10 things I hate about you
#8
{ you’re always right }
« Congratulazioni,
sceriffo Swan. »
Esce dall’ufficio
col suo passo scombinato, e anche se la voce è calma e il viso nascosto
Emma sente ancora distintamente l’aura della sua vittoria. Non le piace
per niente ciò che le ha detto e ciò che non le ha detto. Le sembra quasi di sentire di nuovo
l’ammonimento di Henry: il signor Gold? Ma se è peggio di lei...!
Da qualche parte ha
sentito dire che a fare patti col diavolo non si ricava niente di buono.
« Aspetti! »
Gold è già in
corridoio quando lo richiama. Si volta e la sua espressione è ancora
quella, pacificamente vincente. Emma si chiede se riuscirà mai a
ricambiarlo di un sorriso identico, giusto per
fargli capire cosa si prova a sentirsi così
maledettamente inadeguati. Perché poi gliene importi tanto, non
l’ha ancora capito – ma sta diventando una questione personale,
quasi come con Regina. Quasi.
L’uomo resta in
attesa, e lei ha bisogno di qualche secondo per riassestare il muro che si
è eretta attorno e che gli impedirà di vederla vacillare.
« Si rende conto
che mi ha messo in mano tutti i diritti per arrestarla? »
Ah-ha!, esulta tra sé
mentre lui solleva le sopracciglia – ma dura solo un secondo:
l’impeccabile compostezza di Gold non si lascia
compromettere così facilmente.
« A cosa si
riferisce? »
« Vediamo. »
Emma finge di concentrarsi. Si avvicina, varcando la soglia del suo nuovo
ufficio per raggiungerlo a metà di quel corridoio deserto, e quasi le
viene da ridere all’immaginarsi la vocina di Henry che le urla di stare alla larga dal lupo cattivo.
« Ashley Boyd. Il suo silenzio quando ho fatto
insinuazioni sul suo ‘lavoro’. L’incendio. Credo di avere
l’imbarazzo della scelta; lei no? »
Gold resta perfettamente
immobile fino all’ultimo secondo, quando lei si ferma così vicina
a lui da sentirlo respirare. Non dovrebbe muovere di molto il braccio per
strappargli via la mano dal bastone e ammanettarla con l’altra – un
attimo. E adesso perché ha
avuto dubbi sul cosa fare della sua
mano? Forse perché non ha ancora le manette con sé... Sì, dev’essere per quello. Ma lui sorride come se
intuisse tutti i suoi pensieri e questo non contribuisce a chiarirle le idee
improvvisamente annebbiate.
« Non lo
farà. »
Emma sogghigna. «
Davvero? »
Gold ha un movimento
improvviso, una sorta di scatto, ma poi resta ancora immobile – e lei ha
l’impressione che si sia trattenuto dal toccarla. Eppure... È davvero solo la
sua impressione, o adesso è ancora più vicino?
È infatti il suo calore, più ancora che il suo
respiro, a convincerla di essersi mossa troppo. Il lupo è appena a un
soffio da lei e se non fosse per quel muro – ma è sottile, è troppo sottile! –
l’avrebbe già divorata: questo le dicono i suoi occhi sicuri come
non mai, e il sussurro che sancisce l’ennesima vittoria.
« Oh, io so che non lo farà. »
Emma resta interdetta,
con l’unica speranza di non aver cambiato espressione, di riuscire a
fargli credere di averlo lasciato
semplicemente vincere. Ma il sorriso di Gold si
accentua come se, ancora una volta, sapesse.
Si volta lentamente e
riprende la sua strada, e quando la lascia sola lei non sente il caldo della
rabbia e della sconfitta, ma il freddo della mancanza del corpo di lui di
fronte al suo. Perché, già, chi vuole prendere in giro? È
per quello che le tremano i pugni.
Gli lancia uno sguardo furente, ma Gold non si gira
mai a guardarla.
A fare patti col diavolo
non si ricava niente di buono, soprattutto se lo vedi sorridere.
Dio, lo odia. Odia il
fatto che ha sempre ragione.
Spazio dell’autrice
(Timeline: episodio
1x08, dopo la nomina di Emma a sceriffo e il colloquio finale tra lei e Gold nell’ufficio.)
Vero che ha sempre ragione, il signor Gold?
E no che Emma non l’avrebbe arrestato. Anche se in effetti aveva i presupposti.
Ora che era sceriffo, e dacché aveva praticamente avuto da lui una confessione, non sarebbe stato poi tanto
strano se avesse deciso di fargli ‘pagare’ la bravata dell’incendio
al municipio, oppure ancora la faccenda dell’accordo tutt’altro che
legale con Ashley. Invece l’ha guardato andare via col suo sorriso
soddisfatto, tacendo di fronte alle sue richieste, senza colpo ferire.
QUESTO SIGNIFICA CANON. xD
Un grazie enorme a tutti i miei lettori, senza i quali non so
proprio come farei ♥
Aya ~