Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: white_shadows    25/02/2012    6 recensioni
Un Kaito diviso tra professione segreta e sentimenti. Una Aoko matura, decisa a far luce su coincidenze che non le vanno a genio. E la solita organizzazione da cui il nostro Arsenio Lupin giapponese deve difendere sé e la sua bella.
Una long fic sulla mia coppia preferita di DC.
Per le inguaribili romantiche, legate però all'elemento giallo di Gosho Aoyama.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

D’accordo, non ho scusanti: come posso averne dopo quasi due mesi di ritardo?

Però una parolina che mi giustifichi la devo scrivere: ho avuto un po’ di problemi in questo periodo (con cui eviterò di ammorbarvi) che hanno rallentato parecchio la stesura dei nuovi capitoli e, a dire la verità, non credo che i prossimi verranno postati con la stessa celerità dei primi 5…

Comunque, di una cosa sono certa: ci sarà un prossimo capitolo e ci sarà una fine prima o poi, che pubblicherò su questo sito.

 

Passiamo a dei velocissimi ringraziamenti:

shine_sun, _Flami_, izumi_, Shine_ e WrinkyRockbell grazie infinite dei bellissimi commenti! Davvero sono commossa dalla vostra fedeltà e dalle vostre belle parole, quindi spero proprio di non deludervi con questo nuovo capitolo :D

 

 

7. The fall.

Aoko sentì improvvisamente il vuoto sotto le proprie gambe: i piedi si agitavano nell’aria e un suo urlo lacerò il cielo. Stava cadendo dall’ottantatreesimo piano di un grattacielo.

Una presa ferrea, tanto improvvisa quanto la sensazione di vertigine appena avvertita, la serrò. Due braccia bianchissime la mantenevano, una sotto il collo, l’altra sotto le ginocchia.

Aoko chiuse d’istinto gli occhi che finora aveva tenuto spalancati.

Kid l’aveva salvata. E quando la consapevolezza di ciò le trapassò il cervello, delle grosse farfalle si agitarono nel suo stomaco, il quale finora aveva sperimentato l’elettrizzante sensazione di vuoto.

- Cosa ci facevi in mezzo a tutti quei poliziotti, Nakamori-chan?-

La solita voce suadente le soffiò nell’orecchio sinistro; e il solito profumo familiare le pervase le narici. Non rispose.

Aoko riaprì gli occhi e si ritrovò accoccolata tra le braccia bianche di Kid, che, quasi a volerla rassicurare maggiormente, bardò più strette le sue gambe:- Non guardare giù.-

Aoko seguì il consiglio e continuò a fissare quel viso così concentrato, così pericolosamente vicino, mascherato da un cilindro niveo che copriva gli occhi del ladro gentiluomo.

Lo sguardo, anche se nascosto, era fissato lì, davanti a loro, a controllare la situazione.

Aoko si accorse solo in quel momento dell’enorme deltaplano candido, esattamente come il completo di Kid, che li sovrastava. Volavano.

Prima che la curiosità potesse divorarla e potesse sporgersi per guardare il panorama sottostante, quel profumo così familiare le penetrò di nuovo le narici. Aoko richiuse di scatto gli occhi:- Kaito…-.

Un sussurro del subconscio.

Kid rallentò bruscamente e poco ci mancò che Aoko scivolasse giù.

- Aaah!-

Kid la riafferrò prontamente, cercò con lo sguardo il tetto più vicino e atterrò morbidamente su un terrazzo desolato di un condominio, cosparso di stendi panni.

Aoko poggiò piano i piedi sulle mattonelle crema e slegò le braccia che aveva istintivamente serrato intorno al colletto del ladro.

I due si squadrarono attentamente: chiunque avrebbe ringraziato sinceramente un gesto tanto eroico e, una ragazza in particolare, avrebbe cercato un qualunque approccio col mago del nuovo secolo. Ma Aoko no. Aoko lo esaminava, come un gatto domestico fa con degli estranei. E Kid ricambiava il silenzio, e lo sguardo, interessato.

Faccia da Poker.

Un lento e malizioso sorriso si dipinse sul volto oscurato del ladro:- Allora, Nakamori-chan… vedo che cominci già a chiamarmi per nome.-

Aoko assottigliò leggermente gli occhi, poi si voltò di scatto, dandogli le spalle.

- Posso tornare da sola da qui…- mormorò, accennando alle scale di metallo che conducevano al portone del palazzo.

- Ne dubito… è l’una di notte e questo è uno dei quartieri più malfamati di Tokyo.-

- Sono in presenza di un ladro di fama mondiale e tu mi parli di “quartiere malfamato”?-

- Inoltre…- continuò Kid, come se non avesse sentito il commento sarcastico:-… so dove abiti e per tuo padre sarebbe meglio trovarti a casa.- completò saggiamente.

- Anche Kuroba-san sarà preoccupata, no?-

- Sì, beh… cosa?!-

Il silenzio che seguì fece sorprendentemente perdere a Kaito la sua infrangibile faccia da Poker.

Aoko impallidì, mentre le sue labbra sottili si tingevano di un magnetico rosso sangue. Kid s’immobilizzò, gli occhi ancora sgranati e un leggero affanno, e una gelida folata di vento agitò il lungo mantello bianco di lui e i lunghi capelli corvini di lei.

Silenzio.

Aoko, che si era girata per guardarlo, si volse di nuovo e si avviò alle scale, lo sguardo perso nel vuoto.

- Penso proprio sia meglio che io torni da sola.-

E sparì.

 

Aoko camminava sul ciglio del marciapiede con lo sguardo perso nel vuoto, quando sentì la forte sirena della polizia raggiungerla.

- AOKO! COSA DIAMINE CI FAI IN GIRO A QUEST’ORA?! –

L’urlo arrabbiato del padre le arrivò ovattato, quasi lontano. Si voltò verso la volante che aveva accostato per vedere un ispettore Nakamori avanzare a grandi falcate verso di lei e poi fermarsi improvvisamente a pochi centimetri.

Lo vide crollare ai suoi piedi, mentre le imprigionava il busto tra le braccia e faceva scendere il tono di voce a un sussurro:- Mi… mi hai fatto prendere un infarto…-

Prima ancora di sentire le gambe molli, Aoko era già caduta a peso morto sulla schiena curva del padre, scoppiando in un pianto convulso.  

 

Il risveglio il mattino seguente fu quanto di più orribile Aoko avesse mai sperimentato: gli occhi gonfi di pianto e un mal di testa incessante, uniti a sprazzi di memoria in cui si vedeva sul letto, alle due di notte a inventarsi una bella storiella, stratificata di bugie da rifilare al padre.

Ma, d'altronde, che altro poteva fare? Che altro, se non buttare tutto sull’incidente, sull’”io volevo portarti la cena, come sempre, ma poi… sono arrivati tutti quegli agenti!”.

L’ispettore Nakamori le sorrise in sala da pranzo, indicandole con lo sguardo la colazione che le aveva diligentemente preparato: quando i suoi uomini gli avevano riferito di come sua figlia fosse “accidentalmente caduta dall’ottantatreesimo piano” e di come “Kid l’avesse salvata, portandola via col suo deltaplano bianco”, il pover’uomo aveva rivisto tutto la sua vita scorrergli davanti come in un film.

E allora, quella mattina, aveva deciso di mangiare almeno la colazione a casa e assicurarsi che sua figlia avesse la forza di andare a scuola o, in caso contrario, di rimanere a casa con lei l’intero giorno.

Dopo che ebbero fatto colazione, Aoko sospirò e sorrise al tempo stesso:- Non preoccuparti, otousan. Ci vado a scuola, è un modo per distrarsi, no?- disse serenamente.

E in quel momento Ginzo Nakamori vide nel sorriso della sua piccola Aoko-chan, la matura e splendida donna che era diventata.

Si ritrovò a sorridere e ad annuire con il capo:- Sicura?- si accertò per l’ennesima volta.

- Sì.-

 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: white_shadows