Lunedì 12 Settembre 2011, ore 19.45
Caro diario,
stasera andrò alla festa sul lago, mi ha convinta Damon.
Ci sarà anche Stefan. Vorrei scusarmi con lui per come l'ho evitato tutta la mattinata.
Ah, si, oggi è stato il mio primo giorno di scuola da senior. Questo è l'ultimo anno di liceo e spero che vada bene.  
Oggi Bonnie mi ha rimproverata perchè non smetto di essere triste, ma non è facile e non penso che lo possa capire.
Sono passati solo quattro mesi.. e non so quanto durerà questa cosa. Però in fondo ha ragione.
Mi ero ripromessa che non ci avrei pensato e che mi sarei divertita. Col tempo sarebbe passato tutto e sarei tornata quella di prima.
Oh, adesso devo andare. Damon è venuto a prendermi per la festa sul lago e non voglio farlo aspettare.
Vediamo come andrà a finire questa serata..
                                                                                                                                         Elena

La solita festa sul lago organizzata per l'inizio dell'anno.
Sempre nello stesso posto, sempre la stessa gente, sempre le stesse cose..
Finalmente Elena si rendeva conto di quanto fosse monotona la sua vita.
Quando era troppo impeganata ad essere la reginetta del Robert E. Lee High School non faceva caso a queste cose.
"Elena, sei venuta!" Urlò Bonnie alzando in aria un bicchiere per farsi notare.
"Bonnie.."
"Scusami per stamattina, non volevo arrabbiarmi con te.."
"Non ti preoccupare, in fondo avevi ragione.." Sorrise.
"Quello era un sorriso?" Era sorpresa.
"Grazie al sottoscritto la signorina Gilbert è tornata fra noi" Intervenne Damon sorridendo.
"Ottimo lavoro signor Salvatore" Si inchinò Bonnie.
Fra la folla, Elena, notò un ragazzo. Era alto con i capelli leggermente ondulati castani. La osservava anche lui con i suoi occhi verdi come le foglie di quercia in primavera.
Come se il ragazzo la stesse richiamando a sè con quei suoi occhi verdi, Elena cominciò ad avanzare verso di lui lasciando Bonnie e Damon a scherzare da soli.
Ormai erano vicini, quasi a sfiorarsi.
"Elena.." Cominciò Stefan. "Non pensavo venissi.."
"Mi dispiace per averti evitato tutta la mattina.."
"Ti capisco.." Cercava il suo sguardo attraverso la cascata di capelli castani che le copriva il volto.
"Sono una pessima ex, per tutta l'estate non mi sono nemmeno fatta sentire" Sorrise.
"E io sono un pessimo ex per tutte le volte che ti ho disturbata chiamandoti e scrivendoti messaggi per sapere se stavi bene" Sorrise.
"Spero che possa tornare tutto come prima, Stefan" Adesso lo guardava negli occhi e sembrava implorarlo in modo che le cose andassero meglio.
"Lo spero anch'io, Elena"

Si era fatto tardi, in molti si erano ubriacati e giacevano a terra con una bottiglia di birra in mano.
Caroline e Bonnie riuscirono a trovare Stefan ed Elena e se andarono, mentre di Damon non c'era traccia, forse anche lui era da qualche parte ubriaco fradicio.
"No, non ci siamo. Vi avevo detto di fare una giravolta a destra e poi di inchinarvi.. o una cosa del genere" Damon.
Era ubriaco disteso a terra appoggiato ad un albero mentre dava ordini ad alcune ragazze, anche loro ubriache, per un balletto.
"Cavolo, ho finito la birra!" Disse scocciato buttando la bottiglia vuota a terra.
"Damon.. Damon, alzati" Una mano cingeva il braccio di Damon e cercava di tirarlo su.
"Chi diavolo.. oh.. sei Elena.." Sorrise.
"Dai, ti porto a casa" Sorrise.
"Non ce n'è bisogno.. sto benissimo.." Barcollò.
"Dai, muoviti" Lo strattonò.
"Sai, tu mi piaci. Come amica, eh. Dio solo sa che cosa farebbe Stefan se venisse a scoprire che sono innamorato della sua fidanzata"
"E non è così?" Chiese curiosa.
"No.. però non si sa mai, no? Ma non credo.. tu sei come una sorella per me" Sghignazzò.
"Oh, è un peccato.."
"Non ti preoccupare, Stefan è un bravo ragazzo"
Elena mise a sedere Damon su una panchina.
"Stai qua buono, tra poco arriverà Stefan e prenderti" Lo guardò maliziosamente.
"Va bene.." Socchiuse gli occhi.
"Fai il bravo.." Inclinò la testa e gli diede un bacio sulla guancia.
Di colpo svanì. Accadde tutto molto velocemente, era quasi impercettibile.
Damon rimase seduto sulla panchina con aria confusa toccandosi la guancia dove l'aveva baciato Elena.