rimirarti allo specchio!" lo zittì prontamente l'ibrido.

Gwendolyn allora sbuffò e disse: "Hai finito con le tue accuse da marinaio? Bene. Allora vattene e sparisci."

"Modera i toni sorellina e cerca di portarmi rispetto se non vuoi..."

"Ah questa é bella! Mi hai uccisa senza la benché minima ragione, mi hai tenuta in una bara per più di 300 anni e cosa dovrei portarti io? Non sai neanche cosa sia il rispetto." Gwendolyn sbatté i tacchi sul pavimento e se ne andò infuriata sotto lo sguardo di tutti. Dal silenzio indifferente che era sceso si capì che simili scenate non erano nuove.

Kol nel frattempo si era seduto e si stava annodando la cravatta, fischiettando mentre lo faceva. Klaus non ne poteva più di lui e gridò che era inutile che tentasse di farsi bello, perché tanto non avrebbe trovato neanche una ragazza pronta a filarselo.

Successe il finimondo.

Kol fece muovere la sedia su cui era seduto, come se ci fosse il terremoto, e urlò in tono offensivo:

"Cosa? Come?! Guarda che in una serata, di ragazze io ne prendo 10 e tu ne piglia una!!" Mentre farneticava agitava le mani per segnare il numero 10 per lui e il numero 1 per il fratello.

Briony non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere; se non altro lo trovava divertente. Klaus allora si girò verso di lei e la trafisse con lo sguardo: la ragazza aveva cercato di non attirare l'attenzione, di nascondersi il più possibile per evitare l'ibrido, il quale non sembrava per niente contento di vederla lì.

"Bene bene! Ti sei infiltrata in casa mia vedo. Come sta la tua sorellina?"

Briony evitò di rispondere per evitare danni mentre Elijah lanciava degli sguardi gelidi al fratello per intimargli di starsi zitto; Kol intanto sbraitava ancora per il fatto che Klaus avesse messo in dubbio la sua virilità e cercava l'appoggio di Rebekah, che se la rideva di gusto.

Per fortuna Elijah salvò Briony da quella jungla di matti, facendole un segno con la testa per farsi seguire, e lei così lasciò la stanza senza farsi notare.

"Perdonali. I miei fratelli non sanno proprio come comportarsi." mormorò lui chiudendo la porta della sua stanza.

"No dai non sono così male." rispose Briony ridendo e Elijah contraccambiò in maniera più fredda il sorriso, osservando attentamente la ragazza che si era avvicinata alla finestra.

"Sai oggi ho visto Elena con Caroline al bar.. Pensavo che ce l'avrei avuta con lei per molto tempo visto che mi ha ingannata in quel modo, ma alla fine il mio senso di protezione verso la mia famiglia e i miei amici, inclusa lei, ha prevalso... Forse ho agito troppo scioccamente per il quieto vivere, non lo so…" disse pensierosa guardando fuori dalla finestra.

Sentì i passi di Elijah avvicinarsi.

"Ti ammiro Briony. Hai una capacità nel perdonare le persone che é davvero incredibile."

Briony sorrise timidamente e camminò per la stanza, ammiccando nella sua direzione: "Godersi la pace invece dei soliti litigi è molto più salutare sai?"

Elijah ricambiò lo sguardo furbamente mentre lei si avvicinava al comodino dove c'era una cravatta, e la prese per metterla elegantemente al collo di Elijah.

Briony deglutì sentendo lo sguardo penetrante del vampiro su di durante i suoi gesti, e dovette abbassare per forza lo sguardo perché aveva le guance in fiamme.

"Ho parlato anche con Rebekah e ho intuito quello che sta provando in questo momento... Dovreste essere più accomodanti con lei, tu soprattutto che sei il fratello che stima di più. In fondo vuole soltanto avere indietro la sua famiglia e non essere più sola... Credo che questo tu possa capirlo." mormorò timorosamente sistemandogli per bene la cravatta.

Quando alzò lo sguardo vide che Elijah aveva cambiato espressione sul volto e nei suoi occhi c'era una luce che conteneva una malinconia triste, ma allo stesso tempo dolce, come la carezza sfuggente che le aveva dato quella mattina.

"Che c'è?" chiese lei ridendo.

Lui distolse lo sguardo, restando però immobile:

"No niente... Mi ricordi quanto era bello essere umano."

La sua voce era seria e distante, sebbene si sforzasse di sorridere, e Briony involontariamente scese a toccargli il petto all'altezza del cuore, che in teoria non doveva più battere.

Elijah si irrigidì subito e si scansò dal suo tocco, cosa che Briony notò subito pensando che il vampiro credesse ancora di non avere un cuore... anche se lei sapeva benissimo che ce lo aveva... Lo aveva sempre avuto. E lei gliene avrebbe dato prova in ogni maniera.

Lei lo seguì allora con un sorriso brillante e sincero:

"E non è neanche giusto parlare di queste cose. Lascia almeno che ti sistemi lo smoking, my lord." mormorò lei sorridendo mentre gli metteva a posto la giacca sulle spalle.

Briony sentì la debole risata del vampiro che le causò una scossa elettrica lungo tutto il corpo. Scese poi ad abbottonargli i bottoni della giacca, mentre Elijah continuava a fissare i suoi movimenti.

 Ma Briony perse totalmente la concentrazione quando il vampiro si chinò lentamente verso di lei, cingendola appena, e appoggiò le labbra sulle sue.

Come tutte le volte Briony non riusciva più a respirare e restò immobile, in trance, assaporando il suo tocco inebriante.

Elijah le prese il viso fra le mani per avvicinarla di più, approfondendo così il bacio ad ogni angolatura, mentre le mani di Briony vagarono sotto la giacca nera del vampiro, stringendogli forte la camicia.

Non si sentiva niente nella stanza, soltanto lo schiocco delle loro labbra che si separavano e il battito impazzito del cuore di Briony.

"Dovrai stare attenta stasera." sussurrò Elijah allontanandosi dal suo viso.

"Perché?" chiese lei ancora intontita.

"Beh la capacità di mia madre di perdonare mio fratello, dopo tutto ciò che ha fatto per distruggere questa famiglia, mi sembra un ... strana come minimo." rispose il vampiro sovrappensiero.

"Pensi sia una messa in scena?"

"Non mi fido ecco tutto. Sospetto che mia madre ci nasconda qualcosa"

"Forse... Vuole uccidere Klaus.. Non ci hai pensato?"

"No. C'è qualcos'altro che non mi convince." Mormorò lui facendosi serio come non mai, infatti Elijah era l’unico che avesse la mente per davvero lucida per concentrarsi su quello che stava accadendo.

Briony allora pensò al sogno che aveva fatto ma scosse subito la testa: era un normale brindisi e Ester non c'entrava in tutto questo, non appariva neanche nel suo sogno.

"Ok vorrà dire che terrò gli occhi aperti. Vedrai che niente andrà storto." disse lei convinta, schioccandogli un ultimo bacio.

 

La madre degli Originali aveva fatto davvero le cose in grande: la villa era addobbata in modo perfetto ed elegante, tutta la gente in vista di Mystic Falls era stata invitata.

Briony entrò nella villa guardandosi attorno spaesata perché le sembrava totalmente diversa da come l'aveva vista quella mattina. Vide in lontananza Rebekah che parlava con Matt e si affrettò nel raggiungerla, ma sentì all'improvviso una voce calda alle sue spalle:

"Buonasera"

Briony si girò subito intuendo chi fosse, e infatti quando vide gli occhi neri di Elijah il sorriso le si allargò più del dovuto.

"Sei bellissima." sussurrò lui profondamente, osservandola attentamente.

"Non poteva essere altrimenti, il vestito l'hai scelto tu." rispose imbarazzata

"Non mi riferivo al vestito" mormorò lui facendo un sorriso sghembo, e le diede un lieve bacio sul collo facendola avvampare.

"Grazie anche tu non sei male." disse lei cercando di sorridere normalmente anche se era andata in completa iperventilazione.

Elijah poi le cinse la schiena con il braccio, iniziando a fare un giro per la sala.

 

In breve la villa si riempì di gente e Briony non si lasciò sfuggire la chiacchierata che Damon e Kol stavano avendo.

"Conosco parecchie persone e tu non risalti particolarmente" diceva Kol con un sorriso sfrontato, lasciando Damon completamente di sasso.

Kol se ne andò gongolando per la sua battuta quando fu avvicinato da Briony, che gli confidò a bassa voce:

"Sai sei appena diventato il mio cognato preferito dopo quella battuta a Damon Salvatore" disse ridendo.

Kol si girò sorpreso verso di lei:

"Oh... Ma pensavo di esserlo già!" replicò lui facendo il ruffiano.

Briony rise divertita, ma poi notò che era appena entrata Ylenia nell'ala principale e così strabuzzò gli occhi completamente sorpresa.

"Scusami devo andare a parlare con una persona" disse agitata allontanandosi.

"Certo fai con comodo" rispose Kol guardando l'umana con una strana espressione: come se apparisse ai suoi occhi come un'ottima cosina appetitosa, pronta da assaggiare…

 

************************* 2 PARTE****************************

Briony intanto si era affiancata ad Ylenia, continuando a guardarla allibita.

“Come mai sei venuta? Credevo volessi evitare gli Originari... invece sei appena entrata nella tana del lupo”

La strega rise lievemente: ”In effetti ho scelto all’ultimo di venire, e volevo vedere con i miei occhi cosa sarebbe successo alla festa. E poi non penso che Finn abbia il fegato di strangolarmi ancora davanti a così tante persone; lui ci tiene alle apparenze.”

“Come vuoi. Io comunque ti ho avvertita… non vorrei ritrovarti col collo spezzato!” Esclamò Briony guardando attentamente l’amica. Portava un vestito rosso molto elegante, aveva i capelli lisci ed era più bella che mai; prima d’ora non si era accorta di quanto lo fosse, e se non avesse saputo qual’era la sua vera natura avrebbe sospettato che fosse un vampiro dalla bellezza immortale.

A proposito di quello, Briony divenne accigliata e chiese:

Ylenia…quanti anni hai?”

La strega continuava a fissarla con sguardo vago e assente: ”Sicuramente sono molto più vecchia della tua trisnonna”

Ovviamente lo era. Finn aveva passato molto tempo dentro quella bara e quindi loro due dovevano essersi conosciuti prima che lui vi entrasse; allora quanti anni poteva avere…? E perché sembrava non invecchiare mai? Anche se dimostrava quasi 35 anni, era una bellissima donna giovane, con un fisico da modella infatti era alta sul metro e 77 e aveva la pelle abbronzata che risaltava i suoi capelli neri e lucenti come quelli di una geisha.

“Stai cercando qualche ruga?” domandò Ylenia ironica, vedendo che Briony la stava osservando da quasi mezz’ora.

“No no anzi sei davvero bella stasera... se Finn osa ammazzarti deve essere pazzo. Qualunque cosa ci sia stato tra voi…” esclamò Briony lanciandole una strana occhiata.

La strega sviò il discorso perché non voleva parlare di Finn, altrimenti il buon senso avrebbe prevalso su di lei e se la sarebbe subito data a gambe, visto come l’aveva trattata l’ultima volta.

“Anche tu sei bellissima Briony. Davvero” rispose poi lei sincera.

“Ok dai. Bando ai convenevoli. Mi aiuterai a tenere d’occhio la situazione stasera? Elijah non è convinto delle buone intenzioni della madre e sospetta qualcosa… senza contare…

“Il tuo sogno” Ylenia finì la frase per lei, come se le avesse letto la mente.

“Esatto..”

“Non devi pensarci troppo Briony, ti ho già detto che non esiste veleno al mondo capace di uccidere degli Originari… quindi stai tranquilla” la rincuorò Ylenia mettendole una mano sulla spalla per un attimo.

La ragazza assentì con la testa e continuò il suo giro in mezzo alla folla.

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“Vedo che hai accettato il mio invito. Sono davvero contento di rivederti… mi ricordo che ti sono sempre piaciute le feste” esclamò Klaus affascinante parandosi di fronte a Ylenia, la quale sobbalzò di colpo non appena lo vide, ma lo fece notare solo per un secondo perché ritornò subito seria e rigida.

“Dipende con chi ci vai. E non sono venuta di certo per te” rispose tagliente.

“Oh, come siamo maleducati col padrone di casa. Una volta era più disponibile nei miei riguardi.” sussurrò Klaus accarezzandole la guancia, anche se Ylenia scacciò subito la sua mano con violenza.

L’ibrido sorrise per la sua reazione ma poi si fece serio:

“Sei venuta a controllarmi per caso?”

“Sì, non mi fido di te.”

“Mi dispiace deluderti ma non posso passare molto tempo con te… ho un’accompagnatrice che mi sta aspettando” disse Klaus facendo un cenno verso Caroline, che stava bevendo un goccio di vino per rilassarsi.

Ylenia sgranò gli occhi shockata, capendo di chi si trattava.

“La sorella di Briony…? Stai scherzando? Che cosa hai intenzione di fare?” domandò lei furiosa cercando di contenere il tono della voce per non farsi sentire.

“E’ una festa!” esclamò Klaus tutto innocente. “E dovevo venire con qualcuno! Poi avrei scommesso che tu non saresti venuta per nulla al mondo quindi… comunque puoi sempre ballare con un altro cavaliere… magari con Finn… sempre se riesci a tenere la testa attaccata al collo dopo quello che gli hai combinato!” disse l’ultima frase facendosi una grossa risata, come per compatirla.

Ylenia lo guardò con odio e disprezzo, e questo lo fece ancor più divertire:

“Tanti auguri chérie. Spero tornerai a casa sana e salva, perché mi dispiacerebbe tanto non rivederti più. Di cose di cui parlare ne abbiamo fin troppe.” Klaus alzò il bicchiere come per brindare alla sua improbabile salvezza e poi si dileguò in direzione di Caroline.

Ylenia sospirò rumorosamente cercando di mantenersi calma e si avvicinò al bancone dei drink per prendere da bere.

“Hai davvero una bella faccia tosta nel presentarti qui.”

La strega cercò di non farsi cadere di mano il bicchiere per lo spavento, anche se fu molto difficile visto che sapeva benissimo chi aveva al suo fianco. Cercò di respirare normalmente.

“Buonasera anche a te Finn. Hai strangolato altre fanciulle in questi giorni oppure ti sei dedicato a qualche altro hobby più galante?”

“Non sono affari che ti riguardano. E giusto che tu lo sappia… non finisco  quello che ho iniziato con te solo perché non voglio rovinare la festa di mia madre e per evitare che qualche innocente si faccia male… altrimenti…” Finn lasciò la frase in sospeso, facendolo apparire ancora più minaccioso di quanto Ylenia non ricordasse. Anche se era sempre stato gentile e galante con lei… fino a quando…

La donna scosse la testa e disse:

“Perché vuoi rovinare la serata con discorsi così venali? Dovremmo ricominciare da capo senza inutili screzi, non credi?”

“Io non ci conterei troppo se fossi in te.”

Ylenia sospirò e mise il bicchiere sul tavolo:

Finn sei riuscito ad ottenere quello che hai sempre voluto… la tua famiglia. Dovresti dedicarti a loro, alla tua nuova vita. E se vuoi davvero saperlo… odio già tanto me stessa per quello che è successo; un’aggiunta del tuo odio non fa alcuna differenza per me”

“Dovrei credere che tu hai dei sensi di colpa? Tu?” domandò Finn schernendola.

“Credi a quello che vuoi. Ah grazie per la battuta che hai fatto su di me... L’avvoltoio sei sempre stato un gran poeta ma mai fino a questo punto” rispose Ylenia facendo una smorfia.

Il vampiro per la prima volta in quella sera le sorrise, anche se freddamente, ma poi fu costretto ad andarsene perché Elijah stava per incominciare il discorso rivolto a tutti i presenti per iniziare il valzer.

La strega finalmente tornò a respirare normalmente, senza più alcuna paura, quando fu raggiunta da Briony che guardava affascinata Elijah mentre parlava sulle scale in maniera elegantissima.

“Quante bestemmie ti ha rivolto questa volta?” domandò la ragazza riferendosi a Finn.

“Nessuna per ora. Ce l’ha un po’ con me… gli passerà.” rispose calma Ylenia, ascoltando il discorso dell’Originario.

Appena finito, Briony cercò di raggiungere Elijah in mezzo alla folla, ma fu bloccata improvvisamente da una persona. 

Gwendolyn.

L’umana si fermò subito di fronte a lei, cercando qualcosa di sensato da dirle visto che fino ad ora era l’unica parente di Elijah con cui non avesse mai parlato (Aveva rivolto sì e no 3 parole ad Ester che teneva sempre uno sguardo inquietante e rigido, e la donna le aveva solo domandato se avesse qualche parentela con la dinastia Petrova, giusto per esserne sicuri).

 Ma la vampira non le rendeva le cose facili: restava lì a fissarla con un’espressione sul volto senza anima.

“Ciao Gwendolyn. E’ una bellissima festa, fai i complimenti a tua madre da parte mia” disse Briony gentilmente.

La vampira le sorrise nel modo più freddo possibile, quasi le costasse farlo.

“Grazie. Glielo dirò.” La sua voce acuta da soprano era fascinosa come quella di Elijah.

Poi all'improvviso si avvicinò di più, come se volesse morderla:

"Sai... Hai uno strano odore.." sussurrò tenendo lo sguardo basso.

Briony si imbarazzò completamente perché non sapeva proprio come rispondere... E non sapeva neanche se fosse un complimento per dire che il suo sangue era buono ma c'era davvero da preoccuparsi perché la vampira sembrava affamata; oppure magari era solo un offesa, il che non era proprio lusinghiero.

Briony si strinse nelle spalle, non dicendo nulla e così fece lo stesso anche Gwendolyn, che se ne andò dopo qualche secondo.

Stranita, finalmente Briony ebbe via libera per andare da Elijah ma fu fermata nuovamente da Kol questa volta, che le disse che doveva parlarle. 

Briony lo fissò confusa per quella richiesta ma lo seguì senza replicare, forse perché era successo qualcosa.

Kol la portò nel portico, vicino al balcone e guardò dritto davanti a sé, senza parlare.

"Allora.. Dimmi pure Kol... Ti ascolto"

Il vampiro si girò verso di lei e la sua espressione era a dir poco terrificante, sembrava uno di quei teppisti che amassero fare a botte e godessero nel creare casini.

"Sai hai un'espressione sul volto sempre così compassionevole e drammatica che sicuramente avrai un sapore delizioso. Sembri così appetitosa."

I suoi occhi all'improvviso divennero famelici, la sua bocca si contorse in un ghigno e poi senza tentennamenti la spinse con forza contro il muro, sfoderando i denti aguzzi.

Briony istintivamente gridò spaventata ma non ebbe neanche il tempo di combatterlo, perché non sentì più la presa del vampiro.

Infatti Kol era stato letteralmente scaraventato via da Elijah, che lo avevo spinto con una violenza inaudita contro l'altra parte del muro e lo aveva afferrato con ferocia per il collo.

Briony rimaneva immobile a fissare la scena sotto shock, ricordando all’improvviso quel vampiro che l'aveva assalita mesi prima in casa sua e che l'aveva morsa, ma così facendo si era quasi strangolato col suo sangue e aveva iniziato a strillare come la sirena dell'ambulanza. Sarebbe successo così anche a Kol?

I suoi pensieri furono distolti dai calci che Kol dava alla parete per sfuggire alla presa del fratello, ma Elijah lo stava incenerendo letteralmente con lo sguardo ed ogni parte del suo corpo vibrava dalla minaccia che stava per dire:

"Vattene Kol " sibilò come se fosse un serpente "prima che ti strappi il fegato"

Dopo di che spinse via Kol che faticava a reggersi in piedi, ma comunque ebbe ancora la forza di sorridere in modo arrogante:

"Sei patetico Elijah. Lo sai meglio di me, la fame é una brutta bestia e io stavo facendo quello che devo. Quello che dovresti fare anche tu"

Elijah lo guardò in un modo così glaciale e diabolico che Briony non aveva mai visto in lui, neppure quando avevano litigato, ed ebbe davvero paura che ammazzasse Kol. Elijah covava già abbastanza odio nei confronti di Klaus, e Briony non voleva che si mettesse contro un altro fratello... e non a causa sua.

Per questo si avvicinò a loro e prese il vampiro per il braccio:

"Elijah non é successo niente... É stata colpa mia, mi sono tagliata e Kol é stato troppo tempo nella tomba per riuscire a resistere. Lascia stare." sussurrò debolmente per calmarlo.

Elijah però rimaneva immobile, totalmente concentrato su Kol - forse non avevano neanche sentito il suo discorso - ma Kol smontò l'ansia di quella situazione decidendo quindi di andarsene via, non prima di aver lanciato un ultimo sorrisetto a Briony.

Ad un tratto arrivò anche Rebekah, che vedendo l'espressione gelida sul viso di Elijah, quella angosciata di Briony e quella da furfante di Kol, intuì subito ciò che era successo e diede uno spintone al fratello:

"Sei sempre il solito idiota!"

"Rebekah non ti ci mettere anche tu! Torna da quello zappaterra di Matt!" così dicendo il piccolo Mikaelson se ne andò via a falcate mentre Rebekah scuoteva la testa nel seguire il fratello.

Fuori al balcone rimasero solo Briony e Elijah: lui si voltò lentamente verso di lei, senza osare guardarla negli occhi però, come se la colpa di Kol pesasse sulle sue spalle:

"Come stai..?"

"Sto bene.. Tranquillo non mi sono fatta niente. Alle feste succede sempre qualche casino”

Ma Elijah teneva sempre lo sguardo lontano da lei, e Briony si attorcigliava nervosamente le mani, quando sentì la musica del valzer invadere tutto il salone.

"Hanno già cominciato a ballare" disse Briony cominciando a incamminarsi, ma venne bloccata da un fortissimo dolore alla schiena per colpa della spinta che Kol le aveva dato.

"Non mi incanti sai. Tu non stai affatto bene" mormorò freddamente Elijah alle sue spalle. 

Briony temette così una sfuriata ma sentì soltanto delle mani gelide sfiorarle le spalle per metterle sopra una giacca.

"Restiamo qui, tanto penso che nessuno noterà la nostra assenza. Quel ballo dopotutto non era così speciale" mormorò Elijah in tono disinteressato, appoggiandosi al balcone.

Briony sorrise cercando di non badare al dolore:

"E’ una scusa per ammettere che non sei un bravo ballerino?"

Il vampiro però continuava a guardare dritto davanti a sé, senza fissarla, e dopo qualche minuto le chiese freddamente:

"Sanguina ancora la ferita?"

Briony sussultò perché sperava che se lo fosse dimenticato, ma evidentemente lui prendeva ogni sua parola molto sul serio.

"Uhm effettivamente…"

"Briony capisco sempre quando menti.” Mormorò lui voltandosi verso di lei con lo sguardo. “La tua mossa nel difendere il rapporto con mio fratello é stata davvero nobile e altruista da parte tua... Poche persone l'avrebbero fatto, anzi nessuna.” Proseguì distogliendo lontano lo sguardo. Lei rimaneva a fissarlo con la sua giacca stretta sulle spalle.

“La tua compassione é un dono Briony... E’ una dote che ammiro davvero profondamente, ma le conseguenze possono anche non essere buone. Cerca di pensare un po’ anche a te stessa d’ora in poi." Rispose l’Originario facendosi più serio, tornando a guardarla. Come per intimarle di pensare in primis alla propria incolumità, alla sua vita, non sempre a quella degli altri. Il vampiro infatti aveva la perenne preoccupazione che prima o poi, in tutta quella guerra, sarebbe stata lei a rimetterci di più. Ingiustamente.

"Lo so, sono una fonte perenne di guai." Rispose lei ridendo, cercando di alleviare la tensione.

Elijah scosse la testa sorridendo lievemente, ma poi la sua espressione ritornò dura.

"Mi dispiace per mio fratello. Farò in modo che non accada più"

Briony si strinse nella giacca, cercando di non pensare a quello che era successo con Kol… Passarono alcuni minuti senza che nessuno dei due parlasse, quando Elijah si alzò dal balcone e le porse gentilmente la mano.

"Permetti?" chiese ad un tratto sorridendole elegantemente.

La ragazza sgranò gli occhi sorpresa.

"Sul serio?" Rise mentre prendeva la sua mano fredda, togliendosi la giacca.

Sussultò quando sentì il braccio del vampiro cingerle la schiena: stavano danzando un normale lento, da soli, lontano dagli altri.

"Non stiamo ballando come loro" fece notare Briony con una risata.

"Te l'ho detto che quel valzer non é nulla di speciale... Ma questo non vuol dire che non sappia ballarlo" rispose Elijah sorridendole fiero. Sembrava che avesse cancellato dentro di sé il malumore di poco prima, anche se doveva essergli costato parecchio. O forse voleva soltanto tranquillizzarla.

"Spaccone" mormorò Briony appoggiando la testa sulla sua spalla, assaporando il penetrante profumo della sua camicia.

Sentiva le mani fredde del vampiro scivolarle delicatamente sulla schiena, negli stessi punti in cui aveva provato dolore ma ora non lo stava più provando.. sentiva solo una scia di calore passare lungo la schiena, ogni dolore scomparve, percepiva solo emozioni elettrizzanti in lei, liberatorie e soddisfacenti.

Socchiuse gli occhi pensando a niente… nemmeno al sogno che la perseguitava da giorni… ma quel momento intimo fu interrotto quando Briony intravide da lontano sua sorella che ballava… con Klaus?!

“Che ci fa Caroline con Klaus??” esclamò brusca allontanandosi dal petto di Elijah, che si voltò velocemente verso la loro direzione e rimase sorpreso quanto lei.

“Non ne ho idea” rispose gelido, temendo che il fratello tramasse qualcosa.

Briony sospirò rumorosamente tornando a ballare con Elijah, ma con la prospettiva che avrebbe di sicuro chiesto delle spiegazioni alla sorella.

 

 

Durante il valzer intanto c'era stato il cambio delle coppie e appena Ylenia aveva sentito delle mani forti e fredde stringerle la schiena intuì subito di chi fossero al tatto, ed ebbe l’impulso di andarsene via, ma cercò di sorridere come se niente fosse.

“Balli ancora benissimo lo sai?”  le sussurrò Finn a bassa voce.

“Nemmeno tu hai perso il tuo portamento dopo tutti questi anni” rispose Ylenia sorpresa per quel complimento improvviso.

“Un vestito rosso? Davvero?” Commentò lui sorridendole leggermente.

“Che c’è? Non mi sta bene?” domandò alzando il sopracciglio.

“Affatto. E’ molto simile a quello che indossavi la prima volta che ti ho vista” rispose lui profondamente, mentre Ylenia gli disse che aveva un’ottima memoria. Si era creata una nuova atmosfera tra loro, diversa da quella di poco prima e stranamente la donna si sentì a suo agio con lui vicino, come a ricordare i bei vecchi tempi che si credevano ormai sepolti.

“Davvero strano. Veramente… Anche se hai cercato di strangolarmi, mi vuoi ancora” constatò la strega guardandolo affascinata.

Finn si lasciò scappare un mormorio.

“Comunque non credo dovrai sopportare la mia presenza ancora per molto” mormorò lui.

“Te ne vai da Mystic Falls?”

Il vampiro distolse lo sguardo per evitare la domanda mentre Ylenia continuava ad osservarlo. Non dissero niente per un po’, quando improvvisamente Finn la afferrò con violenza per un braccio, facendola sussultare dalla sorpresa. I suoi occhi scuri erano diventati feroci, come quando aveva tentato di strangolarla, e la fissava con odio  trattenendo a stento la sua furia:

“Non pensare di cavartela così facilmente. Qualunque cosa accada, ho già provveduto a fartela pagare” sussurrò in tono minaccioso, lasciando poi con forza la presa sul braccio della strega non appena il valzer finì, e se ne andò via di lì senza degnarla di uno sguardo.

Ylenia era rimasta completamente di sasso da quella sua reazione e non osava muovere un muscolo, anche perché sul braccio si poteva notare un livido nero ben evidente.

Poi continuò a pensare al modo in cui l’aveva minacciata… Che Briony avesse ragione nel temere che sarebbe successo qualcosa quella sera…?

 

Finite le danze, Briony condusse Caroline lontano dal salone per parlarle a quattr’occhi.

“Perché diavolo stavi ballando con Klaus?” domandò subito senza problemi.

La Blond-Girl presa in contropiede le disse la verità:

“Mi ha invitato lui mandandomi un biglietto… e pensavo che se gli avessi detto di no, lui avrebbe potuto vendicarsi o farmi un torto… per questo ho accettato, senza dirti nulla… Non volevo farti preoccupare per un semplice ballo.” sussurrò Caroline agitata, anche se quella era una mezza verità. In teoria lei si era sentita lusingata dall’invito di Klaus e si era sentita stranamente bene con lui quella sera.

Briony allora la lasciò andare, sentendosi sollevata:

Oh… hai ragione… d’altronde lui adesso può entrare quando vuole in casa tua e avrebbe potuto fartela pagare anche per un semplice “no”, conoscendolo… quindi hai fatto bene, anche se non mi sento tranquilla nel saperti con lui; vuoi stare con me per il resto della serata?” le domandò premurosa.

“No non preoccuparti. So cavarmela.” Rispose Caroline cercando di non farla preoccupare.

“Ok sorellina mi fido. Vado un attimo a prendere una boccata d’aria, qui dentro non si respira per niente” mormorò Briony agitando le mani nel sentirsi soffocata.

Ma in cuor suo era agitata perché aveva continui lapsus di quel strano sogno che non riusciva per nulla a dimenticare. Credeva sul serio di essere pazza o paranoica.

Briony uscì fuori dalla villa, quando ad un tratto fu affiancata da Stefan che le chiese se andasse tutto bene.

“Più o meno… Tu? Hai delle novità?”

Stefan si fece serio e si avvicinò di più a lei: ”Ester ha chiesto ad Elena di parlare con lei in privato… sospetto che abbia intenzione di aiutarci a uccidere Klaus.”

“Sarebbe un bene per tutti noi… nessuno può stare tranquillo con lui alle calcagna.”

“Che ne pensi invece del resto della sua famiglia davvero… originale…? Insomma tra tutti il più normale sembra Elijah, e il che è tutto dire. Guarda Finn… non parla mai. E Kol? Parla troppo. Per non parlare delle sue sorelle..”

Briony rise lievemente per quella battuta, quando notò che Elijah era proprio dietro di loro con uno sguardo terribilmente serio e glaciale. Che avesse ascoltato? In fondo quella di Stefan era solo una battuta innocente…

Ma in quel momento non c’era niente di innocente nello sguardo di ghiaccio Elijah che trafiggeva Stefan, il quale decisamente cambiò subito idea sull’Originario, visto che non sembrava affatto normale.

“Buonasera. Posso riprendermi Briony?” domandò il moro, mascherando l’autorità con l’etichetta.

“Certo. D’altronde è venuta con te alla festa…” rispose Stefan titubante.

“Infatti.” La risposta di Elijah ghiacciò Stefan all’istante e se ne andò subito, lanciando un ultimo sguardo a Briony, la quale guardava accigliata Elijah non riuscendo a capire quella sua reazione.

“Cos’avete tanto da dirvi all’orecchio tu e Stefan Salvatore?” chiese lui all’improvviso mostrandosi però distaccato come sempre.

Briony rise confusa: “Cosa pensavi? Che sarei fuggita con lui di nascosto questa sera?”

Stranamente Elijah non rise alla battuta, e allora Briony si fece seria:

Stefan è soltanto un amico, gli sono grata per il fatto che mi abbia aiutata a salvarti… altrimenti a quest’ora saresti rinchiuso nella bara a prendere polvere e dovresti essergli grato per questo.”

Tuttavia Elijah non sembrò cambiar idea e rimase comunque gelido e scostante, non facendo trasparire quello che gli passava per la testa.

“Ti ho portato da bere. Tra poco ci sarà il brindisi e so che non ti piace lo champagne” disse poi Elijah porgendole elegantemente il bicchiere.

“Grazie” rispose lei sorridendo e alzando il calice per cancellare tutti i malumori. Il vampiro fece lo stesso e da bravo gentiluomo com’era, aspettò che fosse Briony a bere per prima; dopo di che il vampiro si inumidì solamente le labbra, continuando a fissare Briony che sembrava shockata da qualcosa.

“Ti senti bene?” domandò lui stringendo gli occhi.

S-sì sto bene.” rispose Briony incerta. Le era appena venuto in mente il suo sogno riguardante il brindisi, ed aveva sentito le vertigini quando Elijah aveva bevuto… stava diventando paranoica.

Elijah non sembrò per nulla convinto della sua risposta e continuava a fissarla in modo inquisitore, tenendo alto lo sguardo, ma poi vedendo che la festa stava andando a concludersi disse che doveva assentarsi un attimo perché doveva andare a parlare con Elena.

Quando rimase sola, Briony fu pervasa ancora dai dubbi e continuava a pensare cosa si celasse dietro a quel sogno e se doveva dirlo a Elijah. Tanto se non fosse accaduto nulla, alla fine si sarebbe fatta una gran risata.

Mise il bicchiere da una parte pronta al confronto, quando fu avvicinata da Ylenia che aveva il fiatone.

“E’ da un’ora che ti cerco!” disse lei frettolosamente.

“Perché? Che succede?”

Ylenia la condusse in un angolino per non farsi ascoltare da nessuno: ”Finn mi ha fatto uno strano discorso… qualcosa non mi quadra e temo succederà qualcosa questa sera… “

Briony sgranò gli occhi spaventata e senza perdere tempo andò dritta verso il salone, dove stavano appunto per fare il brindisi: Esther era in alto sulla scalinata a fare un discorso e le persone al piano di sotto tenevano alti i calici in attesa di bere. Briony spintonò i presenti per passare in mezzo alla folla, ma ce ne erano così tanti che quasi si sentiva stritolare. 

La preoccupazione e l’orrore le stringevano la gola, impedendole qualunque uso della parola. Tutti i dubbi orribili sembravano schiacciarle le ossa, e la brutta immaginazione le fece accelerare fatalmente il tempo nella sua testa.

Quando riuscì a divincolarsi e andare finalmente dritta da Elijah, purtroppo lui aveva già bevuto lo champagne… insieme a Elena.

Briony spalancò la bocca sotto shock, non riuscendo a credere di essere arrivata troppo tardi; sbiancò come un fantasma mentre fissava Elijah il quale nonostante tutto sembrava star bene.

“Ti sei persa il discorso.” disse Elena con voce fioca.

Briony socchiuse le palpebre e guardò Elena dicendo che doveva parlarle subito di una cosa e inventò una scusa plausibile. Elijah guardò incerto le due ragazze contemporaneamente, ma le lasciò andare sebbene sospettasse qualcosa… aveva intuito che qualcosa non andava e non gli piaceva per niente. Forse i suoi sospetti verso la madre non erano poi così infondati...

 

Briony condusse velocemente Elena nell’atrio della casa e senza perdere tempo le chiese cosa avesse fatto.

“Fatto cosa?” domandò lei in tono innocente per coprirsi.

“Ti prego basta frottole. So che durante il brindisi è accaduto qualcosa… qualcosa che ha colpito Klaus e i suoi fratelli e voglio sapere cosa. Dimmelo Elena, so che lo sai!”

La 18enne si fece prendere dal panico, come quando Briony l’aveva scoperta riguardo alla morte di Rebekah e infatti Briony la incalzò a parlare chiaramente. Elena allora svuotò il sacco e le disse tutto: dell’inganno di Esther, del fatto che avesse legato i figli con il suo sangue e se uno di loro moriva… sarebbero morti tutti gli altri.

Briony temette sul serio di collassare.

Elena… come hai potuto?” sussurrò Briony flebilmente e completamente sotto shock.  Era sbiancata come un cero e fu quasi sul punto di crollare a terra, come se avesse ricevuto un pugno in pieno stomaco già martoriato da delle schegge affilate.

“Era l’unico modo per uccidere Klaus! Lo so che è sbagliato ma…

“Elena!” la interruppe bruscamente Briony, la quale si mise le mani in faccia per calmarsi e parlare civilmente con lei. “Possiamo fermare quello che è successo? Insomma c’è un incantesimo contrario?”

No… l’ha fatto Esther quindi è indistruttibile…

Briony allora sospirò furiosamente e digrignò i denti, fissando Elena con disprezzo: “Come hai potuto farlo? Volevi uccidere Klaus… bene, ma arrivando fino a questo punto? Uccidendo anche Elijah?! Lui ti ha sempre difesa, aveva trovato il modo di salvarti durante il sacrificio ed è così che lo ripaghi??” gridò Briony fuori di sé.

Ma la rabbia lasciò il posto alle lacrime, che incominciarono a scendere inesorabilmente per via dell’agonia che la sfiancava.

 “Non posso crederci… perderò Elijah un’altra volta… anche Rebekah morirà… ti rendi conto che hai condannato un’intera famiglia? NON C’ERA UN ALTRO MODO?” Urlò Briony con tutta la voce che aveva in corpo. Il cuore stava ribollendo dentro il petto a quell’ennesima condanna.

Elena intanto ascoltava, non replicando alle sue accuse perché sapeva di essere nel torto.

“E’ tutto perduto… tutto….” Briony continuava a farneticare tra le lacrime brucianti che le offuscavano la vista. “Tu lo sai che Elijah non lo merita… lui non è un mostro…

La mora abbassò lo sguardo devastato, piangendo silenziosamente, ed Elena allora cercò di giustificarsi: “Mi dispiace Briony vederti soffrire un’altra volta… farei qualunque cosa per rimediare a quello che ho fatto… ma l’unico modo per vivere in pace è questo.”

All’improvviso Briony alzò lo sguardo: non c’era traccia di dolore questa volta nel suo viso:

“Saresti dovuta morire soltanto tu nel sacrificio… tutti quanti sarebbero stati meglio senza di te, senza i tuoi continui colpi di testi! Credi che questa cosa riguardi solo te? Non sai che darei per tornare indietro e impedire a John di morire per te… anche Jenna l’ha fatto… e tu invece di comportarti come loro avrebbero voluto, diventi un’assassina feroce e senza scrupoli e ti pari le spalle con false giustificazioni! Ancora non capisco perché tutti quanti vogliono proteggerti ad ogni costo! Ma per quanto mi riguarda, tu potevi morire quel giorno così che John vivesse, e lo meritava molto più di te! TUO PADRE SI E’ SACRIFICATO PER TE, TE LO RICORDI??” Gridò Briony senza fiato, cominciando a impazzire e vomitando il vomito delle parole che aveva dentro.

“Nessuno gliel’ha chiesto…” sussurrò Elena vigliaccamente, sviando lo sguardo.

Briony allora fu pervasa da una rabbia infinita e le diede due schiaffi fortissimi su entrambe guance, facendole girare completamente il viso. Elena fu completamente sorpresa da quel gesto e si toccò una guancia arrossata, notando che gli occhi allucinati di Briony erano quasi diventati rossi. Rossi come il sangue.

“Cosa credi di fare? Sei impazzita?” domandò Elena allibita.

“Non sono mai stata più seria in vita mia.”

Briony perse il lume della ragione e buttò Elena a terra, mettendosi sopra di lei e bloccandola così con il proprio corpo. Elena però reagì prontamente afferrandola per le spalle e infilando le unghie nella sua pelle, facendo gridare Briony dal dolore. Elena dopo quei lunghi mesi di addestramento con Alaric era più forte di lei e invertì le posizioni, cercando di fermare i continui colpi di Briony, che l’afferrava con violenza per i capelli, strappandogliene persino alcuni.

In mezzo a tutto quel casino, sentirono le grida gioiose di Kol che sembrava incitarle a darci dentro e stava facendo pure il tifo… forse non aveva mai visto delle ragazze fare a botte.

Elena alzò  Briony per fermare quella sceneggiata, ma la sorella di Caroline era completamente partita e voleva soltanto farla pagare ad Elena per tutto quello che aveva fatto; prima si era fatta degli scrupoli per via di Jenna e soprattutto di John ma sentendo che sua figlia non gli portava neanche rispetto, Briony aveva reagito di conseguenza senza più falsi buonismi. La rabbia sormontò ogni cosa.

La spinse con forza contro il muro, mentre anche Elena aveva cominciato a prenderla per i capelli e dopo un po’ anche Briony fece lo stesso, ma con più forza e motivazione. Elena poi riuscì a darle una ginocchiata allo stomaco, facendole fuoriuscire l’aria in un forte sforzo.

Sembravano due assatanate e finalmente qualcuno mise fine alla loro lotta, cercando di separarle: Elena continuava a dare dei calci al vento mentre Stefan l’aveva presa da dietro per fermarla; invece Briony fu bloccata dalle braccia forti di Elijah.

Quando sentì la sua presenza micidiale, Briony si calmò subito e smise di gridare delle diavolerie… strabuzzò poi gli occhi capendo quello che aveva combinato e sebbene Elena se lo meritava, non avrebbe mai voluto picchiarla in quel modo. Ma anche lei era messa male, in fondo la Gilbert si era addestrata in quell’ultimo periodo e non si era tirata indietro.

“Che sta succedendo? Siete impazziti?” gridò Gwendolyn inorridita mentre arrivarono tutti gli altri fratelli, anche Ylenia che fissò Briony. Ma non fu sorpresa di quello che vide.

“Qualcuno mi vuole spiegare quello che è successo?” gridò Stefan allarmato.

Elijah fissò chiunque con sguardo gelido, ma non accennò a guardare Briony.

“Andiamo via.” Disse solamente prendendola per il braccio.

“Sarà sicuramente ubriaca!” affermò Gwendolyn furiosa che qualcuno avesse rovinato la festa.

Elijah evitò di replicare il suo patetico commento e condusse Briony fuori dalla villa.

“Spiegami.” Disse lui solamente guardandola.

Cercò di sminuire l’accaduto per non farsi apparire ancor più ridicola: “Ho litigato con Elena.”

“L’ho notato”

“La difendi anche tu ora?” chiese ora infuriata, guardandosi poi il vestito che si era strappato, e neanche quello di Elena doveva essere un bello spettacolo.

Elijah però scosse la testa e si avvicinò di più a lei:

“Sono qui con te ora e voglio parlare con te, non con lei.” Disse profondamente, senza giudicarla. Appariva la calma in persona e questa fluì anche in lei, sebbene il tremolio del corpo a causa dell’aria gelida.

“Non credevo fossi il tipo che combina questo genere di cose.” Esclamò Elijah sorridendole leggermente, come se non fosse abituato a quegli atti incresciosi. Briony si sentì le guance colorarsi di rosso ma comunque Elijah non la fissava emettendo delle sentenze o con giudizio stoico, ma con semplice ilarità.

 Briony sorrise tra sé e sé dicendogli di lasciar perdere e cercò di trovare le parole giuste da dire:

“Mi dispiace, ho esagerato con Elena ma… ora non ha importanza. Devi sapere una cosa. Su tua madre.” Rispose lei sincera, guardandolo negli occhi.

Elijah ricambiò lo sguardo facendosi serio, e quando ascoltò la verità chiuse gli occhi per contenere una reazione furibonda. Per la prima volta si lasciò scappare una imprecazione mentre distoglieva lo sguardo dalla ragazza.

“Vuole rimediare al male che ha creato…” disse il vampiro duramente come se fosse solo.

“Che cosa faremo ora, Elijah?” domandò lei angosciata.

L’Originario si voltò verso Briony, scrutandola attentamente… ma non disse nulla.

 

FINE CAPITOLO!

Allora innanzitutto scusate per il capitolo stramega lungo!! Ma come vedete l’ho diviso in 2 parti, perché volevo analizzare l’intera famiglia Originals senza cancellare delle parti magari superflue ma per me divertenti J

L’ho diviso in 2 parti così potevate fare una pausa dalla lettura e continuare più avanti, visto che anche io ho difficoltà a leggere i capitoli lunghi perché sono miope :P

Spero comunque che vi sia piaciuto!!

E non dovete lasciare nulla al caso, mi raccomando, ogni cosa che scrivo anche la più inutile ha un senso logico alla fine…  Ah ho voluto dare un risvolto al personaggio di Finn the “bestemmiator” (il soprannome gli è stato affibbiato da Ariel Winchester XD) perché secondo me nel telefilm l’hanno sviluppato male!!

Spero anche che la lotta Elena vs Briony vi sia piaciuta XD Voi per chi facevate il tifo? XD

Aspetto dei vostri commenti, anche negativi perché così posso migliorare la storia!

Ah qui sotto c’è il vestito di Ylenia

http://images.buddytv.com/articles/image/moonlight/shannyn-sossamon-profile.jpg

 

Questo è quello di Briony

 http://g01.a.alicdn.com/kf/HTB1CRVgIVXXXXXgXVXXq6xXFXXXE/Hot-Sell-Sexy-Strapless-Purple-Bridesmaid-Dresses-2015-Elegant-Chiffon-Pleat-Cheap-Wedding-Party-A-Line.jpg

Questa invece è una mia creazione, spero vi piaccia. Ovviamente lei è Briony J

http://oi42.tinypic.com/vrfpl1.jpg

 

   
 
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