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Autore: _sophy_    27/02/2012    2 recensioni
Louise è una ragazza di quasi 17 anni. Ha un rapporto burrascoso con i genitori che dopo una decisione improvvisa decidono di trasferirsi. Louise, esausta di tutto ciò che i genitori le fanno passare si da 45 gioni per essere finalmente felice altrimenti metterà fine alla sua giovane vita. Alex, un ragazzo quasi maggiorenne che frequenta la stessa scuola della ragazza, riuscirà a fermare Louise nel momento in cui sarà ad un passo dalla morte. Leggete e fatemi sapere che ne pensate^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

A rompere il silenzio irreale in cui ero immersa c’era una cosa sola un continuo e fastidioso “bip”. Non ero sicura di dove mi trovassi, ma, pensando a tutte le serie tv e i film americani che avevo visto, negli ospedali i pazienti venivano sempre svegliati dai “bip” delle macchine. Ma.. in ospedale? No! No, no, no! Era impossibile, giusto? Io ero morta.. ero stata accoltellata all’addome mentre.. la consapevolezza di ciò che sarebbe successo se Alex non fosse intervenuto mi trafisse. Erano arrivati a tanto?! Probabilmente il loro unico dispiacere era non essere riusciti a farmi fuori!nonostante tutto, malgrado fino a una settimana prima non desideravo altro che morire ero immensamente felice di essere viva. Dovevo lottare. Avevo un motivo per cui lottare: Alex. Lui era la catena che mi legava alla vita. Mi aveva già salvata due volte e continuava a starmi vicino. In una settimana era diventato tutto per me, tutto! Una cosa assurda considerando che per ovvi motivi, non ero una che si fidava facilmente della gente. Una strana parola mi balenò in mente. Amore. Non avevo mai creduto nell’amore. Per me era una cosa inesistente eppure forse.. forse mi ero innamorata, quanto mi aveva sconvolto la vita quel ragazzo!? Visto ciò che era accaduto era arrivato il momento di ribellarmi! Ormai era uscito tutto allo scoperto, non potevo più fingere! Era ora di cambiare vita!! Sorrisi, credo. Cercai di aprire gli occhi, andai in cerca dei muscoli per farlo e quando finalmente ci riuscii mi trovai di fronte un’asettica stanza di ospedale. Per quanto strano potesse essere vedevo tutto sotto una luce diversa. Ero talmente felice di essere viva che avevo l’impressione di galleggiare, ma forse era solo l’effetto dei farmaci. Cercai sul muro quello che sembrava un semplice interruttore della luce che in realtà era un campanello per chiamare le infermiere. Mi allungai per schiacciarlo e non appena tesi i muscoli dell’addome percepii una fitta lancinante. Emisi un gemito strozzato cercando di trovare una posizione che mi desse pace. Non volevo controllare il punto dov’era passato il coltello. Non lo volevo toccare. Volevo solo che sparisse il più presto possibile. -ciao cara! Ben svegliata. Come stai?- domanda assurda, davvero assurda. -se mi muovo mi fa male l’addome ma a parte questo.. penso bene..- ci ragionò un po’ su ed infine disse –è normale. C’è qualcuno che ti vuole vedere ma non posso concedervi più di 15 minuti, non è orario di visite. Torno subito, hai bisogno di qualcosa?- negai con la testa. Chi poteva essere? Insomma, Alex, non poteva essere rimasto, ero sicura che fosse passato tanto tempo e poi aveva scuola e.. e io avevo una gran confusione in testa ma non pensavo così tanto. Sentii bussare con foga alla porta e senza aspettare la mia risposta qualcuno entrò nella stanza. Erano due. Li riconobbi immediatamente, erano lui e sua sorella. – Louise! O mio dio, ti sei svegliata! Come stai? È tutto ok?- parlava così velocemente che faticavo a stargli dietro. –calmo! Conta fino a 10, respira! Sono viva e quasi vegeta! Sto bene ma devo stare ferma..- -non ti immagini che paura mi hai fatto prendere! Era uno spettacolo raccapricciante. Ora però stare tranquilla. Il maggiordomo era sotto shock e ha confessato.. stanno indagando.. non ti dovrai più preoccupare! Non ricordavo quasi nulla di quella sera.. non sapevo ne.. che giorno era? – Alex, non mi ricordo molto.. puoi farmi un.. riassunto? Mi ricordo solo.. ero fuori con te, sono tornata a casa e poi.. ero stesa per terra, af..affianco a-a m-me..- -shh! Tranquilla non sono riusciti a farti nulla solo.. è probabile che venga qualche agente a ritirare la denuncia..- -certo.. ehm.. non so se sia finita. Tieni presente chi sono i miei genitori. Io non so cosa sia successo dopo che sono svenuta ma so come sono fatti quei due pazzi- sorrise malinconicamente –non ci crederai mai ma erano sotto shock anche loro. Diversamente, dal tuo autista, ma anche loro lo erano. Non era più tempo di parlare. Alex si avvicinò al letto e si sedette, abbracciandomi delicatamente, in modo che non sentissi dolore. Passammo il tempo che l’infermiera ci aveva dato semplicemente abbracciati, coccolandoci.

.... vestiti Eleonora


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Lo so, sono imperdonabile. ho migliaia e migliaia di scusa per questo assurdo ritardo: ho avuto internet staccato per due mesi, sono stata in punizione, non ho uno straccio di idea, io e il mio ragazzo continuiamo a litigare , a scuola va male ....
ma nonostante tutto nessuna di queste scuse è valida. dubito che qualcuno segua ancora la storia ma se siete arrivati a leggere fino a qua vi ringrazio di cuore <3 se c'è ancora qualcuno lasciatemi qualche idea [vostra] riguardante il prossimo capitolo. per favoreeee!
[spero] a presto.
un BaCIo, sophy

 

  
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