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Autore: ferao    25/02/2012    16 recensioni
In fondo noi lo sappiamo benissimo: solo a un Dissennatore importa di un altro Dissennatore.
E a me importava di te.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Note IMPORTANTI:
1) questa ff è stata scritta solo ed esclusivamente per la sfida Corvonero-Serpeverde del torneo di Quidditch di HPQuiz. Il tema ci è stato richiesto dai giudici, ed era una song-fic (canzone a scelta, purché nominasse un "ultimo bacio") che riguardasse un bacio tra Dissennatori. Una robetta facile, eh.
2) La canzone è "Last kiss" di Taylor Swift. Non la conoscevo, l'ho beccata cercando disperatamente su internet una canzone che potesse adattarsi a una storia del genere.
3) Uno dei giudici aveva chiesto di mettere TUTTO il testo della canzone nella ff (ho controllato, e non supera il 30% della ff totale, quindi non ci sono problemi col regolamento). Comunque, ciò significa che alcune parti non c'entrano nulla con il mio testo; ho cercato di ispirarmi al senso generale delle frasi.

Altre note IMPORTANTI in fondo, si prega di leggerle. Buona lettura (spero).
















 Kissing your soul





I still remember the look on your face 
Lit through the darkness at 1:58 
The words that you whispered 
For just us to know 
You told me you loved me 
So why did you go 
Away 
Away? 



Non ci si domanda mai che tipo di vita facciano i Dissennatori.
Perché farlo, d’altronde?
Cosa importa, ai semplici mortali, di ciò che possono pensare – se possono pensare – delle creature come quelle? L’importante è che se ne stiano lontane il più possibile.
Già.
In fondo noi lo sappiamo benissimo: solo a un Dissennatore importa di un altro Dissennatore.
E a me importava di te.
 
 
Se questi imbecilli che se ne stanno qui a gemere e a urlare di dolore sapessero cosa abbiamo noi dentro, smetterebbero immediatamente; anzi, forse sarebbero persino lieti della loro sorte. Si renderebbero conto di quanto sono fortunati a soffrire così, di quanto meglio sia conoscere la gioia e poi perderla, piuttosto che non saperla provare.
Doverla succhiare via goccia a goccia. Non riuscire mai a saziarsi. Trascinarsi dietro in eterno la propria fame.
E ci vuole attenzione, per sopravvivere. Pazienza.
Tanta pazienza che a volte un solo Dissennatore non basta, e allora è necessario stare in due.
Ricordi, quando eravamo noi due? Ricordi quando avevamo deciso che dovevamo stare insieme, secondo quella legge non scritta per cui prima o poi, una volta nella vita, si deve sentire il bisogno di unirsi a qualcuno?
Bene, lo avevamo deciso. Avevi deciso. Decidevi sempre tu, era normale: in un momento eri accanto a me, una chiazza più opaca nell’oscurità attorno – ma solo i mortali riescono a confonderci col buio – e mi hai detto:
vengo con te.
 
Per un Dissennatore questo basta e avanza. Non siamo mica come i mortali, noi: non abbiamo parole da sprecare.
 
 

I do recall now 
The smell of the rain 
Fresh on the pavement 
I ran off the plane 
That July 9th 
The beat of your heart 
It jumps through your shirt 
I can still feel your arms 


 
I mortali non si chiedono mai se anche i Dissennatori hanno ricordi.
Sì, li hanno. Hanno le immagini, le sensazioni, le memorie di quelli che sono stati loro… vittime. Così li chiamano.
Vittime.
Che stupidi. È così assurda la loro incapacità di capire: hanno la verità sotto al naso, la scienza per penetrare questo ed altri misteri, e non fanno nulla; preferiscono stare lì a baloccarsi col loro terrore, a tenersi strette la loro essenza, le loro gioie, la loro anima.
Non sanno che, il più delle volte, facciamo loro un favore. Non sanno che un’anima malvagia ha ben poco da sperare nell’aldilà, e che un’anima buona… beh, non si perde niente.
Non sanno che solo con noi la loro essenza è al sicuro. Protetta. Salva.
Niente si disperde di tutto ciò che succhiamo via, niente.
 
Ho le immagini di un’estate, qui nella mia mente. Un’estate e una ragazza. Ho i ricordi di un cuore che batte e mani che toccano e piedi che corrono, e tutto è come se lo provassi davvero, come se mi fosse appartenuto davvero.
Anche tu le avevi. Avevi le stesse cose che avevo io, le mie immagini e i suoni e tutto il resto.
Li avevi perché eravamo insieme quando li abbiamo presi; perché tu mi hai detto vengo con te e da allora le nostre menti sono diventate una. Ricordi?
Non puoi non ricordare. Persino i Dissennatori ricordano.
 
 

But now I'll go sit on the floor 
Wearing your clothes 
All that I know is that 
I don't know how to be something you miss 
Never thought we'd have a last kiss 
Never imagined we'd end like this 
Your name, forever the name on my lips 


 
Ho la memoria di quell’uomo, e allo stesso tempo ho le immagini di te che, subito dopo averla vista, mi hai domandato: sarà vero?
Non avevo capito; ti ho chiesto: che cosa?
Hai detto: questo. La gioia che sentono. Sarà vero che hanno quella cosa qui dentro, e hai indicato il tuo petto, e che le loro mani tremino in quei momenti?
Non ti ho risposto. Non conoscevo gli umani abbastanza bene da sapere se vivono di fantasie o di realtà.
Ma tu hai continuato: vorrei saperlo. Vorrei sapere cos’è questo.
E io ho capito di cosa parlavi. Le immagini nella nostra mente ci mostravano un bacio.
 
Ti tormentava, vero? Ti tormentava non poter provare quelle sensazioni, quelle esperienze.
È normale; a forza di nutrirci di esse, talvolta siamo presi dal desiderio di poterle generare da soli, di sentirle invece che di vederle e basta. È normale, è ciò che ci fa andare avanti.
Che ci porta a spargere dolore tra i mortali.
Ma tu non lo accettavi, o forse non lo capivi… lo volevi e basta, volevi sapere a tutti i costi, a qualsiasi condizione. Volevi comprendere quale fosse il motivo che spingeva tanti esseri a tenersi così strette le loro sensazioni, con tutte le loro forze e anche di più; volevi sapere cosa ci fosse di tanto speciale in quella cosa che la nostra mente trovava di continuo, nei ricordi di uomini, donne, vecchi, giovani.
Volevi capire perché si desse così tanta importanza ad un bacio; volevi che qualcuno ti spiegasse perché, dovendo scegliere, gli umani sceglievano di morire con un nome, quel nome, sulla bocca.
 
 

I do remember 
The swing in your step 
The life of the party, you're showing off again 
And I roll my eyes and then 
You pull me in 
I'm not much for dancing 
But for you I did 


 
Non c’è molto, dell’universo dei mortali, che un Dissennatore sappia spiegare. Non usiamo nemmeno parole tra noi – ed è questo che maggiormente spaventa gli altri esseri.
Per te, però, ci ho provato. Ho tentato di trovare un motivo a quella stranezza tutta umana, che avevo sempre dato per scontata prima che tu me la facessi notare.
Sapevi sempre trovare qualcosa in più di me, tu.
Ho tentato. Ti ho detto: non so. Loro chiamano “bacio” anche il nostro modo di nutrirci, forse sono la stessa cosa. Forse si prendono l’anima a vicenda, forse se la scambiano, non lo so.
Se la scambiano? mi hai chiesto. Ma come? E perché? Se già ce l’hanno, perché darla a qualcun altro?
Non ti ho risposto. Avevo già fatto del mio meglio, non riuscivo a dirti di più.
Ci avevo provato, però. Provavo sempre a dissipare i tuoi dubbi quando ti vedevo in difficoltà.
L’odio è un sentimento normale, per noi, ma odiavo di più quando non capivi.
 
 

Because I love your handshake 
Me and my father 
I love how you walk with your hands in your pockets 
How you kissed me when I was in the middle of saying something 
There's not a day when I don't miss those rude interruptions 


 
Tu però non ti accontentavi dei miei tentativi. Testardamente – cosa inusuale per un Dissennatore – hai deciso che dovevi provare a capire. A sapere.
Sai che ho accettato di unire le nostre menti proprio per questo? La tua curiosità era a sua volta così curiosa, così strana da renderti differente da qualsiasi altro Dissennatore, persino da me.
Sapevo che con te la noia sarebbe stata ben lontana – e sai che la noia è il pericolo peggiore per noi, temuta quanto i mortali temono quella strana cosa chiamata cancro.
Hai mantenuto tutte le promesse silenziose che mi hai fatto: niente noia, ma tanti e tanti momenti decisamente inaspettati.
Come la volta che hai provato a baciare me.
 
 
Che fai?
Niente.
Stai facendo qualcosa.
Sì.
Avevi allungato una mano verso di me.
Voglio provare. Voglio sapere.
Sapere cosa?
Se io e te abbiamo un’anima, e se possiamo scambiarcela come gli umani. Voglio sapere se posso nutrirti con la gioia che ho strappato ad altri, e voglio che sia possibile. Voglio capire perché i mortali darebbero via le loro vite per qualcosa di simile. Lo voglio.
Volevi sapere, a tutti i costi, anche a costo di vedermi fuggire via – perché tu sapevi perfettamente quanto questo genere di tentativi suscitassero contrarietà in me; lo sapevi ma non ti è importato, perché ti fidavi di me e sapevi che ormai la mia mente era la tua, e che in ogni caso non ci saremmo separati.
Così, hai provato. Hai provato almeno un miliardo di volte, anche se non volevo.
E adesso che vorrei, non sei più qui.
 
 

So I'll watch you live in pictures like I used to watch you sleep 
And I feel you forget me like I used to feel you breathe 
And I keep up with our old friends just to ask them how you are 
Hope it's nice where you are 


 
Non sei qui e non capisco perché. Non so che cosa sia successo, non so perché un momento fa eri accanto a me e ora non più; non so perché, all’improvviso, questi umani hanno deciso che non ci vogliono più – dopo che ci hanno considerato loro servi per così tanto tempo.
Eravate qui, tu e la tua mente, e adesso?
Dove sei? Dove siete?
 
Ho le immagini di un uomo, di due uomini; di una donna; di te e di me che prendiamo l’anima di un vecchio, di lui che si dispera e non capisce che è meglio così, per lui e per noi.
Ho queste immagini e le guardo, le guardo, le guardo perché lì eri con me, e adesso non più.
Quand’è che ci hanno staccati, separati? Quando sono arrivati quei mortali e il loro fuoco? Quando senza alcun motivo hanno stracciato i secolari accordi tra le nostre razze e hanno incominciato a scacciarci, uno per uno, sperando di allontanarci per sempre?
È per questo che non ci sei più, vero?
O è solo perché hai deciso che non vuoi più venire con me, che vuoi dimenticarmi?
Forse. O forse no. Non lo so.
 

And I hope the sun shines 
And it's a beautiful day 
And something reminds you 
You wish you had stayed 
You can plan for a change in weather and town 
But I never planned on you changing your mind 


 
Ancora fuoco. Ancora. Chi se l’aspettava che i mortali avrebbero deciso di non avere più paura di noi? All’improvviso, poi…
Strani, i mortali. Non li avrei mai creduti capaci di cose simili; ti usano e ti temono finché gli conviene, poi iniziano a sterminarti così, tutto insieme.
Non so cosa fosse più inaspettato, se il loro comportamento o la nostra separazione.
Mi importa più della seconda, però, perché in fondo non so se voglio continuare a vagare in mezzo agli umani senza dividere la mia mente con te, senza nutrirti della gioia che rubo.
Perché sì, avevi ragione. Succedeva. Potevo sentirle, quelle gocce di ricordi felici che se ne andavano, che diventavano parte di te e in te rimanevano. E sentivo te nutrirmi allo stesso modo.
Non so se i mortali abbiano ragione, dicendo che non abbiamo un’anima; so però con certezza che, nei momenti in cui provavi a capire, io un’anima l’avevo di sicuro, e la scambiavo e riscambiavo con la tua.
 
Dove sei? Dove ti hanno mandata?
Nel luogo dove non andremo mai?
Non sanno, i mortali, che per noi non esiste un aldilà? Che siamo nati per non andarcene mai da qui?
Eppure, sei da qualche parte. Lo sento, non sono riusciti a farti dissolvere del tutto. E allora dove sei? È un posto dove non dobbiamo aspirare via la gioia e spargere l’orrore per vivere?
Spero di sì. Spero che tu riesca ad andare avanti anche senza di me, che non ti manchi nulla di me.
E se invece hai scelto tu di sparire, di andartene, di allontanarti da me, spero la stessa cosa.
 
Perché un’altra cosa che gli umani non sanno è che i Dissennatori, oltre a ricordare e a pensare, sperano.
 

So I'll go sit on the floor 
Wearing your clothes 
All that I know is that 
I don't know how to be something you miss 
Never thought we'd have a last kiss 
Never imagined we'd end like this 
Your name, forever the name on my lips 

 
 
Spero, e continuerò a sperare finché uno di questi maghi non mandi anche me nel posto oltre; spero fino in fondo alla mia anima che ti rimanga ciò che è rimasto a me.
Le immagini di estati, di respiri, di cuori che battono. Le immagini di tutto ciò che non capivamo e che tu ti sforzavi di conoscere lo stesso.
Le immagini di te che ti avvicini e mi dai l’ultimo – ultimo – bacio.
Spero che ti rimanga, perché una parte di me sa che, nonostante tutto, se non sei qui significa che non ci rivedremo più.
E quella stessa parte sa anche che non ho un’anima.
 
È inutile illudersi. Per i Dissennatori non esiste un aldilà.
 


Just like our last kiss 





























ALTRE NOTE IMPORTANTI:
1) la ff non mi piace. PER NIENTE. Non avrò veramente nessun problema se la criticherete, anzi, confermerete il mio pensiero su essa. E' troppo strana, troppo "non da me"... non mi piace. E poi ho dovuto lavorare praticamente out of canon per scriverla, e ciò me la rende ancora più odiosa.
2) Forse avrei dovuto mettere come avviso "OOC", perchè questi due mi sembrano... boh, non avevo mai pensato ai Dissennatori in questi termini, prima di scrivere questa ff. Vero è che della loro natura si sa molto molto poco, ma... boh.
3) il titolo mi è stato ispirato da Lau, che nonostante tutto crede in questa ff e me lo dice di continuo. <3
4) ... in effetti, ci sono TANTE persone che credono in questa ff e la trovano bella, ma amen. Continuerà ad essere la mia figlia meno amata, lo so.

Se siete ancora vivi, sappiate che vi ammiro e vi invidio.
Grazie di aver letto,
Fera
   
 
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