Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: Maumivu    27/02/2012    3 recensioni
Un poliziotto di Philadelphia viene trovato morto a New York. Il caso è della squadra del dodicesimo distretto. Ad affiancarla nelle indagini sarà però un detective di Philadelphia, un uomo arrogante e presuntuoso, che porterà non pochi problemi.
(La storia si svolge dopo la III serie, ma non coincide con gli avvenimenti della IV)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2: Nuove Piste.

“Castle è tardi, stiamo qui da ore ormai, torna a casa” Disse Beckett guardando l’orologio.
“Resto” rispose semplicemente l’uomo porgendole l’ennesimo caffè.
“Non siamo riusciti a scoprire niente” disse lei rassegnata, lasciandosi cadere sulla sedia.
“Forse  non troviamo niente perché non sappiamo cosa cercare” Osservò l’uomo.
Kate sospirò, qualcosa le diceva che c’era un’altra delle sue superteorie in arrivo. Ma era troppo stanca per fare la parte della razionale e poi, anche se non l’avrebbe mai ammesso, il punto di vista di Castle era sempre interessante. Le piaceva come guardava il mondo. Niente era mai banale.
“Cosa intendi dire?” Domandò sorseggiando il caffè ancora caldo
“Intendo dire che è troppo vasto il campo così. Anche se apparentemente nessun caso sembra collegato potrebbero esserlo tutti. Io non credo che sia venuto a New York per ragioni personali, che per caso qualcuno l’abbia trovato e l’abbia ucciso. Ma penso anche che la risposta non sia così ovvia. Non possiamo pensare che sia il caso a trovare noi. Cerchiamo collegamenti banali, dobbiamo cercare qualcosa di… pazzesco” Disse con una strana luce negli occhi.
Guardò la donna mentre sfogliava distrattamente quelle pagine per la centesima volta. Era stanca e si vedeva, eppure con quella strana espressione era più bella del solito. I capelli erano raccolti alla meglio, mentre qualche ciocca le cadeva sul volto. Si mordeva il labbro per la concentrazione, spalancava un po’ i grandi occhi quando pensava di aver trovato qualcosa e sospirava quando capiva che si trattava di una falsa pista. Si nutriva ormai da anni di questi piccoli momenti.
“Cosa dovremmo fare allora?” chiese lei alzando lo sguardo dalle scartoffie.
“Pensare come lui. Cosa ti porterebbe a partire da New York, senza dire la verità a nessuno?” chiese lo scrittore.
Poi un lampo di genio, improvviso e contemporaneo, si guardarono e sorriso.
“Un caso dal quale è stato sollevato!” Dissero soddisfatti, prima di perdersi l’uno negli occhi dell’altra.
“Ammettilo Beckett, senza di me non risolveresti nemmeno un caso” disse Rick alzandosi
“Infatti, prima di incontrarti passavo le mie giornate e guardare il vuoto!” risponde la donna seguendolo verso l’ascensore.
“Sai, credo proprio che i ruoli si siano invertiti. Sono io ad ispirarti per il tuo lavoro e non il contrario” Il sorriso di Castle era divertito, la sua voce, per quanto stanca,  aveva qualcosa di dolce.
“Oh… Castle sei la mia musa!” Rispose la donna senza poter trattenere le risate.
“Ridi ridi Kate Beckett, ma tanto lo sappiamo entrambi che senza di me saresti persa”.
Kate rimase in silenzio, consapevole che quella era la verità.
“Cosa facciamo adesso?” chiese poi lo scrittore quando ormai erano arrivati all’uscita.
“Andiamo a dormire” disse lei infilandosi la giacca e andando verso la macchina.
“Intendo con il caso detective, per quanto la sua potrebbe essere intesa anche come una proposta..”
“Nessuna proposta Castle. “ Lo stroncò la donna “Domani mattina parliamo con gli altri. Mi scoccia ammetterlo, ma in questo Cooper può essere fondamentale. Trovare un caso che non esiste è difficile.”
“Domani verrò con la ferrari” Annunciò l’uomo cambiando immediatamente discorso “Così James Bond impara!” aggiunse fermandosi davanti alla macchina della donna.
“Quando crescerai Castle..” sussurrò lei divertita.
“Per il momento non ne ho alcuna intenzione. Buona notte Kate” disse salutandola sorriso spensierato.
“Buona notte” disse lei e, senza rendersene conto, anche le sue labbra si aprirono in quella stessa espressione.

La mattina dopo al distretto Cooper fu il primo ad arrivare. Beckett si sorprese di vederlo già lì. Le costava ammetterlo ma, per quanto insopportabile, quell’uomo aveva un attaccamento al lavoro che apprezzava.
Si chiese che storia ci fosse dietro, consapevole che tutti ne hanno una.
“Buon giorno detective” disse lui avvicinandosi
“Buon giorno. Abbiamo delle novità da comunicarle” Annunciò entusiasta, voleva che il suo lavoro fosse apprezzato.
“Mi dica” rispose lui con aria seria
“Preferirei aspettare. Sa è stato Castle ad arrivare a questa possibilità, mi sembra giusto che ci sia anche lui” disse la donna sedendosi.
“Per una possibilità noi dovremmo aspettare uno scrittore. Sa, mi avevano parlato bene di lei, ma noto che quanto si dice è sbagliato”
Quelle parole la colpirono come un pugno, sentì la rabbia affiorarle sulle labbra, dovette respirare a fondo per non saltare al collo di quell’uomo.
“Io so fare il mio lavoro detective” rispose semplicemente.
“Non lo metto in dubbio. Ma me l’avevano descritta come una donna ostinata. Un ottimo poliziotto che non si lascia distrarre da niente… e da nessuno” sussurrò lui con uno strano sorriso sulle labbra.
“Rick Castle lavora con noi da anni e le posso assicurare che più volte si è dimostrato essenziale per i nostri casi. I dati parlando, da quando lo conosco non ho mancato ai miei doveri. Non è una distrazione, ma un aiuto” Rispose lei con voce piuttosto alta. La Gates le aveva fatto le stesse obiezioni e già aveva odiato quelle parole. Doversi giustificare con uno sconosciuto era davvero troppo.
“Come preferisce, questo è il suo distretto” Disse semplicemente l’uomo.
Per fortuna quella conversazione fu interrotta dall’arrivo di Castle, Ryan ed Esposito.
Lo scrittore allungò il solito caffè alla donna accennando un sorriso.
“Se abbiamo finito di fare merenda io direi di iniziare” La voce ormai familiare di Cooper bastò per  infastidire Castle.
Quell’uomo davvero non gli piaceva.
Guardò Beckett come per cercare l’approvazione per dargli un pungo, ma si trattenne.
Fu lei a spiegare le deduzioni della sera precedente.
Non un’espressione di meraviglia o di complimento nello sguardo del nuovo arrivato. Fece un cenno con il capo quando gli chiesero di approfondire l’indagine anche sui casi da cui la vittima era stata sospesa.
Poi senza dire una parola si allontanò per fare alcune telefonate.
“Abbiamo avuto i risultati dei tabulati telefonici e dei conti di Hall” disse Esposito a bassa voce
“Pensavamo che ci fosse una cosa che dovevate controllare prima di comunicarli al nostro amico” Aggiunse Ryan con lo stesso tono di voce.
“Sembra che la vittima avesse una situazione economica poco favorevole. Tutto questo fino ad un annetto fa. Sembra che in un anno le cose siano migliorate e molto. Tuttavia apparentemente non c’era niente di strano e di diverso, poiché la metà dei soldi che riceveva li versava di nuovo ad un contro irrintracciabile”
“Ma c’è di più. Abbiamo fatto controlli incrociati su altri poliziotti dello stesso distretto ed è uscito fuori che non fosse l’unico. Altri tre colleghi versavano del denaro sullo stesso conto.” Concluse Esposito.
“Avete i nomi di questi poliziotti?” Chiese Beckett controllando che Cooper fosse ancora impegnato.
“Certo. Due di loro si sono trasferiti qualche tempo fa, prima ancora che Hall entrasse nel dipartimento di Philadelphia. Si tratta di Amanda Owen e di Luke Moon. Erano di reparti diversi. Il terzo lavora ancora lì. Sembra invece che i tempi coincidano con quelli della vittima” Rispose Ryan.
“Che facciamo Kate?” chiese Castle “Indaghiamo senza dire niente?” sulle sue labbra un ghigno di soddisfazione.
“Credo che per il momento sia meglio fare delle verifiche senza che il nostro collega sappia niente. Ma se iniziamo ad andare oltre è inevitabile il suo coinvolgimento, lo scoprirebbe subito” rispose la donna pensierosa.
“Non se parliamo con la Owen e Moon, ormai non lavorano più lì” Disse Esposito porgendole un foglietto.
“E guarda caso dove si trovano entrambi” aggiunse
La donna lesse l’indirizzo.
Erano a New York.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Maumivu