Serata sprecata.
Era meglio se fossi
rimasta a casa a riposare, così avrei fatto anche in tempo a
controllare la
posta. E invece sono venuta a questa serata organizzata da lei, la
bionda di
Harm.
Insopportabile!
Continua a stargli
attorno, appiccicosa come una sanguisuga e lui sembra non avere
problemi… Gli
uomini sono proprio dei cretini, quando c’è di mezzo la possibilità di
fare del
sesso senza troppe complicazioni. Ma non sembra che lei sia tanto
dell’idea di
non mettere radici! Voglio vedere come se la caverà il freddo top-gun
quando la
sua bionda gli chiederà di mettere su casa assieme…
Siamo in un pub,
un locale scelto da Renée,
per festeggiare in maniera amichevole e informale il successo del video
pubblicitario. Ha invitato tutti noi del Jag e la troupe che ha girato
lo spot.
Abbiamo mangiato, chiacchierato, riso, cantato e ascoltato buona
musica: c’è un
piccolo gruppo che suona un po’ di tutto, dal jazz al country, anche su
richiesta del pubblico.
In fondo la
serata non è stata poi
tanto male, fino ad ora. Non fosse per Renée che non ha mollato Harm
per un
solo momento… Ma come darle torto? L’avrei fatto anch’io, se
fossi la sua
donna.
E’ tardi e la
serata sta per volgere
alla fine; ormai parecchie persone se ne sono andate e alcuni stanno
accingendosi a farlo ora. Io non ho ancora voglia di rientrare… anche
se in alcuni
momenti ho pensato che essere qui fosse stata una pessima idea, ora
gradisco
ascoltare dell’altra musica, che si è fatta inevitabilmente più dolce.
Due coppie
stanno ballando al suono di
un vecchio motivo di Sinatra… non mi sembra che siano del nostro
gruppo, forse altri habitué
del locale.
Mi guardo
intorno e scorgo ancora
alcuni di noi al tavolo a chiacchierare, ma non vedo Harm in giro.
Potrebbe
essere al bar, oppure essersene già andato, con Renée. Di certo l’avrà
accompagnata, ho visto che poco prima salutava gli altri.
La luce è ancora
più soffusa di qualche
ora fa: sembra l’atmosfera perfetta
per
un sogno romantico. Le note di un pezzo struggente, suonato con il sax,
riecheggiano lente e languide… mi sembra di conoscerlo, ma al momento
non
ricordo il titolo.
Mi tornano alla
mente le parole della
storia raccontata da quelle due e-mail intriganti e la musica sensuale
sembra
accompagnarle. Mi lascio trasportare dall’atmosfera magica; finché una
voce, un
sussurro, mi coglie di sorpresa…
“Balla con me”.
**
Non resisto a
vederti lì, sola, ad
ascoltare la musica, leggendo nei tuoi occhi quanta voglia hai di
lasciarti
andare a quelle note struggenti. A dir la verità, forse sono più io che
non
resisto all’idea di ballare con te al ritmo languido di quella melodia:
qualcosa mi dice che i nostri corpi si muoverebbero molto bene assieme.
E’ tutta la sera
che vorrei farlo, che
vorrei prenderti tra le braccia, allontanarti da tutti per averti solo
per me.
Ma per tutta la sera Renée non ha fatto altro che esigere la mia
attenzione e tu
sembravi anche divertirti, con gli altri.
Però ora Renée
se n’è andata, domattina
ha un impegno di lavoro molto presto e voleva essere in perfetta forma.
Ha
insistito perché l’accompagnassi, ma sono riuscito a cavarmela dicendo
che gli
uomini volevano che rimanessi per il bicchiere della staffa e non
potevo
deluderli… sai come sono queste faccende tra uomini! L’ha presa in
maniera
abbastanza sportiva e si è fatta accompagnare da Gregory, uno dei
cameraman. L’ho
scortata alla porta, le ho dato un bacio della buonanotte e sono
tornato
indietro. Al tavolo, con gli altri, non c’eri più. Ho frugato con lo
sguardo il
resto della sala, ma la penombra non mi ha facilitato il compito. Poi,
finalmente, ti ho scorta in un angolo, in piedi, appoggiata ad una
parete,
intenta ad ascoltare il pezzo e ad osservare due coppie che ballano.
Sei bellissima!
E quella tua aria dolce
e sognante ti rende ancora più bella.
Ti guardo e al
tempo stesso mi rendo
conto di essermi mosso, inconsapevolmente, verso di te. E, quando mi
accorgo
che sto per raggiungerti, capisco che il mio istinto ha avuto il
sopravvento
sulla mia parte razionale e che ha deciso di farmi fare quello desidero
davvero.
Ti arrivo alle
spalle e per un secondo
aspiro il tuo profumo, mentre mi avvicino al tuo orecchio e ti
sussurro: “Balla
con me.”
Ti volti, quasi
spaventata; quando ti
accorgi che sono io, non so più dire se sei felice o ancora più
turbata. Provo
un’altra strada.
“Pare che quelle
due coppie si stiano
divertendo…” Mi guardi negli occhi, mentre accenno in direzione della
pista da
ballo.
“Già…”
“Che ne dici di
raggiungerle?”, ti
chiedo di nuovo, mentre ti prendo la mano tra le mie, sperando di non
lasciarti
altra scelta che acconsentire. Ma non ho fatto i conti con la tua
testardaggine.
“Dov’è Renée?”
“E’ andata via.”
La mia risposta
ti lascia perplessa, me
ne accorgo. Probabilmente ti stai domandando come mai lei se n’è andata
e io
sono ancora qui. Ma non ho intenzione di spiegarti.
“Balla con me…
per favore” ti domando ancora
una volta, dolcemente, avvicinandomi con le labbra al tuo collo, per
sussurrarti le parole all’orecchio, nel caso non avessi sentito.
Ma chi voglio
prendere in giro? Lo
faccio solo per venirti ancora più vicino, per respirare il tuo profumo
dolce,
misterioso e seducente. E per sentirmi sfiorare la guancia dai tuoi
capelli. Che
voglia ho di farvi scorrere le mani dentro, sentendone la morbidezza
sulle dita…
“D’accordo”.
Per una frazione
di secondo il tuo
assenso mi disorienta; ero perso in fantasie personali. Cosa ti ho
chiesto? Ah,
sì, balliamo. Ti prendo tra le braccia subito, senza neppure
avvicinarci alla
pista da ballo, che poi di una vera pista non si tratta: è
semplicemente il
centro della stanza, che tutti considerano tale.
All’inizio sei
un po’ restia a lasciarti
andare, ma ho deciso che ti voglio tenere tra le mie braccia come si
deve e non
assecondo la tua idea di ballare come due perfetti estranei: ti
accarezzo
leggermente la schiena e, nel farlo, sento il calore della tua pelle
attraverso
la seta leggera della tua camicia. Mi piace molto come sei vestita
questa sera.
Nonostante la semplicità del tuo abbigliamento hai un’aria molto
sensuale.
Indossi una camicia bianca e un paio di jeans che mettono in risalto le
tue
forme sexy… hai lasciato i primi due bottoni slacciati appena sopra al
seno e
il tessuto accarezza dolcemente la tua pelle ambrata, concedendo ampio
spazio
alla mia immaginazione.
“Rilassati”, ti
mormoro all’orecchio,
premendo leggermente sulla tua schiena.
Mi guardi negli
occhi, sorpresa; forse ti
domandi cosa mi sia preso. Domani, ne sono certo, me lo chiederò
anch’io. Ma
stasera no: questa sera voglio ballare con te.
Finalmente sento
che ti lasci andare…
ti avvicini impercettibilmente e allora ti stringo più forte, lasciando
che sia
il suono struggente del sax a guidare i miei movimenti mentre mi
abbandono alle
sensazioni che mi trasmette il tuo corpo contro il mio…
Che stupido sono
stato quella sera a
Sidney!