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Autore: YukiDagliOcchiBlu    27/02/2012    4 recensioni
Dal testo: "-Coraggio, alzati- dici con voce calma a pacata, tendendomi la mano. Ti rivolgo uno sguardo sorpreso. E’ la prima volta che sei così gentile con me. Annuisco e poso la mia mano sulla tua.
Ora ci guardiamo negli occhi, sembra che tu voglia dire qualcosa, ma poi cambi idea e mi volti le spalle.
-Aspetta, mio signore- esclamo timorosa. Ti arresti e attendi che dica qualcosa.
Ho paura, lo ammetto, ma ormai ho deciso. Tu devi sapere.
-Io ti…-
-Lo so- mi interrompi con voce calma, ma anche intrisa di grande dispiacere.
Allora è così, Rikiter, tu lo hai sempre saputo"
[General Daimos]
[RikiterXLaiza]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’amore trionfa anche sul campo di battaglia

 

Dalla grande finestra del nostro quartier generale, osservo la Terra, unica vera fonte del mio odio profondo, unica vera causa del mio amore disperato.

Non te ne sei mai accorto, vero, Rikiter? Non hai mai realmente compreso quanto ti amo.

No. Hai solo un pensiero fisso nella mente, la distruzione della Terra. Ma d’altronde non posso fartene una colpa, è il tuo dovere, grandissimo principe.

Infondo quella che puntualmente commette errori su errori sono io, Laiza,  generale del tuo esercito. E, come sempre, ne ho commesso un altro: mi sono innamorata di te, Rikiter.

Volto le spalle alla finestra, infuriata con i Terrestri e con me stessa, perché non riesco mai ad ideare robot abbastanza potenti da distruggere Daimos. La mia mano corre e massaggiare la dolorante guancia, quella che hai colpito con violenza appena qualche minuto fa.

Non ti rendi proprio conto del male che mi fai, vero, principe di Baam? No, non parlo del dolore fisico, al quale ormai come guerriera sono avvezza, ma di quello interiore. Ogni volta che ti infuri con me e non hai più voglia di vedermi, mi annienti l’anima e mi spezzi il cuore. Ma io continuo comunque ad amarti, Rikiter. Non potrebbe essere altrimenti.

Una lacrima sfuggita alla prigione degli occhi percorre la strada che le sue antenate hanno solcato prima di lei, su questo viso che spesso disprezzi e odi.

Eccolo di nuovo qui, il generale del tuo esercito, che piange come una bambina.

Non voglio, non posso più andare avanti così; ma devo.

Le gambe mi cedono a causa di quel dolore trattenuto nell’animo per troppo tempo e mi ritrovo a terra, le grandi ali rosee a coprire il mio corpo scosso dai singhiozzi.

Ad un tratto sento il fruscio metallico della porta che si apre e il rumore di passi che si avvicinano.

-Laiza- pronuncia una voce a me fin troppo familiare. Cerco di alzarmi in piedi, ma non ci riesco e, come se non bastasse, le lacrime continuano a scendere copiose lungo il mio viso.

-No! Vattene, comandante! Non voglio che mi vedi così!- singhiozzo portandomi le mani alle labbra. Non ho mai provato tanta vergogna in vita mia! Sono il disonore di Baam!

-Alzati, Laiza! Un generale non può comportarsi in questo modo- dici con voce imperiosa.

-Comandante, comandante Rikiter…- comincio a mormorare, stringendo con le mani il tuo braccio destro.

-Ora basta, Laiza!- urli furioso e mi spingi a terra, come sempre. Ma questa volta non ho intenzione di rialzarmi. No, questa volta non mi comporterò da generale, ma da donna, e tu sarai costretto a comprendere i miei sentimenti.

Continuo a piangere, ormai senza più vergogna né pudore. Voglio che tu finalmente ti renda conto del male che mi fai.

Ti sento sospirare e muovere le gambe verso di me. Subito porto le braccia sopra la testa, per proteggermi dai tuoi colpi.

-Coraggio, alzati- dici con voce calma a pacata, tendendomi la mano. Ti rivolgo uno sguardo sorpreso. E’ la prima volta che sei così gentile con me. Annuisco e poso la mia mano sulla tua.

Ora ci guardiamo negli occhi, sembra che tu voglia dire qualcosa, ma poi cambi idea e mi volti le spalle.

-Aspetta, mio signore- esclamo timorosa. Ti arresti e attendi che dica qualcosa.

Ho paura, lo ammetto, ma ormai ho deciso. Tu devi sapere.

-Io ti…-

-Lo so- mi interrompi con voce calma, ma anche intrisa di grande dispiacere.

Allora è così, Rikiter, tu lo hai sempre saputo.

Ti volti di nuovo verso di me e afferri le mie spalle, stringendole.

-Siamo soli, Laiza, quindi posso mostrarti i miei veri sentimenti- esclami con solennità, guardandomi negli occhi, e poi finalmente mi baci. Ho aspettato a lungo questo momento, Rikiter. Tu non hai idea di quanto io abbia sofferto credendo che per te non contassi nulla. Io ti amo, mio signore, non potrebbe essere altrimenti.

-Laiza, io sono il principe di Baam, devo imporre la disciplina e servire da esempio ai miei soldati. Non posso anteporre i miei sentimenti alla felicità del mio popolo- dici con serietà e determinazione, quando le nostre labbra si dividono. Annuisco a malincuore.

-Hai ragione, mio signore-

Mi prendi il mento tra indice e pollice, costringendomi a guardarti negli occhi.

-Quando la guerra sarà finita, Laiza: solo allora potremo stare insieme-

Una speranza. Non potevo desiderare altro, amore mio.

-Farò del mio meglio per distruggere Daimos e renderti felice, comandante-

Sorridi, poi il tuo viso torna severo.

Ti osservo uscire dalla stanza.

Ti aspetterò per sempre, mio unico amore.

 -The End-

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