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Autore: Felpata3110    26/02/2012    3 recensioni
Questa Fan Fiction è su Sirius Black e Roxanne (un personaggio inventato da me). Inizialmente l'ho scritta sulla mia pagina e mi hanno chiesto di pubblicarla di EFP perchè era "Troppo bella". Devo dire di aver i fans migliori del mondo ma vorrei sapere cosa ne pensate voi. Spero vi piaccia! :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Roxanne! Fermati! – urlava Sirius mentre rincorreva la ragazza per i corridoi del castello. Era pomeriggio inoltrato e presto avrebbe fatto buio.
- Lasciami in pace! – rispondeva lei con la voce rotta dai singhiozzi. Gli altri studenti si scansavano per lasciarli passare. Qualcuno si domandava che cosa avesse combinato questa volta il Malandrino, altri pensavano che Roxanne si fosse arrabbiata p...er qualche avance di troppo ad un’altra ragazza. Invece non era così. Non lo era mai. Quando litigavano - e succedeva davvero poche volte – era per motivi stupidi che, invece di dividerli, li avvicinavano ancora di più. Ma questa volta era serio. Era dannatamente serio.

- Ti prego, Roxanne!
- Ti ho detto di lasciarmi in pace!

Le lacrime confusero la ragazza che si accorse troppo tardi di essere arrivata in un vicolo cieco. Doveva trovare una via d’uscita, aveva bisogno di una via d’uscita. Nel muro apparve una porta.
“La Stanza delle Necessità” pensò mentre vi entrava. Ma qualcuno bloccò la porta prima che potesse chiuderla.

- Roxanne… Aspetta…
- Basta Sirius! Vattene!
- Non voglio.
- Ed io invece voglio che tu te ne vada.
- Non me ne andrò.
- E allora me ne vado io.

Riprese a correre ma stavolta Sirius riuscì a prenderle la mano prima che lo distanziasse.
- Lasciami!
- No. Dobbiamo parlare.
- Non abbiamo più niente da dirci, capito?
- E invece si, che ti piaccia oppure no!
Roxanne provò a liberarsi ma non ci riuscì.
- Perché mi hai lasciato?
Ecco. Sapeva che sarebbe andato a parare lì.
- Perché improvvisamente mi hai detto che mi odi? Che non mi hai mai amato? Che sei stata con me solo per divertirti?
Roxanne non riuscì a guardarlo negli occhi e abbassò il viso ancora rigato dalle lacrime. Si sentiva una stupida ad aver detto tutte quelle cattiverie ma l’aveva fatto per lui, perché le stesse lontano, perché capisse che non era possibile stare insieme, perché si dimenticasse di lei… Eppure Sirius non ci aveva creduto, fin da quando aveva iniziato a dire tutte quelle sciocchezze aveva capito che c’era qualcosa che non andava. E quando aveva iniziato a piangere mentre gli diceva questo e aveva cominciato a correre lontano da lui le era corse dietro senza pensarci un attimo.
- Perché stai cercando di allontanarti da me?
A quelle parole Roxanne si voltò a guardarlo negli occhi. La fissavano preoccupati cercando di capire qualcosa che non era ancora riuscito a capire.
- Ti prego… Lasciami stare… - riuscì solo a dirgli mentre riprendeva a piangere. Sirius non resistette e la tirò a sé abbracciandola. La ragazza cercò di respingerlo ma non riusciva ad allontanarsi da quell’abbraccio, così caldo, così dolce. La faceva sentire protetta, come se fosse tornata a casa dopo tanto tempo. Eppure era lì che cercava di sciogliere quell’abbraccio.
- E’ per quello che mi hai detto l’altro giorno, non è vero?
La ragazza s’immobilizzò. Si, era per quello. Per quella stupida discussione che avevano avuto e in cui lui aveva scoperto la verità. Una dolorosa verità che non l’aveva fatto dormire negli ultimi giorni. Una verità che si sarebbe portata via la sua Roxanne.
- Non m’interessa cosa succederà, m’importa solo di noi due e basta.
- Ma a me importa! Io non ci sarò più, lo capisci?! – gli rispose iniziando a colpirgli il petto con i pugni.
- Per questo mi hai lasciato?
- Credevo che se avessi iniziato ad abituarti alla mia assenza sarebbe stato più facile poi per te lasciarmi andare…
- Come puoi anche solo pensarlo? In ogni caso avrei sofferto, non ci hai pensato?
No, non ci aveva pensato. Aveva solo ipotizzato che, magari, se l’avesse lasciato così di punto in bianco lui avrebbe iniziato ad odiarla. E dire addio ad una persona che si odia è più facile che dirlo ad una persona che si ama.
- Sirius…
- Ascoltami Roxanne, ti conosco da quando eravamo bambini, siamo cresciuti insieme, ho imparato a conoscerti, mi sono innamorato di te! Non certo per una stupida malattia cambierò idea.
- Ma non ci sarà un futuro per noi!
- Chi lo dice? Solo perché tu non ci sarai vuoi dirmi che il nostro amore finirà?
- Non si può vivere nel passato, Sirius.
- E allora viviamo il presente, giorno per giorno. Insieme. Non voglio sprecare un secondo in più senza di te.
Quelle parole, quella voce, così dolce e seducente che tante volte le aveva detto di essere l’unica per cui uno stupido donnaiolo aveva detto le parole “Ti amo”. Le sue difese cedettero e smise di ribellarsi. Sirius si accorse di questo e la strinse di più.
- Vorrei che si potesse rimanere qui per sempre – disse lei ancora immersa in quell’abbraccio.
- Creiamo noi il nostro per sempre – le rispose alzandole il mento per baciarla. Le labbra dei due si incontrarono in un bacio dolce e romantico che si trasformò in passionale. Sirius le mise le mani tra i capelli color argento. Sentì le mani di lei slacciargli la cravatta e si staccò dalla ragazza quanto bastava per toglierla. Sciolse i capelli racchiusi nella coda lasciandoli cadere dolcemente sulle spalle. La fece indietreggiare fino alla libreria senza smettere un secondo di baciarla. Non poteva scappare neanche se l’avesse voluto. Cercò la sua cravatta di Corvonero e la tolse, facendole togliere anche il maglione. Sentiva il suo profumo così vicino come non era mai riuscito a percepire. Sentì le mani di lei scorrergli lungo la schiena e un brivido lo scosse.
- Sei sicuro? – gli chiese lei fermandosi un attimo a guardarlo negli occhi.
- Come mai in vita mia – fu l’unica cosa che le rispose.

-
30 Ottobre 1981
Come ti sei ridotto Sirius! Guardati, un ragazzo nel fiore dell’età completamente ubriaco. Sei proprio stupido lo sai? Per questa volta se perdonato però, è la tua notte, la notte tua e sua. E’ la notte che te l’ha portata via, la prima che hai passato veramente senza di lei. E ora che fai? Bevi per dimenticare ciò che non vorresti dimenticare. Complimenti! Per fortuna ti ricordi della pozione di Sobrietà che ti ha messo in tasca Lily prevendendo cosa avresti fatto. E’ un angelo quella ragazza. La bevi ma subito vorresti tornare indietro perché bevendola cominci a ricordare, a ricordare lei, i suoi capelli argento, il suo profumo, quella voce così dolce quando ti ripeteva le parole “Ti amo”. E lo fai. Fai qualcosa che non avevi mai fatto da quando lei se n’è andata. Vai a trovarla. Ti smaterializzi in quel vecchio cimitero del paese in cui vivevate tutti e due. Correvate tra quelle strade, tra quei vicoli nascondendovi ogni volta che i vostri genitori vi vedevano insieme perché non l’approvavano. E correvate, correvate. Ridendo, scherzando come due bambini sanno fare.
Estrai la bacchetta e fai apparire quelle rose bianche che lei adorava. Le appoggi sulla sua tomba pulendola dalle foglie di fine Ottobre. Una lacrima ti scende involontariamente.
- Tornerò a rincorrerti, te lo prometto Roxanne.
  
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