Feels like home
Sunshine sorride; mentre Gus sale a carponi
sul divano bianco e costosissimo di Brian e gli si accoccola contro, le
guance rosse e le mani paffute di bambino a stringerlo. In sottofondo,
la televisione ancora ferma su un canale per bambini. Mister papà
Kinney è in cucina e si sta preparando uno dei suoi frullati proteici
dai gusti disgustosi, e intanto cerca di nascondere ogni oggetto
perverso del loft, cosa che si è dimostrata davvero un lavoro lungo e
faticoso. Ne ha tante di cose da
nascondere, Brian; prima di tutto il fatto che trovarsi quella peste
bionda con suo figlio vicini sul divano non gli dispiaccia poi così
tanto. Alle altre non vuole pensare. Implicherebbero
cinque lettere che non ha osato pronunciare da quando Justin è
partito per New York, nemmeno ora che è tornato per le vacanze di
Natale. Resta: no, non glielo avrebbe mai chiesto.
Sunshine
sorride e accarezza la testolina castana di Gus, che diventa sempre più
simile al padre, e non solo fisicamente per dispiacere di Mel. Fa
zapping veloce sul televisore e si ferma su di un canale musicale che
sembra piacere a Gus, che guarda ammaliato i vestiti e le luci
brillanti sullo schermo. Justin pensa per un attimo al Babylon e al
fatto che vorrebbe ritornarci, ma non l'ha ancora fatto, perché Gus è
rimasto con loro dai primi giorni del suo ritorno. Finalmente vede il
cambiamento; ma in quel cambiamento, con la musica che scorre
veloce e il rumore vetroso del frullato che viene versato nel
bicchiere, lui riconosce casa. Gus lo abbraccia quanto più forte può e
Sunshine sente il sorriso del bambino sulla pelle.
Brian si
avvicina, con la sua camminata spavalda e silenziosa, binomio perfetto
per uno come lui.
"Mi sei
mancato" dice, e intanto piega la testa di lato prima di sedersi vicino
a Gus. Quello, sentito il peso gravare sul divano, si volta verso suo
padre e si stacca un po' da Justin. Brian guarda dritto davanti a sé:
non si aspetta una risposta, ma conosce bene quanto Justin sappia
essere logorroico.
"Anche tu"
Justin ha gli occhi azzurri rivolti verso di lui, le labbra corrucciate
in una smorfia infantile. Gus continua a voltare la testa prima a
destra poi a sinistra per guardarli meglio.
"Dicevo a
Sonnyboy." Brian ha sempre reputato di essere un ottimo bugiardo,
nonostante Justin avesse scoperto un po' troppi suoi segreti. Lo ha
sempre pensato.
"Mi sei
mancato anche tu, papà!" Gus apre le braccia e gli si butta
addosso "Taaaaanto così." dice poi allargandole più che può, Justin li
guarda sorridendo come se stesse osservando un miracolo "Ma mamma
dice che non è bello dire le bugie!"
Sunshine ride
sornione, Brian sbuffa silenziosamente, scompiglia i capelli a suo
figlio: "Perspicace come tuo padre,
Sonnyboy."
NDA.
Primissime impressioni su questa cosa: Oh, no! L'ho scritta davvero. Non so bene se sia una drabble, una one-shot o semplicemente del cibo andato a male che dà le allucinazioni, come sempre. Non so nemmeno se sia, è, o sarà sto parassita di tenerezza e famigliarità. Nonostante la reputi scarsa per la grandezza del fenomeno di cui stiamo parlando (Queer as Folk), l'ho pubblicata, shame on me. Non ci sono tante cose da sapere è una post 5x13, è al di fuori di ogni senso logico e dentro allo sguardo annacquato che quel Dio greco di Brian Kinney (Gale Harold) rivolge a suo figlio ogni volta che lo vede, per non parlare di quello che rivolge a Sunshine <3 <3 <3. Okay. Ora la smetto. Ma che ci devo fare se questi due mi rendono del tutto improfessionale? Sono così, così... loro. Non c'è altro modo di descriverli. Sono la storia d'amore più bella che abbia mai visto su pellicola. Li amo. E amo quell'espressione che sfugge a Brian, e le sue mille mezze verità, quando sta con gli uomini della sua vita.
P.s. However - quasi dimenticavo - sono Dafnedive, piacere.
Primissime impressioni su questa cosa: Oh, no! L'ho scritta davvero. Non so bene se sia una drabble, una one-shot o semplicemente del cibo andato a male che dà le allucinazioni, come sempre. Non so nemmeno se sia, è, o sarà sto parassita di tenerezza e famigliarità. Nonostante la reputi scarsa per la grandezza del fenomeno di cui stiamo parlando (Queer as Folk), l'ho pubblicata, shame on me. Non ci sono tante cose da sapere è una post 5x13, è al di fuori di ogni senso logico e dentro allo sguardo annacquato che quel Dio greco di Brian Kinney (Gale Harold) rivolge a suo figlio ogni volta che lo vede, per non parlare di quello che rivolge a Sunshine <3 <3 <3. Okay. Ora la smetto. Ma che ci devo fare se questi due mi rendono del tutto improfessionale? Sono così, così... loro. Non c'è altro modo di descriverli. Sono la storia d'amore più bella che abbia mai visto su pellicola. Li amo. E amo quell'espressione che sfugge a Brian, e le sue mille mezze verità, quando sta con gli uomini della sua vita.
P.s. However - quasi dimenticavo - sono Dafnedive, piacere.