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Autore: _M e l_    26/02/2012    2 recensioni
Sulle note di "Paradise" dei Coldplay, la tormentata storia di Mary Alice Brandon.
Tratto dalla storia:
Le lacrime scesero lente sul viso della giovane mentre osservava dalla finestra sbarrata della sua stanza d'ospedale l'andamento fiero del padre.
Era felice lui, si sentiva sollevato.
Era sola lei, si sentiva lontana dal resto del mondo.
---
Nell'esatto istante in cui capì il nome - Alice - il suo sguardo si perse verso l'orizzonte, lontano da quel luogo, lontano dalla realtà.
Vide un uomo, il suo uomo, e una famiglia, la sua famiglia.
---
La Shot ha partecipato al contest "Destinazione Paradiso", indetto da Kamelie, arrivando seconda e vincedo il premio speciale:"Best Cry Story".
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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Autore
_M e l_ (Mel_Mel)

Titolo
Dream of Paradise

Parte della canzone scelta
Tutta - eccetto la ripetizione: 
Quando era solo una ragazzina, 
lei sognava il mondo. 
Ma questo si allontanò dalla sua portata.

Rating
Verde

Avvertimenti
One-shot

Introduzione:
Sulle note di "Paradise" dei Coldplay, la tormentata storia di Mary Alice Brandon.
Tratto dalla storia:
Le lacrime scesero lente sul viso della giovane mentre osservava dalla finestra sbarrata della sua stanza d'ospedale l'andamento fiero del padre.
Era felice lui, si sentiva sollevato.
Era sola lei, si sentiva lontana dal resto del mondo.
---
Nell'esatto istante in cui capì il nome – Alice – il suo sguardo si perse verso l'orizzonte, lontano da quel luogo, lontano dalla realtà.
Vide un uomo, il suo uomo, e una famiglia, la sua famiglia.

Note dell'autore:
In fondo ;)



 

  

 

Dream of Paradise
[565 parole]


 

[Quando era solo una ragazzina,
lei sognava il mondo.
Ma questo si allontanò dalla sua portata.]


« Papà, dove stiamo andando? » domandò la ragazza, ignara di tutto.
« In un posto speciale, non preoccuparti » rispose l'uomo, tirandola, spazientito, per la manica.
Lei corrucciò le labbra, pensierosa:« Papà, è per le mie visioni? »
Sgranò gli occhi, impaurita, quando non lo sentì ribattere.
Le sarebbe bastato un:« Ti ho detto mille volte di non parlarne in pubblico! », o un più derisorio:« Dovresti saperlo già, no? »
Ma il silenzio... il silenzio stava per affermazione, il silenzio stava per liberazione.
Mary Alice Brandon strinse tra le dita l'avambraccio del padre, come per darsi coraggio, ma non si fermò, né cercò di scappare.
Sapeva a cosa stava andando in contro, eppure rimase lì.
Forse nella speranza di aver capito male quello che stava per accadere.

Le lacrime scesero lente sul viso della giovane mentre osservava dalla finestra sbarrata della sua stanza d'ospedale l'andamento fiero del padre.
Era felice lui, si sentiva sollevato.
Era sola lei, si sentiva lontana dal resto del mondo.
 

[E quindi lei si rifugiò nei suoi sogni.
E sognava il paradiso,
ogni volta che chiudeva gli occhi.]


I trattamenti iniziarono da subito, dolorosi ed inutili.
Così, ogni volta che annaspava in cerca di pace, Mary serrava forte gli occhi e ritrovava la calma.
Ad occhi chiusi poteva rivedere il sorriso dolce della madre perduta, gli abbracci affettuosi della sorella abbandonata, lo sguardo orgoglioso del padre quando ancora tutto andava bene.
Ad occhi chiusi poteva immaginare Joseph*, il ragazzo di cui era innamorata, che andava a salvarla, il loro splendido matrimonio, i loro pestiferi bambini.
Ad occhi chiusi poteva cancellare la sua esistenza e riscriverla come voleva lei: normalefelice.
Ad occhi chiusi poteva perdersi e decidere di non ritrovare la strada e restare lì, nel suo mondo perfetto, nel suo paradiso personale.
 

[E le pallottole colpivano i tee.
La vita va avanti e diventa così pesante.
Quando la ruota distrugge la farfalla,
ogni lacrima è una cascata.]


Il tempo trascorreva in un susseguirsi di secondi, minuti, ore, che lei guardava passare attraverso l'appassire dei fiori.
Era stanca, Mary. Stanca di tutto, stanca di tutti.
Il tempo trascorreva in un susseguirsi di secondi, minuti, ore, che lei sentiva accumularsi sulle sue spalle, graffiare la sua pelle.
Era debole, Mary.
Eppure nei suoi occhi grandi c'era sempre una scintilla di vitalità.
Eppure nella figura esile spiccava sempre la sua leggerezza.
Il medico la soprannominò piccola farfalla.

Quando Daniel** entrò nella stanza, Mary l'osservò inespressiva, tenendo tra le mani una tazza di tè fumante.
Quando Daniel la prese tra le braccia, Mary non oppose resistenza, lasciando frantumare la tazza al suolo.
Quando Daniel la portò fuori, Mary liberò le lacrime, dando inizio al temporale.
E la farfalla si donò alla morte.


[In una notte, notte di tempesta, lei chiuse gli occhi.
In una notte, notte di tempesta, lei vola via.
Sogno di paradiso.]


Mary si contorceva in preda del dolore. Strappava e mordeva il suo stesso corpo in un disperato tentativo di liberarsi dalla sofferenza. Nemmeno la tempesta sciacquava via le sue pene, ma si limitava a picchiettare, fastidiosa, sul suo corpo per scandirne il tempo.
E lei contava ogni goccia che la sfiorava, ogni fitta che la colpiva.
Si chiedeva quando sarebbe finito tutto.

Lei voleva soltanto un po' di pace.
Chiuse gli occhi, desiderosa di morire, e riprese il suo gioco.
Iniziò a ricordare, immaginare, cancellare e ridisegnare, finché non sentì più nulla, neanche il suo cuore pompare.

E lì fu certa che era il Paradiso.

 

 

[Così, giacendo sotto i cieli in tempesta,


La ragazza aprì gli occhi e si guardò intorno spaesata.
Dov'era?
Chi era?
Cos'era?

Per tali domande ricevette su un foglio una sola risposta: un nome.
La scrittura era elegante, ma le lettere erano rovinate dall'inchiostro sbavato a causa dell'acqua che continuava a scendere imperterrita.
Nell'esatto istante in cui capì il nome - Alice - il suo sguardo si perse verso l'orizzonte, lontanto da quel luogo, lontano dalla realtà.
Vide un uomo, il suo uomo, e una famiglia, la sua famiglia.

Ritornata in mezzo al nulla più totale, Alice sorrise, felice. 

 

lei disse "io so che il sole dovrà sorgere,
e sarà il paradiso".]

 

 



---
*Joseph: ragazzo totalmente inventato da me medesima.
**Daniel: non so se esiste il nome del medico/vampiro che s'innamorò di Alice e la trasformò, quindi ho inventato anche questo :)


Spero che la storia non faccia così pena come mi sembra ^^


La Shot ha partecipato al contest "Destinazione Paradiso", indetto da Kamelie, arrivando seconda e vincendo il premio speciale:"Best Cry Story".



Giudizio del giudice:

SECONDO POSTO:
“Dream of paradise” di Mel_Mel
Grammatica e lessico15/15
La grammatica è perfetta! Nessun errore da correggere o da annotare se non uno, irrilevante: “Mary si contorceva in preda del (al) dolore.” Ma è così di poco conto e, probabilmente, variabile in base a preferenze personali, che non ne tengo neanche conto!
Per quanto invece riguarda il lessico devo dire che è vario ed usato con molta precisione, anche qui sei stata veramente molto brava!
Assolutamente punteggio pieno!
Stile: 10/10
Riguardo allo stile di stesura della storia sono veramente senza parole! Sono ancora cristalizzata in quella coniugazione perfetta di malinconia e tristezza con dolcezza e delicatezza, che secondo me rendono la storia veramente molto avvincente. Non ci sono parole per descrivere la sensazione di delicatezza con cui racconti la stroria di Alice. Sono senza fiato!
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Beh, non c’è che dire: quella che tu hai descritto è al cento per cento Alice! Positiva fino all’ultimo, allegra e felice quando capisce cheil sole dovrà sorgere,
e sarà il paradiso
. Ovviamente abbiamo visto una Alice a cui non siamo stati abituati dalla Meyer, e dunque non so dirti se è proprio così che si comporta Alice nella sua testa in quella situazione, ma per me hai delineato molto bene il suo carattere! Veramente brava! *pollice alzato*
Originalità: 8.5/10 (-1.5)
Il contesto che hai descritto è stato trattato da molte fanwriter, e devo dire che ciò è normale visto che ormai praticamente non c’è quasi più nessun argomento che non è stato preso e modificato/descritto da autrici, ma, secondo me, non l’ho hai neanche trattato con troppa originalità. L’unica cosa che lo contraddistingue da altri è il tuo stile.
 
* Titolo: 5/5
Titolo veramente molto azzeccato e che cattura molto l’attenzione del lettore! Scelta perfetta!
Trama: 10/10
Trama sviluppata perfettamente; tutto ha un suo perchè, nulla è lasciato al caso. Il tutto si sussegue con naturalezza, rendendo la lettura molto piacevole.
Inserimento canzone: 10/10
Giuro: meglio di così non potevi fare! La canzone è inserita così meravigliosamente nella storia, che quasi sembra che sia una parte della storia lei stessa.
*Attinenza al tema “destinazione paradiso”: 10/10
Il tema “destinazione paradiso” è reso splendidamente: per Alice, con la sua trasformazione, il paradiso è la sua realtà di piccola farfalla, finalmente libera di accettarsi e farsi accettare per come è, anche con il suo lato inumano, anche con le sue visioni. Finalmente, per lei, il sole è sorto!
Gradimento personale: 15/15
Ho sinceramente adorato la tua storia...veramente, mi ha coinvolto profondamente!
Il passaggio di Alice dal suo personale inferno al suo fantastico, bellissimo, perfetto paradiso...come si fa a non emozionarsi?
E’ incredibile la delicatezza e al contempo la forza con cui descrivi il turbinio di sentimenti che prova Alice.
Non posso che darti punteggio pieno: è una delle FF più belle che io abbia mai letto!
P.s. Se devo essere sincera al cento per cento il mio pezzo perferito, o meglio, i miei due pezzi preferiti di questa storia sono:
Quando Daniel** entrò nella stanza, Mary l'osservò inespressiva, tenendo tra le mani una tazza di tè fumante.
Quando Daniel la prese tra le braccia, Mary non oppose resistenza, lasciando frantumare la tazza al suolo.
Quando Daniel la portò fuori, Mary liberò le lacrime, dando inizio al temporale.
E la farfalla si donò alla morte.

La ragazza aprì gli occhi e si guardò intorno spaesata.
Dov'era?
Chi era?
Cosa era?
Per tali domande ricevette su un foglio una sola risposta: un nome.
La scrittura era elegante, ma le lettere erano rovinate dall'inchiostro sbavato a causa dell'acqua che continuava a scendere imperterrita.
Nell'esatto istante in cui capì il nome – Alice –il suo sguardo si perse verso l'orizzonte, lontano da quel luogo, lontano dalla realtà.
Vide un uomo,il suo uomo, e una famiglia, la sua famiglia.


Ritornata in mezzo al nulla più totale, Alice sorrise, felice.
 
PER UN TOTALE DI: 93.5/95

Premio speciale “Best Cry Story”: va a “Dream of paradise” di Mel_Mel, per la delicatezza con cui descrive la sofferenza che prova Alice a subire tutti i maltrattamenti che le sono inflitti.

   
 
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