Lentamente il suo occhio si aprì venendo ferito da deboli raggi di luce, con una mano si coprì il viso, stropicciandosi poi tutta la faccia.

Fu pervaso dalla sensazione di essere stato ricoperto di cemento, si sentiva intorpidito, e anche il braccio pareva pesasse un quintale.

Prese una gran boccata d'aria, che buttò subito fuori mugugnando dei versi incomprensibili.

“ Sei sveglio finalmente! “

Girò leggermente la testa per ritrovarsi la navigatrice che lo fissava sorridendo.

Aveva i capelli raccolti in una coda alta, indossava degli occhiali da vista che le conferivano un'aria più adulta ed intellettuale, e in grembo aveva un libro.

Cercò di articolare una frase, ma in realtà era ancora in stato confusionale.

La vide prima poggiare il libro a terra e poi prendere un bicchiere d'acqua dal comodino, glielo avvicinò alla bocca.

“ Cerca di bere un goccio, sono giorni che non mandi giù liquidi...”

Lui crucciò lo sguardo, ma non protestò, lasciò che lei lo aiutasse, e alla fine la gola arsa ringraziò per quel gesto.

La ragazza soddisfatta, ripose nuovamente il bicchiere al suo posto e tornò a fissarlo.

“ Va un po' meglio adesso? “

Il ragazzo sospirò annuendo, ora si sentiva addirittura in grado di parlare.

“ Dove sono? “

Chiese guardandosi un po' in torno spaesato.

Lei fece spallucce.

“...in infermeria ovviamente...”

Zoro tornò ad avere un'aria crucciata, come se la cosa non lo convincesse. Nami sorrise divertita.

“ Vedo che non ricordi proprio niente!...zuccone! “

Lui la guardò torvo.

“ Cosa dovrei ricordare? “

Lei sbuffò roteando gli occhi al soffitto.

“ ….avevi una febbre altissima, sei svenuto e sei rimasto incosciente per cinque giorni...pensavo che non ti saresti più svegliato...razza di un baka! “

Lui sgranò l'occhio e la fissò.

“ cosa?!...”

E lei annuì rassegnata all'idea di dovergli spiegare tutto.

“ Eh! si...eravamo in cucina io e te...e tu non eri in gran forma Zoro...ma come sempre, ti sei rifiutato di farti visitare da Chopper, e all'improvviso hai perso conoscenza, avevi una febbre da cavallo! …...mi sono spaventata!!! “

Sottolineò volutamente le ultime parole.

Il ragazzo prese a massaggiarsi il viso. Poi si puntellò sui gomiti e si mise in posizione seduta. A nulla valsero gli ammonimenti della ragazza, che cercò invano di farlo tornare supino.

“ Stai tranquilla, sto meglio...”

Lei si mise a braccia conserte fissandolo in malo modo.

“ oh certo...! questa mi sembra averla già sentita un migliaio di volte....”

Lui sorrise, si massaggiò la spalla destra, e notò che non aveva più nessun bendaggio. Tornò a toccarsi il viso, anche lì nessuna benda.

“ Hai detto cinque giorni?...”

Lei aspettò qualche secondo prima di rispondere alla domanda, come se non avesse subito afferrato il concetto, poi annuì...

“ Si, cinque giorni, in cui sei stato malissimo! Deliravi e ti agitavi...Chopper ha dato fondo alle scorte di tranquillanti per farti stare calmo...”

Lui ascoltò attentamente le spiegazioni, mentre addirittura si metteva a sedere sul ciglio del letto, poggiando i piedi nudi sul pavimento di legno, stava lentamente riprendendo il controllo del suo corpo, e notò che era vestito solo dalla biancheria intima, un po' imbarazzato si tirò il lenzuolo sul bacino, lasciando comunque scoperte le gambe.

“ Non capisco come sia potuto succedere...”

Domandò più a se stesso.

Nami fece nuovamente spallucce.

“ Chopper ha dedotto, che si è trattato di un collasso, il tuo corpo non si è mai riuscito a riprendere del tutto dagli sforzi degli ultimi anni, e alla fine, sei crollato...forse qualcuno ogni tanto dovrebbe ricordarti che sei un essere umano...ma credo che sarebbe del tutto inutile...”

Lui fece un cenno di diniego con la testa guardandola...

“ no...mi riferivo al fatto, che non mi sembrava possibile essere stato incosciente per tutto questo tempo...”

Nami gli scompigliò i capelli, che già schizzavano in tutte le direzioni...

“ Giuro!...cinque giorni! Non rispondevi a nessuno stimolo esterno! Sembravi essere caduto in coma...se non ci fosse stato Chopper a tranquillizzarmi...”

Si morse la lingua e lui notò il gesto...

“ ma non mi dire!..eri preoccupata per il sottoscritto? “

Chiese lui in tono strafottente. Lei mise il broncio e guardò altrove.

“ ma figurati! “

Zoro sorrise, guardandola mentre era leggermente arrossita. Poi le prese il polso destro, costringendola a rivolgergli lo sguardo, Nami fu chiaramente spiazzata da quel gesto. Fissò prima l'arto imprigionato dalla presa salda del ragazzo, e poi si lasciò catturare dal suo sguardo.

Un misto di strafottenza e sbruffonaggine allo stato puro: inequivocabilmente Zoro.

Ebbe una carenza di ossigeno improvvisa e si sentì avvampare.

“ mocciosa, non ti libererai molto facilmente del sottoscritto, perchè ho intenzione di perseguitarti per molto altro tempo! “

Lei aveva chiaramente il sorriso stampato sulle labbra, ma a quell'affermazione non potè che rispondere con una linguaccia!

La mano del ragazzo mollò la presa sul polso, ed andò ad incorniciarle il volto, con il pollice le accarezzò le labbrà...ripensando allo stato di incoscienza in cui era piombato, ripensando ai tumulti che perseguitavano il suo animo, ora, si sentiva più leggero, pronto ad affrontare una vita nuova, decisamente pronto anche per baciarla...

Si avvicinò alle sue labbra, la vide arrossire, ma non si tirò indietro, anzi, sembrava che anche lei approvasse la scelta coraggiosa...

Lui sorrise, a dividerli pochi centimetri...

Poi all'improvviso la porta si spalancò!

“ Pasticcino adorato desideri una tazza di caffè preparata dal tuo Mr Prince?!!?”

Inutile dire che i due si allontanarono all'istante e d'istinto Nami sferrò un pugno in testa a Zoro, facendolo precipitare al suolo!