Ero lì, seduta in quel banco, accanto ad una ragazza di cui sapevo poco o niente, e a stento il suo nome, improvvisamente mentre ero sul punto di chiudere gli occhi per la noia, sussulto per un rumore forte, era qualcuno che bussava alla porta della mia classe.. In quel momento sperai che fosse qualcuno che mi avrebbe portato via da quell’inferno, ma le mie aspettative erano nulla in confronto a ciò che era fuori dalla porta.
Si aprì lentamente la porta, pensai: “Vogliono farmi morire con quest’attesa?”.
Entrò il mio professore di religione, nonché vicepreside, e dietro di se aveva un ragazzo, un bellissimo ragazzo.. era alto, moro e con gli occhi un po’ verdi e un po’ marroni, non riuscivo a distinguere bene il colore da quella distanza, i capelli neri e un sorriso smagliante.
Era il più bel ragazzo che avessi visto fino a quel momento, appena lo vidi suscitò qualcosa di strano in me, ebbi un vuoto allo stomaco, forse era odio, forse era amore.
Il professore lo presentò: << Lui è Zayn, sarà un nuovo componente della classe, si è appena trasferito qui, accoglietelo bene. >>
Gli disse di sedersi davanti alla ragazza con la sciarpa grigia, ero io. Si sedette quasi un po’ impacciato, i ragazzi lo fissavano con aria di invidia, mentre le ragazze lo osservavano stupite, forse per la bellezza, ero io l’unica ad odiarlo, anche se un momento prima avevo pensato di essermene innamorata. Lui con quel sorrisetto dolce, ma allo stesso tempo odioso si voltò verso di me, e mi disse:
<< Ciao, sono Zayn. >> quasi come se volesse sapere incuriosito il mio nome;
io gli risposi:
<< Ciao Zayn, io sono Lena. >>
Dopo aver detto questo, ripresi a scrivere sul mio quaderno, e lui con aria insoddisfatta si girò.
All’uscita della scuola, si avvicinò piano e mi disse:
<< Perché non mi hai detto nient’altro oggi? >>
<< Cosa volevi che ti dicessi? Che ti aspettavi?! Non ti conosco mica! >> gli risposi io.
Lui quasi offeso disse:
<< Non volevo nulla, soltanto che mi accogliessi in modo diverso, come hanno fatto tutti. >>
Quasi amareggiato mi diede un bacio sulla guancia e andò via, dritto verso la sua nuova casa.