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Autore: Alexandra_ph    25/02/2012    1 recensioni
Scritta tra l'estate e l'inizio autunno 2004.
Più volte ho immaginato, rivedendo quella scena, che le parole che si sono scambiati fossero diverse.
Più volte ho desiderato che il copione fosse un altro, che lui le dicesse finalmente quello che tutti noi avremmo voluto sentirgli dire e che la storia prendesse un corso diverso. Almeno per non aver voglia di dire, da quel momento in poi, “che spreco!” ogni volta che li vediamo lanciarsi i loro sguardi di fuoco, ben sapendo che rimarranno solo sguardi.
L’ho immaginato talmente tante volte che, alla fine, ho deciso di scriverlo.
Da quella sera, sul battello in Australia…
Questa è un’altra storia. Forse quella che tutti noi abbiamo sempre sperato di vedere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Serata sprecata. Era meglio se fossi rimasta a casa a riposare, così avrei fatto anche in tempo a controllare la posta. E invece sono venuta a questa serata organizzata da lei, la bionda di Harm.

Insopportabile! Continua a stargli attorno, appiccicosa come una sanguisuga e lui sembra non avere problemi… Gli uomini sono proprio dei cretini, quando c’è di mezzo la possibilità di fare del sesso senza troppe complicazioni. Ma non sembra che lei sia tanto dell’idea di non mettere radici! Voglio vedere come se la caverà il freddo top-gun quando la sua bionda gli chiederà di mettere su casa assieme…

Siamo in un pub, un locale scelto da Renée, per festeggiare in maniera amichevole e informale il successo del video pubblicitario. Ha invitato tutti noi del Jag e la troupe che ha girato lo spot. Abbiamo mangiato, chiacchierato, riso, cantato e ascoltato buona musica: c’è un piccolo gruppo che suona un po’ di tutto, dal jazz al country, anche su richiesta del pubblico.

In fondo la serata non è stata poi tanto male, fino ad ora. Non fosse per Renée che non ha mollato Harm per un solo momento… Ma come darle torto? L’avrei fatto anch’io, se fossi la sua donna.

E’ tardi e la serata sta per volgere alla fine; ormai parecchie persone se ne sono andate e alcuni stanno accingendosi a farlo ora. Io non ho ancora voglia di rientrare… anche se in alcuni momenti ho pensato che essere qui fosse stata una pessima idea, ora gradisco ascoltare dell’altra musica, che si è fatta inevitabilmente più dolce.

Due coppie stanno ballando al suono di un vecchio motivo di Sinatra… non mi sembra che siano del nostro gruppo, forse altri habitué del locale.

Mi guardo intorno e scorgo ancora alcuni di noi al tavolo a chiacchierare, ma non vedo Harm in giro. Potrebbe essere al bar, oppure essersene già andato, con Renée. Di certo l’avrà accompagnata, ho visto che poco prima salutava gli altri.

La luce è ancora più soffusa di qualche ora fa: sembra l’atmosfera perfetta  per un sogno romantico. Le note di un pezzo struggente, suonato con il sax, riecheggiano lente e languide… mi sembra di conoscerlo, ma al momento non ricordo il titolo.

Mi tornano alla mente le parole della storia raccontata da quelle due e-mail intriganti e la musica sensuale sembra accompagnarle. Mi lascio trasportare dall’atmosfera magica; finché una voce, un sussurro, mi coglie di sorpresa…

“Balla con me”.

 

**

 

Non resisto a vederti lì, sola, ad ascoltare la musica, leggendo nei tuoi occhi quanta voglia hai di lasciarti andare a quelle note struggenti. A dir la verità, forse sono più io che non resisto all’idea di ballare con te al ritmo languido di quella melodia: qualcosa mi dice che i nostri corpi si muoverebbero molto bene assieme.

E’ tutta la sera che vorrei farlo, che vorrei prenderti tra le braccia, allontanarti da tutti per averti solo per me. Ma per tutta la sera Renée non ha fatto altro che esigere la mia attenzione e tu sembravi anche divertirti, con gli altri.

Però ora Renée se n’è andata, domattina ha un impegno di lavoro molto presto e voleva essere in perfetta forma. Ha insistito perché l’accompagnassi, ma sono riuscito a cavarmela dicendo che gli uomini volevano che rimanessi per il bicchiere della staffa e non potevo deluderli… sai come sono queste faccende tra uomini! L’ha presa in maniera abbastanza sportiva e si è fatta accompagnare da Gregory, uno dei cameraman. L’ho scortata alla porta, le ho dato un bacio della buonanotte e sono tornato indietro. Al tavolo, con gli altri, non c’eri più. Ho frugato con lo sguardo il resto della sala, ma la penombra non mi ha facilitato il compito. Poi, finalmente, ti ho scorta in un angolo, in piedi, appoggiata ad una parete, intenta ad ascoltare il pezzo e ad osservare due coppie che ballano.

Sei bellissima! E quella tua aria dolce e sognante ti rende ancora più bella.

Ti guardo e al tempo stesso mi rendo conto di essermi mosso, inconsapevolmente, verso di te. E, quando mi accorgo che sto per raggiungerti, capisco che il mio istinto ha avuto il sopravvento sulla mia parte razionale e che ha deciso di farmi fare quello desidero davvero.

Ti arrivo alle spalle e per un secondo aspiro il tuo profumo, mentre mi avvicino al tuo orecchio e ti sussurro: “Balla con me.”

Ti volti, quasi spaventata; quando ti accorgi che sono io, non so più dire se sei felice o ancora più turbata. Provo un’altra strada.

“Pare che quelle due coppie si stiano divertendo…” Mi guardi negli occhi, mentre accenno in direzione della pista da ballo.

“Già…”

“Che ne dici di raggiungerle?”, ti chiedo di nuovo, mentre ti prendo la mano tra le mie, sperando di non lasciarti altra scelta che acconsentire. Ma non ho fatto i conti con la tua testardaggine.

“Dov’è Renée?”

“E’ andata via.”

La mia risposta ti lascia perplessa, me ne accorgo. Probabilmente ti stai domandando come mai lei se n’è andata e io sono ancora qui. Ma non ho intenzione di spiegarti.

“Balla con me… per favore” ti domando ancora una volta, dolcemente, avvicinandomi con le labbra al tuo collo, per sussurrarti le parole all’orecchio, nel caso non avessi sentito.

Ma chi voglio prendere in giro? Lo faccio solo per venirti ancora più vicino, per respirare il tuo profumo dolce, misterioso e seducente. E per sentirmi sfiorare la guancia dai tuoi capelli. Che voglia ho di farvi scorrere le mani dentro, sentendone la morbidezza sulle dita…

“D’accordo”.

Per una frazione di secondo il tuo assenso mi disorienta; ero perso in fantasie personali. Cosa ti ho chiesto? Ah, sì, balliamo. Ti prendo tra le braccia subito, senza neppure avvicinarci alla pista da ballo, che poi di una vera pista non si tratta: è semplicemente il centro della stanza, che tutti considerano tale.

All’inizio sei un po’ restia a lasciarti andare, ma ho deciso che ti voglio tenere tra le mie braccia come si deve e non assecondo la tua idea di ballare come due perfetti estranei: ti accarezzo leggermente la schiena e, nel farlo, sento il calore della tua pelle attraverso la seta leggera della tua camicia. Mi piace molto come sei vestita questa sera. Nonostante la semplicità del tuo abbigliamento hai un’aria molto sensuale. Indossi una camicia bianca e un paio di jeans che mettono in risalto le tue forme sexy… hai lasciato i primi due bottoni slacciati appena sopra al seno e il tessuto accarezza dolcemente la tua pelle ambrata, concedendo ampio spazio alla mia immaginazione.

“Rilassati”, ti mormoro all’orecchio, premendo leggermente sulla tua schiena.

Mi guardi negli occhi, sorpresa; forse ti domandi cosa mi sia preso. Domani, ne sono certo, me lo chiederò anch’io. Ma stasera no: questa sera voglio ballare con te.

Finalmente sento che ti lasci andare… ti avvicini impercettibilmente e allora ti stringo più forte, lasciando che sia il suono struggente del sax a guidare i miei movimenti mentre mi abbandono alle sensazioni che mi trasmette il tuo corpo contro il mio…

Che stupido sono stato quella sera a Sidney!

 

  
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