Si
nascose dietro a un muro, poi evitò una via
molto affollata. Ogni volta doveva fare piccoli pezzi di corsa e
fermarsi negli
angoli più intricati. Non era mai scappato.
“Se non l’ha uccisa quella pallottola, giuro
che la strozzo io!” pensò con il fiatone. Non le
voleva male, ma lei lo sapeva.
Lo aveva mandato la apposta, il punto era come poteva saperlo prima.
Poi un
brivido lo percorse. “E se ora andassero da
Giogia!?” pensò fermandosi. Iniziò
a fare la strada verso l’ospedale correndo ancora
più di prima. Arrivato si
capicollò su per i piani senza dare peso agli sguardi delle
altre persone e
spalancò la porta della stanza con il fiatone.
- Ed è irruento! Cosa ci trovi?- disse Antonia
girandosi sulla sedia a guardarlo
- Mamma, ti prego! Ha appena salvato la
regina!- la rimproverò Giogia seduta sul letto, sembrava che
non vedesse l’ora
di
- Stai bene? Non è successo niente? È venuto
qualcuno?- domandò Clive ansimando e rivolgendosi alla
ragazza
- Non è venuto nessuno a parte me…- rispose
risentita Antonia
- Mamma potresti uscire per favore?- chiese
Giogia timidamente
- Ti tengo d’occhio! Hai la faccia da ex
galeotto…- detto ciò la signora Saliera
uscì e chiuse la porta
- Ha provato a ucciderti?- domandò il ragazzo
rivolto a Giogia sedendosi sulla sedia che si era appena liberata
- Se intendi per uccidermi tempestarmi di tuoi
difetti, beh… grazie che sei tornato…- sorrise la
ragazza divertita
- Davvero le stò così antipatico?-
- Non vuole capire che sono abbastanza grande
per avere un ragazzo… comunque, hai salvato la regina o
sbaglio?-
- Per colpa tua ora conoscono la mia faccia…-
- … come un eroe… se proveranno ad arrestarti
scoppierà una rivolta…-
- Tu sei più subdola di me… solo ora lo
noto…-
- Già! Non sono stata proprio una Lady, lo
ammetto…-
- E ora? Cosa faccio? Mi nascondo o aspetto
che succeda qualcosa?-
- Fai come vuoi.-
- Tu mi nascondi qualcosa…-
- Giuro sulla sacra Inghilterra e sulla testa
della nostra amata regina che non so cosa fare…-
Sembrava sincera, ma ormai l’esperienza gli
aveva insegnato che Giogia era impossibile da prevedere.
- Va bene, resta comunque il fatto che ora si
è tutto complicato!-
- Mi dispiace… forse avrei dovuto dirtelo
cos’era quel foglio che mi hai dato…-
- Di cosa parli?-
- Il manifesto della passeggiata della regina…
in realtà era un dettagliato piano per ucciderla, e
l’artefice era…-
- Il primo ministro Bill Howks…- disse una
voce dalla porta. La ragazza alzò lo sguardo e quasi le
venne un colpo, Clive
si voltò e scatto in piedi anche lui sorpreso e a disagio.
La regina gli stava
davanti tranquilla, sfoggiava un sorriso tranquillo e furbo. I due
ragazzi
continuarono a fissarla attoniti senza sapere cosa dire, ma lei fece
cenno si
stare zitti imitando Clive poco tempo prima.
- Mi sembrava giusto venire a congratularmi
con il cittadino Clive Dove di persona.- iniziò la regina
sotto l’incredulità
dei ragazzi- Il primo ministro si è praticamente consegnato
nelle mani della
giustizia…-
- Bill Howks si è costituito?- esclamò Clive
incredulo
- Non proprio…-
Qualche
minuto prima…
La
regina era rientrata portata dalla scorta nella reggia di Bakingam
Palace. Un
continuo pensiero le martellava la testa, la voglia
d’incontrare una persona.
Ma cosa poteva fare lei in quella specie di prigione dorata?
-
Tutto bene, mia regina?- domandò l’ispettore
Chelmey di Scotland Yard corso sul
posto
-
Sì… grazie…- rispose la sovrana presa
sul vivo- L’attentatore è stato
immediatamente bloccato… se lo cerca è di
là…- fece una pausa, poi aggiunse-
Potrebbe cercare una persona…-
-
Dica pure, sono a sua completa disposizione.-
-
Potrebbe cercarmi un ragazzo castano sui 20 anni con un cappello
celeste sporco
come la giacca e i pantaloni verdi scuri?-
-
Forse ho capito di chi parla… onestamente non sono la
persona più adatta per
dirle dive si trova poiché ha fatto perdere le sue
tracce…-
In
quel momento un uomo irruppe nella sala con il fiatone.
-
O mia regina!- disse- Sono tornato dal mio viaggio non appena saputo
l’accaduto!-
-
Primo ministro Bill Howks!?- esclamò la regina interdetta-
Pensavo foste da
ieri in viaggio all’estero…-
-
Come le ho già detto sono tornato non appena saputo
l’accaduto…-
-
Sarà, ma io non l’ho fatta chiamare, inoltre
è un po’ improbabile che lei sia
tornato in così breve tempo…-
-
La Francia è vicina all’Inghilterra…-
-
Sì, ma lei ieri mi aveva detto di andare in
America…-
-
Le spiego io com’è andata…- disse
un’altra voce e Bill Howks sbiancò- Il primo
ministro voleva ucciderla per trasformare l’Inghilterra in
una dittatura, ma
qualcosa è andato storto nel suo piano…-
-
Layton, cosa ci fa qui?- domandò l’ispettore
Chelmey
-
Come molti Londinesi sono venuto a vedere la passeggiata della regina,
ma ho
notato subito qualcosa di strano… a quanto pare non sono
stato l’unico. Bill
Howks ha finto di partire per l’estero e ha atteso
l’attacco, ma non aveva
calcolato la presenza di Clive Dove. Il ragazzo ha magistralmente
capito la
situazione e ha evitato una tragedia…-
-
Sono calunnie infondate!- protestò il primo ministro
-
Allora mi dica dov’è stato ieri e oggi.-
-
In America, l’ho detto prima…-
-
E come ha fatto a tornare in tempo? Che io sappia ci vuole almeno un
giorno via
mare.-
Bill
Howks rimase sconvolto, poi cercò una fuga improbabile,
perché era accorso sul
posto anche l’ispettore Griosky* che lo
immobilizzò in un attimo.
-
Così il professor Layton mi ha detto come
trovarti…- spiegò la regina sorridendo a Clive-
E’ sempre grazie al professore
se sono riuscita a “evadere” da Bakingam Palace
senza farmi notare…-
I due ragazzi la guardarono sconvolti, poi
Clive si rabbuiò.
Cosa ne pensate? Non ha senso vero?
Comunque... SIAMO A -1!
Dal prossimo si passa al sequel, che emozione!^////^
Ringrazio Beatrice_Black che mi ha detto quello che pensava via messaggio e Karen Adnimel che come sempre ha recensito.
Al prossimo e ultimo capitolo!^^
JKEdogawa
*Credo di aver sbagliato a scriverlo!^////^