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Autore: somochu    26/02/2012    13 recensioni
[Thadastian, Slash]
La piacevole e imponente presenza di Sebastian Smythe presenta:
l'agenda più geniale e crudelmente ingegnosa che una mente umana potesse creare.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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La piacevole e imponente presenza di Sebastian Smythe presenta:

l'agenda più geniale e crudelmente ingegnosa che una mente umana potesse creare



In questo momento ho un sorriso che va da un orecchio all'altro. Un sorriso di soddisfazione, ovviamente: Thad Harwood si è confessato ieri sera.
Ok, non proprio confessato confessato, ma comunque è stato pateticamente dolce.
L'idea di essere desiderato così tanto dalla Piattola è... Gratificante, devo dire.
Che mi stia trasmettendo qualche malattia?
Mah.
Comunque sia, oggi proviamo anche con Anderson, il che rende tutto più divertente.
... Amo la mia vita.






Thad non riuscì proprio ad impedire che accadesse: Sebastian si autoinvitò alle sue prove con Blaine. Di nuovo.

E stavolta era fin troppo intenzionato ad andarci, tanto che contattò lui stesso Blaine – ma da quand’era che messaggiavano?

I due, a sua insaputa, si erano regolati per provare nella Sala Canto della Dalton. Thad lo aveva scoperto quella mattina stessa; da appena sveglio, aveva letto il messaggio di Blaine che lo avvisava dell'appuntamento.

Quel giorno non c'erano le lezioni, per questo potevano permettersi di provare già di prima mattina.

Si era precipitato giù talmente in fretta che le scale le aveva superate quasi volando, e quando era finalmente entrato nella stanza, ad accoglierlo c'erano stati lo sguardo di pietà di Sebastian e quello più gentile e amichevole di Blaine.

Dopo quasi due ore di prove, Thad cominciava a sentire la voce indebolirsi, ma soprattutto si sentiva parecchio stanco di ascoltare le lamentele di Sebastian.

Non faceva che rimbeccarlo: non fare questo, non stai usando il diaframma, pancia in dentro e così via.

Ma chi si credeva essere, il suo maestro?

In compenso, però, non aveva ripreso Blaine nemmeno una volta, e la cosa cominciava a infastidirlo.

Thad, stai andando molto bene,” oh, Blaine era una così bella persona.

E tu come al solito sei perfetto nel canto, Blaine.”

E ora bacio,” disse Sebastian, con un sopracciglio alzato.

Thad e Blaine sbuffarono una risata, ormai entrambi abituati ai commenti fuori luogo dell'altro Usignolo.

Si diedero una pacca sulla spalla, finché Blaine decise che fosse il caso di una pausa.

Allora, Thad, come va la vita amorosa?”

Blaine, a quanto pareva, non aveva perso l'animo leggermente pettegolo – da che ricordava, all'epoca era sempre il primo a sapere tutto di tutti – e ora lo guardava curioso, come per divorare qualsiasi informazione.

Sto con una ragazza... Jenny.”

Mortalmente noiosa,” s'intromise Sebastian.

Mortalmente carina,” lo riprese Thad, fulminando Sebastian con gli occhi. “È bionda, dolce e frequenta il College. Primo anno.”

Oh, beh, sono content-”

Se può definirsi 'carina' una ragazza. Che gusti barbari...”

Beh, ma almeno...” Blaine fece una faccia ancor più curiosa, ricordandogli tanto una vecchia suocera, in quel momento. “Avete fatto... quello? Insomma, avete fatto sesso?”

Sei allergico a quella parola, Blaine? Eppure mi sembrava di avertelo proposto più volte...” sorrise Sebastian, senza mai smettere di fare il cascamorto con Blaine. Poi si rivolse a Thad. “Comunque sono curioso anche io: avete fatto di più che fornicare come fidanzatini?”

Thad si sentì parecchio sotto pressione.

Sì, certo,” ma alle facce stupite – perché mai avrebbero dovuto essere stupiti, maledetti? - dei due, capì che era meglio essere sincero. “No, ok, ancora nulla di concreto.”

Sebastian aveva un sorriso soddisfatto, mentre quello di Blaine era un po' deluso.

"Ma ci sto lavorando," aggiunse, sperando di convincerli.

In realtà non ci aveva neanche mai pensato.

Improvvisamente si rese conto che questo non era assolutamente normale. Cioè, stava con Jenny da parecchi giorni, c'erano stati molti baci, lui era un adolescente eppure... niente. Non aveva mai sentito l'impulso.

Di certo non poteva dirlo agli altri due, se non voleva sentire le battute di Sebastian – battute chiaramente mirate a prenderlo per il culo.

"... Poi devi farti desiderare," non si era accorto che Blaine stava parlando. E anche piuttosto concitatamente – aveva preso a cuore la faccenda. "Spingila a desiderarti ancora di più!"

Ok, Blaine che si metteva a dare lezioni su come trattare una ragazza?

Qui si stava degenerando.

"Lo farò," borbottò, sperando che almeno quei consigli fosse utili.

"Sì, figuriamoci se una biondina che va in un Collage prestigioso resta sulle spine per Thadduccio," disse Sebastian, con un sorriso che diceva a Thad 'spaccami la faccia'. "Ora, Blaine, se non ti dispiace, possiamo anche rifugiarci nel bag-"

"Che vorresti dire?" lo interruppe Thad, sulla difensiva.

"Niente, solo che hai il fascino di un Camaleonte," continuò Sebastian, senza distogliere gli occhi dai suoi.

"E tu allora? Credi davvero di essere così provocante?"

"Sì."

Thad boccheggiò, incredulo di fronte a tanta arroganza.

"Beh, non lo sei," gli rispose Thad, con sguardo di sfida. "Mi sembri solo un montato con i capelli laccati. Ah, no, aspetta, non lo sembri, lo sei."

"Ah, e io che credevo di essere 'maledettamente carino'" lo provocò Sebastian. Si riferiva a qualche tempo prima, quando Thad era ubriaco. E proprio per quest'ultimo motivo Thad non ricordava nulla di ciò che aveva detto quella sera. O meglio, l' aveva sognata una scena simile, ma pensava non fosse altro che quello: uno stupido sogno.

O che Sebastian era impazzito improvvisamente, o lui si era lasciato scappare qualcosa di troppo.

Non seppe bene come reagire, così prese ad offenderlo.

"Hai un naso appuntito quasi quanto la Torre Eiffel."

Ok, non era l'uscita migliore della sua vita.

"Smettila di fare il ragazzino dell'asilo e ammetti che in realtà ti piaccio. Lo so, lo capisco da come mi guardi."

"Sei impazzito?!"

"Lo hai detto mentre eri ubriaco. Smettila di contraddirti, pivello," gli rispose Sebastian, sicuro di sé e di ciò che stava blaterando.

Ok, forse Thad in cuor suo sapeva che non erano propriamente tutte cazzate, ma ammetterlo MAI!

"E allora tu? Chissà come mai vuoi intrometterti tra me e Jenny!"

"Non sono io quello che, giusto ieri, si è messo a piagnucolare."

Thad lo guardò un attimo attonito, essendosi perso nel discorso. Ma cosa diavolo stava dicendo?

"Ma di che parli, idiota?"

Sebastian sorrise, maligno. "Oh, Sebastian, non uscire dalla mia vita. Non lasciarmi maiiiii."

Lo. Stava. Imitando.

Gli stava davvero facendo il verso.

"Punto primo, non ti ho detto di non lasciarmi mai. Punto secondo, non piagnucolavo. Punto terzo, io non ho la voce così stridula!"

E stava per continuare la filippica, se non fosse che il suo telefono squillò, segnando l'arrivo di un messaggio.

Si ricordò del mondo intorno a lui solo in quel momento, e, voltando lo sguardo, notò la mancanza di Blaine.

Ma che...?

Accese il cellulare, e il messaggio che trovò quasi gli fece venire una sincope.


Ok, ho deciso di lasciare voi piccioncini da soli soletti ;)
Blaine


Il mondo stava davvero per finire.








La situazione era piuttosto messa male quando Sebastian entrò tranquillamente nella sua stanza, quel pomeriggio.

Sul letto di Thad non c'era il proprietario, come ci si sarebbe aspettato, ma Nick e Jeff.

Nick e Jeff intenti a pomiciare come piccioni in calore, per essere specifici.

Non che a lui interessasse tanto di due ragazzi che tubano tranquilli, ma giusto il giorno prima li ricordava amici e ora eccoli lì neanche fossero attaccati con il Bostick.

Senza contare che il suo compagno di stanza era lì in piedi, come se avere i suoi migliori amici che si baciano a pochi metri da lui non fosse rilevante, ed era davanti allo specchio che si sistemava i capelli con una cura quasi maniacale.

Erano ancora straordinariamente rossi, ma ordinati come non mai.

Thad ne era ossessionato e Sebastian si chiedeva come facesse ancora a dichiararsi etero.

"Piccolini, non vi preoccupate," e ora ci parlava anche, con i capelli, "quel cattivone vi ha cambiato colore, ma presto tornerete neri e carini come prima."

Sebastian ridacchiò, per attirare l'attenzione di tutti i presenti nella stanza.

"Davvero, scusate, ma cercavo la mia stanza e invece sono finito in manicomio."

Thad lo salutò con un grugnito, ancora arrabbiato per quella mattina, probabilmente. Jeff alzò la mano per mimare un saluto militare, mentre Nick gli sorrideva.

Sebastian fece un cenno con la testa, e si chiuse la porta dietro le spalle.

"Ma ditemi," si riferì a Nick e Jeff. "Da quand'è che voi due scopate?"

"Smythe!" disse Thad, innervosito già per conto suo e non in vena di tollerare la mancanza di tatto di Sebastian. “Sei il solito idiota.”

Che c'è, è una domanda innocente e lecita,” rispose Sebastian, ignorando l'acidità con cui Thad gli si stava rivolgendo. “Ti ha morso un limone, Thadduccio? O hai il ciclo?”

Da ieri,” rispose Jeff, decidendo che fosse il caso di bloccarli prima che ricominciassero a battibeccare. “Abbiamo scoperto di essere troppo fighi per non stare insieme.”

Ce ne avete messo di tempo, eh? Mi stavate facendo venire il voltastomaco con quella lagna dell'amicizia.”

Grazie, Sebastian, la prendiamo come la tua benedizione,” disse Nick, sbuffando.

Io lo avevo capito da anni, ormai, che sarebbe successo,” gongolò Thad.

Era davvero felice per i suoi amici. Ci avevano messo davvero molto – e Sebastian non aveva tutti i torti su questo –, ma ne era valsa la pena.

Vedere Jeff felice era un toccasana per i suoi nervi.

E quando la notte prima gli aveva mandato quel messaggio – anche piuttosto sclerotico – in cui gli narrava per filo e per segno quello che era successo, quasi si era messo a saltellare.

Lo avevano capito anche i muri, Piattola, non darti tante arie.”

Solo noi due ce ne siamo accorti tardi,” ridacchiò Jeff, posando un braccio sulle spalle di Nick.

Meglio tardi che mai,” sorrise a sua volta Nick.

Si sporsero per baciarsi e sia la faccia di Sebastian che quella di Thad diventarono diffidenti.

Potrei vomitare.”

Questo fu il commento sempre poco delicato di Sebastian, ma al quale Thad non riuscì a opporsi.

Ragazzi, sapete che vi voglio bene e tutto ma, davvero, andate a darvi da fare in camera vostra,” disse, non riuscendo però a trattenere un sorriso.

Jeff sbuffò, alzandosi dal letto.

Siete pallosi, tutti e due. E invidiosi da morire,” disse, prima di dirigersi verso la porta, ostentando una faccia da 'dignità ferita'.

Noi ce ne andiamo, allora,” disse Nick, alzandosi a sua volta, e ridendo per l'espressione di Jeff.

Trent ci sta aspettando in mensa, oggi non abbiamo pranzato.”

Thad borbottò un 'chissà che stavate facendo'.

Mi raccomando, correte, che altrimenti Trent finisce tutti gli omogeneizzati. Di nuovo,” rise, ripensando a quell'avvenimento.

Non glielo permetterò,” disse Jeff, biascicando poi un saluto, per poi lanciarsi di corsa per il corridoio.

Beh, ciao,” disse, Nick, sconsolato dal dover correre per raggiungere il suo nuovo ragazzo.

Ciao, Nick,” sorrise Thad. Sebastian si limitò ad un cenno con la testa.

Una volta soli, Thad diede solo un'occhiata a Sebastian, ma vedendo che quello non lo degnava della sua attenzione, si sdraiò sul letto. Afferrò il telefonino e si decise a scrivere un messaggio a Jenny – avrebbe dovuto scriverle parecchio prima, ma non ne aveva avuto voglia.

Per un po' ci fu il silenzio, Sebastian stava probabilmente studiando o solo leggendo, chissà, fatto sta che la pace fu più volte interrotta dal cellulare di Thad, che continuava ad informarlo dei messaggi della sua ragazza

Ad ogni messaggio era conseguente una risata e un sorriso, e più aumentavano le risate più aumentava anche il nervosismo di Sebastian.

E Thad era talmente preso dai messaggi – Jenny gli stava raccontando una storiella carina successa in classe - , che non si accorse di Sebastian che gli si era avvicinato. Quest'ultimo gli prese il telefono dalle mani, senza che Thad potesse impedirglielo e si avviò verso il bagno.

Non fece in tempo a bloccarlo, che l'altro buttò il cellulare dentro alla tazza, tirando lo sciacquone subito dopo per finirlo definitivamente.

Molto meglio,” disse Sebastian, andando poi a sdraiarsi sul letto, con una nonchalance incredibile.

Thad rimase bloccato a fissare il suo cellulare ormai completamente andato, scioccato.







**






Thad era molto incazzato quella sera. Non aveva più rivolto la parola a Sebastian dopo l'atrocità che con la quale aveva trattato il suo amato telefono, ma dentro si stava rodendo il fegato.

Non poteva credere che avesse davvero tanta faccia tosta.

Stava per scendere per la cena e si voltò verso Sebastian per capire che intenzioni avesse.

Si stupì, invece, di trovarlo profondamente addormentato; era a pancia in su, e non sembrava stare molto comodo dall'espressione accigliata che aveva.

O forse stava facendo un brutto sogno, chissà.

Thad sperò vivamente di esserci in quell'incubo: magari di essere un Mago Nero che rasava a zero Sebastian, o un coccodrillo che gli mordeva un braccio.

Che goduria sarebbe stata.

Inconsapevolmente si era avvicinato al letto del compagno di stanza, senza smettere di fissarlo. Notò che aveva la bocca spalancata e ridacchiò di questo: non lo avrebbe mai detto, ma sembrava un vero angioletto mentre dormiva.

Ecco, giusto, mentre dormiva.

Non poté fare a meno di soffermarsi sul profilo del suo viso e invidiare da morire ogni singolo lineamento.

Lo trovava... Bello.

Si sorprese dei suoi pensieri, ma al tempo stesso sentiva che non poteva più negare a se stesso di essere attratto da Sebastian - per quanto la sola idea lo avesse tormentato per giorni interi, non poteva più scappare.

Ormai le sensazioni che provava nell'averlo vicino erano impossibili da ignorare, era inutile negarlo.

Per questo non si sorprese più di tanto nello scoprirsi a fissare la sua bocca: era... Invitante. Morbida.

Si chiese cosa si provasse a baciarla e si ritrovò tentato come mai prima d'ora.

Ci voleva così poco nell'abbassarsi e posare le labbra su quelle dell'altro. Mancava davvero, davvero poco.

Bastava abbassarsi di qualche centimetro e...

Si ricompose poco prima di fare la cazzata del secolo – almeno secondo lui. Saltò su, come se gli avessero appena dato un pizzicotto sul sedere e si sentì come un povero coglione che stava per baciare il suo acerrimo nemico.

Si allontanò quasi di corsa da quel corpo – sempre più invitante, ma allo stesso così intoccabile – e da quella maledetta bocca tentatrice.

Ma mentre stava per uscire i suoi occhi caddero prima sull'Agenda di Sebastian, poi sulla piccola finestra che avevano in stanza; loro erano al terzo piano, si ricordò mentalmente.

Bene, ora sapeva come ripagarlo con la stessa moneta.


   
 
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