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Autore: Final27    25/02/2012    0 recensioni
Tratto da una storia vera: Spider-man. Nasce un nuovo supereroe nel tuo quartere: l'uomo-topo.
leggere per credere xD
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Toporagno 2: la vendetta del dottorOtto.
 

 
La vita del vostro toporagno di quartiere continuò tranquilla, tra la fotocopia di soldi e il salvataggio di formiche da crudeli assassini.
Un brutto giorno, però, l'ingrata polizia che rimetteva sempre in libertà i massacratori di zanzare si infiltrò a casa mia fingendo di essere una cooperativa di gelatai porta-a-porta e mi fregò la stampante. Ma porta-a-porta un cavolo! Non solo mi hanno rubato la stampante, ma non mi hanno portato nemmeno il cremino che avevo chiesto. Pensate che si sono pure giustificati dicendo che era fortunato a non finire sbattuto al freddo...
Ma credete che questo abbia fermato il vostro amato Ermi? Sì: infatti, fui costretto a cercare un nuovo lavoro.  Trovai un impiego come fotografo di una rivista pornografica. Il mio capo, D.J.J, era un tipo isterico e tirannico che mi pagava solo 200 dollari a fotografia e non diceva mai grazie-quattro volte di seguito-.
La mia situazione, tra culi e soprusi, continuò senza grosse burrasche fino ad un bel giorno. Quel giorno. Quale giorno, direte voi? Il mio primo giorno di lavoro, quando mi toccò un servizio sulle ragazze presenti alla fiera della scienza e sugli effetti della vaselina in certe parti del corpo femminile...
L'attrazione principale della fiera, però, era un piccolo sole, ovvero una pallina gialla di plastica attaccata con un filo di nylon al soffitto della conferenza. L'inventore di questa invenzione così piena d'inventiva era un certo dottorOtto, uno scienziato che era stato allontanato dalla comunità scientifica per essere riuscito a scoprire la cura contro i globuli bianchi, sostenendo che il sangue non doveva essere composto da queste sostanze.
"Se è rosso", diceva, "mica può avere corpicini bianchi!"
Che genio... eheheheh... (risata da topo).
Il dottorOtto aveva costruito una specie di esoscheletro in cartone e alluminio, legato assieme a lui con lo spago, che usava per i suoi esperimenti e palpare i sederi delle ragazze dando colpa ad una delle sue altre braccia.
Venne però il momento che il piccolo sole cadde, perché era stato attaccato con lo sputo, che si era tra l'altro asciugato. Il piccolo sole colpì in testa il dottore, che perse il controllo delle braccia e iniziò a mollare schiaffoni e a tastare a destra e manca. Una donna, mentre scappava dei tentacoli del dottore, inciampò per le scale e andò a sbattere contro il dispositivo anti-incendio. Capendo grazie a i miei super-sensi di toporagno che c'era un incendio, non aspettai di vedere le fiamme che intrappolai la gente presente nelle mie indistruttibili ragnatele, in modo che non si ferissero. Invece di ringraziarmi, quegli irriconoscenti ruppero la mia fantastica miscela di saliva di topo ragno e lana e mi crocchiarono di botte.
Che ingrati...
Purtroppo, il dottore che aveva causato questo orribile sfacevo era scappato, e giurò vendetta. Sinceramente non capii per quale motivo lo fece, dato che la colpa del casino era sua... ma la giurò comunque. E giurò anche che avrebbe costruito il più grande solarium di tutti i tempi. Si azzardò quindi di prelevare i componenti dalla mia stampante, che era sequestrata dalla centrale di polizia.
Io  non potevo sopportare un affronto simile: il dottorOtto avrebbe potuto ammazzare questo mondo e quest'altro, radere al suolo un'intera città e persino distruggere un formicaio; ma non avrebbe mai, e quando dico mai ribadisco MAAAAIIIII, usato la mia stampante gratis!!!
Lo affrontai alla centrale della polizia in una battaglia che sarebbe stata ricordata dai poster. Me la figurai in mente prima di incominciare: avrei iniziato immobilizzando con uno spruzzo delle mie ragnatele, poi sarei corso verso di lui e gli avrei sferrato un calcio volante; successivamente gli avrei assestato un dritto, un rovescio, una schiacciata; e, per concludere, gli avrei tirato le orecchie e rubato il naso. L'incontro finì prima di iniziare, poiché mi stese a terra lanciandomi addosso un foglio di carta, e, mentre ero a terra, infilò il mio naso tra l'indice e medio e se lo portò via!
Che maledetto...
Avrei voluto inseguirlo, ma senza il mio naso non avrei avuto più il mio superpotere di avvertire le puzze a pochi centimetri di distanza. Non nemmeno mi ero accorto di essermi cagato addosso!
Ma non potevo arrendermi così, no: ero il leggendario toporagno! Decisi quindi di inseguirvi fino al luogo dove avrebbe realizzato il suo piano malefico: il porto. L'aero-porto.
Il dottore stava per realizzare la sua diabolica invenzione e ad abbronzare l'intera città con le sue macchine. Per vincerlo dovevo combattere il fuoco con il fuoco, e se chiodo scaccia chiodo, allora l'uva schiaccia i raggi U.V.A.!
Presi una pausa e tornai al mio podere per prendere una botte di mosto. A sprezzo del pericolo e a spruzzi di vino, mi intrufolai nel laboratorio segreto di quel tipo. Inciampai sul più bello, però, per colpa di una scarpa slacciata- con lo stretch- e venni scoperto dal marrano, che provò a farmi il pelo e la tintarella. Lottammo in mezzo all'uva-liquida-e ci inciucciammo talmente tanto da dimenticare chi eravamo e da dove venissimo.
Mentre, ubriachi fradici, tornavamo a casa, i controllori del posto ci requisirono il vino e le guardie ci rimandarono a casa a calci nelle chiappe. Giunti al podere, ci aspettò una sorpresa: un gruppo di poliziotti mi aveva chiesto delle carte, che, essendo per metà topo-ragno, mi era mangiato. Mi confiscarono anche quello.
Che bastardi...
E' proprio vero ciò che ripeteva sempre mio zio: "da un grande podere derivano grandi responsabilità"... Ma non l'ho già detto a inizio capitolo scorso? Non importa: il vostro toporagno di quartiere vi lascia per tornare a dedicarsi alla lotta contro l'ingiustizia!
   
 
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