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Autore: silvietta_italy    27/02/2012    3 recensioni
Liam non era più il ragazzo che conoscevo, che più volte avevo sognato di sposare, qualcosa era cambiato in lui, ma non sapevo spiegarmi cosa...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Living the beautiful side of life...'
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Il bicchiere mi cadde dalle mani, la mia capacità di coordinare braccia/testa/bocca era andata a puttane, come tutto il resto nell'ultimo periodo. Volevo sparire dalla faccia della terra. La fine della relazione durata ben 2, e ripeto 2 anni, con Liam mi aveva completamente lasciato senza forze. Che poi in realtà non ci eravamo neppure mollati, ma come aveva chiarito lui, 'aveva bisogno di una pausa', aveva bisogno di capire cosa stava succedendo nella sua vita, certo, dopo 2 anni che stiamo insieme tu devi “capire” cosa sta succedendo...

 

flashback

 

ero furibonda, aveva cercato di fermarmi, ma mi ero letteralmente alzata dal divano di casa sua ed ero uscita sbattendo la porta. O stiamo insieme o non stiamo insieme, non ci sono vie di mezzo.

Tra la porta di casa 'One direction' e la mia macchina incontrai harry che evitai come se fosse la peste. Mi chiusi in macchina e mentre ingranavo la quarta iniziai a piangere come una deficiente, pentendomi sin da subito di averlo lasciato lì.

Arrivai nel parcheggio sotto casa, lasciai la macchina e corsi in casa, sulla segreteria erano registrati 24 messaggi, 23 di liam ed uno di mia sorella.

Non risposi a nessuno, non l'avrei di certo fatto quella sera, ero troppo impegnata a piangermi addosso.

Verso le 4 del mattino iniziò a squillare il cellulare, Eleanor

io: che c'è eleanor?

Eleanor: ho saputo solo ora, dove sei? Posso venire?

Io (guardando l'orologio) el, sono le 4 del mattino, vai a dormire di prego...ne parliamo domani, tranquilla

El: 9 da Caffè nero all'angolo di casa tua?

Io: ok

buttai giù il telefono ma non riuscii più a chiudere occhio, entrai su twitter, e cercai qualche suo tweet, qualsiasi cosa, tutto ciò che trovai era odio puro nei miei confronti, straaaaaaaaano, nonostante volessi fregarmene, andai a cercare il motivo di tutti questi messaggi “dolciosi” e fu ben presto spiegato dal fatto che in un'intervista telefonica con una radio australiana Liam aveva detto “a volte quando si hanno dei dubbi sulla persona con cui si sta condividendo una situazione bisogna avere il coraggio di prendersi una pausa, non è semplice, ma bisogna trovare la forza per poi poter tornare insieme più forti di prima”

ok...Liam aveva dei dubbi su di me? Se prima ero furibonda ora ero ancora peggio, se lo avessi avuto davanti gli avrei urlato tutte le cattiverie del mondo. Forse era meglio così, forse era destino, o forse era un segno, un segno che c'era qualcos'altro ad aspettarmi fuori dalla porta.

Aspettai che si facesse giorno appollaiata sulla piccola sedia sul terrazzino con una tazza di the fumante tra le mani a riscaldarmi, i miei pensieri ricaddero alla sedia vuota accanto alla mia. Quante volte dopo le nottate passate da me ci rinchiudevamo in questo piccolo angolo di paradiso a guardare il sorgere del sole sopra i tetti londinesi.

Una lacrima mi solcò il viso mi feci forza e raggiunsi eleanor al bar, mi venne incontro e mi abbracciò forte, quella ragazza non era una semplice amica, era la mia spalla su cui piangere e che ultimamente, mentre le cose tra me e liam stavano lentamente naufragando, avevo sfruttato parecchio.

El: quando sono arrivata a casa Harry ci ha raccontato tutto, Liam è chiuso nella sua stanza e non vuole sentire/parlare con nessuno

io: però con quella radio australiana ha parlato eccome, soprattutto dei “dubbi” che ha su di me...

el: non credo che lo pensasse seriamente, cavolo stiamo parlando sempre di Liam, mica di uno qualunque...

Io: lo sai, ultimamente è sfuggevole, è cambiato, ma non so il motivo...

el: e ora che farai Vals?

Io: non lo so, oggi parlo con il mio capo e vedo se riesco ad annullare la mia domanda di ferie all'ultimo minuto, ma dubito....

el: vieni lo stesso...sono gli states vals,

io: e cosa vengo a fare? No tesoro, vedrai, ti divertirai comunque con i ragazzi :D

el: no, no, se non vai tu, non vado neppure io

io: el non fare l'idiota, tu vai, lasceresti louis in balia delle fan americane?

El: ma non voglio neppure lasciare te...

io: el, ho quasi 20 anni oramai, sopravviverò

Ci salutammo e raggiunsi la boutique dove lavoravo, nessuno si aspettava di vedermi lì, anche perchè sarei dovuta partire in meno di 24 ore

Carole (il mio capo) : Valerie, cosa ci fai qui? Ultimo shopping prima della partenza?

Io: buongiorno, purtroppo la partenza è annullata, volevo avvisarla che se avete bisogno di me sono in città

carole: mi dispiace, so quanto tenevi a questo viaggio. Qui al momento siamo al completo, però se non sbaglio ho sentito giusto stamattina che stanno cercando un'assistente nella nostra filiale di Oxford street, vuoi che li chiami?

Io. oh grazie saresti gentilissima

non ero stata decisamente fortunata, nella filiale mi avevano già trovato una sostituta, 2 settimane di puro ozio, qualche giorno fa avrei pagato, mentre ora tutto ciò che volevo era tenermi impegnata.

Ben presto si fece ora di pranzo, ma la dispensa era completamente stata svuotata dall'aspirapolvere Niall che si era gentilmente offerto di aiutarmi con tutte le provviste in scadenza prima della partenza. La tappa tesco era decisamente obbligata, ed il fatto di essere uscita senza macchina mi fece rivalutare i miei acquisti.

Comprai il minimo indispensabile per la sopravvivenza, ma quando arrivai al 5* piano di casa ero comunque senza fiato girai l'angolo del pianerottolo e lo trovai lì davanti a me, con una faccia da cucciolo bastonato

liam: scusa

lo scansai, posai le borse e rovistai nella borsa alla ricerca delle chiavi, le infilai nella serratura ma caddero a terra, ci chinammo insieme per raccoglierle

liam: scusa, ti chiedo perdono vals...

continuai a non rispondere

liam: ti prego, dimmi qualcosa...

io: vuoi sapere cosa penso ora, in questo momento? Penso che ti odio, e che puoi andare a farti fottere, tu e la tua pausa, contento, ho detto qualcosa. Ciao

chiusi la porta dietro le mie spalle, ma lasciai le buste della spesa fuori dalla porta

liam: vals, hai ragione, hai completamente ragione ed io sono un deficiente, ti prego parti con me, risolveremo i nostri problemi insieme, ce la faremo anche questa volta...

continuava a battere i pugni contro la porta, mentre io lo guardavo dallo spioncino, vidi che la ragazza che abitava dall'altra parte del pianerottolo stava riprendendo la scena con un telefonino, aprii la porta di scatto, presi le borse e feci entrare liam in casa,

io: cara April, è meglio per te se quel video non esce.

Chiusi la porta sbattendola

liam: vals, vals, guardami

mi prese il viso tra le mani forzandomi a guardarlo negli occhi

liam: ho sbagliato, ho sbagliato, lo so, e so anche che sono un vero idiota, ti prego, non rovinare tutto quello che abbiamo costruito in questi ultimi 2 anni...

io: sarei io quello che sta rovinando tutto? Sono un paio di mesi che tu sei strano, non sei il Liam che conoscevo prima, sei cambiato...ora sono io che voglio sapere cosa succede...c'è qualcun altro?

Liam: no, no, te lo giuro, per me esisti solo tu

Non era sincero, lo sapevo, dopo quasi 15 anni che ci conosciamo lo riconoscerei ovunque

io: sai anche tu che stai mentendo, e sai anche dov'è la porta...

liam: vals, ti prego, ascoltami..

suonò il suo cellulare, era quasi ora di partire

liam*altelefono *: sì...ok... ho capito, dieci minuti, dammi almeno 5 minuti ti prego pauly, due minuti...ok...arrivo

chiuse la chiamata, si ri-avvicinò a me che ero alla finestra mentre guardavo arrivare il van e fermarsi,scese harry e guardò verso di me, non fece nessun cenno, aspettava un mio gesto, lo salutai con la manina cercando di sembrare allegra e spensierata.

Una mano sulla spalla mi riportò alla realtà

liam: ci sarai ancora per me quando tornerò?

Io: non lo so liam, non so più niente ora...

liam: ti amo,non dimenticarlo

mi stampò un bacio sulla bocca e uscì dalla porta, rimasi alla finestra, i ragazzi giù capirono che non sarei più partita con loro, scesero e mi mandarono saluti e baci, io li salutai e mi allontanai dalla finestra prima che liam arrivasse da loro, non potevo guardarlo partire.

I giorni successivi furono da pura depressione, non volli parlare con eleanor per non tradire il mio stato di salute mentale, si sarebbe preoccupata per nulla, tutto andava bene, tutto andava bene.

Le scrissi un messaggio “el, tranquilla, sono viva, sto lfacendo la turista a londra, arrivo a casa che sono a pezzi e crollo, sorry, negli usa tutto bene? Mi manchi da morire, fai tante foto neh?!?!? ti voglio bene, saluta tutti”

ero indecisa se aggiungere il “tranne Liam” ma probabilmente lo sapeva già

in quel momento iniziò a chiamarmi, alla terza chiamata a vuoto feci un bel respiro e risposi

el: sei un'idiota? Ci hai fatto preoccupare, dove sei?

Io: a casa, dove vuoi che sia?

El: il telefono è occupato da quando siamo partiti

io: oh cazzo, ecco perchè non suonava mai, lo avevo messo giù male quando mi ha chiamato mia sorella, allora, come va lì?

Sviare il discorso mi salvò El iniziò una dettagliata descrizione dei luoghi che stavano vedendo, chicago, detroit, toronto, e sarebbero arrivati presto a New York.

El: mi manchi vals, sarebbe tutto diverso se fossi qui...

io: beh dai è un po' come se ci fossi no? Stai parlando con me, no?

El: come stai?

Io: bene el,

el: non sono scema ok? Potrò sembrarlo, ma non lo sono, e lo sento che non stai bene, vuoi che prenda il primo volo e torni a casa?

Io: ma stai scherzando? Non ci pensare nemmeno ti ci rispedirei con un calcio in culo negli states, goditi le vacanze, e preparati al fatto che tornata non vedremo la luce del sole per almeno un paio di mesi

rise, e la seguii a ruota, volevo rassicurarla, non volevo buttasse via le ferie per colpa mia. Dovevamo essere lì insieme, era stato il destino a non volerlo.

Dopo una mezz'oretta buona chiusi la chiamata, mi sentivo decisamente meglio, entrai su twitter e scrissi un tweet “ quando vedi tutto nero ci vuole una persona che sappia farti vedere il sole di nuovo...grazie El <3”

iniziai ad essere presa di mira a spam, ricevetti anche un paio di dm da un twitter support nei confronti della storia tra me e Liam, mi disse che erano uscite delle foto, foto che dovevo assolutamente vedere, aprii il link e trovai le foto di Liam avvinghiato ad una ragazza bionda. Poteva essere una fan, e poi boom, liam e la tizia bionda che si baciano, il mondo mi crolla addosso, c'era veramente un'altra, controllai la data, magari poteva esssere un fotomontaggio, mi arrampicavo sugli specchi pur di non ammettere la realtà, liam mi aveva tradito.

Chiamai eleanor, non avevo nessun altro...

El: ti manco già?

Ero in lacrime

io: el, mi ha tradito, mi ha tradito!!!!

el: cosa stai dicendo vals, non ti capisco se continui a piangere

sentii il rumore del vivavoce, presi un respiro e urlai

io: el, LIAM MI HA TRADITO!

El: ma cosa stai farneticando? Non è possibile

io: el ho visto le foto!!!! c'è un'altra, c'è un'altra capisci?

Louis:Liam diglielo anche te che non è vero!!!

silenzio

buttai giù il telefono, era la conferma che non volevo.

Passai i restanti giorni isolata nel buio di camera mia, senza uscire, mangiare, parlare. Non ero dell'umore. Liam, il ragazzo perfetto mi aveva tradito e non aveva neppure avuto il coraggio di confessarlo.

Bussarono ripetutamente alla porta, fui costretta ad alzarmi ed andare a vedere, ero pronta ad insultare April, quella ragazza mi dava ai nervi, invece mi trovai davanti Karen e Geoff, non riuscii a dire nulla, Karen venne avanti e mi abbracciò con delicatezza, mi conosceva da quando avevo pochi giorni di vita e a volte mi trattava come una figlia.

Karen: non ho parole Vals, mai e poi mai mi sarei aspettata una cosa del genere da Liam, non da lui.

Si fermarono da me e Karen insistette per preparare la cena mentre Geoff mi aggiustava il rubinetto del lavandino...mi sembrava tutto così irreale.

Io: grazie karen per quello che state facendo per me

karen: lo sai bene che sei come una figlia per me, Lucy era la mia migliore amica e non ti lascerò mai sola, lucy e Andy non lo avrebbero mai fatto se fosse successo a noi. E poi con Amelie così lontana io voglio starti vicino, sempre se tu vorrai

finita la cena rimasi nuovamente sola mentre loro andavano a prendere Liam all'aeroporto.

Mi sedetti sul divano in attesa, se conoscevo poco poco eleanor, sarebbe corsa da me appena scesa dall'aereo, ed infatti così fu, avrei riconosciuto il suono di eleanor tra altri mille, mi saltò in braccio facendomi quasi cadere.

El: vaaaaaaaallllllllssssss

io: mi soffochi se continui a stringere così,

el: cazzo vals quanto mi sei mancata

si staccò da me per guardarmi meglio, notai solo allora Louis e Niall sulla porta di casa con uno sguardo pietrificato

io: oddio ragazzi!!! ciao, quanto mi siete mancati, ma entrate non state sulla porta!!

louis: tesoro, ciao...come...come stai?

Io: bene ragazzi, oggi sono venuti anche karen e Geoff a tenermi compagnia, e ad aggiustarmi il bagno, e sto decisamente meglio

niall: vieni qui tesoro, fatti stringere forte forte!!!!!

mi spiaccicò contro il suo corpo lasciandomi quasi senza fiato.

Rimasero solo pochi minuti, ma per il mattino dopo avevo già un'appuntamento con i 2 cavalieri della tavola rotonda e la principessa eleanor.

La mattina dopo mi alzai bello presto feci una doccia rilassante e mi preparai, dopo 2 settimane mi guardai allo specchio, sembravo invecchiata di 10 anni, gli occhi gonfi con delle occhiaie che sembravano scavate, ed il mio vestitino preferito che sembrava un premaman. Ok, avevo perso dei kili, mica male dopo tutto.

Arrivai in perfetto orario all'appuntamento al solito bar e ad aspettarmi c'erano già, cosa per lo + unica che rara visto la loro abitudine al ritardo, louis, harry e niall. Louis si sbracciava per attirare la mia attenzione e li raggiunsi velocemente al tavolo

io: ciao ragazzi, wow puntuali, come mai? Haha ma a proposito, eleanor?

Harry: qualcuno è in ritardo *coff-coff *

io: shhhh che di solito sei te quello in perenne ritardo...

louis: ordiniamo che sto morendo di fame? È ora di cena nel mio organismo!!!

niall: weeeee quelle cose le posso dire solo io, allora ordiniamo che sto morendo?

Io: ma non aspettiamo el?

Louis: oh eccola, ciao amore...stavamo per ordinare senza di te...

le lasciai il posto vicino a louis e mi trovai tra harry e niall

io: allora non mi raccontate nulla? Come è andata? Cosa avete fatto, visto, sentito, assaggiato...voglio sapere tutto

niall: prima mangiamo e poi parliamo

la colazione fu abbondante, ridemmo scherzammo come ai vecchi tempi, certo, di solito quando facevamo qualcosa del genere io mi accoccolavo tra le braccia di liam e ascoltavo le cavolate che tiravano fuori gli altri 4...

oddio no, non potevo pensare a liam, lo avevo tolto dalla mente, ma stare insieme ai ragazzi mi portava solo che a pensare a liam, liam, liam, solo liam...dovevo uscire, mi mancava l'aria

io: ragazzi (interrompendo harry e la sua descrizione dettagliata di alcune fans americane), scusate, ma devo veramente andare...

harry: ma no dai, resta ancora un po' con noi, devi ancora sentire la parte divertente della storia...

io: vorrei, ma devo correre al lavoro...me ne ero completamente dimenticata...

non era vero...ma dovevo uscire da lì.

Io: dai ci becchiamo in giro presto, promesso ok???

non ne erano convinti, avevano forse capito che stavo fuggendo, le lacrime erano lì pronte a scendere , dovevo resistere ancora qualche minuto, non di più. Abbraccio tutti quasi fosse un addio e corro fuori, l'aria mi riempie i polmoni, e le lacrime iniziano a scendere appena girato l'angolo. Non mi piace che qualcuno mi veda piangere, è una debolezza. Mi appoggiai al muro e dopo qualche secondo vidi spuntare la faccia di Harry davanti alla mia.

Sussultai

harry: stavi bene vero?

Il suo tono era di ammonimento...

mi asciugai le lacrime

io: sì, va veramente tutto bene, è solo che mi mancava l'aria lì dentro, troppi ricordi

harry: vieni qui piccola

le braccia spalancate del ricciolino mi strinsero in un abbraccio rinforzante

dei flash ci accecano Harry mi protegge contro il suo corpo accompagnandomi alla sua macchina, aprendo la portiera e aiutandomi a salire, poi corre dalla sua parte e mentre mi nascondo dietro la borsa, in una serie continua di flash Harry parte a razzo imprecando contro i paparazzi

nel frattempo chiamo eleonor

io: el, ci sono i paparazzi fuori dal bar, sparite

el: harry è con te?

Io: sì, mi accompagna a casa penso

non sapevo infatti dove mi stesse portando

io: uhm ma casa mia è dall'altra parte

harry: ma non stiamo andando a casa tua, andiamo da liam, voi due dovete parlare, chiarirvi, poi potete mollarvi, rimettervi insieme, ma questa situazione sta uccidendo te e sta distruggendo liam

io: no harry ti prego, ti scongiuro no... non voglio...

troppo tardi eravamo quasi sotto casa sua. Riconobbi la mercedes di Liam...era in casa...bene....

harry mi portò di peso fino in camera di liam, mi “scaricò” e ci chiuse dentro

harry: ricordatevi che lo sto facendo per il vostro bene

io: harry apri, ti prego, harry, apri, apri questa porta Harry

sentii la porta di casa chiudersi, harry era uscito...non poteva avermi veramente chiuso in camera con liam...ma aspetta dov'era liam? Accesi la luce e lo vidi seduto sulla poltrona in un angolo

gli occhi impallati, lo sguardo vitreo

io: liam, stai bene?

Liam (come risvegliatosi da uno stato di trance) : no...non sto bene, sono una merda, sono una merda enorme, non avrei dovuto fare quello che ti ho fatto, non so cosa mi stesse passando per la testa

io: liam, probabilmente è perchè non ti bastavo più, avevi bisogno di qualcosa di più...dovresti essere tu a spiegarmi il perchè, non il contrario

liam : non lo so (con le mani si prese la testa) la prima volta è stata perchè avevo bevuto troppo, lo so, non è una scusa, ma ti giuro, è tutto finito, riuscirai mai a perdonarmi

io: liam non devo perdonarti nulla, avevi bisogno di più di quello che ti ho dato io.non posso smettere di amarti da un giorno all'altro, sarà dura, ma dovrò imparare

liam: non sei obbligata a smettere di amarmi...

io: perchè vedi altre soluzioni?

Liam: riniziamo, mettiamo una pietra sopra a quanto è successo,

io: perchè tu pensi sia possibile metterci una pietra sopra?

Non sapevo se essere shockata o disgustata, forse era meglio entrambi, strabuzzai gli occhi

cercò di farmi cambiare idea, ma fui irremovibile, chiamai almeno una 20ina di volte harry che era irreperibile, aprii la finestra ed approfittai che l'appartamento di liam fosse al primo piano, salii sulla ringhiera e liam si avvicinò a me cercando di tenermi

io: non mi toccare, non ci pensare neppure, stammi alla larga

lo dissi con tutta la rabbia che avevo in corpo, facendo attenzione mi calai dal terrazzino, non evitando però una storta, mi alzai e dolorante mi allontanai da lui, lasciandolo sul terrazzino a seguirmi con lo sguardo nella mia fuga zoppicante.

Appena mi fu possibile chiamai un taxi che arrivò in un battibaleno e mi rinchiusi in casa.

I giorni seguenti evitai direttamente di uscire di casa, anche per via della caviglia, ma soprattutto evitai chiunque eleanor e harry in primis. Harry bussò alla porta per non so quanto tempo poi rinunciò lasciandomi un post-it sotto la porta con scritto scusa

tornare al lavoro mi fece bene, iniziai ad uscire con i colleghi, c'era tutta un'altra vita che avevo evitato mentre stavo con i ragazzi, ben presto mi ritrovai però in un circolo vizioso fatto di alcool, alcool e ancora alcool.

Erano passati quasi due mesi da quando avevo visto i ragazzi ed eleanor, era un sabato sera, e mi trovavo al mahiki in piccadilly, iniziai a bere seduta al bancone da sola, una vera forever alone, sentii delle urla, ma mai immaginavo che i ragazzi fossero lì. Quando vidi louis avvicinarsi al bancone ed ordinare per 6 mi mancò il cuore, era accanto a me e speravo non mi notasse, mi tradì il mio tatuaggio sul polso

louis: vals?

Feci finta di nulla lui mi fece girare con forza quasi facendomi male

louis: vals? Oddio ma cosa stai combinando?

Io: cosa vuoi da me? Sparisci

presi il mio drink e barcollante mi avvicinai al tavolo dei miei colleghi, continuai a bere quello che c'era sul tavolino, li vedevo a pochi metri da me con facce serie, mi alzai volevo ballare, feci però pochi passi che liam era già accanto a me, non mi importava con chi, volevo ballare, non sapevo neppure se fosse veramente liam o fosse solo un immagine della mia fantasia.

Lui era estremamente serio, non stava ballando, stava solo accompagnando il mio corpo per non farmi cadere, bevvi un sorso dal bicchiere che avevo in mano, continuai a strusciarmi contro di lui, lo sentivo presente. Il bicchiere mi cadde dalle mani, la mia capacità di coordinare braccia/testa/bocca era andata a puttane, rividi per qualche istante il vecchio liam, il liam che mi aveva conquistato cantandomi una canzone, che mi aveva regalato dei fiori al nostro primo appuntamento, che mi aveva sopportato per ben due anni, lo tirai verso me per il colletto della camicia e con tutta la passione che avevo in corpo, repressa per più di due mesi, lo baciai, spinta dall'alcool, o forse dalla certezza che tutto sarebbe stato meglio di prima.

spero vi piaccia, lasciatemi qualche recensione se vi va <3 SIL
  
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