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Autore: MomokA_TakahashI    29/09/2006    7 recensioni
Sono troppo affezionata a Tokio Mew Mew e NON potevo NON scrivere una FF su Ichigo&co... non preoccupatevi, questa volta lo continuerò, non come ho fatto per "Il Sogno del Cavaliere"... ah, uso sempre i nomi originali, quindi non "scandalizzatevi"!!^__^'
Allora recensite, recensite, recensite, mi raccomando!!
By Momoka
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Consideratevi fortunati: un capitolo dopo l’altro

Consideratevi fortunati: un capitolo dopo l’altro! XD È che ho decisamente voglia di scrivere dopo il lungo periodo di inattività… quindi, si dia inizio alle danze!

In questo capitolo accadranno una serie di cose… W la coppia Ryo/Ichigo! ^o^

Buona lettura!!

Bacioni, Momoka

 

 

 

3: UNA SITUAZIONE PERICOLOSA

 

Ichigo era confusa.

Voleva salire da lui? Sarebbero stati soli, in una casa intera. Erano grandi, lui era adulto. Lei era sola, lui era solo.

Era una situazione pericolosa.

Era confusa, ma intanto era già nell’ascensore con Ryo.

Lui non l’aveva mollata un attimo. Il ragazzo abitava all’ultimo piano, e il viaggio in ascensore era lungo, stando al fatto che il palazzo era di dodici piani. Aveva poggiato la schiena di Ichigo alla parete dell’ascensore, e le si era avvicinato.

-Non devi aver paura di me, intesi?- disse, avvicinandosi a lei e baciandola. Poco prima che le sigillasse la bocca, Ichigo ebbe il tempo di sussurrare un flebile “Sì…”.

Continuarono a baciarsi anche quando le porte dell’ascensore si furono aperte. Si staccarono solo per vedere dove andavano. L’interno dell’appartamento, però, rubò una buona parte dell’attenzione di Ichigo.

Per prima cosa, era gigantesco. Favoloso, con una vista da fare invidia… arredato divinamente, tutto sul giallo, sui colori caldi. In effetti, faceva un caldo da far paura, lì dentro… Ichigo sentì l’istintivo bisogno di togliersi la maglia.

Ryo la raggiunse da dietro e l’abbracciò. “Casualmente” la mano di lui finì sulla zip della maglia di Ichigo. Lei non se ne accorse. Lui sorrise.

-Ti piace il mio piccolo rifugio?-

-E tu chiami piccola una cosa del genere? È bellissimo! Ottima scelta! L’arredamento è spettacolare!-

-Fa caldo qua dentro, vero?-

Il biondo prese tra le dita la cerniera della maglia di Ichigo. La rossa si fece di fiamma. In un istante, la lampo magicamente andò giù. La maglia si aprì sulla canottiera intima, leggera e quasi trasparente, della ragazza. Ryo la strinse più forte.

Avvicinò le labbra al suo orecchio.

-Ti voglio.-

Quelle due parole sussurrate fecero cadere Ichigo prima nell’imbarazzo più totale, poi nel panico assoluto. All’improvviso aveva un po’ paura. La stretta del biondo era forte, e anche se si divincolava non riusciva a staccarsi, non poteva.

Non poteva, o… non voleva?

Poi lui la fece voltare di lato e la prese in braccio.

-Waaah! Ryo ma… che fai??!!-

-…- lui non rispose, ma la portò davanti a una porta, che spalancò con un calcio. Si rivelò essere una camera da letto.

Ommàmma, ommàmma!” pensò Ichigo, ormai completamente rossa dalla vergogna.

Ryo si avvicinò al letto e vi depose sopra Ichigo. Poi salì sul letto e si mise carponi sopra di lei.

“No, aspetta, aspetta, è tutto così improvviso, io…”

-Ichigo… ti amo… ti desidero…-

Ichigo chiuse gli occhi. Non riusciva più a resistere a quel sentimento che le stava divorando l’anima…

Ryo si chinò su di lei.

Dopo poco i loro vestiti erano sparsi un po’ ovunque.

Il biondo la guardò: era stupenda.

-Sei bellissima.-

Ichigo sorrise.

-Anche tu…-

 

-È l’una di notte! Dove potrà essersi cacciata??-

-Non lo so, caro, non lo so…-

La preoccupazione dei signori Momomiya era palpabile.

Loro di certo non avrebbero dormito, al pensiero di sapere cosa stava facendo la loro adorata figliola in quel momento.

 

Che caldo…”

Quella notte sognò che lei e Ryo erano rinchiusi in una bolla di vetro. Poi la bolla si riempiva di fumo bianco, si ingrandiva e diventava un bambino.

Ichigo aprì gli occhi. Il braccio di Ryo era sotto il suo collo, a farle da cuscino. Il biondo dormiva. Ichigo si voltò dalla sua parte e rimase a fissarlo per tantissimo tempo. Poi guardò l’orologio appeso al muro.

“LE SETTE DEL MATTINOOO??!!” il suo grido mentale fu accompagnato degli occhi e dalla bocca spalancati.

-Dannazione!!- disse, forse un po’ troppo ad alta voce, perché Ryo assunse un’espressione corrucciata, si esibì in uno sbadiglio e aprì leggermente gli occhi, incrociando quelli di Ichigo.

-Buongiorno, micetta.-

Ichigo voleva avere la forza di sorridere, ma proprio non ce la faceva.

-Uno, non sono più una Mew Mew. Due: i miei saranno preoccupatissimi!!-

Si alzò all’istante, circondandosi dalle lenzuola. Prese la borsa, abbandonata sul pavimento, e tirò fuori il cellulare.

-Cavolo!-

Cinquantasei chiamate perse dei genitori e quattro messaggi!

Ichigo, dove ti sei cacciata? Siamo preoccupati. Rispondi subito

Figliola, dove sei? Se non puoi tornare a casa, chiama, ti veniamo a prendere

Sono le tre del mattino, Ichigo, dove sei?? Rispondi!

Ichigo, sono quasi le sei e mezza, chiama, per favore

Ichigo si sentì estremamente in colpa per la preoccupazione che aveva arrecato ai genitori. Ma non poteva sottrarsi a Ryo… il suo calore, il suo viso, i suoi occhi, le sue mani, il suo corpo… la tenevano prigioniera.

Quasi con le lacrime agli occhi, si voltò verso Ryo, il cellulare in mano.

-A… avevo messo la vibrazione… e non li sentivo… de-devo tornare a casa…- si sentì strana a quel pensiero, ma non poteva far preoccupare così tanto i genitori. Ma una forza misteriosa la faceva restare in piedi, immobile, accanto al letto.

Lui la guardò sorridendo.

-Che c’è? Perché non te ne vai?- disse, con fare malizioso.

Lei lo guardò, stizzita e in difficoltà. -Io…-

-Tu… non puoi andartene, non è così?-

Ichigo, sentendo queste parole, si lanciò sul letto e gli buttò le braccia al collo.

-È vero! È vero! Non voglio lasciarti così! Non posso andarmene!-

Ryo la guardò, sorrise, la strinse forte.

-Vai.- disse solo.

Ichigo chiuse gli occhi, alcune lacrime scesero. Tirò su col naso e disse: -Sì.-

 

Prendere l’ascensore da sola non fu facile. Si appoggiò alla stessa parete dove Ryo l’aveva poggiata la sera prima, e le parve di sentire ancora sulla bocca il sapore delle sue labbra.

Non era sola, adesso. Ryo era la sua salvezza.

Uscì dal palazzo con un sorriso enorme stampato in faccia, nonostante fosse enormemente preoccupata per la reazione che potevano avere i suoi genitori. Va bene tornare a mezzanotte, all’una, massimo le due… ma le sette del mattino…! Era estremamente esagerato!

Mentre usciva, incrociò una persona che entrava in quel momento. Ichigo si fermò.

Masaya.

Si voltò di scatto, ma quello era già entrato.

Era lui? Possibile che fosse lui?

Abitava da tutt’altra parte, era impossibile che entrasse in un palazzo così lontano da casa sua alle sette e mezza del mattino… Ichigo non riusciva a farsi venire in mente nessuna spiegazione plausibile. Scosse la testa e si diresse verso casa sua.

Prima di entrare nel giardinetto, una fitta alla pancia la travolse, e si accasciò a terra.

-Ah…-

Un’espressione di dolore deformò il suo viso.

Che male… Dannazione, che mi succede?” Le girò per un attimo la testa, ma aggrappandosi al muretto riuscì a rimettersi in piedi.

-Ah…- ripetè, quando un’altra fitta arrivò a disturbarla.

“Basta, adesso! Forza e coraggio, devo affrontare i miei genitori.

Diede un contegno deciso alla sua faccia, si alzò e si incamminò verso la porta.

“Forza e coraggio, Ichigo!”

 

 

 

Spero che vi abbia soddisfatto!^___^

Così non fosse, non aspettate treni e tram per venirmi a criticare!! Accetterò tutto!! XD

Vi aspetto nel prossimo capitolo!!

KonnichiWa a tutti!!!

Momo-chan

  
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