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Autore: Viki_chan    25/02/2012    4 recensioni
A volte mi sveglio e non vorrei essere me.
E' una sensazione fastidiosa, quasi un prurito.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'All we need is Harmony'
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Alle mie Auror. A quelle che compiono gli anni e li hanno compiuti.
Sono una brutta persona, come Harry.
Forse di più.
Un AA immenso.



Pulci
 



Non me ne intendo, non lo so.
Forse non ho ancora capito, forse non capirò mai.
Sentimenti, amore, storie.
A volte mi sveglio e vorrei non essere me.
E' una sensazione fastidiosa, quasi un prurito.
Scendo in cucina e mi gratto.
La testa, il collo.
Sfioro la cicatrice con un dito, mi massaggio gli occhi.
Mi appiattisco la frangia e mi guardo intorno.
Grimmauld Place numero 12, mattina.
Ginny si volta e mi guarda sorridendo.
Sorrido e mi gratto.
A volte mi sveglio e non vorrei essere me.
E, ovviamente, non vorrei stare con Ginny.
Quando lei mie vede scendere dalle scale, se ne accorge.
E inizia a parlare.
Vede ma non capisce.
Ha come il sentore di trovarsi davanti ad un problema.
E inizia a parlare, e sono le otto.
E mentre parla mi guardo intorno.
Ron è già lì, seduto.
Hermione mi guarda e il suo sguardo si inseverisce.
Alzo impercettibilmente le spalle e lei si nasconde dietro al Profeta.
A volte mi sveglio e non vorrei essere me.
Non vorrei sentire, e dico sentire perché ascoltare implica sforzo, la voce di Ginny.
Vorrei, anche solo per un secondo, che la smettesse di parlare a vanvera, che mi lasciasse pensare ad una risposta sensata alle sue domande.
Che la smettesse di vomitarmi addosso parole.
E perché lo fai e perché sei così e perché non mi dici quello che pensi.
“Sei pronto?”
Hermione si alza e si infila il cappotto.
“La missione. Dovevamo essere là dieci minuti fa.”
La guardo avvicinarsi a Ron, stampargli un bacio in fronte.
“Quale missione?” chiede Ginny spremendo un'arancia con inutile violenza.
“Ti aspetto fuori.” dice Hermione, poi si avvicina. “Smettila di grattarti, non hai le pulci.”.
Usa una voce bassa e un po' roca.
Diversa dall'acuto gracchiare della mia indesiderata fidanzata.
A volte mi sveglio e non vorrei essere me.
Vorrei ascoltare un altro sussurro di Hermione.
Sentire quello che ha da dire.
Passo una mano tra i capelli e mi volto verso il corridoio.
“Non fai colazione?”
“No, sono in ritardo.”


“Succede sempre più spesso.”
Hermione ha ancora quella voce.
Roca.
“Cosa?”
“Che ti svegli male.”
“E tu come lo sai?”
“Beh, ti gratti. Non so se te ne rendi conto, ma ti stai togliendo la pelle a furia di farlo. E poi... me l'ha detto Ginny.”
“Oggi hai una voce molto sexy.”
“Una voce molto... Ma mi stai ascoltando?”
“Sì. Hai una bella voce oggi, te l'ho detto. La ascolto.”
“Grazie. Ma... con Ginny va tutto bene?”
“Ginny? E chi è Ginny?”
“Harry.”
“Hermione.”
“Sembri ubriaco. Non mi ascolti.”
“Sì che ti ascolto.”
“Ho una voce molto sexy, ho capito.”
“L'hai detto, Hermione. L'hai detto.”


A volte mi sveglio e non vorrei essere me.
E' una sensazione fastidiosa, quasi un prurito.
Passa in poche ore.
Se c'è Hermione, bastano pochi minuti.
Pochi istanti per rendermi conto che essere me non è solo stare con una fidanzata un po' petulante.
Non è solo svegliarmi e trovare la cucina già piena di gente.
Non è solo grattarsi la pelle per togliersi di dosso il senso di frustrazione di una vita troppo tranquilla per un anima in tumulto come la mia.
Quando Hermione è con me, mi rendo conto del privilegio.
Il privilegio dorato di avere lei come solo IO posso averla.
Anche se parla di pulci e di Ginny.
Lei fa un paio di domande sottovoce e desiste.
Poi ride e mi spinge via e mi porta a fare colazione.
Poi al parco, poi a King's Cross a vedere i treni partire.
Mi vizia.


“Hey Hermione.”
“Sì?”
“Che hai detto a Ron? Anche lui crede che siamo in missione?”
“Oh, no. Questo trucco funziona solo con Ginny. A lui ho semplicemente detto che volevo stare con te.”
“E come l'ha presa?”
“Bene. Non vuole che mi venga l'orticaria.”
“Sono una brutta persona, non è vero?”
“La peggiore, Harry. La peggiore.”
   
 
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