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Autore: MadLucy    26/02/2012    2 recensioni
Simply MakaxCrona.
Piccole storie su vari momenti delle loro vite, senza alcun ordine preciso, dettate dalla mia ispirazione. ^-^
E' indubbiamente un pairing inusuale, che piace a pochi, ma che io adoro.
Perchè anche una studentessa della Shibusen può amare il sangue nero.
Perchè anche un demone può bearsi di quegli splendidi occhi di smeraldo.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Crona, Maka Albarn
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Corners, Soul and silver rings.

















Gemiti. Fruscii. Colpi.
Maka apre un occhio, lentamente. La palpebra si solleva pigra, permettendole di scorgere solo il buio che imbratta il soffitto.
Graffi. Urti. Qualcosa che soffoca.
Apre anche l'altro, svelta. Dopo qualche istante scatta, preoccupata.
Eccolo, è lì. Di nuovo. Come il giorno prima e quello ancora e quello ancora.
Rannicchiato e minuscolo in un angolo gelido, perso Crona, perso fra troppe piastrelle.
Scende dal letto in fretta, i suoi passi rimbombano nello spazio che li divide. Insignificante, immenso.
-Crona! Ehi, cosa fai lì per terra?!- Si inginocchia ansiosa.
Silenzio, il silenzio di marmo delle tombe. Distacco e morte. Buio e basta.
-Ti prego, Crona...- Una mano allungata cautamente.
E il disastro.
-Non toccarmi!- Sussulta Maka, sussulta la ragazza spaventata dall'ombra di un mostro.
Un mostro, forse, quello che si volta con gli occhi grondanti sangue.
Sangue dalle iridi blu di nebbia e polvere, sangue dalle unghie masticate disintegrate martoriate senza pietà, sangue da quella pelle di carta che vuole strapparsi.
Capelli rossastri, denti rossastri, un pigiama spiegazzato e rossastro.
-N...non to...to...toccarmi, Ma-Maka, mia pic...cola Maka...-
Frammenti di frasi morte, soffi deboli e incerti. Rosso che sgorga da labbra senza colore.
-Ancora quei sogni bruttissimi?- bisbiglia, dolci quelle parole leggere che invece danzano.
Crona ansima. Si afferra il volto e lo nasconde nella stoffa.
-Non guarda-da-darmi... Faccio schifo, Maka. Il tempo non gua...guarisce le ferite, l'amo...more non purifica il san...gue. -
Sgrana gli occhi vitrei, la vede o forse no.
-Ohh, Crona!- Calde quelle braccia che gli cingono il collo chiazzato di viola, caldo quel corpo così vicino al suo.
-Crona, Crona, Crona. Andiamo a dormire.-
-Rip...ripugnante!- geme il ragazzo, graffiando ancora quelle braccia scarnificate dalle unghie aguzze. -Una creatura disgustosa... come puoi ama...amare qualcosa come m-me?!-
E Maka lo guarda, e un sorriso nasce dolcemente sulle sue labbra, e bacia delicata quelle umide rosse di lui.
Niente ferite, niente sangue, solo Crona.
-Non dirlo mai più...non odiarti più, ti prego. Amati, almeno la metà di quanto ti amo io. Amati.-
Un sussurro all'orecchio. Una mano tesa per aiutarlo ad alzarsi. Tutto ciò di cui Crona ha bisogno.
-Io non amo qualcosa, sai? Io amo qualcuno. Io amo te. Non sarai mai qualcosa, Crona. Non lo sarai più.-
Una mano insanguinata che stringe quella bianca. Un bacio esitante. Lacrime di gioia e non più dolore.
Lacrime di gioia, per sempre. Le notti nell'angolo erano finite.







-Che bella giornata, eh?- Maka solleva allegra un bicchiere d'aranciata, ingenuamente.
Sono al tavolino di un bar all'aperto, le due del pomeriggio, un caldo afoso e placido. Troppo stretto, quel tavolo.
Non se ne accorge, la piccola sciocca Maka, di ciò che sta avvenendo sotto i suoi occhi.
Uno che si tormenta le mani, l'altro accanto si tormenta il cuore. Eppure lei aveva pensato che sarebbe stato divertente.
Loro, i due ragazzi della sua vita, a bere qualcosa insieme. Divertente?
Crona lancia qualche occhiata incerta al ragazzo di fianco. Ma Soul non guarda lui: guarda Maka, certo, che oggi è così bella con i capelli sciolti e la canottiera azzurra, che sorride incantevole e perfetta come una visione priva di consistenza.
Maka, che non si rende nè renderà mai conto.
Crona morde il labbro inferiore, mortificato. L'aveva detto, lui: no Maka, ti prego, non so come comportarmi con quelli innamorati di te, non riesco a sopportare il suo odio. La risposta era stata un divertito ma cosa dici, sciocchino?! Esageri, figurati, si sarà già completamente scordato di me.
Ma il suo non è uno sguardo impassibile. E' colmo d'amore per quella ragazza, medita Crona con malinconia, che non sarà mai di Soul.
Semplicemente perchè è sua.
E può solo accettare quel disprezzo, quell'amicizia che non tornerà più come prima e chinare la testa.
-Che bella giornata.- dice Maka, ignara di ciò, ignara di tutto. Ma Soul stringe i pugni, Crona si rannicchia nelle spalle intimorito.
No, non è una bella giornata, ma solo lei non lo sa.








-Cos'è?! Dai, cos'è?!-
Maka tamburella impaziente le dita sulla scatolina rivestita di lucida carta rossa, decorata da un discreto fiocchetto oro. Crona sorride piano, uno di quei suoi sorrisi timidi ma contenti -non più spaventati da tutto ciò che li circonda- che la ragazza si è abituata a vedergli in volto.
-Un regalo per te... no?-
Lei sbuffa. -Grazie mille, Mister Ovvio! Un regalo, sì, ma che genere di regalo?!-
Gli occhi blu intenso di lui s'illuminano. -De...devi aprirlo.-
-Davvero posso?!-
-Certo, vo...volendo potre...tresti anche tenerlo così, per be...bellezza.- ribatte Crona scrollando le spalle.
-Oltre che Mister Ovvio sei anche Mister Simpaticone...- Maka gli fa la linguaccia, poi il suo sguardo cade nuovamente sul pacchetto.
Inizia a staccare la carta, prima con cura per non rovinarla, poi freneticamente riducendola a brandelli, sotto lo sguardo di un divertito Crona.
Sul palmo della sua mano rimane una piccola custodia rettangolare, di velluto blu scuro. La ragazza trattiene il respiro, il cuore che comincia a pulsare spasmodicamente nel petto.
-E'...- La voce le muore in gola.
-A...aprilo!- la esorta in risposta lui, senza riuscire a nascondere l'entusiasmo.
Con dita esitanti, Maka solleva il coperchio.
Una fedina sottile, un anello d'argento tanto minuscolo ed esile da confondersi con il morbido velluto bianco su cui è adagiato. Con un brillantino verde, uno smeraldo piccolo quanto la capocchia di uno spillo.  
-Allora, Ma...Maka...- Il ragazzo le stringe le mani nelle sue, con delicatezza. -...di...diventeresti la mia ra...ragazza...-
Cade il silenzio. Ragazza? Maka scoppia a ridere, chiedendosi come può essere stata così sciocca da credere che lui stesse per chiederle di...
-...per poi spo...sposarmi nella stessa chiesa do...ve ci siamo conosciuti?!- sbotta infine Crona, d'un fiato, avvampando.
Maka non risponde. E' svenuta sui cuscini del divano.

















Note dell'Autrice: Rieccomi, dopo tipo mesi. -.- Eheh, trovatemelo voi il tempo di scrivere e giuro che posto trenta capitoli!
Vabbè, ecco, questi due mi hanno rispirata. Che scene strane, nessuna a che fare con le altre... pazienza.
Vi piacciono? No? Sì? Boh? Sapete qual'è l'unico modo per farmelo sapere?
Recensire. ^-^ Recensirete questa povera autrice distrutta dallo studio, vero? *-*
Vostra CroMa incallita per l'eternità,
Lucy

  
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