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Autore: Mysia_Malfoy    27/02/2012    0 recensioni
Dransy senza pretese, ammazzatemi per il finale se volete, ma io la trovo perfetta così**
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pansy Parkinson stava seduta di fronte al suo specchio, intenta a pettinarsi i corti capelli neri. Si voltò appena quando qualcuno, un elfo probabilmente, bussò alla porta.
"Avanti" disse con voce imperiosa. Una piccola elfa entrò timidamente e le porse una lettera finemente decorata mentre s'inchinava fino a toccare terra.
Pansy si alzò ancora avvolta nella sua vestaglia di seta beige e prese la lettera dalle mani dell'elfa senza degnare, nè una nè l'altra, di uno sguardo.
"Puoi andare Sadie" disse dandole le spalle e con un leggero 'pop' Sadie sparì. Solo allora guardò la lettera appena portata.
Era color avorio e su un lato vi erano disegnati ghirigori dorati che si espandevano fino al sigillo di ceralacca dei Malfoy.
Il suo cuore perse un battito.
 
Draco.
 
Cosa voleva Draco da lei?
 
Perché quella lettera così particolare?
 
Con dita tremanti aprì la busta e prese la lettera contenuta al suo interno. Era palesemente un invito.
Che fosse un ballo?
La mente di Pansy vorticava tra mille alternative diverse, impaurita dal reale contenuto della lettera.
L'aprì, iniziò a leggere e si portò una mano alla bocca.
 
Draco Malfoy e Asteria Greengrass sono lieti d'invitarla al loro matrimonio...
 
Non riuscì a finire di leggere perché cadde in ginocchio, il volto tra le mani e il corpo scosso dai singhiozzi.
Si sentì morire dentro.
 
Draco si sposava.
 
Con un'altra.
 
Le lacrime scendevano roventi sul suo viso deformato dal dolore. I singhiozzi si facevano sempre più forti ma poco le importava.
Tutto il mondo le crollò addosso.
 
L'avrebbe perso, per sempre.
 
Aveva sempre odiato quelle due paroline prive di senso, Eppure un senso ce l'avevano eccome, oh si, Era lei che si rifiutava di credere a simili sciocchezze, queste cose le lasciava alle ragazzine.
 
Tempo fa speravo in una storia con te e ora è solo un'assurdità.
 
Non scese a mangiare quando gli elfi la chiamarono, non voleva vedere nessuno, voleva restare da sola con il suo dolore che le divorava il cuore.
Ogni lacrima le avvelenava l'anima, era puro veleno.
Dirignava i denti, il petto si alzava e si abbassava velocemente in preda agli spasmi. Si portò una mano al petto e strinse forte la vestaglia vicino al cuore, le sembrava che volesse schizzarle fuori da un momento all'altro. Non riusciva più a respirare, i singhiozzi si trasformarono in latrati e urla di dolore mentre ondate di ricordi si facevano prepotentemente spazio nella mente di Pansy.
Lui che abbracciava un'altra e lei che guardava in disparte sognando il giorno in cui potesse capitarle lo stesso.
Ricordava loro al Ballo del Ceppo, che ballavano felici. Non ricordava nemmeno perché l'avesse invitata.
Lei, Draco, Blaise, Tiger e Goyle nei vagoni dell'Espresso di Hogwarts che parlavano allegramente e prendevano in giro i Grifondoro.
Le fughe dopo le malefatte a quelli del primo anno, tenendosi la pancia e lacrimando per le troppe risate,
La bellezza delle sorelle Greengrass, così diverse ma capaci di oscurarla con un solo movimento del capo.
Daphne era alta, i capelli biondi le scendevano in un caschetto alle spalle, più corto dietro e più lungo davanti. Gli occhi verdi erano in grado di pietrificarti per la loro freddezza.
Faceva parte della banda di Pansy di cui quest'ultima era il capo ovviamente.
Asteria era perfetta, era quello il punto cruciale della questione: era inarrivabile.
Non l'avrebbe mai ammesso a nessuno ma era invidiosa di lei dai tempi di Hogwarts.
Alta, i soffici boccoli castani che le arrivavano fin quasi alla vita e che ondeggiavano ad ogni suo passo, gli occhi verdi così simili a quelli di Daphne ma con una differenza: i suoi diffondevano dolcezza, al contrario dell'aria di superiorità che emanavano quelli della sorella.
Spargeva sorrisi ovunque, contagiava l'allegria a chiunque le capitasse a tiro e difficilmente risultava antipatica a qualcuno.
Pansy non poteva competere con una bellezza del genere. Era più bassa delle Greengrass, più esile se si confrontavano le forme e i suoi occhi castano-verdi erano terribilmente insignificanti.
Era molto sgarbata con chiunque che non fosse Draco ed era incredibilmente pettegola, tale e quale a Daphne.
Asteria non perdeva tempo a veder triste qualcuno perchè gli si fiondava accanto nel tentativo di consolare, e Pansy l'aveva sempre trovata estremamente irritante, come una semplice Grifondoro.
 
Si addormentò senza neanche accorgersene, in posizione fetale sul tappeto. Una mano stava vicino al viso e accanto ad essa giaceva abbandonata la lettera.
La mattina venne svegliata da un insistente raggio di sole che le illuminava il volto. Si mise a sedere di malavoglia e dovette aggrapparsi al letto per non cadere, Il mal di testa la stava uccidendo e non ricordava nemmeno perché le fosse venuto. Lo specchio avrebbe risolto i suoi problemi, i postumi della sbornia solitamente sono evidenti.
Si trascinò barcollando fino allo specchio, notò con disappunto due enormi occhi gonfi e ridacchiò "Se mi vedessero in questo stato, potrebbero davvero chiamarmi carlino" disse a se stessa.
Si diresse al suo letto ma qualcosa andò storto. Scivolò su qualcosa di liscio e cadde sul pavimento. "Ma cos... " mormorò con la voce ancora impastata dal sonno.
Abbassò lo sguardo e un orribile consapevolezza salì a galla vedendo la partecipazione.
 
Il matrimonio.
 
Iniziò a piangere e a distruggere tutto ciò che le capitasse a tiro, senza magia, più gratificante. I giorni passarono tutti uguali, senza colori nè risate, solo puro dolore e distruzione.
 
 
Arrivò il giorno del matrimonio, che si sarebbe svolto a Malfoy Manor. Non presentarsi sarebbe stato segno di debolezza, di amore nei confronti dello sposo e uno scandalo del genere in quel momento non lo poteva sopportare.
Pansy indossava un semplice abito lilla con scollo a cuore, una gonna plissè che partiva dai fianchi e arrivava fino al ginocchio. Mise un collier di diamanti al collo con braccialetto coordinato. Le scarpe avevano il tacco alto e si abbinavano al colore del vestito e della pochette gioiello contenente la bacchetta.
Il cancello era stato adornato da fiori bianchi, così come tutto il giardino. Una passerella rossa portava alla cappella dove si sarebbe svolto il lieto evento.
Camminò cercando di vedere qualche amico o ex compagno di Casa tra la folla. Avvistò Blaise Zabini e Theodore Nott lì vicino e fece per andargli incontro. Non si rese subito conto che la persona con la quale stavano conversando era lo sposo. Si bloccò sui suoi passi e guardò la scena impassibile. Draco sorrideva ma quando alzò lo sguardo e la vide gli si gelò il sorriso sulle labbra. Con una scusa si allontanò il più possibile da lì.
Pansy sentì il proprio cuore contrarsi, un dolore atroce.
La bile le salì in gola e si girò diretta al cancello, non sarebbe rimasta un secondo di più in quel posto.
"Pansy!" Come non detto. Chiuse gli occhi e trasse un respiro profondo preparandosi a mostrare la sua impeccabile maschera da Purosangue, quindi si girò e rispose con calma e freddezza. 
"Blaise" salutò il suo interlocutore. Lui prese a braccetto la ragazza, che rimase giustamente stupita quando Theodore s'impossessò dell'altro. Li guardò entrambi terribilmente sospettosa, mentre la trascinavano a sedersi nella panche di fronte alla cappella.
"Ho sentito dire che Asteria è magnifica oggi!" esplose Blaise con un sorriso di sfida sul volto. Pansy sorrise a sua volta e gli conficcò il tacco a spillo nel piede. Lui trattenne un gemito di dolore e mormorò a denti stretti "Sei sempre deliziosa" Pansy sorrise serafica e rispose con tono angelico "Sempre".
"Serpe, vorrai dire!" s'intromise Theo facendola ridere di gusto.
Cos'avrebbe fatto senza quei due buffoni?
La fecero ridacchiare per tutta la cerimonia e quasi non si accorse della presenza di Asteria di fronte a Draco. Solo in quel momento si soffermò sui dettagli. I capelli castani erano racchiusi in una complicata acconciatura che lasciava liberi alcuni ciuffi. L'abito era bianco perlato e le fasciava il corpo perfetto. Quando entrambi pronunciarono la fatidica risposta affermativa e Draco si avvicinò per baciare la moglie, Pansy sentì migliaia di spade conficcarsi nel cuore e trapassarlo da parte a parte. Era troppo da sopportare.
"Scusate devo...devo...prendere aria" disse alzandosi e lasciando gli amici sbigottiti.
"Siamo già all'aria aperta se non te ne sei accorta!" Gli urlò Blaise mentre lei era già lontana. Fisicamente parlando perchè mentalmente lo era da un pezzo.
Arrivò ad un gazebo e si sedette, fissando i fiori davanti a sè. Non seppe dire quanto tempo fosse passato, sussultò nel sentir chiamare il suo nome da una voce a lei nota.
Non rispose e si concentrò sulle sue unghie mangiucchiate. Un tempo erano sempre state perfette ma adesso non le andava proprio una manicure.
Draco le poggiò una mano sulla spalla e si sedette accanto a lei.
"Perchè sei venuta?" le mormorò a bassa voce.
Lei si girò di scatto, incredula. Si ricompose subito e lo squadrò "Ho ricevuto l'invito. Perchè non sarei dovuta venire?" disse gelida, attenta a non far trapelare emozioni.
Draco rise, sprezzante "Andiamo, Pansy. Non c'è bisogno di fingere" si guardò intorno "Siamo soli. Lo sanno tutti che sei innamorata di me".
Pansy si accigliò guardandolo con odio. "Tu non sai niente di me e se credi che..." 
"Quindi se ora io ti baciassi ti scosteresti?" La interruppe lui, provocandola. Lei si alzò furente e gli puntò un dito contro, furente.
"Ti sei appena sposato brutto maiale! Non invidio Asteria proprio per niente, ha sposato un verme".
"Pansy ma che piacere!" 
 
Ecco appunto.
 
 Asteria correva verso di loro sollevandosi appena la gonna del sontuoso abito per non sporcarla. Si sedette accanto a Draco con un sorriso raggiante.
"Allora" cominciò "di cosa stavate parlando?" Chiese innocentemente, posando i gomiti sulle gambe e la testa sui palmi delle mani.
"Che me ne stavo giusto andando" disse Pansy, gelida "Felicitazioni" e senza dare il tempo di replicare di smaterializzò.
Asteria guardò sbigottita Draco e gli assestò un colpo sul petto, inviperita.
"Che le hai fatto?" disse furiosa. 
"Niente!" rispose Draco e alzò le mani in segno di resa.
Lei in tutta risposta si alzò e lo lasciò solo come un allocco.
 
Pansy si smaterializzò nella sua camera da letto e iniziò a preparare le valigie. Sarebbe andata via da là, da lui. Era stanca di soffrire per un amore non corrisposto.
La nuova Pansy stava per nascere.
 
 
 
 
 
8 ANNI DOPO
 
 
 
 
Pansy appoggiò le valigie nel salone di quella che una volta era stata casa sua, a Londra.
"Sono tornata" pensò accarezzando i vecchi mobili polverosi e mille ricordi le tornarono in mente.
"Mamma posso lasciare libero il gatto?" Chiese una vocina ridestandola dai suoi pensieri. Pansy si voltò e sorrise a sua figlia. Quella bimba era la fotocopia di Dimitri, suo marito.
Conosciuto in Russia durante i numerosi viaggi di Pansy. La conquistò e la sposò. Un anno dopo ebbero una stupenda bambina di nome Lena.
Non aveva lasciato traccia a nessuno, non un biglietto nè aveva spedito un gufo in Inghilterra durante quei lunghi otto anni. I più felici della sua vita.
Lena aveva solo i capelli di Pansy, lunghi capelli neri e liscissimi. La pelle sembrava candida porcellana e gli occhi erano azzurro ghiaccio come quelli di Dimitri.
Non pensava più a Draco, l'aveva dimenticato, come l'odio infondato per Asteria.
La bambina si spazientì e incrociò le braccia al petto in attesa.
Pansy sorrise e poi disse "Ma certo tesoro" piegandosi sulle ginocchia per accarezzarle i capelli, così simili ai suoi.
Quando si furono sistemati decisero di andare a Diagon Alley a fare acquisti. Camminarono per le vie ammirando i negozi con vetrine sgargianti, come una famiglia felice.
Pansy e Dimitri ai lati e Lena al centro. Passarono davanti a Madama Mc Clan. "Entriamo dai!" disse Pansy, entusiasta. 
"Prima voglio vedere la vetrina altrimenti non mi muovo da qui!" disse Lena altezzosa e Pansy rise. Si avvicinarono alla vetrina e a Pansy si gelò il sangue quando vide chi stava per uscire dalla boutique.
"Passeremo più tardi, ho bisogno di un bel Fire Whisky" e fecero per andare al Paiolo Magico per bere qualcosa quando una voce squillante li fermò.
"Pansy?" Pansy chiuse gli occhi e si morse un labbro, sbirciando suo marito con un occhio. Lui la guardò come se volesse chiederle se conoscesse effettivamente quella ragazza.
Si girò e Asteria Malfoy lanciò un gridolino prima di abbracciarla con trasporto. Rispose all'abbraccio e sorrise, la sua vita si stava mettendo a posto.
Asteria si separò dall'abbraccio e la guardò "Come stai? Ah, come sei bella!" le disse accarezzandole una guancia "Ci sei mancata davvero tantissimo" l'abbracciò di nuovo. Pansy sorrise per quell'accoglienza.
"Anche tu sei bellissima, come sempre.  Noi stiamo bene grazie. Permettimi di presentarti mio marito Dimitri e nostra figlia Lena" Asteria guardò estasiata i due e strinse calorosamente la mano a Dimitri "Oh benvenuti! Piacere, Asteria. Perché non andiamo insieme al Paiolo Magico per bere qualcosa e raccontarci quello che è successo in tutti questi anni?" Propose raggiante.
"Ehm, ok. Non vedo perché rifiutare" Acconsentì Pansy. "Tu ne hai voglia, piccola?" Chiese a Lena, accarezzandole i capelli. Lena in tutta risposta la guardò scontenta e disse con voce irritata "Chi è lui?" e puntò il ditino contro un bimbo biondo al fianco di Draco. Asteria sorrise e prese il bambino per mano, trascinandolo da Lena e piegandosi sulle ginocchia per arrivare alla loro altezza. "Tesoro, lui si chiama Scorpius. Io sono la sua mamma. Scorpius lei è..." 
"Ho sentito il suo nome, madre!" La interruppe il bambino, scontroso. Asteria ridacchiò e si affiancò a Dimitri chiacchierando amabilmente mentre si dirigevano tutti al Paiolo Magico.
"Pansy" disse Draco "Come stai?" Pansy sorrise, non ce l'aveva con lui dopo tutti quegli anni. "Benissimo, sono stati gli otto anni più felici della mia vita. Tu come stai?" chiese a sua volta.
"Bene" alzò le spalle. "Mi sono sentito molto in colpa" Pansy parve sorpresa e lo guardò preoccupata. "Per cosa?" chiese sincera. Draco ghignò "Pansy tutti questi anni ti hanno rincitrullita. La causa per cui sei partita sono io. E le cose che ti ho detto" Quelle parole furono una doccia fredda per la ragazza. "Guarda, siamo arrivati. Entriamo" disse Pansy ignorando le parole di Draco. Presero posto in un tavolo molto grande.
I Malfoy sedevano davanti a lei e a Dimitri mentre i bambini giocavano a rincorrersi. "Allora, Pansy, dove sei andata? Dopo il matrimonio intendo" Pansy sorrise amaramente a quei ricordi. "Sono andata a casa a fare le valigie e sono partita per Parigi. Dopo tanti viaggi sono arrivata in Russia dove ho conosciuto lui" mise una mano su quella del marito e l'accarezzò, guardandolo con occhi pieni d'amore.
"Che cosa romantica!" disse Asteria vivace. "Quanti anni ha la piccola Lena?" Pansy vagò con lo sguardo per il locale, cercando sua figlia. "Ha sei anni. Scorpius? Sembra davvero...ehm...adorabile" Asteria ridacchiò "Ha sette anni. Non è un bambino semplice. Ha il carattere del qui presente signor Malfoy" e indicò Draco storcendo il naso, fingendo disgusto. Draco la guardò alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto. 
"Dai, lo sai che scherzo amore" gli diede un buffetto sulla guancia. Lui l'attirò a sè con un ghigno e la baciò. In quel momento Scorpius era venuto per chiedere qualcosa ma si allontanò con espressione disgustata. Pansy rise vedendo quanto fosse simile al padre. Lena le assomigliava incredibilmente di carattere, glaciale e perfida fino al midollo. Sarebbe stata a Serpeverde, sicuro!
Eppure non riusciva a credere di quanto fosse cambiata la sua vita in otto anni. Prima non si sarebbe mai sognata di sedere al Paiolo Magico con Draco Malfoy e la consorte Asteria Greengrass. Brindarono alla salute di tutti e Pansy pensava nella sua testa che quel brindisi sarebbe stato per tutti quelli che avevano dubitato di lei, per tutti quelli che credevano che non si sarebbe ripresa da un trauma simile. E invece ce l’aveva fatta, dopo otto lunghi anni era finalmente felice con qualcuno che non fosse Draco Malfoy.
 
  
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