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Autore: vampiremichs    27/02/2012    2 recensioni
oneshoot : julie tomlinson & harry styles
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I lunghi capelli color cioccolato di lei ondeggiavano leggiadramente guidati dal vento che tirava sulla spiaggia quasi del tutto deserta. Julie si alzava sempre prima per poter arrivare in spiaggia e fissare il sole salire in cielo, e sentire l’aria fresca colpirle il viso, guardando il mare e le sue onde che delicatamente si infrangevano contro gli scogli.
La sua attenzione era completamente rivolta verso il rumore delle onde, e il profumo di sale che le riempiva le narici, facendosi spazio nei suoi ricordi, pensando a quando era bambina e andava al mare con i suoi genitori. I suoi pensieri però furono interrotti da una voce in lontananza – palla! – urlò un ragazzo, e la mora si voltò impulsivamente, ricevendo proprio quella famosa palla che aveva urlato lo sconosciuto in faccia!

Se quella mattina julie avesse saputo che sarebbe stata colpita da un pallone, sarebbe rimasta molto volentieri a casa.
Ma, se avesse saputo chi era stato a lanciare quella palla, si sarebbe rifatta colpire altre cento volte pur di rivedere gli occhi di lui che la fissavano preoccupato in quel preciso momento.

- sono viva – disse julie che era sdraiata a terra mentre il ragazzo dagli occhi verdi e i capelli folti e ricci la fissava con un espressione mista tra il preoccupato e il dispiaciuto. – non sai quanto sono felice di sentirtelo dire – disse il ragazzo sorridendo, e julie si sentì la testa girare. Forse era per la forte botta con il pallone, o forse era solo una strana reazione dovuta alla vista di quel sorriso, uno dei più che belli che avesse mai visto. – già, altrimenti saresti passato per un killer – scherzò lei per poi sentire la risata cristallina di lui riempire il silenzio che c’era in spiaggia – non devi ridere perché ti faccio pena, eh! – scherzò julie sorridendo – cosa? no, no. – rispose il ragazzo per poi porgerle una mano ed aiutarla ad alzarsi da terra – sono harry – aggiunse fissandola – julie – si presentò lei rimanendo incantata dallo sguardo ipnotico di lui. Quando riuscì a riprendersi annuì scuotendo i jeans sporchi di sabbia per pulirli – sei nuovo? Non ti ho mai visto qui, e so che los angeles è grande, ma credimi se ti dico che conosco tutti! – chiese la mora portandosi una ciocca di capelli che le era caduta davanti il viso dietro l’orecchio.
In effetti era vero. Julie non era una ragazza famosa, né il capo delle cheerleaders a scuola, e non era nemmeno la classica troietta di turno. Eppure conosceva tutti! Forse per il suo carattere solare ed amichevole, che le tornava molto utile per essere simpatica a tutti e fare amicizia velocemente.
- si, sono venuto qui con mia madre per passare l’estate lontano da Londra – spiegò harry iniziando a camminare
– ecco perché sentivo un accento diverso –
- si sente così tanto? –
- naah, sono io che noto tutto – spiegò julie camminando accanto a lui – Londra è così bella come dicono tutti? – chiese dopo un po’ pensando a quante volte aveva sognato di visitare quella città.
- non credo. Tutti parlano di Londra come se fosse un posto magico, unico, quando non lo è. Penso che siano le persone a rendere un posto magico, e non il posto di per se – rispose harry con molta calma come se non avesse detto niente di che, quando lasciò davvero spiazzata julie che lo fissò con sguardo di ammirazione.
- wow – fu tutto ciò che riuscì a dire non aspettandosi delle parole così.
Parole che la lasciarono spiazzata, sorpresa e colpita.
Parole che le rimasero ben salde nella mente per tutta l’estate.
Si conoscevano da nemmeno pochi minuti, eppure i due iniziarono a parlare come se si conoscessero da sempre, scherzando su tutto e ridendo per le scemenze più piccole. Era raro trovare persone capaci di costruire rapporti così, eppure i due si erano trovati!

Quell’estate volò come una foglia d’autunno spinta via dal forte vento gelido. Il tempo era passato senza il loro controllo, era volato via. Julie ed harry erano sdraiati sull’erba umida del parco dietro casa di lui, e fissavano il cielo che quella mattina sembrava essere più chiaro del solito.
- vorrei saper volare – se ne uscì dopo un po’ harry facendo ridere la ragazza – non soffriresti di vertigini? – chiese - no, non credo. Non ho paura di niente io – rispose sorridendo il riccio e julie alzò un sopracciglio per poi sbuffare divertita – si certo – rispose storcendo il naso – ragni? – chiese per verificare se ciò che aveva detto corrispondesse al vero – no – rispose prontamente harry e julie annuì
- serpenti? –
- nemmeno! –
- ladri? Maniaci? Cannibali? – iniziò a domandare a raffica prendendo ispirazione da alcuni film che aveva visto giorni prima
- mi fanno solo che ridere – rispose harry vantandosi di essere un vero uomo per i venti minuti successivi a quando uscirono dal parco.
- ok styles, abbiamo capito. sei un macho. wow! – gli tirò uno schiaffo sul petto julie, per poi alzarsi sulle punte dei piedi e stampargli un rumoroso bacio sulla guancia.
- devo andare – disse harry prendendole le mani guardandola negli occhi
– devo fare le valigie –
- perché, dove devi andare? – chiese julie che si era scordata che la vita reale non era come una favola. Non c’era nessun orologio magico capace di fermare il tempo per sempre, o anche solo per un po’. Tutto quello era reale, reale come il fatto che l’estate era giunta al termine e che il giorno seguente harry sarebbe dovuto tornare a casa sua, Londra.

Quel pomeriggio julie sentiva un forte peso allo stomaco. il suo mondo era stato completamente rivoltato, si sentiva svuotata. Aveva conosciuto harry tre mesi fa, e in soli tre mesi riuscì a diventare ciò che si era ripromessa di non essere nei suoi 16 anni di vita: dipendente da una persona.
Non riusciva nemmeno lei a spiegarsi come questo poteva essere accaduto, ma per qualche strano motivo era successo. ora, solo di una cosa era sicura, si era innamorata di lui. Quei tre mesi le erano bastati per capire come non avrebbe trovato più una persona come lui, uno che la capiva, che le stava vicino sempre e comunque, un ragazzo con degli occhi magnetici capaci di catturarla e farle perdere un battito ogni volta che li fissava. La mora sentì gli occhi gonfiarsi e il petto pulsare, respinse con forza le lacrime per poi tirare su con il naso e stringere le ginocchia al petto. Era seduta sulla sabbia umida, nello stesso posto in cui tre mesi prima aveva incontrato accidentalmente la persona che le cambiò radicalmente la vita.
- palla! – e come un flash back le tornò tutto in mente. possibile che non se lo stesse immaginando? C’era solo un modo per scoprirlo, e così si voltò strizzando gli occhi preparandosi a ricevere una pallonata dritta in faccia, ma con sua grande delusione non successe, perciò li riaprì pensando di vedere la spiaggia vuota, ed invece davanti a lei due occhi verdi la scrutavano divertiti.
Rivedere quegli occhi per julie fu come ricevere un pugno in pieno stomaco. una strana sensazione la attraversò, ed iniziò a boccheggiare senza riuscire a dire niente. Si alzò dalla sabbia e spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, per poi fissare i suoi occhi – ma.. tu.. – iniziò a gesticolare freneticamente, e solo quando harry le prese le mani per fermarla julie si calmò prendendo u n grande respiro.
- perché sei tornato? – chiese ancora incredula che fosse davvero davanti a lei come tre mesi prima - ricordi quando ti ho detto di non aver paura di niente? – disse harry ignorando completamente la sua domanda, senza interrompere il legame che si era creato tra i loro sguardi. Tutto ciò che julie riuscì a fare fu annuire in silenzio, ed il riccio le si avvicinò ancora più di quanto non fosse già – ecco, mentivo – rispose abbassando lo sguardo per poi rialzarlo poco dopo – di una cosa ho paura. Ho paura di perdere te – disse tutto d’un fiato prima di poggiarle due dita sotto il mento facendole alzare il volto ed unendo le loro labbra. julie non ebbe nemmeno il tempo di assimilare ciò che le aveva appena detto harry, che sentì le sue labbra calde sulle sue, e dopo un primo momento di esitazione, rispose al bacio. Fu la prima volta per i due provare qualcosa di così forte, qualcosa di diverso e speciale come provarono durante quel bacio.

Si conoscevano da tre mesi, ma quei tre mesi erano bastati ad entrambi per innamorarsi l’uno dell’altro.

i'm out of touch i'm out of love
i'll pick you up when you're getting down
and out of all these things i've done
i will love you better now.
- - - - -

@alexsbear • HAPPY BIRTHDAY FEDE!!
so che come orario non è uno di migliori, ma dovevo postarla dopo la mezzanotte *-* perchè? perchè è il regalo di compleanno della mia sel, ovvio! so che non è una delle mie os migliori, ma spero che conti il pensiero çç sei davvero stupenda fede, una delle persone più belle che io abbia mai conosciuto e sono davvero fortunata ad averi.. davvero tanto. questa è per te! ma, il regalo non è finito quì *u* più sotto c'è un altra sorpresina.. ancora tanti auguri :) ti adoro,
la tua dems : michs // alex.

  
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