Le cose si complicano...
Erano già le due del pomeriggio. Il clima era piuttosto caldo, quasi afoso, e l'umidità regnava
incontrastata nelle celle del carcere della città del Nord. Completamente sudato continuò
imperterrito il suo lavoro. Si era preso l'arduo compito di trivellare con il piccolo cavatappi durante
l'ora della siesta delle guardie. Secondo Vegeta là dietro c'era una stanza vuota; dentro
quest'ultima, una fessura del condotto d'aria, che ormai non era più utilizzata. La fessura avrebbe
portato alle tubature e ai nuovi condotti d'aria. Alla libertà. Un piano geniale. Ma come caspita
conosceva le vie delle tubature? Doveva ancora chiederlo. Nel mentre continuava a far girare la
punta del cavatappi nel cemento del muro. Vegeta aveva lasciato una specie di disegno sferico con
sette stelline al proprio interno. La chiamava "Sfera del Drago". Secondo la sua ipotesi, bucando al
centro delle stelle, si bucavano anche i centri nevralgici del muro, così sarebbe diventato molto più
facile creare un buco per accedere alla stanza vuota. Si era offerto lui per il turno del pomeriggio,
perché la notte era stato il turno di Crilin. Si fermò un attimo per ripulirsi dal sudore. Faceva
decisamente caldo. Chissà che cavolo era successo all'aria condizionata. Intanto nel corridoio si
sentivano dei passi in lontananza. Stava arrivando Junior.
Goku per non rischiare, smise di
trivellare, nascose il cavatappi sotto il letto, sistemò il poster dove si intravedevano le stelline e i
buchi , si sdraiò e si prese qualche minuto di pausa.
***
La villetta era molto carina. Aveva un giardinetto provvisto di fontana e di bei fiori di stagione. Il
vialetto era lastricato di pietra rosea, intonata con la tinta altrettanto rosa dell'intonaco. Alcuni
giocattoli erano sparsi oltre il recinto bianco. Un camion, un triciclo, una piscina di plastica vuota e
tre palle colorate. Doveva avere figli. Non si aspettava di certo una casa del genere. Stiamo
parlando di un uomo coinvolto in un'importante inchiesta, un uomo che per vincere, usa tutti i
mezzi, e che pur di salvarsi la pellaccia è pronto a mandare in carcere innocenti. Questo doveva
essere Jack. Un assassino, un truffatore, una pedina nelle mani di qualcun'altro. Di questo Chichi
era certa. Niente, nemmeno suo padre l'aveva dissuasa dall'andare all'appuntamento. Percorse il
viale del giardino.
" Eccola qua la bella Chichi, quasi quasi mi dispiace ucciderla " con un sorriso diabolico l'autista
della bella berlina nera sfrecciò via.
Prima che Chichi potesse suonare il campanello una voce
familiare la fermò.
"Ciao Chichi!! Come stai?" la donna percorse il vialetto a passi spediti abbandonando le buste della
spesa e l'abbracciò. "finalmente sei venuta a
salutarmi! Che ci fai da queste parti?!"
"Oh Linda, va tutto bene, ma non posso trattenermi, ho un appuntamento molto importante con il
tizio che abita in questa villa" disse un po’ agitata .
Linda doveva starne fuori, troppo pericoloso.
"Ah beh cara la padrona l' hai proprio davanti ai tuoi occhi!" sorrise trionfante. "E' proprio destino
che tu venga a berti un the a casa mia!"
"Ma...ma qui non abita un certo Jack?" farfugliò
Chichi confusa.
"Jack è il bambino a cui devo preparare il pranzo!"- sorrise- "Sono la sua baby-sitter da anni, anzi
devo sbrigarmi che fra un po’ torna!"
Chichi era confusa e irritata. Le avevano mentito, si erano beffati della sua buona fede, ed ora si
trovava a casa della sua vecchia amica. Non aveva tempo da
perdere. Guardò Linda e le disse:" Mi
dispiace amica mia, ma non posso fermarmi a prendere un the. Ho tanto lavoro da sbrigare allo studio
e devo andare".
"Va bene cara, fammi almeno il favore di portarmi le buste della spesa che ho lasciato là. Avevo
troppa voglia di abbracciarti e le ho abbandonate subito!.
Sorrise. Chichi si ricordava il suo sorriso.
Era piuttosto ammaliante e splendente.
Chichi tornò verso le buste quando un boato e un forte calore improvviso la spinsero in terra. Le
spalle della donna ardevano incontrollate. Sentiva l'aria pesante di fumo, e l'odore acre di bruciato
le aveva invaso senza ritegno le narici. Chichi non riuscì a vedere nulla, sentiva solo le lacrime
scenderle, come fossero un riflesso incondizionato per il troppo fumo. Sentiva il crepitio del fuoco,
il rumore delle sirene e caldo. Tanto caldo alle spalle.
***
"Bene bene, il mio paziente preferito sta migliorando giorno dopo giorno...cosa posso volere di più?"
disse una bella voce femminile.
"Magari una museruola" grugnì il paziente.
"Zitto specie di scimmione, o vuoi ripetere l'esperienza del prelievo?" sorrise malignamente la
donna.
L'infermeria oggi era piuttosto affollata. I letti erano tutti occupati, e i detenuti facevano ore di
fila per essere visitati dalla Dott.ssa Brief. Tutti gli stessi sintomi: spossatezza, stanchezza agli
arti, tachicardia, disidratazione. Probabilmente era colpa
del caldo.
"Ehi Vegeta" chiamò Yamcha dal suo letto
"avvicinati un attimo".
Yamcha, dopo il cazzotto di Vegeta, era completamente rinato, non faceva altro che fare andata e
ritorno dall'infermeria. Vedeva tutti i giorni la Dott.ssa Brief. Era bellissima, rimaneva per
parecchi minuti guardandola estasiato. Tutto merito di Vegeta. Avevano pareggiato i conti. Lui gli
aveva procurato il cavatappi, e Vegeta gli aveva procurato un soggiorno quotidiano per una
settimana da Bulma. Stop. Era ora di avanzare alcune
proposte.
"Voglio entrarci anche io nel tuo piano". disse
rudemente. Tono che non gli si addiceva proprio.
Lo sguardo di Vegeta divenne fulminante. Quel cretino di
Goku e la sua bocca.
"Scordatelo!" rispose solamente.
"Ah ma davvero? Ti ho procurato una frusta per sbattere le uova dalla cucina". disse mentre si
slacciava la camicia lurida e sgualcita. "togli la
frusta e avrai un'altra punta per bucare".
Vegeta lo guardò torvo. Un'altra punta sarebbe stata molto utile. Il problema però era un altro. Del
piano erano a conoscenza già troppe persone. Goku, Crilin, Vegeta e ... Napa. L'omone compagno di
cella di Vegeta era stato informato dell'ipotesi dell'evasione. La sua forza fisica sarebbe stata
sicuramente d'aiuto. E poi come poter giustificare i continui spostamenti di Vegeta durante l'ora
d'aria e i ripetuti incontri con il fratello Goku?
Livido di rabbia prese Yamcha per il collo, iniziò a stringere lentamente e lo avvertì
"Sei dentro. Prenditi tutte le responsabilità del caso. Se scopro che vieni meno anche e solo ad una di queste,
non rivedrai più la luce del sole. Non devi parlarne con nessuno, tantomeno con quell'oca giuliva
-spostò il dito indice verso la dott.ssa Brief intenta a sistemare una flebo- se ti scoprono prenditi
le tue colpe e non tirarci in ballo. Noi ci siamo visti solo
raramente. Chiaro?".
La gola di Yamcha era piuttosto violacea. La morsa di Vegeta era salda e vigorosa. Si stropicciò gli
occhi per ritrovare la lucidità persa e si mise una mano intorno alla gola. Vegeta era già andato via.
Yamcha si toccò. Quel bastardo gli aveva preso la frusta e lui non si era accorto di niente.
Respirava a fatica.
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Si distese in un lettino, e iniziò ad urlare :" Non
respiro, non respiro".
Vegeta e i suoi regali, grazie a lui adesso la dolce dott.ssa Bulma gli era accanto, gli accarezzava la
testa , poteva vedere quasi distintamente il suo bel seno che debordava dal camice. Poteva sentire il
suo calore e la voce preoccupata.
***
Goku era molto agitato. Non gli piacque per niente l'interrogatorio di Junior. Era troppo
inquisitorio. Forse sapeva qualcosa? Non aveva più detto nulla da quando Vegeta aveva cercato di
dargli un pugno in faccia. Doveva parlarne con il fratello.
"Come si permette quel muso verde...bastardo!" Vegeta era fuori controllo. Odiava Junior fin dal
primo avvistamento. Inoltre doveva ancora rendergli il
benvenuto.
"Ormai sorveglia sempre la mia cella. Dopo che mi ha interrogato, si è spostato, ma pochi minuti dopo
è magicamente riapparso, senza fare rumore. Sospetta
qualcosa". sentenziò Goku.
"Ascolta, dobbiamo aumentare il ritmo. Tu e Crilin
dovete aumentare il ritmo. Soprattutto di notte".
"Non ci riusciremo mai Vegeta. Vedrai non ci darà
tregua!" disse disperato.
"L'unico modo sarebbe far isolare tutto il braccio "C"...così le guardie non si avvicineranno alle
nostre celle".
"Basta far scaldare gli animi." disse Crilin.
Fino ad allora il ragazzo non si era interessato al dialogo dei due fratelli, anche per non rischiare un
pugno da Vegeta. In questo momento però notò la difficoltà,
e pensò di poter dare una mano.
"ehi tappo di che ti intrometti?!" -lo ammonì
Vegeta- "stanne fuori, decido io qua".
"Forse ha ragione lui. Vegeta, bisogna far scaldare gli animi, e aumentare la pressione dei
carcerati".
"Io avrei un'idea - scese dal letto, e si avvicinò ai due- i detenuti tengono a due cose: l'ora d'aria, e
il fresco. Manomettiamo le caldaie e facciamo aumentare la temperatura. Vedrai che impazziranno
tutti".
Il piano di Crilin, non era male. Avrebbero sofferto il caldo per qualche giorno, ma in cambio la una
libertà di azione piuttosto ampia. Le guardie non si sarebbero mai addentrate in un luogo dove
regna l'anarchia più totale. Solo un'idiota come Junior non avrebbe avuto paura di entrare e
mettere le cose in "ordine" a modo suo. Ma sarebbe stato solo contro centinaia di detenuti
arrabbiati e disidratati. Il piano andava solo messo in
atto.
Vegeta sogghignò. "Allora non sei tanto male testa
pelata".
Ecco il nuovo capitolo!!! Grazie ancora a tutte le persone che mi lasciano una recensione, siete
mitiche! Ringrazio anche a chi legge solamente la storia, apprezzo
tutto ^__^.
Spero solo di non annoiarvi, ma anzi di farvi passare qualche minutino tranquillo, lontano dalla frenesia e
dalla quotidianità...magari vicini al povero Goku che sta per finire sulla sedia elettrica....o forse
no??Vedremo in futuro!!Un bacio
Nicole