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Autore: jkio    25/02/2012    7 recensioni
"'Questo non accadrà mai più'.
Sasuke non rispose, mulinò il liquore e lo ingurgitò. Stava ancora tentando di soffocare l'impulso di spingere Naruto nelle profondità della foresta e soddisfare del tutto i suoi desideri, ma era rimasto poco tempo e non poteva rischiare di allarmare Sakura.
'Sono serio Sasuke, è finita'."
Sasuke crede che un'insignificante istituzione come il matrimonio non dovrebbe mai compromettere una perfetta relazione. Purtroppo per lui, non tutti la pensano allo stesso modo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Note dell'autrice:...ehm...non vorrei fare la particella di sodio, che tra l'altro mi sta pure sulle balle, della situazione ma...c'è nessuuuuuno?!

Qualcuno ancora segue questa storia o vi siete tutti dimenticati della sua esistenza (e te credo, questo ritardo è scandaloso!)? SIGH. PERDONATEMI. ç_ç

Spero di riuscire a farvi ritornare l'interesse con questo aggiornamento; ditemi che ne pensate! :)

 

Neji sapeva che avrebbe fatto meglio a dedicarsi ai suoi allenamenti a casa. Invece aveva deciso di fare una passeggiata, ritrovandosi a un certo punto in una qualche libreria delle tante a giocare a nascondino, con la speranza che Naruto non si accorgesse di lui. Fortunatamente, quando Neji lo aveva adocchiato, il biondino si era trovato voltato di spalle, con l'attenzione completamente rivolta a una piccola bambina ridente. Neji, che era rimasto fermo a guardare, riflettè sul fatto che quella ragazzina avrebbe avuto un complesso per i biondi per tutto il resto della sua vita. La madre della piccola rise quando la figlia spinse con forza il suo pregiato lecca-lecca nella bocca di Naruto. L'uomo sorrise e la bambina lo guardò adorante. Sì, un'altra morde la polvere.

Neji non pensava di essere pronto ad affrontare Naruto dal momento che ancora soffriva per il loro 'appuntamento' della settimana prima. Era stato inorridito dalla scoperta di poter passare, nell'arco di poche ore, da uno stato di calore a uno di gelo assoluto-era rimasto agghiacciato dai tentatativi di Naruto di confortarlo. Il biondo probabilmente pensava che fosse una sorta di psicopatico ormai. Quando gli era parso che Naruto si fosse girato, Neji si era infilato in fretta in uno degli edifici più vicini, una libreria, sperando che l'oggetto dei suoi pensieri se ne andasse.

Si addentrò più in profondità nell'edificio, volendo mettere quanta più distanza possibile tra loro. Strizzò gli occhi, cercando di vedere se Naruto si trovasse ancora all'esterno. Nel frattempo, seppure si sentisse ridicolo, indietreggiava sempre di più, vivendo per poter continuare a combattere e a flirtare.

"Alla ricerca di un libro di cucina dal titolo 'Il delicato non è necessariamente insipido'?"

Neji saltò quasi fuori dalla pelle per lo spavento, quindi si voltò per affrontare la fonte di quella voce canzonatoria.

"Aspetta...come hai...quando sei...NON STAVI FUORI POCO FA?"

Naruto leccò il suo lecca-lecca con aria pensierosa. "Ero fuori-ora sono dentro. Abbi timore delle mie abilità di ninja d'élite."

Neji sospirò. 'Alla faccia della ritirata di classe.' "Come mi sei arrivato alle spalle? Stavo osservando la porta."

"Ah, ti stavi nascondendo da me. Socialmente ritardato-un altro segno distintivo del mio tipo. Sono entrato dall'ingresso laterale, quindi non c'è bisogno di chiamare la NASA per investigare."

'Maledizione.'  Neji socchiuse gli occhi in esasperazione prima di crollare sgraziato nella sconfitta. Naruto gli sorrise sereno, chiaramente consapevole di quanto fosse infuriante e, allo stesso tempo, irresistibile. Ringraziando per quelle piccole misericordie - almeno Naruto usava il suo carisma per risultare sciocco invece che maligno - Neji decise di rinunciare a qualsiasi scusa per il comportamento adottato verso la parte conclusiva del loro ultimo incontro. Quest'ultimo pezzettino di imbarazzo li pareggiava. Erano pari, almeno, fino a che Naruto non aprì di nuovo bocca.

"Hey, ti è sparita la blesità!"

Neji roteò gli occhi. "Infatti; mi dispiace deluderti."

Naruto mutò l'espressione in un broncio delizioso, sperando di poter strappare una risata di più. "E' completamente andata?"

"Al pozzo dei pazzi una pazza lavava le pezze."

"Accidenti!" Mormorò Naruto, infilandosi velocemente il suo regalo fruttato in bocca.  L'atto catturò la completa attenzione di Neji, il quale guardò con un interesse spudorato venato di sessualità Naruto che leccava e si rigirava tra le mani il lecca-lecca.

"Per amor di decenza, siamo nel reparto bambini. Non ti è permesso avere pensieri sporchi su di me e il lecca-lecca che Natsuki-chan mi ha dato."

Le labbra di Neji si distesero in un sorrisetto, sentendosi sollevato del fatto che fosse ritornato sulla terra ferma e in azione per l'offensiva.

"Al contrario, stavo solo cercando di essere semplicemente riconoscente. Durante la mia convalescenza mi sono reso conto di che organo straordinario è la lingua..."

Gli occhi di Neji si trascinarono volutamente sulle labbra di Naruto e sulla punta della rosea lingua che di tanto in tanto faceva capolino dalla bocca.

"...Capace di fare così tante cose meravigliose."

Naruto alzò un sopracciglio, le labbra furono colte da uno spasmo, il divertimento stampato su tutto il viso. Si tolse il lecca-lecca di bocca e iniziò a sugerlo lentamente, tenendo Neji ipnotizzato. Si inserì poi il dolciume profondamente in bocca e lo trascinò lungo la lingua, osservando le labbra di Neji socchiudersi in attesa e ascoltando il suo respiro farsi irregolare. Con la sua attenzione completamente catturata Naruto sorrise, quindi ruppe volutamente e rumorosamente il lecca-lecca con i denti.

"Sei stato insensibile. Sei stato così...insensibile."

Naruto rise prima di scuotere un dito davanti al naso di Neji. "Nessun pensiero sporco nel reparto bambini. Inoltre, te l'ho già detto. Sono-"

"'Impegnato', lo so. Sei impegnato in una relazione complicata, e sai, io potrei impegnarmi parecchio per scomplicare le cose."

"Heh-" Naruto stava per rispondere quando il cellulare gli squillò. Sbattè le palpebre per la sorpresa del numero che lesse sullo screen e aprì velocemente il messaggio.

"Un messaggio dalla complicazione, immagino?"

'No, un messaggio dalla moglie della complicazione'. Naruto si fece riscivolare il telefono in tasca e rivolse un sorriso a Neji.

"Felice che la tua lingua stia meglio. Ci vediamo in giro Neji."

Neji sogghignò mentre Naruto gli passava accanto e usciva dal negozio. Odiava ammetterlo ma di certo la caccia lo intrigava. Gli intrighi romantici avrebbero dovuto aspettare, comunque. Per ora aveva solo bisogno di andare via da quel diavolo di reparto per bambini.


Sakura sedeva sul letto ed era intenta a fissare in cagnesco il vestito da uomo nero innocentemente appeso sulla parte frontale dell'armadio. L'abito, in quel momento, rappresentava Sasuke: bello, inflessibile e bisognoso di essere cambiato al più presto. Il party di beneficienza per la raccolta fondi per la cura del cancro avrebbe avuto inizio tra poche ore e quello sarebbe stato il primo evento in cui si sarebbe presentata come Uchiha Sakura. 

Organizzato per raccogliere fondi principalmente per i bambini affetti da leucemia, era uno degli eventi sociali della stagione; uno dei tanti in cui la classe ricca e d'affari del Giappone poteva alleviare un poco dei suoi sensi di colpa facendo del servizio sociale, mentre beveva vino e mangiava cibo di lusso. Quell'anno, l'incontro di beneficienza avrebbe preso la forma di una crociera serale su un transatlantico di lusso, e Sakura sarebbe stata sfoggiata come uno dei più recenti acquisti del Clan Uchiha. Era ancora tutto da confermare, ma Fugaku aveva menzionato che probabilmente a lei e a Sasuke sarebbe stato chiesto di presentare una donazione ad alcuni bambini e alle loro famiglie per conto delle corporazioni Uchiha; una mossa da parte del patriarca senz'altro calcolata. Il suo matrimonio stava per apparire sotto i riflettori, e suo marito sembrava intento a presenziare vestito come la Grande Falciatrice.

Tamburellò le dita sulle ginocchia in costernazione, esasperata dai tentativi di cercare un modo di attenuare la rigidezza del vestito, avendo tranquillamente suggerito dei piccoli cambiamenti invano. Sasuke l'aveva liquidata con fermezza e gentilezza, assicurandole che il vestito era più che adeguato per l'occasione. Aveva considerato di prendere un approccio autoritario e ordinargli di cambiarlo, facendo leva sui suoi diritti di moglie. Ma poi era rabbrividita pensando alla carneficina che ne sarebbe derivata. Ancora non si era nemmeno lontanamente avvicinata a quella fase.

Sospirò e considerò delle alternative. Se non riusciva nemmeno a fargli cambiare un semplice abito, come avrebbe fatto a convincerlo ad accettare lei e il loro matrimonio? Doveva trovare un modo di vincere questa piccola sfida; le avrebbe dato speranza per quella molto più feroce che ben presto si sarebbe presentata. Chi voleva prendere in giro, non era un compito da poco. L'unica persona in grado di fargli cambiare idea era-

Sakura sbattè le palpebre. Perché cavolo non ci aveva pensato prima? Doveva trovare il cellulare, e in fretta. 


Naruto esitò prima di bussare alla porta dell'appartamento. Non aveva messo piede nella casa coniugale da quando era stata acquistata e non era sicuro di esserne in grado, ora. Alla fine, armandosi di coraggio, bussò piano, quasi in modo impercettibile, alla porta, dalla quale fu quasi colpito quando venne spalancata da una frenetica Sakura. La ragazza, infatti, appena lo vide si lanciò su di lui.

"Naruto! Mi sei mancato." Sakura ridacchiò e strinse Naruto in un abbraccio così forte da togliergli l'ossigeno dai polmoni. " Non posso crederci che non ti vedo dal matrimonio."

Finalmente lo lasciò poco prima che cominciasse a colorarsi di blu, quindi lo trascinò nell'appartamento senza dargli la possibilità di rispondere o riprendere il senno.

"Non hai visto per niente la casa, vero? Devo farti fare il gran tour-non è straordinaria?"

Era straordinaria; Naruto dubitava che sarebbe stata niente di meno che straordinaria. Il condominio da tre camere da letto era arredato e decorato con gusto, riuscendo così a bilanciare l'amore di Sasuke per l'oscuro stile minimalista con l'inclinazione di Sakura per i fiori e il colore. Sulla sinistra era collocato un salotto incassato, collegato, tra le altre cose, allo studio di Sasuke. Quasi come fatto apposta, la porta dello studio si aprì e vi uscì proprio il moretto, attirato dallo strillare di Sakura e dal suono distinto della voce di Naruto.

Per Sakura era già una piccola vittoria. Generalmente, quando si trovava a casa, solo il suono d'allarme del rilevatore di fumo lo avrebbe fatto uscire da quella camera, e lei lo aveva già azionato due volte.

"Cosa ci fai qui? Non sei mai venuto da quando abbiamo comprato casa." Sasuke gli chiese sommessamente mentre recuperava una lattina di tè dal frigorifero.

"Sakura-chan mi ha chiamato chiedendomi di venire. Non sono sicuro ancora del perché..."

"Ti ho chiesto di venire perché mi mancavi e perché non ti vedevo da settimane!"

"Lo avresti visto stasera all'incontro di beneficienza in ogni caso," sottolineò Sasuke, guardando Sakura con un pizzico di sospetto. 
    
Sakura rise nervosamente, odiando quanto percettivo Sasuke potesse essere e il fatto che l'unica volta che la guardasse fosse per tentare di capire cosa avesse intenzione di fare.

"Hey, è anche mio amico, e volevo vederlo. Andiamo; lascia che ti mostri il resto della casa."

Almeno non gli stava dando abbastanza tempo per farlo sentire in imbarazzo: Naruto era grato di questo. Ne fu grato, sì, almeno fino a quando non lo tirò nella camera da letto principale.

"Allora, cosa ne pensi? Non è fantastica?"

Naruto deglutì convulsamente, sentendosi come un miserabile intruso. Sakura gli sorrise e lui annuì, distendendo le labbra in un sorriso impercettibile mentre tentava di ricordare quale sarebbe dovuta essere la sua reazione normale.

"E' meravigliosa, Sakura-chan." Le sparò un ghigno sfacciato mentre si allacciava le mani dietro la testa. "Se queste mura potessero parlare, eh?"

Naruto sentì un tuffo al cuore quando Sakura arrossì, fraintendendo completamente la sua reazione. Sakura, da parte sua, si sentì imbarazzata per l'errata insinuazione. Se quelle mura avessero potuto parlare, non avrebbe avuto niente da dire, a parte dichiarare quanto fossero annoiate. Il Sasuke con il quale viveva era una persona completamente diversa da quella che era stata durante la luna di miele. Da quando erano tornati, sembrava che non avesse più alcun interesse a rivolgerle la parola, tantomeno toccarla; e lei era in alto mare su come procedere per poter recuperare il Sasuke del viaggio di nozze.

Guardandosi intorno alla camera da letto, Naruto finalmente fece ciò che Sakura si aspettava da lui, e scorse l'abito nero appeso nell'armadio.

"E' questo l'abito che Sasuke indosserà stasera?"

Sakura si diede un cinque mentale per il tono incredulo di Naruto. "Ehm, sì. E' quello che ha scelto."

"Sul serio? Sta per andare ad un incontro di beneficienza per bambini malati sembrando il dio della morte?"

"Beh, sai com'è Sasuke; ho provato a suggerire alcuni cambiamenti ma..." Sakura si strinse nelle spalle, riassumendo l'inutilità dei suoi sforzi con quel semplice movimento. Naruto sbuffò e si diresse in cucina, dove Sasuke era ora seduto a imprecare piano contro il suo malfunzionante portatile.

"Hey, Sasuke, quell'abito appeso in camera tua è davvero ciò che hai intenzione di indossare stasera?"

Sasuke non alzò lo sguardo, aspettava che il portatile si riavviasse. "Sì, e allora?"

"Stai andando ad un incontro di beneficienza per bambini malati sembrando la morte. Sei serio?"

"Non c'è niente che non vada nell'abito, non lo cambio."

Naruto riusciva a capire quando si impuntava. Era ciò che Sasuke faceva sempre quando veniva criticato.

"Cambia il dannato abito. Sembra che stai andando ad un funerale, e non darai una bella impressione. Alla fine, è tutta una questione di pubbliche relazioni con te, giusto? Di mantenere l'immagine?"

Sasuke alzò lo sguardo, e Sakura si ritirò ancora di più sullo sfondo, percependo l'atmosfera della camera caricarsi improvvisamente di scintille. Aveva assistito a scene del genere milioni di volte nel passato: Di come riuscivano ad essere tranquilli un minuto per poi cercare di spaccarsi il culo in quello successivo. Non capiva sempre cosa succedesse in quei momenti, come ora del resto, ma aveva sperato che Naruto, almeno per questa volta, avrebbe convinto Sasuke a cambiare l'abito senza troppe scenate. Invece cominciò a sentire la preoccupazione iniziare a montarle dentro nel momento in cui gli occhi del marito si fissarono in quelli di Naruto.

"Non cambio nulla. Non la camicia, non la cravatta, nulla." Sasuke enunciò l'ultima parola quasi con fatica. "Non so come ti viene in mente di offrire la tua opinione quando non è voluta, ma non cambio; non per te, non per nessuno."

Sakura si morse il labbro inferiore, sperando di poter porre fine alla scenata che stava avendo luogo, specialmente quando vide Naruto raddrizzare la schiena. Attese l'esposione trattenendo il respiro, dunque aspettò ancora un po'. Sbalordita guardò il biondino stringersi nelle spalle. Evidentemente il gesto sorprese anche Sasuke, che stava palesemente anticipando un prolungarsi della discussione.

"Va bene, Sasuke, come vuoi. Continua a fare quello che fai sempre. Continua ad essere la persona che sei sempre. Semplicemente non me ne importa più nulla. Stai seriamente cominciando a stufarmi a morte, cazzo."

Sakura aveva assistito anche a tutte quelle milioni di volte in cui Sasuke diceva qualcosa di così terribile e schiacciante da zittire immediatamente le persone. Riusciva a comportarsi in modo orribile a volte, soprattutto nei confronti di Naruto. Ma comunque, da bambini, la maggior parte delle persone era solita trattare Naruto come un reietto. Crescendo poi, in lei maturò un senso di vergogna per la parte che vi giocò, ma comunque non raggiunse mai un livello in cui riuscì a farsi avanti con Sasuke. Poteva solo essere grata del fatto che nessuna di quelle parole terribilmente velenose fosse stata rivolta a lei, essendo consapevole che probabilmente non sarebbe riuscita a riprendersi nel modo in cui Naruto sembrava poter fare. Era lieta che il biondino avesse l'abilità di perdonare e dimenticare, che facesse quello invece di lasciarsi cadere nello sconforto.

Quel che non aveva visto un milione di volte, invece, era la capacità di Naruto di ricambiare le battute taglienti. Non ve ne era il veleno in lui, e in ogni caso era sempre più propenso a colpire fisicamente piuttosto che a parole. Di tanto in tanto però, succedeva che Naruto dicesse a Sasuke qualcosa che lo colpiva, e lo colpiva forte. Quando succedeva si capiva facilmente perché Sasuke non aveva la pratica di Naruto nel mascherarlo.

Proprio come in quel momento.

L'ultima frase di Naruto era stata pronunciata a bassa voce, non era quindi chiaro se avesse voluto che fosse udita o meno. Ma Sasuke l'aveva sentita, e così Sakura. La ragazza notò come un'espressione di dolore si dipinse sul volto di Sasuke per poi sparire in un flash mentre sedeva immobile e osservava Naruto camminare in direzione della porta. Sasuke lanciò un'occhiata verso Sakura per poi ricomporre velocemente i lineamenti del viso in un'impassibilità levigata, dunque rivolse nuovamente l'attenzione allo screen del computer. La mancanza di una risposta all'insulto e quell'espressione la dicevano lunga. Incerta su quel che era appena accaduto, Sakura seguì velocemente Naruto alla porta.

"Naruto..."

"Tutto ciò mi ha appena ricordato che anche io devo prepararmi. Non ho ancora avuto modo di guardare nel mio armadio." Naruto si strofinò la nuca imbarazzato e si infilò velocemente il giacchetto.

"Naruto, che cosa è successo? Va tutto bene?"

Naruto sembrò sorpreso della domanda. "Va tutto bene, Sakura-chan. Cambierà l'abito, non preoccuparti. Ora devo andare. Ci vediamo stasera."


Sakura finì di farsi la doccia e tornò in camera da letto. Si fermò sulla soglia della porta e guardò Sasuke fissare con uno sguardo così carico di disperazione e estraneità dentro l'armadio, che si dispiaque di cuore per lui. Sasuke si accorse della presenza della moglie e cercò di riconquistare il suo solito stoicismo.

"Io, uhm, ho deciso di cambiare...l'abito, intendo. Ma tutti i miei vestiti sembrano uguali. Non me ne ero nemmeno accorto finchè non ho guardato, ma tutti i miei vestiti sembrano uguali. Come è possibile? E' piuttosto ridicolo, non è vero?" Le rivolse un rapido e nervoso sorriso, e il cuore le si strinse nel petto.

Sasuke reindirizzò lo sguardo alla fila di abiti scuri e continuò a parlare sommessamente, rivolto più a se stesso che a lei. "Voglio cambiare, ma non so se posso...non potrei nemmeno se ci provassi. E tutti i miei vestiti sembrano uguali."

Sakura gli si mise di fianco e guardò dentro l'armadio, facendo scorrere le mani lungo la fila di vestiti.

"Non tutti i tuoi vestiti sembrano uguali, e l'abito non è male. Ha solo bisogno di qualche aggiustamento per sembrare meno rigido. Posso sistemarlo io."

Sasuke allora si volse verso di lei, e Sakura non potè fare a meno di sentire che quella era la prima volta da quando erano tornati da Parigi che la vedeva veramente.

"Farai questo per me? Mi fido di te, Sakura. Sei una delle poche persone di cui mi possa fidare."

Lei gli sorrise e distolse velocemente lo sguardo, lo stomaco le si strinse a quelle flebili parole. Dopo che Sasuke ebbe abbandonato la camera, si mise subito a lavoro.


Lo scenario era bellissimo, la nave risplendeva dei raggi lunari riflessi nell'acqua e tutte le celebrità del Giappone erano presenti al party. Sakura si sentiva un po' come Cenerentola al suo primo ballo. Sì, come Cenerentola, tranne che il principe al suo fianco era cupo e malinconico. C'erano volute un paio di manovre intelligenti da parte sua per tenere le persone lontane dal parlare con suo marito, che quando era di quell'umore tendeva a essere molto rude e sprezzante. Bè, ancor più del solito, comunque. Sasuke aveva passato gli ultimi tre minuti a lanciare con gli occhi pugnali di ghiaccio in direzione di Naruto, il quale, da parte sua, sembrava completamente ignaro di tutta quella fredda furia in cui stava incorrendo.

Naruto doveva ammettere che questa storia del delegato aveva di sicuro i suoi benefici. Anche se tutto era un po' troppo lussuoso per i suoi gusti, l'allestimento era stato adibito con cura, per non parlare del cibo, che era incredibile e sorprattutto gratis. Stava per avventarsi sul tizio con gli antipasti, quando una voce familiare lo fermò.

"Non mi aspettavo di vederti qui."

"Sì, bè, Baa-chan tiene molto agli eventi di beneficienza ed è ancora bloccata a Las Vegas. Così sono in modalità delegato-pronto-al-salvataggio."

Neji sbuffò facendogli capire di aver compreso la situazione, poi si guardò intorno. "Quindi la tua complicazione si trova qui o cosa? O forse non ti piace che le tue complicazioni si trovino su un navone...la tua complicazione riguarda un caprone?"

Naruto quasi sputò lo champagne che stava bevendo. "Si può essere più strani di così? E come osi tirare fuori Dr. Seuss in tutto questo?"

"Credo che questo è ciò che accade quando vieni lasciato a bocca asciutta nella sezione per bambini di una libreria. Devo tenere a mente che ci sono intorno bimbi malati e impressionabili."

"Sì, a proposito...è stata davvero una buona idea quella di aver invitato un gruppo di ragazzini malati in una crociera notturna? Di chi è stata l'idea?"

Neji fece spallucce e lanciò uno sguardo significativo alla nave. "Devi capire cosa c'è dietro. E' molto più toccante per la stampa che vengano passati grossi assegni direttamente ai bambini e ai loro riconoscenti genitori piuttosto che a qualche appropriata istituzione. Direi che sono fortunati se non vengono spediti su un gommone dopo lo scatto delle foto".

Naruto sbuffò e scosse la testa, definitivamente quello non era il suo mondo. Stava per fare un nuovo tentativo con gli antipasti quando Sakura gli si materializzò accanto. La ragazza salutò Neji educatamente, quindi chiese di poter avere un minuto con Naruto. Neji, insinuante e con fare interrogativo, alzò un sopraccigliò non appena Sakura gli voltò le spalle, e Naruto scosse la testa alla domanda implicita. Ci era andato vicino...anche se, tecnicamente, Sakura era un fattore importante che contribuiva alla 'complicazione'.     
 

"Sakura-chan, sei bellissima! Non è incredibile la stazza di questa nave e la quantità di gente presente? Non ho nemmeno ancora avuto la possibilità di venirvi a salutare." Le cose non stavano essattamente così; aveva evitato gli sposi novelli come la peste da quando erano saliti a bordo. Per fortuna, dovendo giocare la parte del delegato, era stato obbligato a parlare con la maggior parte delle persone presenti sulla nave, approfittando in questo modo di una scusa perfetta.

"Grazie". Sakura sorrise graziosamente. "Il mio vestito si sposa perfettamente con quello meraviglioso che mio marito ha deciso di indossare."

"Eh, te l'avevo detto che l'avrebbe cambiato. Come se la sta cavando con il party?"

"Bè, diciamo che questo era ciò di cui volevo parlarti. E' piuttosto malinconico."

Naruto ne fu sorpreso. Non pensava che Sasuke fosse ancora incazzato riguardo gli eventi del pomeriggio. "Sul serio?"

"Sì, ed è stato anche rude con una delle mamme beneficiarie di questa sera. Fortunatamente, era troppo felice per accorgersene."

"Cielo, bisogna stargli così tanto appresso a volte che non ci si crede. Dov'è adesso?"

"E' uscito fuori. Sul ponte, intendo. Ha detto che sarebbe tornato tra un po'."

"Non preoccuparti, ci penso io".

Il problema era quello: Sakura non voleva che ci pensasse lui. Voleva essere lei ad alleviare i malumori di Sasuke. Sebbene lei avesse potuto aiutarlo poco più di quanto avrebbe potuto fare Naruto stesso, da lui voleva semplicemente dei consigli su come agire. Tuttavia, Naruto se n'era andato prima che potesse chiarire l'equivoco, già alla ricerca del suo amico ribelle.


Nel momento esatto in cui Naruto avesse messo piede in casa avrebbe aperto Google per ricordarsi del perché navi gigantesche come quella non affondassero. Ci stava mettendo una vita a trovare Sasuke, il quale, quando si metteva in testa di nascondersi, era dannatamente bravo a farlo. Proprio quando stava sul punto di perdere ogni speranza di rivedere mai più famiglia e amici, trovò il moretto sulla poppa della nave, adagiato contro un muro.

"Oh grazie agli dei, ti ho trovato. Stavo cominciando a pensare che fossi caduto in mare."

Sasuke non rispose, mantenendo un silenzio gelido mentre Naruto gli si avvicinava.
 

"Sakura dice che sei arrabbiato. Per quale motivo lo sei ancora?"

Sasuke a quel punto lo guardò con quell'unica miscela di incredulità e disgusto che solo lui riusciva a esibire. Quindi roteò gli occhi prima di accennare ad andarsene. Naruto, sorpreso, sbattè le palpebre mentre Sasuke si allontanava. Ora determinato a scoprire quale fosse il problema, lo raggiunse velocemente e gli afferrò il braccio.

"Hey, che ti prende?"

Sasuke se lo scrollò di dosso, sibilandogli in faccia di togliersi dai piedi mentre se ne andava. Naruto, ora incazzato, gli afferrò la spalla e lo spinse contro il muro, con l'effetto di farsi guardare acidamente da Sasuke.

"Quale diavolo è il tuo problema, Sasuke?"

"Toglimi le tue cazzo di mani di dosso".

"Non so perché diavolo sei così furioso, ma non ti puoi arrabbiare...non con me, non adesso! Non ti puoi arrabbiare, quindi cerca di calmarti, cazzo!"

Probabilmente fu la richiesta più ridicola mai fatta: Ordinare semplicemente a qualcuno di smetterla di essere arrabbiato era di sicuro destinato al fallimento. Comunque, nonostamente la logica errata di Naruto, Sasuke si ammansì. Durante tutta la serata era stato governato da quell'unico sentimento di rancore e ora ne fu privato da Naruto. Non seppe di quale emozione si dipinse il suo volto allora, ma quale che fosse fu sufficiente a spogliare anche Naruto della sua rabbia. Il biondo gli accarezzò il viso, visibilmente allarmato da quel cambiamento.

"Cosa c'è che non va? E' successo qualcosa? Dimmelo..."

Sasuke non disse nulla, decise invece di trascinare Naruto contro di sè, tirandolo in un bacio. Naruto si ritrasse immediatamente.

"Cosa stai facendo? Qualcuno potrebbe vederci."

Sasuke, che non lo stava ascoltando, lo riportò contro di sè. "Non m'importa. Non m'importa più."

"Hai davvero scelto il luogo sbagliato per dare in escandescenze", mormorò Naruto mentre si scostava da Sasuke e lo trascinava lontano dall'area trafficata.

Fortunatamente riuscì a trovare uno degli stanzini preposti alla manutenzione e vi spinse dentro Sasuke, il quale non perse tempo nel cercare di continuare ciò che aveva precedentemente iniziato. Naruto, però, lo tenne a bada.

"Hai intenzione di dirmi che cosa ti sta succedendo o cosa?"

"Niente, non sono più arrabbiato...!"

Sasuke soffocò la sua frustrazione per la mancanza di cooperazione del compagno e rallentò le sue movenze, ingentilendo l'approccio mentre con le braccia cingeva il collo di Naruto. Ammorbidì il bacio e sospirò quando finalmente ricevette la reazione che stava cercando. Fece poi scorrere una serie di baci lungo la mascella di Naruto e fece scivolare la mano su per la sua coscia fino ad avvolgergli l'inguine a coppa.

"Vedi?" sussurrò Sasuke. "Ti sta già venendo duro. So cosa ti piace. Come puoi stufarti di questo?"

Naruto si tirò indietro così bruscamente da far quasi sbilanciare Sasuke in avanti. "E' QUESTO il problema?"

Sasuke, scoperto, annaspò un poco in agitazione e tentò di schernirsi facendosi beffe di quell'accusa; ma ormai era troppo tardi.

"Non so di cosa tu stia parlando-"

"Non posso crederci che ti ha turbato così tanto." Naruto volse il viso di Sasuke nella sua direzione, forzandolo a guardarlo negli occhi.

"Ero arrabbiato quando ho detto quelle cose, e credo di aver esagerato. Tu sei molte cose Sasuke, ma noioso non è sicuramente una di quelle. Mi dispiace."

"Non scusarti, idiota..."

Naruto gli sorrise e tentò di lisciare le piume arruffate. Sasuke aveva l'aspetto di un cane bastonato, e Naruto avrebbe scelto la sua solita espressione arrogante a quella in ogni momento.

"Perché no? Come faresti a sapere che mi dispiace se non mi scuso? Cosa c'è di male se ti chiedo perdono almeno per questa volta?"

Di male c'era che Sasuke si sentiva una merda. Sapeva di stare esagerando, di stare prendendo quella provocazione troppo a cuore. Non era una donna isterica bisognosa di conforto, e sapeva comunque di non meritarselo. Quella richiesta di perdono gli fece ricordare tutte quelle volte che aveva detto o fatto qualcosa di cui sapeva avrebbe dovuto scusarsi, senza effettivamente averlo mai fatto. Le scuse di Naruto non ebbero che l'effetto di farlo sembrare una persona ancora pìù splendida, allargando il filo rosso che li univa ancora più vicino al punto di rottura.

"Smettila di scusarti. E' così stupido."

"Non sto cercando di allontanarti, Sasuke. Lo sai che ti seguirei fino in capo al mondo." Naruto non era sicuro del perché sentì l'esigenza di chiarirlo, ma lo fece. Apparentemente, fu la cosa giusta da dire, in quanto la triste espressione sul volto di Sasuke si dissipò. In un baleno il moretto si scaraventò nuovamente su di lui, sfregando il proprio corpo contro quello di Naruto, ricostruendo la passione.

Non potevano permettersi di farlo, non in quel momento, non con Sasuke che aveva una presentazione da fare chi sa quando. Mentre Naruto tentava ancora una volta di liberarsi dal suo abbraccio, si rese conto che non poteva nemmeno rimandarlo alla cerimonia in quelle condizioni.

Quinsi fece girare Sasuke, il quale, premuto contro la fredda porta del ripostiglio, vi poggiò sopra la fronte, ansimando e tremando mentre Naruto gli slacciava i pantaloni e lo prendeva in mano.

"Fai una cosa rapida, altrimenti..." Un'altra minaccia comica di Naruto, per quanto gli riguardava. Ma comunque, per come si sentiva in quel momento, con quelle forti e veloci carezze lungo la sua asta dura, Sasuke non sarebbe duranto a lungo.

"Non hai intenzione di-?"

"No, non ti scopo. Mi prendo cura di te e basta. Ti prego, non dirmi che ti sei fatto venire una perversione nel farlo in tutti i posti sbagliati, perché ti butto in acqua, lo giuro."

Sasuke si mosse nella stretta di Naruto, gemendo mentre sentiva montare l'orgasmo. Quell'erotico momento però venne sostituito dal panico al suono dei passi di Uchiha Takeru, un cugino di famiglia e amico di Fugaku, che senza dubbio aveva abbandonato il party per fumarsi uno dei suoi sigari disgustosi. Naruto sentì Sasuke irrigidirsi e zittirsi mentre cercava di soffocare il suono della voce. Naruto ci mise un momento a individuare la fonte dell'allarme di Sasuke.

"Pochi minuti fa non ti importava se ci scoprissero o meno," Naruto sussurrò sensuale nell'orecchio di Sasuke mentre gli si sfregava contro, accarezzandogli la punta della calda e dura erezione con movimenti lenti. "Vuoi che mi fermi?"

'Bastardo'. Sasuke tremò nello sforzo di trattenere l'orgasmo. Ancora poteva sentire Takeru dall'altra parte della porta, e Naruto era implacabile. Non riuscì più a frenarsi. Incapace di urlare, affondò i denti nella carne della mano che il biondino teneva appoggiata contro la porta per sostenersi mentre poggiava il peso del corpo contro Sasuke, il quale gemette rauco mentre veniva nella mano che ancora lo teneva in una stretta salda.

"Veramente di gran classe, Sasuke." Naruto osservò con divertimento sardonico mentre il compagno cercava di risistemarsi. Alla fine la voce di Takeru si affievolì, e dopo essersi ordinato, Sasuke si avventurò al di fuori del ripostiglio. Si guardo intorno per un minuto, quindi diede al biondino il via libera, e subito tornarono al party.


Neji bevve un sorso del suo champagne mentre guardava la scena che stava avendo luogo sul ponte sotto di lui. Sembrava che Naruto non avesse esagerato.

Le cose apparivano senza dubbio complicate.


Sakura non fu per niente sorpresa del cambiamento d'umore del marito. Come aveva fatto Naruto, non lo sapeva, ma ne fu assolutamente sollevata. L'amico le aveva di sicuro salvato la serata e quando riemerse nella sala da ballo, gli rivolse un ghigno riconoscente.

Naruto la contraccambiò con un debole e rapido sorriso prima di allontanarsi di tutta fretta.

"Siamo diversi, sai? Molte persone pensano che siamo uguali- guardano alle evidenti analogie, tracciano le solite parallele- ma siamo completamente differenti."

Naruto sbattè le palpebre di fronte alla strana dichiarazione di Neji, il quale gli si fermò affianco. Neji continuò senza esitazioni nonostanze l'evidente preoccupazione di Naruto.

"Il clan degli Uchiha e quello degli Hyuuga sono rivali da secoli. La gente pensa che il motivo di ciò sia da attribuire alle troppe somiglianze che ci portano a degli attriti. Non possono essere più lontani dalla verità. Gli Uchiha ci odiano perché siamo migliori di loro; noi degli Hyuuga li odiamo perché a loro piace considerarsi nostri superiori, nonostante noi siamo sempre stai i più veloci, i più forti e i più intelligenti. Soprattutto noi abbiamo occhi migliori."

"Non capisco dove vuoi arrivare con questo..."

"La conclusione a cui voglio arrivare è che tu stai facendo la stessa cosa. Tu non hai un tipo; sei semplicemente alla ricerca della sua copia carbone". Neji parlò con disinvoltura, inclinando la testa in direzione di Sasuke, il quale si trovava dall'altra parte della stanza impegnato a parlare con un politico. "Capisco le parallele che hai tracciato, ma non lo prendo bene il paragone perché, francamente, io sono migliore di lui..."

Era la prima volta che Neji aveva l'opportunità di vedere Naruto arrabbiarsi, chiaramente offeso da parte del suo amante. Fu l'inizio di una gloriosa trasformazione, ma Neji non aveva il tempo per esserne intimorito nè affascinato; aveva un discorso da fare.

"Sono migliore di lui. Non sono un ragazzino viziato, tormentato dai privilegi e da tutte le responsabilità che mi competono. Oh, e anche i miei problemi con il paparino sono molti più interessanti dei suoi. Sono migliore di lui perché ho occhi migliori dei suoi. Ti ho appena incontrato e già so che vali molto più di qualche incontro clandestino in un ripostiglio per le scope."

Naruto a quel punto impallidì di fronte alla realizzazione che fossero stati visti. "Non è come pensi, è-"

"Non ti sto giudicando, Naruto. Posso solo immaginare che tipo di storia avete voi due. Non preoccuparti, nessun altro vi ha visti; dovresti comunque dire all'Uchiha che la prossima volta che trasgredisce, non dovrebbe guardarsi solo intorno, ma anche sopra. Quello che voglio dire è che ti meriti più di questo...più di lui. E io sono migliore".

  
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