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Autore: Maumivu    27/02/2012    2 recensioni
Un poliziotto di Philadelphia viene trovato morto a New York. Il caso è della squadra del dodicesimo distretto. Ad affiancarla nelle indagini sarà però un detective di Philadelphia, un uomo arrogante e presuntuoso, che porterà non pochi problemi.
(La storia si svolge dopo la III serie, ma non coincide con gli avvenimenti della IV)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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L'ultimo caso

Piccola premessa: Questa fanfiction è ambientata nella 4 serie. Non ci sono riferimenti alle puntate, importante è solo sapere quello che è successo nell'ultima della III( mi sa che ormai l'hanno vista tutti xD) In any case ci saranno dei piccoli riferimenti :)

Capitolo 1: Nuovi arrivi

Era una mattina come tante al dodicesimo distretto.

Stranamente non c’era stato nessun nuovo caso nelle ultime 24ore. Esposito e Ryan erano seduti alle proprie scrivanie, cercando di sistemare del lavoro arretrato, mentre la detective Beckett sfogliava vecchi fascicoli di casi irrisolti. Da quando aveva messo da parte il caso di sua madre, aveva questo strano senso di vuoto, come se non stesse facendo del tutto il suo lavoro. Pensava a tutte quelle famiglie che non avevano mai ricevuto una risposta, sapendo come ci si sente, aveva pensato di provare a dare almeno a loro un po’ di sollievo.
Erano questi i pensieri che affollavano la mente della giovane donna, quando la Gates li convocò nel suo ufficio.
“Buongiorno” disse con la sua solita aria imperturbabile “Vi ho convocati qui perché abbiamo un nuovo caso, qualcosa di diverso dal solito” annunciò passando una cartellina a Beckett.
“ David Hall, polizia di Philadelphia. E’ stato trovato morto due giorni fa in una stanza di albergo a pochi isolati da qui. Sembra che il collega si trovasse a New York per questioni personali e non lavorative, per cui il caso è nostro per il momento” Annunciò il capitano con voce solenne.
“Che notizie abbiamo?” domandò Esposito osservando la foto dell’uomo.
“E’ questo il motivo per cui vi ho chiamati qui. Si tratta di un caso delicato, non solo perché si tratta di un collega, ma anche perché il distretto per cui lavorava ci ha chiesto la massima discrezione. Per aiutarvi nelle indagini vi affiancherà un detective di Philadelphia, come vi ho detto, è un caso molto delicato” rispose la donna.
“Con tutto il rispetto signore, se è così delicato perché non se ne occupano stesso loro?” domandò Beckett che aveva sempre avuto una certa ripugnanza per i segreti quando si tratta di omicidi.
“Perché si trovava nella sua città detective ed è suo dovere, la riservatezza è una delle qualità più eccellenti del mio distretto e sono sicuro che saprete trattare la faccenda come merita” Rispose una voce alle spalle dei tre poliziotti.
“Permettete che mi presento, sono Sean Cooper, detective di Philadelphia” disse l’uomo che aveva appena fatto capolino nella stanza.
Kate strinse la mano che  le aveva teso e lo guardò interrogativa.
Era alto, con capelli biondi ed occhi chiari. Aveva uno strano sorriso sulle labbra, se le circostanze non fossero state così tragiche, avrebbe detto che era soddisfatto.
“Detective Kate Beckett. Ci occuperemo del caso come merita, come facciamo sempre del resto” rispose la donna con un tono leggermente irritato. Non amava che qualcuno venisse nel SUO distretto per dettare legge, per quello la Gates era più che sufficiente.
“Allora, cosa ci può dire della vittima?” domandò Ryan dopo che anche lui ed Esposito si erano presentati.
“David era con noi qualche anno, era un ragazzo tranquillo, io lo conoscevo solo professionalmente. Ma mi sono occupato di parlare con i suoi colleghi più stretti e con il suo partner. Un uomo come tanti” Rispose il nuovo arrivato.
“A cosa stava lavorando di recente?” Chiese Esposito
“Ho portato tutti i fascicoli necessari, sono sicuro che non troverete nulla di interessante. Come  già ho detto al vostro capo, abbiamo motivo di credere che si trovasse qui per questioni personali”
“Avete interrogato parenti, amici?” Domando Beckett con aria seria
“Certamente. David era sposato da qualche anno, lui e la moglie non erano originari di Philadelphia. Facevano una vita molto tranquilla. Pochi amici, solo lavoro e casa si direbbe. La donna non sapeva nulla del viaggio del marito, lui le aveva accennato solo ad alcune questioni che doveva sistemare qui. Pensando che si trattasse di lavoro la donna non ha chiesto oltre” Rispose il detective Cooper.
Ci fu un momento di silenzio. Kate scrutava ancora il nuovo arrivato. Nella sua voce c’era sempre qualcosa di ambiguo che non la faceva stare tranquilla. Eppure leggeva nei suoi occhi una determinazione affascinante.
“Bene. Sono sicura che riusciremo a trovare i colpevoli signor Cooper. Fino a quel momento la mia squadra è a sua disposizione!” Rispose la Gates rompendo quel momento di silenzio e facendo cenno verso la porta.
“E adesso a lavoro” Aggiunse poi mentre uscivano.

I detective Beckett e Cooper erano davanti alla lavagna, dove, per il momento, c’era solo la foto dell’uomo e quelle poche notizie relative ai suoi spostamenti che già erano state ottenute.
Nulla di sospetto. Era arrivato a New York il giorno prima della sua morte. Grazie ai tabulati telefonici erano riusciti a risalire alle zone dove si era spostato. Ryan ed Esposito erano andati sul luogo del delitto per ottenere nuove informazioni, mentre l’autopsia confermava quanto scritto nel fascicolo: era stato sparato ed era morto poco prima delle 22.
Fu proprio in quel momento che l’ascensore si aprì. Con il suo solito sorriso e con in mano due caffè, comparve Castle.
Non appena si trovò davanti Beckett il suo sorriso lasciò posto ad un’espressione interrogativa rivolta verso l’uomo che le era accanto, intento a sfogliare dei documenti.
“Buongiorno Castle” disse la donna intercettando la sua curiosità.
“Lui è il detective Cooper di Philadelphia, ci aiuta a risolvere un caso. Un suo collega è stato trovato morto qui a New York” disse la donna cercando di assumere un tono neutro.
“Direi che collaboriamo” rispose l’uomo tendendo la mano allo scrittore
“Lei è?” Chiese poi  osservandolo.
“Lui è un nostro… ci affianca nelle indagini” rispose immediatamente la donna
“Un investigatore privato?” chiese quello con un sorriso beffardo.
“Sono uno scrittore”Rispose Castle “forse ha letto qualcuno dei miei libri tipo…”
Ma l’elenco delle sue opere più celebri fu interrotto dalla voce dell’uomo.
“Non credo, sa sono troppo impegnato a rendere sicura la mia città. Il tempo per leggere di falsi omicidi proprio non lo trovo”
L’espressione di Castle era sorpresa, delusa ed anche leggermente offesa. Quell’uomo già non gli piaceva.
Ad interrompere quel momento imbarazzante fu il telefono del distretto che squillò forte.
Erano Ryan ed Esposito.
“La stanza era a nome della vittima, prenotata per tre giorni. Due cameriere ed un uomo della reception hanno detto di averlo visto uscire di mattina e tornare poco dopo le 20. Era solo e non ha ricevuto telefonate né visite. L’unica cosa interessante è che uno degli autisti dell’albergo l’ha accompagnato in un locale dall’altra parte della città. Dovreste andare voi a controllare”.
Dopo aver riportato queste informazioni Beckett prese la giacca dalla sedia e guardò verso lo scrittore.
“Allora, andiamo?” Chiese accennando un sorriso.
“Prendiamo la mia macchina” risposte il terzo uomo intromettendosi nella conversazione, mentre Castle lanciava uno sguardo colmo di odio verso Beckett.
“Ordini” disse in un sussurro allo scrittore ed insieme uscirono dal distretto.



Il locale dove si era fatto accompagnare la vittima era un bar anonimo ai confini della città.
“Perché mai uno dovrebbe venire a New York e passare una serata in un posto… così?!” Chiese Caste scendendo dalla macchina.
“Forse aveva un appuntamento con qualcuno” propose Beckett
“O forse ci era già stato in passato” intervenne Cooper.
“Io vado ad interrogare il personale. Voi date un’occhiata in giro” Aggiunse poi entrando per la piccola porta verde.
“Non mi piace” Affermò con decisione Castle non appena l’uomo scomparve alla loro vista.
“Non dirlo a me. Odio quando qualcuno detta legge nel mio territorio” rispose la donna mentre si recavano sul retro.
“Non ti sembra strano? Un poliziotto qualunque di Philadelphia viene ucciso in un albergo di New York e uno come quello “ disse quest’ultima parola con disprezzo “Non solo viene a seguire le indagini, ma chiede anche il massimo riservo”
“Fermati prima di mettere in mezzo le spie Castle” Lo interruppe la donna divertita
“Nemmeno a me piace Cooper, ma questo non lo rende un individuo losco”
“Questo no, ma hai visto che macchina? Ti prego Kate sembra uscito da un film di James Bond” Rispose l’uomo
“Questa è gelosia Mr Castle” Lo punzecchiò Beckett, ma prima che potesse aggiungere altro si abbassò per raccogliere da terra una busta da lettere.
“Guarda che cosa ho trovato” disse rivolta verso lo scrittore.
“E’ vuota?” domandò lui
“Si. Era infilata sotto questa pietra. Come se l’avesse nascosta. Il fatto che sia vuota mi fa pensare che non sia stato poi così bravo” rispose lei
“Ma perché prendere il contenuto e lasciare la busta? Non ha senso. E poi come fai a dire che era proprio di David Hall?”
“Alla tua prima domanda, purtroppo, non ho una risposta. Per il resto, il nome sulla busta mi sembra un inizio valido” Disse la donna osservando i caratteri minuti sulla carta: David Hall.

In distretto quel pomeriggio sulla lavagna vennero aggiunte altre informazioni.
Ryan ed Esposito avevano parlato con le persone più vicine alla vittima, le cui dichiarazioni erano anche state verbalizzate da Cooper prima di partire.
La moglie, una giovane donna di origine italiana, era ancora sconvolta.
Il marito non le aveva detto niente del motivo della sua partenza. Lo aveva sentito tutti i giorni e lui non le era sembrato diverso dal solito.
Il collega, suo compagno da 5 anni, non aveva dato informazioni utili sul caso.
Anche dai fascicoli dei casi recenti non era emerso nulla di interessante. I casi a cui aveva indagato di recente erano stati chiusi. Certo, c’erano un paio di omicidi irrisolti, ma nulla di eccezionale.
Forse le uniche informazioni utili erano quelle ottenute dall’autopsia. La vittima era morta nella sua stanza, probabilmente conosceva l’assassino e non c’erano segni di colluttazione. Doveva essere stato sorpreso.
Nessuna traccia del contenuto di quella busta rivenuta fuori il locale.
Anche i testimoni interrogati da Cooper non avevano detto molto.
Solo un barista lo ricordava perché gli aveva chiesto di usare il telefono. Era solo e no, non sembrava preoccupato.
“Nessuna notizia per quanto riguarda il numero a cui avrebbe chiamato quella sera?” Chiese Beckett
“Ci stiamo ancora lavorando” disse Esposito.
“Dunque, un poliziotto della omicidi di Philadelphia viene a New York Martedì mattina, la moglie ed i colleghi ignorano il motivo del viaggio, ma lui non sembra mentire sulla sua destinazione. Prende una stanza d’albergo, un buon albergo, e passa il primo giorno in giro per la città. Torna in albergo, si fa accompagnare in uno squallido locale dove chiedere di fare una telefonata. Il giorno dopo stesso programma, solo che la sera viene ucciso. Ritroviamo una busta per lettere, priva del contenuto e con le impronte di fin troppe persone sopra.” Disse Beckett cercando un senso a quelle parole.
“Aspetta… nel locale c’era campo?” domanda Castle alzandosi dalla sedia.
“Si, mi sembra di si” Risponde Cooper “Ho ricevuto una telefonata dal distretto”
“Quindi…”
“Quindi il motivo per cui ha usato il telefono pubblico deve essere un altro! Non voleva essere rintracciato!” Rispondono in coro Castle e Beckett, guardandosi con un largo sorriso sulle labbra.
“Sono commosso dalle vostre deduzioni. Ma i motivi possono essere molteplici. Il cellulare scarico è solo uno dei tanti” La voce dell’uomo li riportò alla realtà.
“Gli danno un extra per la simpatia ed uno per l’ottimismo?” domandò a bassa voce Castle facendo ridere la donna.
“Verificheremo. Non appena avremo notizie riguardo i numeri chiamati quella sera sapremo dire di più” disse Esposito, cercando di trovare una buona via di mezzo a quella situazione scomoda.
“Credo che per il momento non possiamo fare altro” Rispose Cooper “Ci vediamo domani” aggiunse infilando la giacca ed allontanandosi.
“Chi non sopporta Mr Simpatia alzi la mano!” disse Castle certo che ormai non potesse sentirlo.
“Non sopportare è un eufemismo!” rispose Ryan avvicinandosi alla lavagna.
“Prima risolviamo il caso e prima ce ne liberiamo” Disse Esposito serio. No, a nessuno di loro il nuovo arrivato.
“Quello che mi sorprende è che la Gates abbia accettato senza problemi. Può davvero essere così influente un detective di Philadelphia?” Chiese Beckett più a se stessa che ai colleghi.
“Forse sono amanti” Azzardò Castle, ma immediatamente venne fulminato dagli sguardi dei presenti. “Era la mia seconda scelta, la prima era quella delle spie, ma mi è stata vietata” Si giustificò ridendo.
“Torniamo al caso, che è meglio” Annunciò Beckett “Stiamo facendo un controllo anche sui conti della vittima, in attesa di questi risultati possiamo solo controllare per bene tutti i casi recenti e non. Lo so che abbiamo già visto,  ma forse ci sfugge qualcosa. Questo caso mi sembra fin troppo contorto” Si portò una mano sotto il mento, con un minimo gesto che fece sussultare Castle. Era così bella quando pensava.
“Voi andate pure, resto io a controllare queste scartoffie” annunciò poi la donna sedendosi alla sua postazione.
“Ti faccio compagnia, avrai bisogno di un lettore instancabile e di qualcuno che ti porta il caffè!” Disse lo scrittore sorridendo e sedendosi prima che la donna potesse rispondere.
“Non ho mai visto qualcuno dire di voler restare tutta la notte a leggere documenti con tale entusiasmo…” disse Esposito a Ryan mentre si allontanavano.



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Salveeee u.u prima di tutto grazie a chi è arrivato fin qui xD
Volevo fare qualche prima premessa...
Non ho mai scritto una ff con più capitoli. Non mi sento capace e amo da morire le One-Shot. Però ho deciso di provare. Quindi chiedo perdono se farò schfio T___T
In genere scrivo sempre cose sullo sdolcinato spinto, in cui in primo piano ci sono proprio Castle e Beckett, questa volta ho voluto qualcosa di più generale. Sono innamorata di questa coppia, per cui i momenti per loro ci saranno, è una promessa :D
Fatemio sapere che ne pensate, se è il caso che abbandoni xD non ho nemmeno idea di come potrà continuare, quindi sono possibili anche eventuali cambiamenti di titolo ecc u.u

  
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