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Autore: Minerva    02/10/2006    3 recensioni
Una strana coppia: Andromeda Black, una purosangue e Ted Tonks, un sanguesporco.
Come si sono conosciuti? Come si sono innamorati? Ma soprattutto, perché tutto questo è successo?
6° Capitolo
[...] - Di cosa ti occupi? – chiedo, nella speranza di alleviare la tensione
- Studio, giurisprudenza –
Loquace il ragazzo! Sono abituata alle conversazioni che intrattengo alle feste, una domanda simile esige una risposta molto più elaborata. [...]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda, Black, Sirius, Black, Ted, Tonks
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5 – Mi casa es tu casa.


Mia cugina è un’incosciente! Chiedere ospitalità ad uno sconosciuto?
So che è un babbano, e le basterebbe fare un incantesimo per metterlo fuori gioco, ma è veramente poco intelligente come comportamento. La fisso di sottecchi, mentre seguiamo Ted. È nervosa e si tocca con insistenza la coscia, la bacchetta la infastidisce.
Ogni purosangue che si rispetti porta con se la sua bacchetta. Sempre. Per noi uomini è tutto molto semplice, la tasca interna del vestito è atta allo scopo, ma per le donzelle?
Alle feste non si portano mai borsette, quindi si risolve il problema tenendola nella giarrettiera.
Questo l’ho scoperto quando, all’età di sette anni, mi infilai sotto la gonna della signorina Lianne Malfoy.
La fanciulla non era dotata di senso dell’umorismo, infatti non apprezzò il gesto e mi immobilizzò per il resto della serata.
Torno a fissare Ted, è così mingherlino che potrei metterlo facilmente fuori gioco.
Se fosse anche lui un mago?
Se ci stesse spiando su commissione di qualcuno?
Siamo in guerra, colui – che – non – deve – essere - nominato fa stragi e noi chiediamo ospitalità agli sconosciuti! Siamo due idioti. Cerco di comunicarlo ad Andromeda, ma lei mi gela con lo sguardo, si limita a sussurrare che non siamo in pericolo.
Inizio a riflettere.
Se fosse un mangiamorte non ci ucciderebbe. Siamo due purosangue, Black, che aspettano il marchio.
Se fosse un auror non ci ucciderebbe: Siamo due ragazzini, ci porterebbe in qualche quartier generale e cercherebbe di scoprire qualcosa su di noi.
Se fosse un babbano non ci ucciderebbe: Siamo due maghi, sappiamo difenderci più che egregiamente.
Forse non siamo in pericolo.
Però, chi mai può dirlo? Magari ci ammazzano perché siamo le pecore nere dei Black… e lasciamo perdere questo orribile gioco di parole.
Scuoto la testa rassegnato, Andromeda ha intenzione di fidarsi di questo babbano. Non posso lasciarla da sola, quindi tanto vale accettare il fatto ed essere pronti a reagire.
Reagire in maniera veloce e precisa.
Veloce… come la nostra fuga alla festa.
Che fuga magistrale! Non riesco a non pensare a quando potrò raccontarlo a James. Non mi crederà mai!
Mi piacerebbe aver visto la faccia di mammina cara, quando si è accorta della nostra scomparsa.
Sicuramente Regulus la starà consolando, dicendo che sono davvero un figlio degenere, che non voglio bene alla mia adorata genitrice.
Schifoso leccapiedi.
Chissà come reagirebbero se ci vedessero con questo Ted.
Il mio adorato fratellino sverrebbe di certo, mentre lei inizierebbe a strepitare come un’ossessa. Probabilmente mi diserederebbe all’istante.
Ma la soddisfazione di vedere la sua faccia paonazza sarebbe impagabile, lei che è sempre così calma e posata.
Continuo a crogiolarmi in questi pensieri piacevoli, almeno sino a quando non sento delle gocce cadermi sul viso. Lo scroscio ci coglie impreparati ed Andromeda ricomincia a piangere.
Il vestito è fradicio e lei ha paura di come la prenderà sua madre.
Non capisco perché si sia fissata così tanto sull’abito. Davvero, non lo capisco!
Di certo questo sarà l’ultimo dei nostri problemi, quando torneremo a casa. Sua madre non si accorgerà nemmeno del vestito rovinato.
Ted ci assicura che non manca molto ed accelera il passo.
Poco dopo giungiamo davanti alla porta del famoso appartamento. Ci possiamo accomodare all’interno.
È piccolo, e disordinato.
La mia camera è decisamente più grande!
Scruto con sospetto ogni angolo. È un babbano. Decisamente un babbano.
I piatti sporchi giacciono abbandonati nel lavandino della cucina, mentre dei vestiti adornano il divano.
- Scusate il disordine – esclama Ted, correndo a nascondere i vestiti in quella che, presumibilmente, è la sua camera da letto – Accomodatevi – aggiunge meccanicamente, indicando il divano.
Andromeda non se lo fa ripetere, si siede e si toglie le scarpette, che con ogni probabilità ha maledetto in ogni secondo della passeggiata.
- Cugina, ti sembra il caso di restare qui? – sussurro concitato.
- Certo, che altro potremmo fare? Piove, siamo lontani da casa e con ogni probabilità non ritroveremo la strada al buio. Non possiamo nemmeno fare magie, dobbiamo adattarci! – risponde stizzita.
- Ma se Ted… -
- Ted è un babbano, non ci farà nulla – assicura – e se ci provasse… - non finisce la frase, ma si sfiora la coscia. Magia, ovviamente.
- Tu puoi usarla, io no – la rimbecco infastidito.
- E con ciò? Vorresti insinuare che non sono capace di difendermi? –
- No, non è questo, ma io non potrei aiutarti –
Insomma, essere “salvato” da una ragazza è disonorevole. Andromeda capisce perfettamente dove sto andando a parare e ridacchia divertita. L’orgoglio maschile è sempre stato un argomento divertente per lei. Al contrario, io sbuffo stizzito, e mi siedo sul divano.
È comodo, così comodo che quasi mi addormento. Ieri notte ho dormito veramente poco, sono stato troppo impegnato a disturbare Regulus per farlo.
Aspettiamo il padrone di casa. Il rumore di passi che si avvicinano ci avvisa del suo ritorno. Si è cambiato, e ci squadra con evidente esasperazione.
- Non potete restare coi vestiti bagnati, vi ho portato qualcosa con cui cambiarvi. Il bagno è lì – afferma, porgendoci un fagotto di stoffa a testa.
Andromeda cerca di contestare la decisione, ma il ragazzo la fulmina.
- Non ho intenzione di bagnare il divano per i vostri capricci – sentenzia perentorio.
Mestamente mia cugina si dirige verso il bagno, uscendone molti minuti dopo. Sembra una babbana, anche se quella maglietta, che le arriva quasi alle ginocchia, è un po’ stretta per lei. Diciamo che le mette in risalto quelle grazie prettamente femminili.
Ted le rivolge un’occhiata distratta, per poi domandarle sbigottito
- Ma… e i jeans? -
- I tuoi pantaloni… mi sono stretti – si giustifica lei, oramai diventata paonazza dalla vergogna.
Scoppio a ridere, rimediandomi un’occhiataccia da Andromeda. Capisco che vorrebbe dirmi di stare zitto, che la sto imbarazzando.
Ma è davvero divertente!
Andromeda è una vera piaga quando si tratta di vestiti.
Secondo lei, tutto ciò che indossa la fa apparire grassa e sgraziata.
Non le è mai saltato per la mente che forse, quella pancia, esiste davvero. E che, se ogni volta che si muove riesce a distruggere qualcosa, forse non è colpa del vestito di turno.
Sono sicuro che starà dando la colpa a Ted, che le ha voluto fare uno scherzo.
Un’altra occhiata mi fa capire abbastanza bene che è meglio se mi allontano.
- Vado a cambiarmi – riesco a sghignazzare, prima di richiudermi la porta del bagno alle spalle

Recensioni:

Nisi Corvonero: Sono più che felice di aver attirato anche la tua attenzione sul personaggio di Andromeda.

Francesca Akira89: Oh, prevedo scintille, ma non anticipo nulla ^^! Comunque mi pare di ricordare [ma potrei sbagliarmi] che Black sia un cognome veramente diffuso, un po' come il nostro Rossi, o Bianchi. Quindi è abbastanza normale che se qualcuno si presenta con "Salve sono Sara Rossi" difficilmente penserai che sia imparentata con quel Rossi che conoscevi a scuola. E poi, diciamocelo, Ted è un po' imbranato. Vive nel suo mondo.

Tabita: Il mio ego si è gonfiato come un pesce palla! Grazie ancora per i complimenti ^^.

Chiacchiere sparse, totalmente inutili:

Ed ecco il 5° capitolo.
Oramai i rigraziamenti a Scarlet Angel sono di rito, ma continuerò a ribadirlo fino alla fine della storia, se mai avrà una fine.
Grazie per l'infinita pazienza ^^!
Avrete sicuramente capito che il protagonista è Sirius.
Ovvio no? Io mi trovo in difficoltà a riportare i pensieri dei personaggi maschili e descrivo anche Sirius.
Credo che si possa leggere, in questo comportamento, una leggera nota di masochismo.
Però non potevo non descrivere che cosa pensa il piccolo cuginetto della situazione, ed ho pensato che fosse un buono stacco dai due protagonisti.
Bene, scrivere attraverso gli occhi di Sirius non è così difficile, sarà che la mia mentalità è quella di una ragazzina di quattordici anni, e quindi mi immedesimo meglio...

Non so davvero che altro scrivere, in fondo non è successo praticamente nulla...
La cosa è preoccupante, ma spero non vi siate troppo annoiati in queste divagazioni in cui non accade praticamente nulla.
Vi saluto sino al prossimo capitolo "Similitudini"

  
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