3 CAPITOLO
Avere un posto nel cuore di qualcuno,
significa non essere mai soli
Quel sogno perseguitava Briony da
notti intere e ogni volta era sempre la stessa storia: la scena del brindisi,
il suo cuore che si ferma, il vuoto dentro di sé e poi il risveglio. Faceva
sempre fatica a respirare e le mani gelavano come se fosse in mezzo alla neve...
o forse perché semplicemente era morta.
Briony scosse la testa e si buttò a faccia
sul cuscino, cercando di rilassarsi e di dormire magari senza sogni inquietanti.
Chiuse gli occhi e abbracciò dolcemente il cuscino per
trovare la giusta predisposizione al sonno; dopo un po’ di tempo sentì una
presenza nella stanza, qualcuno al di fuori di lei che la stava fissando, ma
pensò che fosse soltanto la sua immaginazione e restò con gli occhi chiusi.
Tuttavia quando sentì una mano fredda sfiorarle
delicatamente il viso pensò che non stava affatto sognando; era la realtà.
Briony si fece assalire dal panico nel credere
che si trattasse di un manigoldo venuto lì per farle del male, ma decise di
stare immobile e far finta di dormire per la sua sicurezza.
Quella delicata carezza sul viso però le stava
imprimendo dentro di sé un'ondata di calore, non di paura; si sentì stranamente
elettrizzata e sperava che non finisse mai. Come stesse sotto l’effetto di una
droga.
Briony infatti sentì i battiti del cuore
accelerare in maniera inverosimile.
Per sua sfortuna però quella carezza svanì, lasciando
una scia di gelo sulla sua guancia, e un'ondata d'aria fresca pervase la stanza
come se una porta fosse stata aperta.
Briony si prese coraggio e aprì finalmente
gli occhi, ma non c'era anima viva in quella stanza, sebbene la porta era
aperta ed era quasi sicura di averla chiusa.
Alzò le spalle e tornò a dormire, quando si accorse
che c'era un pacco regalo vicino al cuscino e sgranò allora gli occhi sorpresa.
Non aveva idea del perché fosse lì e lo aprì
lentamente, temendo ci fosse dentro una bomba, ma c'era soltanto un... Vestito?
Briony alzò il sopracciglio fino alla punta
dei capelli, non riuscendo a capirci niente; poi trovò anche un biglietto nella
confezione.
La scrittura era elegante e bellissima, proprio come
colui che aveva scritto il biglietto.
"Spero mi concederai l'onore di
poterti avere al mio fianco nella festa di questa sera. Elijah."
Briony lesse e rilesse il biglietto con un
sorriso felice stampato in faccia e il suo buon umore salì alle stelle. Scartò
dal pacco il vestito e Elijah non avrebbe potuto trovare uno più bello: era
viola scuro, leggermente ondulato nella parte finale ed era senza le spalline.
Si toccò la guancia che prima Elijah le aveva
accarezzato delicatamente per non farla svegliare, e notò che stava bollendo,
ma non le provocava dolore… Un'altro degli effetti
collaterali che accadeva sempre quando il vampiro la sfiorava.
Sorrise dentro di sè mentre
si stendeva sul letto con occhi sognanti, pensando che era diventata troppo
paranoica riguardo a quel sogno... Come poteva accadere qualcosa di brutto, se
si sentiva così felice?
Quei momenti li avrebbe portati con sé per tutta
la vita…. e non avrebbe permesso a nessuno di
rovinarli.
Ad un tratto il cellulare squillò e appena Briony vide chi la stava chiamando, le si allargò
nuovamente il sorriso:
"Ciao tesoro. Qual buon vento."
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Fare shopping con Rebekah era
davvero estenuante: si fermava ad ogni vetrina, e quando non vedeva niente di
chic che poteva starle bene faceva una smorfia di disapprovazione e passava
alla vetrina successiva.
"Perché non te lo fai prendere da una delle tue servette?"
chiese Briony continuando a seguire la
vampira.
"Perché voi del 21 secolo non avete minimamente
gusto quindi per forza devo pensarci io al vestito di questa sera."
rispose Rebekah con tono indifferente.
Briony fece una leggera risatina visto che la
vampira essendo nata più di 1000 anni fa doveva avere il gusto di un
paleolitico. Le ragazze si fecero delle gran risate quando la vampira cominciò
a commentare il comportamento di una commessa dall’occhio tutto sbilenco e
strabico.
Alla fine Rebekah optò
per un bellissimo vestito verde acqua, e mentre camminavano Briony le chiese se voleva che le insegnasse a guidare
visto che era stata troppo tempo nella tomba; Rebecca si voltò e rispose con
sguardo innocente:
"Perché dovrei imparare a guidare quando ho un
autista privato?"
Briony alzò gli occhi al cielo e
continuarono a camminare a braccetto.
"Allora..." iniziò Rebekah con
voce cristallina "Vieni alla festa con Elijah, eh?"
Briony avvampò e non si lasciò sfuggire la
risatina maliziosa che la vampira le stava lanciando.
"Te l'ha detto lui?"
"É stato facile intuirlo e poi con chi altro
dovrebbe andare?"
<< Magari con miss perfezione Elena Gilbert
>> pensò Briony ma scacciò subito
quel pensiero a dir poco folle.
Rebekah continuò a spettegolare sulla sua vita
amorosa:
"Sai mio fratello é cambiato… É
diverso... Quando conosci una persona da così tanto tempo é difficile farsi
sfuggire dei simili cambiamenti." Lo sguardo di Rebekah si
fece improvvisamente sereno mentre parlava del fratello.
"E’ una cosa buona o é una cosa brutta?"
domandò Briony confusa.
"Aspetta, é pur lo stesso gentiluomo freddo,
trattenuto, minaccioso, maniaco del controllo e mamma mia non te ne fa passare
una! Però insomma… Ha una certa luce negli
occhi quando ti guarda. Ed essendo stata molte volte abituata a quel totale
buio insito in essi, l’ho ben notato."
Briony la fissò allora totalmente sorpresa:
era strano ascoltare il parere di una terza persona che conosceva così bene
Elijah e che aveva appena affermato con convinzione che lui fosse innamorato di
lei, malgrado tutto.
Briony lo sapeva da tempo, anche se Elijah
non le aveva dato vita facile: aveva cercato di nascondere i suoi sentimenti e
di seppellirli sotto una crosta di ghiaccio, di allontanarla, di farsi odiare
in maniera spietata, o di auto convincersi che lei non contasse nulla per
lui... di dominare tutti quegli istinti che appartengono a un normale essere
umano.
Erano cambiate molte cose da allora.
Alla fine anche uno freddo come Elijah aveva ceduto
alle proprie emozioni e aveva scoperto di avere un cuore, che pensava di aver
perso per sempre.
"Tuo fratello é sempre stato un tipo distante e
poco incline ad esternare i suoi sentimenti, infatti all'inizio non
riuscivo a capire se lui mi considerasse soltanto una palla al piede, un'amica
un pò strana... Oppure qualcosa di più... E
pure adesso lui mi destabilizza sempre." Mormorò Briony sorridendo
lievemente.
"Elijah é sempre stato così, non sai mai cosa
puoi aspettarti da lui. E’ il più morale nella nostra famiglia, certo avrà strappato
qualche cuore, ma il suo é al posto giusto."
Rebekah fissò profondamente Briony, come per dire che il cuore del vampiro apparteneva
a lei.
La ragazza si strinse nelle spalle, sorridendo felice;
poi però fissò la vampira con sguardo serio:
"Come mai non mi detesti Rebekah?
Elijah mi ha detto che tu hai un carattere davvero difficile e non vai molto
d'accordo con gli umani, soprattutto se si tratta del genere femminile"
L’Originaria rise divertita: ”Devo confessare che tu
all’inizio mi stavi sulle scatole come chiunque altro, ma poi… mi hai davvero sorpreso. La tua testardaggine, la
tua sincerità, la tua forza d’animo e soprattutto l’amore che provi verso mio
fratello mi hanno fatto capire che forse potevo fidarmi di te. E poi non sei
così male, qualche volta mi diverto con te!”
Risero contemporaneamente e allora Briony pensò che Rebekah all’apparenza
poteva sembrare una Klaus in gonnella, ma se riuscivi ad andare oltre alla sua
maschera di vampiro capriccioso e arrogante, potevi scorgere in lei una normale
ragazza che aveva soltanto bisogno di essere amata e di non essere più sola.
“Quindi dici che io vado bene per uno come Elijah?
Sarebbe un sollievo sentirmelo dire per una volta, visto che tutti dicono il
contrario e mi remano contro a questo proposito!”
“Veramente io non ho detto che tu sei perfetta per mio
fratello, anzi non potete essere più diversi; siete sbagliatissimi l'un
per l'altra. Come il rovescio della stessa medaglia.” Rispose Rebekah facendosi ad un tratto accigliata,
mentre Briony la fissò delusa poiché aveva
appena detto che non era per niente adatta a uno come Elijah, che non ci
sarebbe mai stato un futuro…
Si intristì di colpo, ma Rebekah non
aveva ancora finito e infatti disse:
“Ma nonostante questo avete trovato un vostro
equilibrio stando insieme… la vostra
relazione é così travolgente e intrigante da sembrare irreale.”
Rebekah l’accarezzò la spalla per farle
capire che pensava veramente quello che aveva appena detto, e infatti Briony si commosse per questo.
Sembrava tutto così vero, così giusto… come poteva essere un errore amare un vampiro?
Prima ancora di farsi questa domanda, Briony sapeva
già la risposta.
“Mio dio, scusa se sono diventata di colpo malinconica
e terribilmente mielosa ma la mia vita sentimentale fa schifo, e non ho altro
da fare se non curiosare nella tua epopea amorosa!” esclamò Rebekah ridendo di gusto.
Anche Briony si
unì alla risata, avvertendo tutti i malumori per la festa di quella sera
svanire come il soffio del vento.
Le due ragazze entrarono al Grill, dove c'erano anche
Caroline e Elena sedute a un tavolo, e Rebekah non
si fece perdere l'occasione per dare una bella lezione alla bruna.
"Stai attenta Caroline. E’ tanto bella e brava
finché non ti pugnala alle spalle."
"Concordo in pieno con ciò che hai detto, Rebekah." replicò Briony affiancandosi
alla vampira.
Elena sospirò indispettita mentre Caroline non si fece
sfuggire la pericolosa vicinanza tra la sorella e l'Originaria.
"Che ci fai qui? So che tua madre non gradisce
l’uccisione della gente del posto” disse Elena per pararsi le spalle.
Rebekah rise gelida: "Scendi dal
piedistallo Elena. Non gira tutto intorno a te" così dicendo se ne andò
dal tavolo mentre Briony era rimasta a
fissare Elena, la quale appena sentì il suo sguardo serio addosso decise di prendere
la palla al balzo e scusarsi:
"Briony io..."
"No Elena no." la bloccò lei prontamente
"riserva le tue scuse per chi ancora ti crede"
Elena strinse le labbra dispiaciuta ma decise di non
dir niente, poi Briony si rivolse alla
sorella chiedendole come stava.
"Sto meglio grazie. Ma... Che ci facevi con la
sorella diabolica di Klaus?"
Briony alzò gli occhi al cielo: "Si
chiama Rebekah ed é migliore più di quanto
tu creda"
"Devi stare attenta Briony"
si intromise Elena guardandola con occhi angosciati "Rebekah é
una pazza irascibile e violenta!"
"Beh vedi Elena..." rispose Briony pensandoci un po’ sù "Preferisco
fidarmi di una pazza irascibile e violenta come Rebekah piuttosto
di una con la faccina d'angelo pronta a colpirti alle schiena quando più le conviene"
Le sue parole erano molto dure e colpirono il
bersaglio nel modo che avrebbe voluto, sebbene Briony si
sentì subito in colpa sapendo che John e Jenna non avrebbero preso bene i
dissapori tra Elena e lei.
Briony deglutì rumorosamente e decise di
chiudere lì la questione.
"Che ci fa Rebekah con
Matt?" strillò Caroline inorridendo.
Le ragazze si girarono e videro appunto la vampira
porgere al ragazzo un biglietto scritto.
"Non lo starà mica invitando al ballo
spero!!"
"Perché anche voi ci andate?" domandò Briony.
"Sì abbiamo ricevuto l'invito stamattina"
rispose Caroline titubante. Se la sorella avesse saputo che andava alla festa
con Klaus, probabilmente anzi sicuramente, l’avrebbe attaccata ad un palo.
“Sentite, Elijah mi ha dato la sua parola che nessuno
si farà male e la sua famiglia non creerà alcun problema. Perciò vedrete che la
serata a casa loro non sarà poi così male.” mormorò Briony speranzosa
guardando Caroline… e poi Elena. Stava
incoraggiando anche lei a non aver paura della famiglia degli Originali, perché
nel suo subconscio sapeva che non avrebbe mai potuto fare del male a Elena
Gilbert. Ogni volta che la vedeva, scorgeva in lei i volti di John e Jenna che
la imploravano di proteggere la loro “bambina”, visto che loro non potevano più farlo…
Una piccola lacrima si fece intravedere negli occhi
di Briony, che venne però scacciata subito
perché non voleva incutere tristezza proprio quel giorno. Cercò quindi di
dimenticare ciò che Elena le aveva fatto alle spalle e di passare oltre… per il bene di tutti.
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Qualcuno bussò alla porta della camera dove
alloggiava Ylenia, la quale stava in un motel
a Mystic Falls, e
appena la strega aprì la porta notò soltanto un biglietto per terra.
Lo prese fra le mani guardandolo confusa e quando
lesse il suo nome, il suo nome per intero, capì subito chi glielo avesse
mandato. Infatti riconobbe la scrittura di Klaus.
“In onore dei vecchi tempi spero che
accetterai il mio invito al ballo di questa sera a casa mia. Niente trappole
lo giuro… almeno non da parte mia. Klaus.”
Ylenia avrebbe scommesso che Klaus aveva
riso come un bambino mentre scriveva il biglietto e subito lo buttò nel
cestino, sbuffando.
<< Andare ad una festa a casa dei vampiri Originari… Che follia. Due piccioni con un fava.
>> Pensò Ylenia sbraitando. Peccato
che sarebbe stata lei a rimetterci le penne questa volta.
La strega pensò proprio di strappare in mille pezzi
l’invito al ballo e guardò il cestino dentro il quale aveva buttato il biglietto… Doveva davvero rischiare?
Briony, dopo la bella e lunga chiacchierata
fruttifera, accompagnò Rebekah in quella
che era la casa della famiglia degli Originals e
fu sul punto di andarsene, quando la vampira le chiese di rimanere.
“Non credo sia il caso… Klaus
può essere nei paraggi..” disse titubante.
“Nik è il cattivo della
città, ma Elijah sa essere più minaccioso di lui e non vorrei essere nei panni
del poveraccio che osa averlo contro! Quindi non hai nulla da temere”
Briony rise pensando a come doveva essere
stato convincente Elijah nell’impedire che qualcuno di loro facesse del male a
lei e alla sua famiglia, ma rimase comunque sui suoi passi perché non aveva
alcuna voglia di incontrare Klaus.
“Ti prego! Qualcuno deve farmi la piastra e quelle
domestiche che mia madre ci ha rifilato sono totalmente incapaci! Ho bisogno
che qualcuno mi aiuti con gli aggeggi tecnologici” mormorò Rebekah con tono supplichevole e Briony per farla contenta accettò. Tanto per fare una
piastra ci sarebbero voluti pochi minuti.
Invece le due ragazze persero tempo a chiacchiere
degli ultimi pettegolezzi che giravano a Mystic Falls; Briony le fece
leggere qualche rivista e le spiegò chi fossero i Brangelina,
del perché Lady Gaga si vestisse con un
abito cucito con della carne cruda, il perché in qualche programma americano
facessero tutti a botte, e ci mise un’ora nel spiegarle tutta la trama di
Beautiful.
Le loro risate furono interrotte dall’arrivo di Finn, che appena vide Briony le
sorrise gentilmente:
“Vedo che abbiamo un ospite… Rebekah hai fatta la brava donna di casa, facendole
fare un giro per le stanze?” domandò lui appoggiandosi al divano sopra il quale
era seduta la sorella.
“Per queste cose ci pensa Gwendolyn,
io ora ho da fare” rispose lei continuando a guardare una rivista che dava
consigli sulla moda.
Finn alzò leggermente il sopracciglio, guardando di
traverso la sorella poi fissò Briony.
“Vuoi che chiami Elijah?” domandò in tono cortese.
La ragazza si mise imbarazzata un capello dietro
l’orecchio e notò che Finn era tutt’altro
che terribile o violento come quando l’aveva visto strangolare Ylenia, anzi sembrava piuttosto gentile constatando che era
un vampiro millenario.
“Oh… no grazie. Sono
venuta per fare la piastra a Rebekah”
Finn la guardò come se non avesse capito affatto cosa
stesse dicendo, forse non sapeva neanche cosa fosse la piastra, ma si limitò a
sorridere per poi andarsene dal salone.
Rebekah cambiò velocemente argomento e le
chiese migliaia di informazioni su alcuni attori o modelli che notava nelle
riviste. Non fecero caso al tempo che passava e infatti Briony non si accorse che una fila di sarti aveva
invaso il salotto per sistemare gli smoking dei fratelli Originari; entrarono
anche Kol e Finn per
provare gli abiti e l’umana si agitò, sentendosi fuori posto.
Rebekah, notando l’agitazione dell’amica, alzò il
viso e disse con tono autoritario: ”Non provare ad andartene.”
Briony sbraitò qualche parola
incomprensibile e attaccò finalmente la piastra alla presa elettrica; prese la
prima ciocca di capelli biondi quando ad un tratto entrò anche Elijah nel
salone. Non appena l’Originario vide Briony lì
dentro, sbattè gli occhi dalla sorpresa.
“Non avevo spiegato bene l’orario nel biglietto?”
domandò dopo qualche secondo, sorridendole garbato.
“Sono venuta ad aiutare tua sorella” rispose facendo
vedere la piastra.
Elijah scosse la testa cercando di controllarsi e
disse a Rebekah che non doveva costringere
la gente a stare ai suoi servigi. La sorellina rispose in tono infastidito
che Briony si era offerta volontaria e la
fissò per farsi assecondare. La ragazza infatti diede corda alla vampira
dicendo che era vero.
Elijah le scrutò attentamente, intuendo subito la
verità ma per non scatenare inutili litigi lasciò perdere e prese il suo
smoking elegante.
I sarti fecero il loro dovere mettendo a posto gli
abiti, mentre Kol si guardava ammiccante
allo specchio chiedendo a Rebekah quanto
fosse bello.
"Oh Kol lo
sai che non posso essere soggiogata!"
Il vampiro fece un leggero broncio per quel
disinteresse ma non mollò la presa:
"Sono sicuro che la mia adorabile cognata sia di
tutt'altro parere"
Ci volle qualche secondo per capire che Kol si stesse rivolgendo proprio a lei, e quando Briony lo intuì avvampò dall'imbarazzo:
"Sì Kol stai
davvero bene"
"Visto?" replicò lui alla sorella in segno
di sfida.
"L'ha detto soltanto perché é troppo buona"
Elijah sorrise sotto i baffi mentre i fratelli minori
continuavano il loro battibecco, rendendo a Briony quasi
impossibile sistemare i capelli a Rebekah perché
muoveva sempre la testa in direzione di Kol.
"Tesoro se non stai ferma ti brucio le
orecchie!"
All'improvviso entrò nel salone anche Gwendolyn che chiese il perché non l'avessero chiamata
prima per la prova dell'abito.
"Forse perché eri troppo occupata a capire come
funziona la televisione visto che tutti quanti hanno imparato ormai, tranne
te!" esclamò Kol per prenderla in
giro.
Per tutta risposta lei gli lanciò il telecomando in
testa:
"Sono quella che é marcita più tempo dentro la
bara, mostra un po’ di comprensione fratellino!" replicò Gwendolyn sottolineando l'ultima parola visto che
aveva qualche anno più di Kol. La vampira lanciò
una breve occhiata a Briony come se neanche
esistesse e andò dal suo sarto; la ragazza cercò di non prendersela visto che
non si conoscevano ancora e poi i fratelli avevano dei caratteri così diversi
l'uno dall'altra...
La quiete della stanza fu scossa dall'entrata in scena
di Klaus che accusò apertamente Rebekah di
aver tentato di far del male a Elena e la sorella per tutta risposta gli rise
in faccia. Briony era sobbalzata non appena
lo aveva visto entrare, ma lui non sembrava minimamente accorgersene della sua
presenza dal gran che era arrabbiato.
"Vuoi che ti pugnali un'altra volta?" gridò
Klaus.
"Ancora con questa storia del pugnale? Non hai
altri trucchetti?" ribatté Kol per provocarlo.
"Torna a rimirarti allo specchio!" lo zittì
prontamente l'ibrido.
Gwendolyn allora sbuffò e disse: "Hai
finito con le tue accuse da marinaio? Bene. Allora vattene e sparisci."
"Modera i toni sorellina e cerca di portarmi
rispetto se non vuoi..."
"Ah questa é bella! Mi hai uccisa senza la benché
minima ragione, mi hai tenuta in una bara per più di 300 anni e cosa dovrei
portarti io? Non sai neanche cosa sia il rispetto." Gwendolyn sbatté i tacchi sul pavimento e se ne andò
infuriata sotto lo sguardo di tutti. Dal silenzio indifferente che era sceso si
capì che simili scenate non erano nuove.
Kol nel frattempo si era seduto e si stava annodando
la cravatta, fischiettando mentre lo faceva. Klaus non ne poteva più di lui e
gridò che era inutile che tentasse di farsi bello, perché tanto non avrebbe
trovato neanche una ragazza pronta a filarselo.
Successe il finimondo.
Kol fece muovere la sedia su cui era seduto, come se
ci fosse il terremoto, e urlò in tono offensivo:
"Cosa? Come?! Guarda che in una serata, di
ragazze io ne prendo 10 e tu ne piglia una!!" Mentre farneticava agitava
le mani per segnare il numero 10 per lui e il numero 1 per il fratello.
Briony non riuscì a trattenersi e scoppiò a
ridere; se non altro lo trovava divertente. Klaus allora si girò verso di lei e
la trafisse con lo sguardo: la ragazza aveva cercato di non attirare
l'attenzione, di nascondersi il più possibile per evitare l'ibrido, il quale
non sembrava per niente contento di vederla lì.
"Bene bene! Ti sei infiltrata in casa mia vedo.
Come sta la tua sorellina?"
Briony evitò di rispondere per evitare
danni mentre Elijah lanciava degli sguardi gelidi al fratello per intimargli di
starsi zitto; Kol intanto sbraitava ancora
per il fatto che Klaus avesse messo in dubbio la sua virilità e cercava
l'appoggio di Rebekah, che se la rideva di
gusto.
Per fortuna Elijah salvò Briony da
quella jungla di matti, facendole un segno con la testa per farsi seguire, e
lei così lasciò la stanza senza farsi notare.
"Perdonali. I miei fratelli non sanno proprio
come comportarsi." mormorò lui chiudendo la porta della sua stanza.
"No dai non sono così male." rispose Briony ridendo e Elijah contraccambiò in
maniera più fredda il sorriso, osservando attentamente la ragazza che si era
avvicinata alla finestra.
"Sai oggi ho visto Elena con Caroline al bar..
Pensavo che ce l'avrei avuta con lei per molto tempo visto che mi ha ingannata
in quel modo, ma alla fine il mio senso di protezione verso la mia famiglia e i
miei amici, inclusa lei, ha prevalso... Forse ho agito troppo scioccamente
per il quieto vivere, non lo so…" disse
pensierosa guardando fuori dalla finestra.
Sentì i passi di Elijah avvicinarsi.
"Ti ammiro Briony.
Hai una capacità nel perdonare le persone che é davvero incredibile."
Briony sorrise timidamente e camminò per la
stanza, ammiccando nella sua direzione: "Godersi la pace invece dei soliti
litigi è molto più salutare sai?"
Elijah ricambiò lo sguardo furbamente mentre lei si
avvicinava al comodino dove c'era una cravatta, e la prese per metterla
elegantemente al collo di Elijah.
Briony deglutì sentendo lo sguardo penetrante
del vampiro su di sè durante i suoi gesti, e dovette
abbassare per forza lo sguardo perché aveva le guance in fiamme.
"Ho parlato anche con Rebekah e
ho intuito quello che sta provando in questo momento... Dovreste essere più
accomodanti con lei, tu soprattutto che sei il fratello che stima di più. In fondo
vuole soltanto avere indietro la sua famiglia e non essere più sola... Credo
che questo tu possa capirlo." mormorò timorosamente sistemandogli per bene
la cravatta.
Quando alzò lo sguardo vide che Elijah aveva cambiato
espressione sul volto e nei suoi occhi c'era una luce che conteneva una
malinconia triste, ma allo stesso tempo dolce, come la carezza sfuggente che le
aveva dato quella mattina.
"Che c'è?" chiese lei ridendo.
Lui distolse lo sguardo, restando però immobile:
"No niente... Mi ricordi quanto era bello essere
umano."
La sua voce era seria e distante, sebbene si sforzasse
di sorridere, e Briony involontariamente
scese a toccargli il petto all'altezza del cuore, che in teoria non doveva più
battere.
Elijah si irrigidì subito e si scansò dal suo tocco,
cosa che Briony notò subito pensando che il
vampiro credesse ancora di non avere un cuore... anche se lei sapeva benissimo
che ce lo aveva... Lo aveva sempre avuto. E lei gliene avrebbe dato prova in
ogni maniera.
Lei lo seguì allora con un sorriso brillante e
sincero:
"E non è neanche giusto parlare di queste cose.
Lascia almeno che ti sistemi lo smoking, my lord."
mormorò lei sorridendo mentre gli metteva a posto la giacca sulle spalle.
Briony sentì la debole risata del vampiro
che le causò una scossa elettrica lungo tutto il corpo. Scese poi ad
abbottonargli i bottoni della giacca, mentre Elijah continuava a fissare i suoi
movimenti.
Ma Briony perse
totalmente la concentrazione quando il vampiro si chinò lentamente verso di
lei, cingendola appena, e appoggiò le labbra sulle sue.
Come tutte le volte Briony non
riusciva più a respirare e restò immobile, in trance, assaporando il suo tocco
inebriante.
Elijah le prese il viso fra le mani per avvicinarla di
più, approfondendo così il bacio ad ogni angolatura, mentre le mani di Briony vagarono sotto la giacca nera del vampiro,
stringendogli forte la camicia.
Non si sentiva niente nella stanza, soltanto lo
schiocco delle loro labbra che si separavano e il battito impazzito del cuore
di Briony.
"Dovrai stare attenta stasera." sussurrò
Elijah allontanandosi dal suo viso.
"Perché?" chiese lei ancora intontita.
"Beh la capacità di mia madre di perdonare mio
fratello, dopo tutto ciò che ha fatto per distruggere questa famiglia, mi
sembra un pò... strana come minimo."
rispose il vampiro sovrappensiero.
"Pensi sia una messa in scena?"
"Non mi fido ecco tutto. Sospetto che mia madre
ci nasconda qualcosa"
"Forse... Vuole uccidere Klaus.. Non ci hai
pensato?"
"No. C'è qualcos'altro che non mi convince."
Mormorò lui facendosi serio come non mai, infatti Elijah era l’unico che avesse
la mente per davvero lucida per concentrarsi su quello che stava accadendo.
Briony allora pensò al sogno che aveva
fatto ma scosse subito la testa: era un normale brindisi e Ester non c'entrava
in tutto questo, non appariva neanche nel suo sogno.
"Ok vorrà dire che terrò gli occhi aperti. Vedrai
che niente andrà storto." disse lei convinta, schioccandogli un ultimo
bacio.
La madre degli Originali aveva fatto davvero
le cose in grande: la villa era addobbata in modo perfetto ed elegante, tutta
la gente in vista di Mystic Falls era stata invitata.
Briony entrò nella villa guardandosi
attorno spaesata perché le sembrava totalmente diversa da come l'aveva vista
quella mattina. Vide in lontananza Rebekah che
parlava con Matt e si affrettò nel raggiungerla, ma sentì all'improvviso una
voce calda alle sue spalle:
"Buonasera"
Briony si girò subito intuendo chi fosse, e
infatti quando vide gli occhi neri di Elijah il sorriso le si allargò più del
dovuto.
"Sei bellissima." sussurrò lui
profondamente, osservandola attentamente.
"Non poteva essere altrimenti, il vestito l'hai
scelto tu." rispose imbarazzata
"Non mi riferivo al vestito" mormorò lui
facendo un sorriso sghembo, e le diede un lieve bacio sul collo facendola avvampare.
"Grazie anche tu non sei male." disse lei
cercando di sorridere normalmente anche se era andata in completa
iperventilazione.
Elijah poi le cinse la schiena con il braccio,
iniziando a fare un giro per la sala.
In breve la villa si riempì di gente e Briony non si lasciò sfuggire la chiacchierata che
Damon e Kol stavano avendo.
"Conosco parecchie persone e tu non risalti
particolarmente" diceva Kol con un
sorriso sfrontato, lasciando Damon completamente di sasso.
Kol se ne andò gongolando per la sua battuta quando
fu avvicinato da Briony, che gli confidò a
bassa voce:
"Sai sei appena diventato il mio cognato
preferito dopo quella battuta a Damon Salvatore" disse ridendo.
Kol si girò sorpreso verso di lei:
"Oh... Ma pensavo di esserlo già!" replicò lui
facendo il ruffiano.
Briony rise divertita, ma poi notò che era
appena entrata Ylenia nell'ala principale e
così strabuzzò gli occhi completamente sorpresa.
"Scusami devo andare a parlare con una
persona" disse agitata allontanandosi.
"Certo fai con comodo" rispose Kol guardando l'umana con una strana espressione: come
se apparisse ai suoi occhi come un'ottima cosina appetitosa, pronta da assaggiare…
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PARTE****************************
Briony intanto si era affiancata ad Ylenia, continuando a guardarla allibita.
“Come mai sei venuta? Credevo volessi evitare gli
Originari... invece sei appena entrata nella tana del lupo”
La strega rise lievemente: ”In effetti ho scelto
all’ultimo di venire, e volevo vedere con i miei occhi cosa sarebbe successo
alla festa. E poi non penso che Finn abbia
il fegato di strangolarmi ancora davanti a così tante persone; lui ci tiene
alle apparenze.”
“Come vuoi. Io comunque ti ho avvertita… non
vorrei ritrovarti col collo spezzato!” Esclamò Briony guardando
attentamente l’amica. Portava un vestito rosso molto elegante, aveva i capelli
lisci ed era più bella che mai; prima d’ora non si era accorta di quanto lo
fosse, e se non avesse saputo qual’era la sua vera natura avrebbe sospettato
che fosse un vampiro dalla bellezza immortale.
A proposito di quello, Briony divenne
accigliata e chiese:
“Ylenia…quanti anni
hai?”
La strega continuava a fissarla con sguardo vago e
assente: ”Sicuramente sono molto più vecchia della tua trisnonna”
Ovviamente lo era. Finn aveva
passato molto tempo dentro quella bara e quindi loro due dovevano essersi
conosciuti prima che lui vi entrasse; allora quanti anni poteva avere…? E perché sembrava non invecchiare mai? Anche se
dimostrava quasi 35 anni, era una bellissima donna giovane, con un fisico da
modella infatti era alta sul metro e 77 e aveva la pelle abbronzata che
risaltava i suoi capelli neri e lucenti come quelli di una geisha.
“Stai cercando qualche ruga?” domandò Ylenia ironica, vedendo che Briony la
stava osservando da quasi mezz’ora.
“No no anzi sei davvero bella stasera... se Finn osa ammazzarti deve essere pazzo. Qualunque cosa
ci sia stato tra voi…” esclamò Briony lanciandole una strana occhiata.
La strega sviò il discorso perché non voleva parlare
di Finn, altrimenti il buon senso avrebbe
prevalso su di lei e se la sarebbe subito data a gambe, visto come l’aveva
trattata l’ultima volta.
“Anche tu sei bellissima Briony.
Davvero” rispose poi lei sincera.
“Ok dai. Bando ai convenevoli. Mi aiuterai a tenere
d’occhio la situazione stasera? Elijah non è convinto delle buone intenzioni
della madre e sospetta qualcosa… senza contare…”
“Il tuo sogno” Ylenia finì
la frase per lei, come se le avesse letto la mente.
“Esatto..”
“Non devi pensarci troppo Briony,
ti ho già detto che non esiste veleno al mondo capace di uccidere degli Originari… quindi stai tranquilla” la rincuorò Ylenia mettendole una mano sulla spalla per un attimo.
La ragazza assentì con la testa e continuò il suo giro
in mezzo alla folla.
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“Vedo che hai accettato il mio invito. Sono davvero
contento di rivederti… mi ricordo che ti
sono sempre piaciute le feste” esclamò Klaus affascinante parandosi di fronte
a Ylenia, la quale sobbalzò di colpo non appena
lo vide, ma lo fece notare solo per un secondo perché ritornò subito seria e
rigida.
“Dipende con chi ci vai. E non sono venuta di certo
per te” rispose tagliente.
“Oh, come siamo maleducati col padrone di casa. Una
volta era più disponibile nei miei riguardi.” sussurrò Klaus accarezzandole la
guancia, anche se Ylenia scacciò subito la
sua mano con violenza.
L’ibrido sorrise per la sua reazione ma poi si fece
serio:
“Sei venuta a controllarmi per caso?”
“Sì, non mi fido di te.”
“Mi dispiace deluderti ma non posso passare molto tempo
con te… ho un’accompagnatrice che mi sta
aspettando” disse Klaus facendo un cenno verso Caroline, che stava bevendo un
goccio di vino per rilassarsi.
Ylenia sgranò gli occhi shockata, capendo
di chi si trattava.
“La sorella di Briony…?
Stai scherzando? Che cosa hai intenzione di fare?” domandò lei furiosa cercando
di contenere il tono della voce per non farsi sentire.
“E’ una festa!” esclamò Klaus tutto innocente. “E
dovevo venire con qualcuno! Poi avrei scommesso che tu non saresti venuta per
nulla al mondo quindi… comunque puoi sempre
ballare con un altro cavaliere… magari
con Finn… sempre se riesci a tenere la
testa attaccata al collo dopo quello che gli hai combinato!” disse l’ultima
frase facendosi una grossa risata, come per compatirla.
Ylenia lo guardò con odio e disprezzo, e
questo lo fece ancor più divertire:
“Tanti auguri chérie.
Spero tornerai a casa sana e salva, perché mi dispiacerebbe tanto non rivederti
più. Di cose di cui parlare ne abbiamo fin troppe.” Klaus alzò il bicchiere
come per brindare alla sua improbabile salvezza e poi si dileguò in direzione
di Caroline.
Ylenia sospirò rumorosamente cercando di
mantenersi calma e si avvicinò al bancone dei drink per prendere da bere.
“Hai davvero una bella faccia tosta nel presentarti
qui.”
La strega cercò di non farsi cadere di mano il bicchiere
per lo spavento, anche se fu molto difficile visto che sapeva benissimo chi
aveva al suo fianco. Cercò di respirare normalmente.
“Buonasera anche a te Finn.
Hai strangolato altre fanciulle in questi giorni oppure ti sei dedicato a
qualche altro hobby più galante?”
“Non sono affari che ti riguardano. E giusto che tu
lo sappia… non finisco quello
che ho iniziato con te solo perché non voglio rovinare la festa di mia madre e
per evitare che qualche innocente si faccia male… altrimenti…” Finn lasciò
la frase in sospeso, facendolo apparire ancora più minaccioso di quanto Ylenia non ricordasse. Anche se era sempre stato
gentile e galante con lei… fino a quando…
La donna scosse la testa e disse:
“Perché vuoi rovinare la serata con discorsi così
venali? Dovremmo ricominciare da capo senza inutili screzi, non credi?”
“Io non ci conterei troppo se fossi in te.”
Ylenia sospirò e mise il bicchiere sul
tavolo:
“Finn sei riuscito ad
ottenere quello che hai sempre voluto… la
tua famiglia. Dovresti dedicarti a loro, alla tua nuova vita. E se vuoi
davvero saperlo… odio già tanto me stessa
per quello che è successo; un’aggiunta del tuo odio non fa alcuna differenza
per me”
“Dovrei credere che tu hai dei sensi di colpa? Tu?”
domandò Finn schernendola.
“Credi a quello che vuoi. Ah grazie per la battuta che
hai fatto su di me... L’avvoltoio… sei sempre stato un gran
poeta ma mai fino a questo punto” rispose Ylenia facendo
una smorfia.
Il vampiro per la prima volta in quella sera le
sorrise, anche se freddamente, ma poi fu costretto ad andarsene perché Elijah
stava per incominciare il discorso rivolto a tutti i presenti per iniziare il
valzer.
La strega finalmente tornò a respirare normalmente,
senza più alcuna paura, quando fu raggiunta da Briony che
guardava affascinata Elijah mentre parlava sulle scale in maniera
elegantissima.
“Quante bestemmie ti ha rivolto questa volta?” domandò
la ragazza riferendosi a Finn.
“Nessuna per ora. Ce l’ha un po’ con me… gli passerà.” rispose calma Ylenia, ascoltando il discorso dell’Originario.
Appena finito, Briony cercò
di raggiungere Elijah in mezzo alla folla, ma fu bloccata improvvisamente da
una persona.
Gwendolyn.
L’umana si fermò subito di fronte a lei, cercando
qualcosa di sensato da dirle visto che fino ad ora era l’unica parente di Elijah
con cui non avesse mai parlato (Aveva rivolto sì e no 3 parole ad Ester che
teneva sempre uno sguardo inquietante e rigido, e la donna le aveva solo
domandato se avesse qualche parentela con la dinastia Petrova,
giusto per esserne sicuri).
Ma la vampira non le rendeva le cose facili:
restava lì a fissarla con un’espressione sul volto senza anima.
“Ciao Gwendolyn. E’ una
bellissima festa, fai i complimenti a tua madre da parte mia” disse Briony gentilmente.
La vampira le sorrise nel modo più freddo possibile,
quasi le costasse farlo.
“Grazie. Glielo dirò.” La sua voce acuta da soprano
era fascinosa come quella di Elijah.
Poi all'improvviso si avvicinò di più, come se volesse
morderla:
"Sai... Hai uno strano odore.." sussurrò
tenendo lo sguardo basso.
Briony si imbarazzò completamente perché
non sapeva proprio come rispondere... E non sapeva neanche se fosse un
complimento per dire che il suo sangue era buono ma c'era davvero da
preoccuparsi perché la vampira sembrava affamata; oppure magari era solo un offesa,
il che non era proprio lusinghiero.
Briony si strinse nelle spalle, non dicendo
nulla e così fece lo stesso anche Gwendolyn, che
se ne andò dopo qualche secondo.
Stranita, finalmente Briony ebbe
via libera per andare da Elijah ma fu fermata nuovamente da Kol questa volta, che le disse che doveva
parlarle.
Briony lo fissò confusa per quella
richiesta ma lo seguì senza replicare, forse perché era successo qualcosa.
Kol la portò nel portico, vicino al balcone e guardò
dritto davanti a sé, senza parlare.
"Allora.. Dimmi pure Kol...
Ti ascolto"
Il vampiro si girò verso di lei e la sua espressione
era a dir poco terrificante, sembrava uno di quei teppisti che amassero fare a
botte e godessero nel creare casini.
"Sai hai un'espressione sul volto sempre così
compassionevole e drammatica che sicuramente avrai un sapore delizioso. Sembri
così appetitosa."
I suoi occhi all'improvviso divennero famelici, la sua
bocca si contorse in un ghigno e poi senza tentennamenti la spinse con forza
contro il muro, sfoderando i denti aguzzi.
Briony istintivamente gridò spaventata
ma non ebbe neanche il tempo di combatterlo, perché non sentì più la presa del
vampiro.
Infatti Kol era
stato letteralmente scaraventato via da Elijah, che lo avevo spinto con una
violenza inaudita contro l'altra parte del muro e lo aveva afferrato con
ferocia per il collo.
Briony rimaneva immobile a fissare la scena
sotto shock, ricordando all’improvviso quel vampiro che l'aveva assalita mesi
prima in casa sua e che l'aveva morsa, ma così facendo si era quasi strangolato
col suo sangue e aveva iniziato a strillare come la sirena dell'ambulanza.
Sarebbe successo così anche a Kol?
I suoi pensieri furono distolti dai calci che Kol dava alla parete per sfuggire alla presa del
fratello, ma Elijah lo stava incenerendo letteralmente con lo sguardo ed ogni
parte del suo corpo vibrava dalla minaccia che stava per dire:
"Vattene Kol "
sibilò come se fosse un serpente "prima che ti strappi il fegato"
Dopo di che spinse via Kol che
faticava a reggersi in piedi, ma comunque ebbe ancora la forza di sorridere in
modo arrogante:
"Sei patetico Elijah. Lo sai meglio di me, la
fame é una brutta bestia e io stavo facendo quello che devo. Quello che
dovresti fare anche tu"
Elijah lo guardò in un modo così glaciale e diabolico
che Briony non aveva mai visto in lui,
neppure quando avevano litigato, ed ebbe davvero paura che ammazzasse Kol. Elijah covava già abbastanza odio nei confronti di
Klaus, e Briony non voleva che si mettesse
contro un altro fratello... e non a causa sua.
Per questo si avvicinò a loro e prese il vampiro per
il braccio:
"Elijah non é successo niente... É stata colpa
mia, mi sono tagliata e Kol é stato troppo
tempo nella tomba per riuscire a resistere. Lascia stare." sussurrò
debolmente per calmarlo.
Elijah però rimaneva immobile, totalmente concentrato
su Kol - forse non avevano neanche sentito
il suo discorso - ma Kol smontò l'ansia di
quella situazione decidendo quindi di andarsene via, non prima di aver lanciato
un ultimo sorrisetto a Briony.
Ad un tratto arrivò anche Rebekah, che
vedendo l'espressione gelida sul viso di Elijah, quella angosciata di Briony e quella da furfante di Kol, intuì subito ciò che era successo e diede uno spintone
al fratello:
"Sei sempre il solito idiota!"
"Rebekah non ti ci
mettere anche tu! Torna da quello zappaterra di Matt!" così dicendo il
piccolo Mikaelson se ne andò via a falcate
mentre Rebekah scuoteva la testa nel seguire il
fratello.
Fuori al balcone rimasero solo Briony e Elijah: lui si voltò lentamente verso di
lei, senza osare guardarla negli occhi però, come se la colpa di Kol pesasse sulle sue spalle:
"Come stai..?"
"Sto bene.. Tranquillo non mi sono fatta niente.
Alle feste succede sempre qualche casino”
Ma Elijah teneva sempre lo sguardo lontano da lei,
e Briony si attorcigliava nervosamente le
mani, quando sentì la musica del valzer invadere tutto il salone.
"Hanno già cominciato a ballare" disse Briony cominciando a incamminarsi, ma venne bloccata
da un fortissimo dolore alla schiena per colpa della spinta che Kol le aveva dato.
"Non mi incanti sai. Tu non stai affatto
bene" mormorò freddamente Elijah alle sue spalle.
Briony temette così una sfuriata ma sentì
soltanto delle mani gelide sfiorarle le spalle per metterle sopra una giacca.
"Restiamo qui, tanto penso che nessuno noterà la
nostra assenza. Quel ballo dopotutto non era così speciale" mormorò Elijah
in tono disinteressato, appoggiandosi al balcone.
Briony sorrise cercando di non badare al
dolore:
"E’ una scusa per ammettere che non sei un bravo
ballerino?"
Il vampiro però continuava a guardare dritto davanti a
sé, senza fissarla, e dopo qualche minuto le chiese freddamente:
"Sanguina ancora la ferita?"
Briony sussultò perché sperava che se lo
fosse dimenticato, ma evidentemente lui prendeva ogni sua parola molto sul
serio.
"Uhm effettivamente…"
"Briony capisco
sempre quando menti.” Mormorò lui voltandosi verso di lei con lo sguardo. “La
tua mossa nel difendere il rapporto con mio fratello é stata davvero nobile e
altruista da parte tua... Poche persone l'avrebbero fatto, anzi nessuna.” Proseguì
distogliendo lontano lo sguardo. Lei rimaneva a fissarlo con la sua giacca
stretta sulle spalle.
“La tua compassione é un dono Briony...
E’ una dote che ammiro davvero profondamente, ma le conseguenze possono anche
non essere buone. Cerca di pensare un po’ anche a te stessa d’ora in poi."
Rispose l’Originario facendosi più serio, tornando a guardarla. Come per
intimarle di pensare in primis alla propria incolumità, alla sua vita, non
sempre a quella degli altri. Il vampiro infatti aveva la perenne preoccupazione
che prima o poi, in tutta quella guerra, sarebbe stata lei a rimetterci di più.
Ingiustamente.
"Lo so, sono una fonte perenne di guai."
Rispose lei ridendo, cercando di alleviare la tensione.
Elijah scosse la testa sorridendo lievemente, ma poi
la sua espressione ritornò dura.
"Mi dispiace per mio fratello. Farò in modo che
non accada più"
Briony si strinse nella giacca, cercando di
non pensare a quello che era successo con Kol… Passarono
alcuni minuti senza che nessuno dei due parlasse, quando Elijah si alzò dal
balcone e le porse gentilmente la mano.
"Permetti?" chiese ad un tratto sorridendole
elegantemente.
La ragazza sgranò gli occhi sorpresa.
"Sul serio?" Rise mentre prendeva la sua
mano fredda, togliendosi la giacca.
Sussultò quando sentì il braccio del vampiro cingerle
la schiena: stavano danzando un normale lento, da soli, lontano dagli altri.
"Non stiamo ballando come loro" fece
notare Briony con una risata.
"Te l'ho detto che quel valzer non é nulla di
speciale... Ma questo non vuol dire che non sappia ballarlo" rispose
Elijah sorridendole fiero. Sembrava che avesse cancellato dentro di sé il malumore
di poco prima, anche se doveva essergli costato parecchio. O forse voleva
soltanto tranquillizzarla.
"Spaccone" mormorò Briony appoggiando
la testa sulla sua spalla, assaporando il penetrante profumo della sua camicia.
Sentiva le mani fredde del vampiro scivolarle
delicatamente sulla schiena, negli stessi punti in cui aveva provato dolore ma
ora non lo stava più provando.. sentiva solo una scia di calore passare lungo
la schiena, ogni dolore scomparve, percepiva solo emozioni elettrizzanti in lei,
liberatorie e soddisfacenti.
Socchiuse gli occhi pensando a niente… nemmeno al sogno che la perseguitava da giorni… ma quel momento intimo fu interrotto
quando Briony intravide da lontano sua
sorella che ballava… con Klaus?!
“Che ci fa Caroline con Klaus??” esclamò brusca
allontanandosi dal petto di Elijah, che si voltò velocemente verso la loro
direzione e rimase sorpreso quanto lei.
“Non ne ho idea” rispose gelido, temendo che il
fratello tramasse qualcosa.
Briony sospirò rumorosamente tornando a
ballare con Elijah, ma con la prospettiva che avrebbe di sicuro chiesto delle
spiegazioni alla sorella.
Durante il valzer intanto c'era stato il cambio delle
coppie e appena Ylenia aveva sentito delle
mani forti e fredde stringerle la schiena intuì subito di chi fossero al tatto,
ed ebbe l’impulso di andarsene via, ma cercò di sorridere come se niente fosse.
“Balli ancora benissimo lo sai?” le
sussurrò Finn a bassa voce.
“Nemmeno tu hai perso il tuo portamento dopo tutti
questi anni” rispose Ylenia sorpresa per
quel complimento improvviso.
“Un vestito rosso? Davvero?” Commentò lui sorridendole
leggermente.
“Che c’è? Non mi sta bene?” domandò alzando il
sopracciglio.
“Affatto. E’ molto simile a quello che indossavi la
prima volta che ti ho vista” rispose lui profondamente, mentre Ylenia gli disse che aveva un’ottima memoria. Si era
creata una nuova atmosfera tra loro, diversa da quella di poco prima e
stranamente la donna si sentì a suo agio con lui vicino, come a ricordare i bei
vecchi tempi che si credevano ormai sepolti.
“Davvero strano. Veramente… Anche
se hai cercato di strangolarmi, mi vuoi ancora” constatò la strega guardandolo
affascinata.
Finn si lasciò scappare un mormorio.
“Comunque non credo dovrai sopportare la mia presenza
ancora per molto” mormorò lui.
“Te ne vai da Mystic Falls?”
Il vampiro distolse lo sguardo per evitare la domanda
mentre Ylenia continuava ad osservarlo. Non
dissero niente per un po’, quando improvvisamente Finn la
afferrò con violenza per un braccio, facendola sussultare dalla sorpresa. I
suoi occhi scuri erano diventati feroci, come quando aveva tentato di
strangolarla, e la fissava con odio trattenendo a stento la sua
furia:
“Non pensare di cavartela così facilmente. Qualunque
cosa accada, ho già provveduto a fartela pagare” sussurrò in tono minaccioso,
lasciando poi con forza la presa sul braccio della strega non appena il valzer
finì, e se ne andò via di lì senza degnarla di uno sguardo.
Ylenia era rimasta completamente di sasso
da quella sua reazione e non osava muovere un muscolo, anche perché sul braccio
si poteva notare un livido nero ben evidente.
Poi continuò a pensare al modo in cui l’aveva minacciata… Che Briony avesse
ragione nel temere che sarebbe successo qualcosa quella sera…?
Finite le danze, Briony condusse
Caroline lontano dal salone per parlarle a quattr’occhi.
“Perché diavolo stavi ballando con Klaus?” domandò
subito senza problemi.
La Blond-Girl presa
in contropiede le disse la verità:
“Mi ha invitato lui mandandomi un biglietto… e pensavo che se gli avessi detto di no,
lui avrebbe potuto vendicarsi o farmi un torto… per
questo ho accettato, senza dirti nulla… Non
volevo farti preoccupare per un semplice ballo.” sussurrò Caroline agitata,
anche se quella era una mezza verità. In teoria lei si era sentita lusingata
dall’invito di Klaus e si era sentita stranamente bene con lui quella sera.
Briony allora la lasciò andare, sentendosi
sollevata:
“Oh… hai ragione… d’altronde lui adesso può entrare quando
vuole in casa tua e avrebbe potuto fartela pagare anche per un semplice
“no”, conoscendolo… quindi hai fatto bene,
anche se non mi sento tranquilla nel saperti con lui; vuoi stare con me per il
resto della serata?” le domandò premurosa.
“No non preoccuparti. So cavarmela.” Rispose Caroline
cercando di non farla preoccupare.
“Ok sorellina mi fido. Vado un attimo a prendere una
boccata d’aria, qui dentro non si respira per niente” mormorò Briony agitando le mani nel sentirsi soffocata.
Ma in cuor suo era agitata perché aveva continui
lapsus di quel strano sogno che non riusciva per nulla a dimenticare. Credeva
sul serio di essere pazza o paranoica.
Briony uscì fuori dalla villa, quando ad un
tratto fu affiancata da Stefan che le
chiese se andasse tutto bene.
“Più o meno… Tu?
Hai delle novità?”
Stefan si fece serio e si avvicinò di più a
lei: ”Ester ha chiesto ad Elena di parlare con lei in privato… sospetto
che abbia intenzione di aiutarci a uccidere Klaus.”
“Sarebbe un bene per tutti noi… nessuno
può stare tranquillo con lui alle calcagna.”
“Che ne pensi invece del resto della sua
famiglia davvero… originale…?
Insomma tra tutti il più normale sembra Elijah, e il che è tutto dire.
Guarda Finn… non parla mai. E Kol? Parla troppo. Per non parlare delle sue sorelle..”
Briony rise lievemente per quella battuta,
quando notò che Elijah era proprio dietro di loro con uno sguardo terribilmente
serio e glaciale. Che avesse ascoltato? In fondo quella di Stefan era solo una battuta innocente…
Ma in quel momento non c’era niente di innocente nello
sguardo di ghiaccio Elijah che trafiggeva Stefan, il
quale decisamente cambiò subito idea sull’Originario, visto che non sembrava
affatto normale.
“Buonasera. Posso riprendermi Briony?”
domandò il moro, mascherando l’autorità con l’etichetta.
“Certo. D’altronde è venuta con te alla festa…” rispose Stefan titubante.
“Infatti.” La risposta di Elijah ghiacciò Stefan all’istante e se ne
andò subito, lanciando un ultimo sguardo a Briony, la quale guardava accigliata Elijah non riuscendo a
capire quella sua reazione.
“Cos’avete tanto da dirvi all’orecchio tu e Stefan Salvatore?” chiese lui all’improvviso
mostrandosi però distaccato come sempre.
Briony rise confusa: “Cosa pensavi? Che
sarei fuggita con lui di nascosto questa sera?”
Stranamente Elijah non rise alla battuta, e
allora Briony si fece seria:
“Stefan è soltanto un amico,
gli sono grata per il fatto che mi abbia aiutata a salvarti… altrimenti
a quest’ora saresti rinchiuso nella bara a prendere polvere e dovresti essergli
grato per questo.”
Tuttavia Elijah non sembrò cambiar idea e rimase
comunque gelido e scostante, non facendo trasparire quello che gli passava per
la testa.
“Ti ho portato da bere. Tra poco ci sarà il brindisi e
so che non ti piace lo champagne” disse poi Elijah porgendole elegantemente il
bicchiere.
“Grazie” rispose lei sorridendo e alzando il calice
per cancellare tutti i malumori. Il vampiro fece lo stesso e da bravo
gentiluomo com’era, aspettò che fosse Briony a
bere per prima; dopo di che il vampiro si inumidì solamente le labbra,
continuando a fissare Briony che sembrava
shockata da qualcosa.
“Ti senti bene?” domandò lui stringendo gli occhi.
“S-sì sto bene.”
rispose Briony incerta. Le era appena
venuto in mente il suo sogno riguardante il brindisi, ed aveva sentito le
vertigini quando Elijah aveva bevuto… stava
diventando paranoica.
Elijah non sembrò per nulla convinto della sua
risposta e continuava a fissarla in modo inquisitore, tenendo alto lo sguardo,
ma poi vedendo che la festa stava andando a concludersi disse che doveva assentarsi
un attimo perché doveva andare a parlare con Elena.
Quando rimase sola, Briony fu
pervasa ancora dai dubbi e continuava a pensare cosa si celasse dietro a quel
sogno e se doveva dirlo a Elijah. Tanto se non fosse accaduto nulla, alla fine
si sarebbe fatta una gran risata.
Mise il bicchiere da una parte pronta al confronto,
quando fu avvicinata da Ylenia che aveva il
fiatone.
“E’ da un’ora che ti cerco!” disse lei frettolosamente.
“Perché? Che succede?”
Ylenia la condusse in un angolino per non
farsi ascoltare da nessuno: ”Finn mi ha fatto
uno strano discorso… qualcosa non mi quadra
e temo succederà qualcosa questa sera… “
Briony sgranò gli occhi spaventata e senza
perdere tempo andò dritta verso il salone, dove stavano appunto per fare il
brindisi: Esther era in alto sulla
scalinata a fare un discorso e le persone al piano di sotto tenevano alti i
calici in attesa di bere. Briony spintonò i
presenti per passare in mezzo alla folla, ma ce ne erano così tanti che quasi
si sentiva stritolare.
La preoccupazione e l’orrore le stringevano la gola,
impedendole qualunque uso della parola. Tutti i dubbi orribili sembravano
schiacciarle le ossa, e la brutta immaginazione le fece accelerare fatalmente
il tempo nella sua testa.
Quando riuscì a divincolarsi e andare finalmente
dritta da Elijah, purtroppo lui aveva già bevuto lo champagne… insieme
a Elena.
Briony spalancò la bocca sotto shock, non
riuscendo a credere di essere arrivata troppo tardi; sbiancò come un fantasma
mentre fissava Elijah il quale nonostante tutto sembrava star bene.
“Ti sei persa il discorso.” disse Elena con voce
fioca.
Briony socchiuse le palpebre e guardò Elena
dicendo che doveva parlarle subito di una cosa e inventò una scusa plausibile.
Elijah guardò incerto le due ragazze contemporaneamente, ma le lasciò andare
sebbene sospettasse qualcosa… aveva intuito
che qualcosa non andava e non gli piaceva per niente. Forse i suoi sospetti
verso la madre non erano poi così infondati...
Briony condusse velocemente Elena
nell’atrio della casa e senza perdere tempo le chiese cosa avesse fatto.
“Fatto cosa?” domandò lei in tono innocente per
coprirsi.
“Ti prego basta frottole. So che durante il brindisi è
accaduto qualcosa… qualcosa che ha colpito
Klaus e i suoi fratelli e voglio sapere cosa. Dimmelo Elena, so che lo sai!”
La 18enne si fece prendere dal panico, come
quando Briony l’aveva scoperta riguardo
alla morte di Rebekah e infatti Briony la incalzò a parlare chiaramente. Elena allora
svuotò il sacco e le disse tutto: dell’inganno di Esther,
del fatto che avesse legato i figli con il suo sangue e se uno di loro moriva… sarebbero morti tutti gli altri.
Briony temette sul serio di collassare.
“Elena… come hai
potuto?” sussurrò Briony flebilmente e
completamente sotto shock. Era sbiancata come un cero e fu quasi sul
punto di crollare a terra, come se avesse ricevuto un pugno in pieno stomaco
già martoriato da delle schegge affilate.
“Era l’unico modo per uccidere Klaus! Lo so che è
sbagliato ma…”
“Elena!” la interruppe bruscamente Briony, la quale si mise le mani in faccia per calmarsi e
parlare civilmente con lei. “Possiamo fermare quello che è successo? Insomma
c’è un incantesimo contrario?”
“No… l’ha fatto Esther quindi è indistruttibile…”
Briony allora sospirò furiosamente e
digrignò i denti, fissando Elena con disprezzo: “Come hai potuto farlo? Volevi
uccidere Klaus… bene, ma arrivando fino a
questo punto? Uccidendo anche Elijah?! Lui ti ha sempre difesa, aveva trovato
il modo di salvarti durante il sacrificio ed è così che lo ripaghi??”
gridò Briony fuori di sé.
Ma la rabbia lasciò il posto alle lacrime, che
incominciarono a scendere inesorabilmente per via dell’agonia che la sfiancava.
“Non posso crederci… perderò
Elijah un’altra volta… anche Rebekah morirà… ti
rendi conto che hai condannato un’intera famiglia? NON C’ERA UN ALTRO MODO?”
Urlò Briony con tutta la voce che aveva in
corpo. Il cuore stava ribollendo dentro il petto a quell’ennesima condanna.
Elena intanto ascoltava, non replicando alle sue
accuse perché sapeva di essere nel torto.
“E’ tutto perduto… tutto….” Briony continuava
a farneticare tra le lacrime brucianti che le offuscavano la vista. “Tu lo
sai che Elijah non lo merita… lui non è
un mostro…”
La mora abbassò lo sguardo devastato, piangendo
silenziosamente, ed Elena allora cercò di giustificarsi: “Mi dispiace Briony vederti soffrire un’altra volta… farei qualunque cosa per rimediare a quello che
ho fatto… ma l’unico modo per vivere in
pace è questo.”
All’improvviso Briony alzò
lo sguardo: non c’era traccia di dolore questa volta nel suo viso:
“Saresti dovuta morire soltanto tu nel sacrificio… tutti quanti sarebbero stati meglio senza
di te, senza i tuoi continui colpi di testi! Credi che questa cosa riguardi
solo te? Non sai che darei per tornare indietro e impedire a John di morire
per te… anche Jenna l’ha fatto… e tu invece di comportarti come loro avrebbero
voluto, diventi un’assassina feroce e senza scrupoli e ti pari le spalle con
false giustificazioni! Ancora non capisco perché tutti quanti vogliono
proteggerti ad ogni costo! Ma per quanto mi riguarda, tu potevi morire quel
giorno così che John vivesse, e lo meritava molto più di te! TUO PADRE SI E’
SACRIFICATO PER TE, TE LO RICORDI??” Gridò Briony senza
fiato, cominciando a impazzire e vomitando il vomito delle parole che aveva
dentro.
“Nessuno gliel’ha chiesto…”
sussurrò Elena vigliaccamente, sviando lo sguardo.
Briony allora fu pervasa da una rabbia
infinita e le diede due schiaffi fortissimi su entrambe guance, facendole
girare completamente il viso. Elena fu completamente sorpresa da quel gesto e
si toccò una guancia arrossata, notando che gli occhi allucinati di Briony erano quasi diventati rossi. Rossi come il
sangue.
“Cosa credi di fare? Sei impazzita?” domandò Elena
allibita.
“Non sono mai stata più seria in vita mia.”
Briony perse il lume della ragione e buttò
Elena a terra, mettendosi sopra di lei e bloccandola così con il proprio corpo.
Elena però reagì prontamente afferrandola per le spalle e infilando le unghie
nella sua pelle, facendo gridare Briony dal
dolore. Elena dopo quei lunghi mesi di addestramento con Alaric era più forte di lei e invertì le posizioni,
cercando di fermare i continui colpi di Briony,
che l’afferrava con violenza per i capelli, strappandogliene persino alcuni.
In mezzo a tutto quel casino, sentirono le grida
gioiose di Kol che sembrava incitarle a
darci dentro e stava facendo pure il tifo… forse
non aveva mai visto delle ragazze fare a botte.
Elena alzò sù Briony per fermare quella sceneggiata, ma la sorella
di Caroline era completamente partita e voleva soltanto farla pagare ad Elena
per tutto quello che aveva fatto; prima si era fatta degli scrupoli per via di
Jenna e soprattutto di John ma sentendo che sua figlia non gli portava neanche
rispetto, Briony aveva reagito di
conseguenza senza più falsi buonismi. La rabbia sormontò ogni cosa.
La spinse con forza contro il muro, mentre anche Elena
aveva cominciato a prenderla per i capelli e dopo un po’ anche Briony fece lo stesso, ma con più forza e motivazione.
Elena poi riuscì a darle una ginocchiata allo stomaco, facendole fuoriuscire
l’aria in un forte sforzo.
Sembravano due assatanate e finalmente qualcuno mise
fine alla loro lotta, cercando di separarle: Elena continuava a dare dei calci
al vento mentre Stefan l’aveva presa da
dietro per fermarla; invece Briony fu
bloccata dalle braccia forti di Elijah.
Quando sentì la sua presenza micidiale, Briony si calmò subito e smise di gridare delle diavolerie… strabuzzò poi gli occhi capendo quello che
aveva combinato e sebbene Elena se lo meritava, non avrebbe mai voluto
picchiarla in quel modo. Ma anche lei era messa male, in fondo la Gilbert si
era addestrata in quell’ultimo periodo e non si era tirata indietro.
“Che sta succedendo? Siete impazziti?” gridò Gwendolyn inorridita mentre arrivarono tutti gli altri
fratelli, anche Ylenia che fissò Briony. Ma non fu sorpresa di quello che vide.
“Qualcuno mi vuole spiegare quello che è successo?”
gridò Stefan allarmato.
Elijah fissò chiunque con sguardo gelido, ma non
accennò a guardare Briony.
“Andiamo via.” Disse solamente prendendola per il
braccio.
“Sarà sicuramente ubriaca!” affermò Gwendolyn furiosa che qualcuno avesse rovinato la
festa.
Elijah evitò di replicare il suo patetico commento e
condusse Briony fuori dalla villa.
“Spiegami.” Disse lui solamente guardandola.
Cercò di sminuire l’accaduto per non farsi apparire
ancor più ridicola: “Ho litigato con Elena.”
“L’ho notato”
“La difendi anche tu ora?” chiese ora infuriata,
guardandosi poi il vestito che si era strappato, e neanche quello di Elena
doveva essere un bello spettacolo.
Elijah però scosse la testa e si avvicinò di più a
lei:
“Sono qui con te ora e voglio parlare con te, non con
lei.” Disse profondamente, senza giudicarla. Appariva la calma in persona e
questa fluì anche in lei, sebbene il tremolio del corpo a causa dell’aria
gelida.
“Non credevo fossi il tipo che combina questo genere
di cose.” Esclamò Elijah sorridendole leggermente, come se non fosse abituato a
quegli atti incresciosi. Briony si sentì le guance
colorarsi di rosso ma comunque Elijah non la fissava emettendo delle sentenze o
con giudizio stoico, ma con semplice ilarità.
Briony sorrise tra sé e sé dicendogli di lasciar perdere e
cercò di trovare le parole giuste da dire:
“Mi dispiace, ho esagerato con Elena ma… ora non ha importanza. Devi sapere una cosa. Su
tua madre.” Rispose lei sincera, guardandolo negli occhi.
Elijah ricambiò lo sguardo facendosi serio, e quando
ascoltò la verità chiuse gli occhi per contenere una reazione furibonda. Per la
prima volta si lasciò scappare una imprecazione mentre distoglieva lo sguardo
dalla ragazza.
“Vuole rimediare al male che ha creato…” disse il vampiro duramente come se fosse solo.
“Che cosa faremo ora, Elijah?” domandò lei angosciata.
L’Originario si voltò verso Briony,
scrutandola attentamente… ma non disse
nulla.
FINE CAPITOLO!
Allora innanzitutto scusate per il capitolo
stramega lungo!! Ma come vedete l’ho diviso in 2 parti, perché volevo
analizzare l’intera famiglia Originals senza
cancellare delle parti magari superflue ma per me divertenti J
L’ho diviso in 2 parti così potevate fare una pausa
dalla lettura e continuare più avanti, visto che anche io ho difficoltà a
leggere i capitoli lunghi perché sono miope :P
Spero comunque che vi sia piaciuto!!
E non dovete lasciare nulla al caso, mi raccomando,
ogni cosa che scrivo anche la più inutile ha un senso logico alla fine… Ah ho voluto dare un risvolto al personaggio
di Finn the “bestemmiator”
(il soprannome gli è stato affibbiato da Ariel Winchester XD) perché secondo me
nel telefilm l’hanno sviluppato male!!
Spero anche che la lotta Elena vs Briony vi sia piaciuta XD Voi per chi facevate il
tifo? XD
Aspetto dei vostri commenti, anche negativi perché
così posso migliorare la storia!
Ah qui sotto c’è il vestito di Ylenia
http://images.buddytv.com/articles/image/moonlight/shannyn-sossamon-profile.jpg
Questo è quello di Briony
http://g01.a.alicdn.com/kf/HTB1CRVgIVXXXXXgXVXXq6xXFXXXE/Hot-Sell-Sexy-Strapless-Purple-Bridesmaid-Dresses-2015-Elegant-Chiffon-Pleat-Cheap-Wedding-Party-A-Line.jpg
Questa invece è una mia creazione, spero vi
piaccia. Ovviamente lei è Briony J
http://oi42.tinypic.com/vrfpl1.jpg