Primi problemi
-Michelle stai bene?-Juliet si sedette accanto a lei nel letto
-si credo, ho solo un po' di mal di testa-disse la ragazza sdraiandosi sul letto
-allora hai novità?
-no so solo che mio fratello dovrà partire per l'europa,mio padre si è fissato per questo viaggio
-e tu?
-non ci voglio andare, e poi non posso la scuola è appena iniziata,doveva pensarci prima,almeno mio fratello ha finito tutto
-non doveva andare all'università?
-si ma non ha ancora deciso la facoltà
-capisco, comunque cambiando argomento, a fine settimana ci sarà il ballo ci andiamo?
-avevi dubbi-Michelle si alzò di colpo
-ma non abbiamo i cavalieri
-non puoi lamentarti per questo, oggi quando hai aperto l'armadietto, sei stata sommersa da miliardi di inviti
-ma non mi piace nessuno, insomma sono tutti…
-sono tutti l'opposto del tuo ex
-non è per questo
-e dai mi hai raccontato della tua storia e ogni volta che nominavi il suo nome ti ci brillavano gli occhi
-ma sono passati 5 anni ed ero una bambina
-il primo amore non si dimentica,ma quello vero è peggio, quindi adesso noi andiamo a caccia
-eh?- disse Juliet osservando l'amica alzarsi
-dai sbrigati-disse l'altra già alla soglia della porta
-tu sei matta-disse lei sorridendo e seguendola
-Jeremy ha chiamato l'asilo, c'è una riunione martedì e…
-cavoli non posso andarci-disse lui mettendosi la mano destra fra i capelli
-se vuoi vado io
-no sono mie responsabilità, tu devi pensare alla tua situazione, e poi perché non esci a svagarti un po', so che sabato ci sarà un ballo
-non ci penso proprio, ogni ballo si trasformava sempre in una tragedia
Jeremy la guardò serio e allora capì il perché voleva che lei andasse
-ma forse le cose saranno cambiate-disse rassegnata all'idea di andare
-bene allora esci è comprati un vestiti, questi sono i soldi, e questo è il tuo giubbotto- le porse tutto di fretta e la spinse fuori, appena chiuse la porta appoggio le spalle su essa e sospirò.
-adesso possiamo parlare
-era ora
Katherine si mosse leggera, come se volasse, fino al divano.
-allora cosa vuoi che faccia?
-devi procurarmi quella benedetta collana
-quella di Elena?-disse Jeremy
-no, quella di tua figlia-lo sguardo di Katherine era serio
-ma non ha nessun potere,ne valore, a parte affettivo
-ti sbagli, quella che Damon le ha dato è un contenitore, il resto è lei
-non ti capisco
-Juliet non è una semplice umana, questo la rende una specie di ibrido, ma non esce la sua vera forma perché…
-la collana è il suo contenitore- disse Jeremy alzandosi dalla poltrona di fronte, shoccato più di prima
-non lo sapevi-disse lei tranquillamente mentre si osservava le unghie
-no…
-Damon non te la detto-disse facendo un sorriso furbo,ma non lo guardò minimamente
-se togli la collana la sua natura si risveglia, quindi perché vuoi averla?
-perchè mi serve
-a cosa?
-credo che ti ho detto già troppo, e poi tranquillo,non si risveglia così di punto e in bianco, ci vuole una specie di rituale, tipo…
-klaus
-esatto, ha un bel po' che non lo vedo….a i bei vecchi tempi
-dove ogni giorno moriva qualcuno-disse sarcastico l'uomo
-sai diventato più divertente ragazzo-disse dandogli una pazza sulla spalla e sparendo dalla sua vista mentre la porta sbatteva forte
Elena passeggiava per le vie della cittadina, era indecisa su dove andare, i negozi non erano più quelli di prima, e l'unica esperta di shopping era una psicopatica in cerca di sangue, aveva osservato tutti di Caroline, e più la guardava, più notava quanto fosse diversa.
si sentì girare la testa
-mamma
-si brava
-papà monello
-bravissima tesoro
-non capisco perché le insegni queste cose su di me
-è divertente-disse ridendo
-no un'altra volta-disse guardando il suo riflesso nella vetrina, fu quello che vide che la fece meravigliare ancora di più, era il vestito perfetto, ed era uguale a quello del ballo, quel blu, quel vestito, il vestito del loro ballo, non ci pensò due volta a comprarlo.
Uscì dal negozi e si diresse verso casa,ma si fermò davanti al portone appena vide seduto sughi scalini lui.
-ti aspettavo
-cosa ci fai tu qui?- disse un po' spaventata
-la domanda è che ci fai tu qui? dovresti essere morta
-lo so ma…
-niente ma! cosa sei o chi sei?
-sono io Elena
-non dire cazzate
-sono io te lo giuro
-chi sei?-disse quasi urlando facendola sbattere alla porta
-smettila Damon
-e tu rispondimi
-sono Elena…quella del passato
Damon mollo la presa che aveva su di lei,la guardò come se fosse una pazza e si voltò di poco
-stai scherzando?-il suo sguardo era divertito
-come te lo spiegheresti altrimenti
-non lo so…
-speravi fossi io, che non fossi morta, che fossi l'Elena mamma,la moglie? no non sono io, e non solo mi sento il colpa per i casini che ho combinato, ma anche per quelli che combinerò, per favore quindi non odiarmi per non essere lei- disse tutto così di corsa che lui faceva fatica a seguirla
-io non sto dicendo niente solo che…
-scusa, ma non è giusto, cioè non sono io, tu vuoi lei e io sono io
-stai delirando
-non sto delirando, tu non sai quello che significa per me, e come se non bastasse adesso vedo anche i vostri ricordi e io non posso sopportare un altro giorno qui, quindi ti prego non complicarmi le cose, non voglio uscire e vedervi, forse mi avrai pure dimenticato, ma io sono l'Elena del passato, quella che ti ama, e non posso veder…
A interrompere quel fiume di parole fu un bacio
Damon si stacco di poco, quando lei alzò lo sguardo lui non c'era più, solo la porta di casa aperta e lo sguardo di Jeremy puntato su di lei
-ma perché non entri? ha un ora che sei li fuori
Elena confusa entrò e vide tutti quanti li persino Juliet con tanti sacchetti, seduta sul divano con Michelle.
James che giocava alla wii con un ragazzo e il piccolo Robbie che scorrazzava per la casa.
-aiutami- disse Jeremy esausto
Elena rise - ci vorrebbe Klaus- disse ridendo
-papà!! papà!
-che c'è?
-devi accompagnarci tu
-non esiste, fatti accompagnare d a tuo padre- quelle parole gli uscirono spontanee,ma subito si morse la lingua
-cosa hai detto?- improvvisamente la stanza era diventata silenziosa
-niente ho sbagliato sono stanco, volevo dire tuo fratello- si salvò Jeremy
-ok dovresti lavorare di meno- disse Juliet passandogli una mano sulla spalla, proprio come Katherine - adesso noi usciamo e Elena viene con noi, quindi buona fortuna- disse la figlia prendendo da un braccio Elena e dall'altro il giubbotto, mentre Michelle rideva vedendo quella scena.
-ROBBIE
-adesso che succede
-ha buttato la wii per terra, vuoi tenerlo a bada questo marmocchio
-peggio per te che non l'hai messa in camera tua, ma no sei troppo pigro pure per fare quattro scale
-15 per l'esattezza- sottolineò lui
Jeremy sbuffò esasperato
-sei irrecuperabile
-lo so -disse riprendendo a giocare - Sem non vale stavo parlando
-mi dispiace ma qui il tempo passa lo stesso- disse con fare spocchioso
-tranquillo ti massacro lo stesso
-contaci
Tyler aspettava da più di un ora seduto su quella panchina, il suo sguardo andava a tutti i passeggeri, il treno era in ritardo da più di un ora e lo stesso colui che aspettava.
-Boo
Tyler saltò in aria
-Janette!- la rimproverò lui
-e dai era uno scherzo
-non sono venuto per scherzare ma per parlare
-ok parliamo allora
-mi avevi detto che avevi delle informazione per me
-si ma mi devi promettere…
-non dirò nulla a Klaus
-bene…allora è tutto scritto qui, non posso parlare e sai il perché
-ok quindi cosa devo digli al lui
-di solo che è una fonte anonima
-perfetto! ma una curiosità tu lo conosci,ma perché non vuoi che sappia che sei viva?
-ho delle buone ragioni
-ma lo stai aiutando
-sto aiutando tutti
-perchè mi avete trascinato con voi?
-perchè dobbiamo trovarci un cavaliere
angolo autrice: ciaooo spero vi piaccia il capitolo, mi piacerebbe avere un vostro parere ^.^