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Autore: atlanta    27/02/2012    1 recensioni
Chi dunque può giurarmi che la puttana sarà amata sposa,
che un foglio di carta sarà immortale memoria
e che le tue parole non saranno bugie?
Chi può, in coscienza, dirmi che la verità è una e
le intenzioni sono ingiudicabili?
Chi può, in un moto da spergiuro,
inginocchiarsi e chiedermi di credere,
credere che a dare tutto non è solo il bruco,
prima di trasformarsi in farfalla?
Genere: Malinconico, Poesia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‎"Da oggi pretendo anche io.

Sarò volubile. Capricciosa se necessario. 

Sarò egoista e butterò nel cesso la mia comprensività. 

E avrò qualcosa di meglio.

Se c'è. Qualcosa di meglio.

Qualcosa di buono.

 

Sarò egoista perché voglio tutto per me. 

Voglio il piacere, voglio l'estasi creativa.

Vorrei l'amore.

 

Ma solo giungendo su un cavallo bianco,

con una rosa tra i denti,

potrai pretendere di insegnarmi l'amore.

 

Solo ostentando l'inesistente perfezione,

potrai convincermi che

le parole sono fatti e

i fatti sono parole,

in un moto perpetuo di scambio univoco,

tra cuore e ragione,

che solo presentandomeli all'altare,

solo chiamando noi come testimoni

della loro unione impraticabile,

potrai persuadermi

che solo un pazzo butterebbe via

cotanta bellezza,

una tale fortuna.

 

 Chi dunque può giurarmi che la puttana sarà amata sposa,

che un foglio di carta sarà immortale memoria

e che le tue parole non saranno bugie?

Chi può, in coscienza, dirmi che la verità è una e

le intenzioni sono ingiudicabili?

Chi può, in un moto da spergiuro,

inginocchiarsi e chiedermi di credere,

credere che a dare tutto non è solo il bruco,

prima di trasformarsi in farfalla?  

 

Amore, Amore.

Chi si riempie la bocca di questa parola e

vomita inganni, rigurgita malsani pensieri.

 

Vita.

Cos'hai da offrire ora, se non un timido ricordo,

l'immagine di una trasfigurazione,

il segreto di un pazzo,

una sinfonia stregata, spezzata,

errata e

dimenticata.

A tratti ripescata,

strappata e rinchiusa.

 

Cos'hai da offrire, mente,

davanti agli inganni degli onesti,

davanti al sorriso dei giusti?

Cos'hai da darmi, cosa mi prescrivi

per le domande senza risposta,

per le ipocrisie e le vendette?

Che miracolosa pillola consigli, cuore,

per i battiti saltati,

per la rabbia,

maligna, avvelenata,

corrosiva?

 

Quale cura, quale terapia, contro la verità?

Amara, malvagia.

Spietata e irrispettosa.

Irriverente.

Egoista. Egoista come me.

Come il mio riflesso.

Che ruba la luce dalle stelle

e mi restituisce un'immagine distorta,

il rumore di una lacrima e

il silenzio di un grido.

 

E se anche arrivassi. Perfezione incarnata.

Non ti crederei, no, non ti crederei.

Sei una maschera, la più infida.

Sei un'illusione,

un miraggio scordato,

strappato dal fondo del cassetto

dove stanno i sogni.

 

Quelli non molto veri,

quelli di un bambino,

di un giullare, di un eremita.

Quelli di un estrema memoria perduta.

Quelli di un astronauta, quelli di un medico.

Sono sogno senza tempo.

Senza immagine.

Senza risposta. Senza realtà.

 

Ma sì, tu, tu verità,

tu schietto cemento, dura pietra.

Voi.

Voi cosa avete da offrire,

se non il freddo di una cella senza sole,

la luce, di un gelido secondo di amore.

Cosa avete da offrire che io non abbia già?

Che lezione volete impartire a questa mente prostrata?

Il buio, il buio dell'inganno ha tessuto la sua tela

e ha lasciato il gioco al ragno,la cattiveria del sadico piacere.

 

Cos'ho da offrire?

Cos'ho da ricevere?

Un nuovo domani. Ieri.

Insieme oggi.

Fusione di mille anni,

immagini di un piccolo,

insignificante momento.

Cos'hai da offrire?". 

  
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