La giornata è
trascorsa tra un impegno
e un altro, senza un attimo di tregua.
Il caso del
marinaio Mary Granato, che
ha disertato perché sostiene che il suo superiore le ha mentito in
merito a
quali dovessero essere i suoi futuri incarichi, si presenta
particolarmente
ostico già di per sé. Inoltre ho deciso che chiamerò a testimoniare
Renée a
carico dell’accusa: in fondo ha girato un video pubblicitario per la
Marina, e
sarebbe una teste attendibile per confutare la tesi della difesa che
sostiene
che all’imputata siano state fatte false promesse. Dovrà testimoniare
che non
ha ricevuto pressioni per “indorare la pillola”… Non ho ancora comunicato ad Harm che
intendo
interrogare Renée e a dir la verità, temo un po’ la sua reazione.
Non mi piace
vederlo con lei. Trovo
irritante come lo consideri “suo” e lo sbandieri ai quattro venti! L’ho
odiata
durante la presentazione del video, l’altra sera, al museo delle Forze
Armate:
Harm era fantastico e lei era riuscita a farlo apparire al meglio, in
quel
breve video pubblicitario. Inoltre sembravano molto affiatati…
Anche se è stato
difficile, alla fine
sono stata costretta, per proseguire con il caso Granato, a cacciare in
un
angolo remoto della mia mente le parole di quell’e-mail che mi ha
turbato tanto
e concentrarmi sul lavoro. Ma ora, finalmente, sono riuscita a fare una
pausa…
ed ecco che riaffiorano alla mente, seducenti e intriganti come appena
lette. Non
mi ero mai sentita così, prima d’ora: sembro una dodicenne al suo primo
romanzetto d’amore! Sono turbata, ma al tempo stesso desiderosa di
lasciarmi sedurre;
m’impongo d’essere razionale e non lasciarmi attrarre così da semplici
parole,
eppure mi piace anche sentirmi tanto intrigata dalla persona che me le
scrive… Forse
è più saggio che abbandoni certe fantasie e mi beva un caffè.
Pessima
decisione! Sono entrata in
dispensa credendo d’essere sola, invece trovo Harm, che sta
sorseggiando tranquillamente
il suo tè. Mi sono incantata per un attimo ad osservare le sue labbra
appoggiate alla tazza…
Quando si è
accorto del mio sguardo, ha
sorriso, senza dire nulla. Si comporta in modo strano con me da quando
è
rientrato dall’Islanda: mi sento spesso osservata, quasi sotto esame.
Sembra
che attenda qualcosa… ma cosa? Più di una volta sono stata tentata di
chiedergli come mai mi guarda con quell’aria quasi divertita, ma ogni
volta ho
cambiato idea. Sembra quasi sapere cosa mi sta succedendo. Sembra quasi
essere
a conoscenza di quelle e-mail che mi sconvolgono tanto.
E… se fosse lui
a scrivermi quelle
lettere?
No. Non Harmon Rabb.
Lo desidero da
così tanto tempo che, pur d’illudermi, m’immagino anche questo! Perché
ciò che
mi dice l’innamorato anonimo nelle sue e-mail, sono tutte le parole che
mi
sarebbe piaciuto sentirmi dire da Harm e che lui non mi ha mai detto.
E’ solo
per questo che penso possa essere lui… perché, in fondo, vorrei tanto
che lo
fosse.
Agitata da
questi pensieri, ho
bofonchiato un “Ciao…” quasi incomprensibile, mi sono versata un caffè
che ho
bevuto d’un fiato e poi ho girato i tacchi, per andarmene… l’ufficio è
un luogo
più neutro. Questa stanzetta è troppo intima, soprattutto quando c’è
lui: non è
solo la sua presenza fisica a renderla uno spazio tanto stretto ed
angusto,
affollatissimo… E’ la sua forte personalità a riempire ogni luogo in
cui si
trova. E’ l’attrazione che provo e che mi chiude la gola ogni volta che
gli
sono vicino, a farmi sempre sentire sopraffatta da lui.
Harm non ha
detto nulla, si è limitato
a fare un cenno del capo al mio saluto e a sorridere: quel suo sorriso
divertito mi dà sui nervi! Sembra riesca leggermi nella mente e carpire
tutti i
miei pensieri, contro la mia volontà. Non sono più in grado di
resistere ed
esco dalla saletta caffè rapidamente, quasi fuggendo, sentendomi il suo
sguardo
addosso.
Ora, al sicuro
nel mio ufficio, ripenso
a quella folle idea che mi è transitata nella mente poco prima: Harmon
Rabb
autore di quelle e-mail.
Assurdo! Scuoto
la testa da sola: se
qualcuno mi vedesse, penserebbe che sono pazza!
Però… però, più
ci penso, meno mi
sembra improbabile.
No… è solo la
mia immaginazione… o,
meglio, il mio desiderio… non può essere lui.
Eppure… è
l’unico, oltre a Mic, ad
essere stato su un battello con me a Sidney… No, è di certo Mic… non mi
ci vedo
Harm a scrivere lettere d’amore ad una donna!
Anche se…
Ricordo che quando mi
raccontò dell’omicidio di Diane mi disse che l’agente Tacchino gli
aveva
consegnato un plico di lettere che aveva trovato nella cabina della
vittima e
che erano sue… Lettere d’amore che Harm aveva scritto a Diane.
Possibile che possa
essere davvero lui? Del resto è un abile oratore, il migliore che io
conosca…
ci sa fare con le parole.
Devo sapere.