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Autore: A n o n y m o u s Rei    26/02/2012    2 recensioni
Petunia davanti alla tomba di Lily, tanti anni dopo tutto quello che è successo.
[..]Avrei voluto condividere con te tante cose.
A partire dalla spaventosa cotta che mi ero presa per quel ragazzo dai capelli scuri che stava tanto simpatico a Potter, il padrino di Harry. Ma molto probabilmente ci avresti riso su e avresti detto che quel ragazzo non era fatto per me, perché per me ci voleva qualcuno con la testa sulle spalle[..]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Petunia Dursley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A chi guardando indietro vorrebbe rifare tutto.

I lost a sister

 
“Tulipani Lily?” chiese la ragazza indicando il grosso mazzo di fiori rosa usato come centro tavola.

“Margherite Tunia, margherite” la rossa trasformò i tulipani rosa in splendide e delicate margherite bianche.

“Lo sai che la mamma non vuole” ribadì imbronciata Tunia.

Odiava che sua sorella, nettamente più piccola di lei, sapesse fare quegli stupidi trucchi.

“Ma sarà il nostro piccolo segreto Tunia” disse prima di scoccargli un bacio sulla guancia e uscire tutta felice dalla stanza.
 
Migliaia di pensieri ti invadono la testa mentre fissi con gli occhi velati di lacrime la lipide di tua sorella
 
“Sei un mostro, un mostro senza cuore che non mi ha minimamente dato la possibilità di entrare in contatto col suo mondo, il suo fantastico e irrepetibilmente esclusivo mondo.
È stato come quando da bambine ti chiudevi in camera e giocavi da sola con le bambole leggendogli delle stupide favole e la porta era chiusa a chiave ed ero costretta a guardare dal buco della serratura.
E così è stato quando sei cresciuta.
Ho dovuto cercare di intravedere il tuo mondo da un dannato buco della serratura”

“Tunia ti prego io..” sta piangendo, vorresti abbracciarla e mandare a quel paese tutte le cose brutte che hai pensato negli anni e farti perdonare per non averle dato la possibilità di spiegarsi, mai.

“Petunia, Evans.”

Le lacrime si intensificano e stai quasi per crollare e cercare il suo perdono.

La porta del retro si spalanca e il quasi marito di Lily fa la sua entrata.

Si avvicina piano, quasi a volerle fare una sorpresa e quando lei alza la testa per vedere cosa sia successo, Potter nota le lacrime e i suoi occhi, fino a poco prima, grandi e pieni di dolcezza, si fanno piccoli e scuri

“Dursley fuori da casa mia.”

La voce con cui pronuncia quelle poche parole non permette repliche.

Ecco un'altra cosa che hai sempre invidiato a tua sorella, suo marito.

James Potter era il principe diventato realtà, quello che da piccole sognavate sdraiate sull’erba del parchetto di fianco a casa vostra.

Lei ha lottato per quell’amore quasi impossibile e tu ti sei ripiegata su Vernon, un uomo che forse ti ha amato i primi mesi di matrimonio ma poi sei diventata solo stancante routine, una persona con cui condividere la casa e con cui avere figli
 

“Ha solo diciotto anni maledizione, mamma! E poi hai visto chi si sposa? Cosa crede che farà mai quell’uomo nella sua vita?”

“La renderà felice Tunia, ne sono certa.”

“Ma mamma..”

“Guardali Tunia, guardali e dimmi se esiste un essere umano al mondo che potrà mai rendere così felice tua sorella” indicò la scena che si vedeva dalla finestra

James stava spingendo Lily sull’altalena e lei rideva, rideva e i suoi occhi, anche se eravate troppo lontane per vedere bene, sprizzavano felicità da ogni poro.

“Mamma non puoi permetterlo.”

“Non capisco perché non vuoi che tua sorella si sposi.”

“Quel mostro non merita felicità mamma, no.”

Eri invidiosa anche lì, perché Vernon non ti aveva mai fatto ridere così.

Altri milioni di ricordi e lacrime ti invadono ma cerchi di non darci troppo peso.

“Ciao Lily” lo dici piano, quasi hai paura che qualcuno possa sentirti e dire che sei debole.

“Ha salvato il mondo, hai visto? Quel piccolo insolente d’un Potter ha salvato il mondo Magico e quello nostro, di noi babbani.

Quel figlio che t’assomigliava così tanto e che non sono mai riuscita a guardare troppo a lungo in faccia per paura di ritrovatrici troppo e per paura che i sensi di colpa si facessero vivi, di nuovo.”

Piangi Petunia, piangi per tutto il male che hai fatto a Lily e a Harry

“Ma questa è storia vecchia, sono certa che sai benissimo cos’è successo, ogni istante di quella guerra, ma la cosa peggiore è stata vedere sua figlia.

Lilian Luna Potter è il tuo clone. Non l’ha fatto apposta, lo so, ma quando Harry me l’ha presentata mi sono sentita morire.

Ha i tuoi stessi occhi, maledizione, verdi e intensi. I capelli rosso scuro sono poco più lunghi.”

Le ginocchia sono molli e cedono sotto tutto quello che vorresti dirle e quello che non riesci a dimenticare.

Ti siedi sulla ghiaia e fissi la lapide.

Odi il fatto che non ci sia una foto per poter vedere ancora quegli occhi e quel sorriso

“Mi sei mancata tanto, in questi anni. Avrei voluto condividere con te tante cose.

A partire dalla spaventosa cotta che mi ero presa per quel ragazzo dai capelli scuri che stava tanto simpatico a Potter, il padrino di Harry.

Ma molto probabilmente ci avresti riso su e avresti detto che quel ragazzo non era fatto per me, perché per me ci voleva qualcuno con la testa sulle spalle.


Avrei voluto condividere anche il giorno e la notte prima del matrimonio e tutto quello che è successo prima con Vernon, il nostro primo bacio, le ore prima del nostro primo appuntamento.

Vorrei che fossi stata presente quando mi ha chiesto di sposarlo, davanti a mamma e papà. L’anello era veramente meraviglioso e la dichiarazione dolcissima, anche se fatico a ricordare le parole.

Quando ho scoperto di essere incinta di Dudley, oh Lily ero così emozionata che ho pianto un’intera giornata e Vernon non riusciva a capire il perché.

Avrei voluto che fossi stata la prima a vedere quel tenero e pacioccone di mio figlio e fargli una foto con quella tua strana macchina fotografica che fa le foto in movimento.

Avrei voluto non dovermi prendere cura di tuo figlio, perché saresti stato tu a crescerlo e in qualche modo mi sarei fatta perdonare, oh si.

E così tutte le domeniche saremo venuti a trovarvi e i nostri figli sarebbero cresciuti insieme e quando ad Harry sarebbe arrivata la lettera e a Dudley no l’avrei sgridato se solo avesse provato a chiamarlo mostro.

Perché non ho mai pensato che tu fossi un mostro Lily. Mai.”

Prendi aria, stai parlando troppo veloce e da troppo tempo.

Ti alzi in piedi, barcollante e gridi, gridi

NON TI HO MAI CONSIDERATO UN MOSTRO LILY! MAI! Non avrei mai potuto, sei mia sorella e nessun essere umano, speciale o meno, potrebbe mai odiare la propria sorella.

Io ti ho perso Lily, ti ho perso troppi anni fa e me ne rendo conto solo adesso.”

Dalla borsetta tiri fuori un fazzoletto e ti asciughi le lacrime che pretenziose vogliono scendere e rigare il viso, che dopo tanto tempo ha pianto, per qualcosa di più di una stupida soap vista in televisione.

“Ti voglio bene Lily, te ne ho sempre voluto e sempre te ne vorrò.

Voglio bene anche ad Harry e mi spiace di non essere stata capace di prendere il tuo posto per i primi undici anni della sua vita.

Mi dispiace tanto di non essere stata una sorella modello.

Mi spiace per tutto quello che ho fatto o pensato di male su di te, non volevo.

Ero stupida e ottusa.

Mi manchi , Lily.

Ti voglio bene”

Senza aggiungere nient’altro ti giri e ti dirigi fuori dal cimitero e posi lo sguardo, ancora una volta, sulla statua che raffigura tua sorella, suo marito e il piccolo Harry.

Ti voglio bene Lily

 
 



Angolo autrice 

Non so che senso abbia questao cosa, ma mentre fissavo i tulipani che nonno ha regalato a nonna mi è venuta così, fuori da sola.
Petunia, è un soggetto su cui c'è tanto da scrivere, ma la prima cosa è il pentimento verso sua sorella.
E spero di essere riuscita a esprimerlo nei migliore dei mondi

Moody's
  
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