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Autore: HelixDeath    28/02/2012    2 recensioni
Denise parte per andare a vivere in California. E' sola,senza nessuno e in questo caso si dimostrerà un pò approfittatrice con un ragazzo che invece viene incuriosito da lei,nel vederla spaesata e in difficoltà.Brian si trova di fronte un muro di diffidenza,ma nello stesso tempo Denise sa come lasciarsi andare mantenendo sempre le sue,sfidando il ragazzo ad abbattere questo muro tanto forte quanto debole.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì la porta,accese la luce e dopo aver posato le chiavi di casa sul comodino all’entrata di casa,si appoggiò su quest’ultimo e si sfilò i decolté lasciandoli lì dove li aveva tolti.
Lasciò cadere all’indietro il cappotto nero per poi lanciarlo sul divano di pelle bianca.
Il suo passo leggero non faceva alcun rumore.
Posò delicatamente la mano al muro e fece  un quarto di giro in punta di piedi,giusto il necessario per poter accendere anche le luci della cucina.
La sua mano affusolata,incorniciata da uno smalto scuro tendente al nero,prese una birra dal frigo,il quale venne chiuso invece dal piede seminudo in un gesto molto meno delicato di quello che aveva fatto per accendere la luce.
La stappò e tornò nel salone.
Fece sì che il televisore prese vita ed ebbe la stessa volontà per il camino con il quale invece,ebbe un po’ di difficoltà in più.
Dopo un paio di tentavi riuscì a farsi riscaldare dal calore del fuoco. Le fiamme sembravano volersi specchiare sul suo volto il quale era immobile a fissare l’agitarsi di esse.
Accovacciata sulle gambe,con la birra in mano, Denise si era persa con il pensiero avanti al camino.
Un tubino nero le fasciava il corpo,le gambe erano invece velate da delle calze con la riga sul di dietro,quasi a ricordare gli anni ’60.
Passò un dito sotto la punta del naso e con lo stesso si aggiustò gli occhiali.
Intanto la tv parlava,ma lei non era attenta a cosa stesse dicendo,quando però ad un tratto una voce sembrò destarla da i suoi pensieri.
Si avvicinò alla finestra con un’espressione del tutto stranita,ma non impaurita.
Scostò la tendina e di sporse in avanti a guardare incuriosita dalla finestra. Le voci ora erano due, e venivano da dietro dei cespugli.
Una di quelle voci le parse familiare.
Sempre con la birra in mano si diresse all’ingresso,indossò di nuovo le scarpe tenendosi in equilibrio allargando le braccia,incurante del freddo aprì la porta ed uscì in direzione di quelle voci.

-Cazzo sento dei passi-
-Sei il solito idiota!-
-Ma sta zitto e pensa a come scappare senza farci beccare-

Denise scorse quelle due figure ed un leggero sorriso comparve sul suo viso.

-Credo sia troppo tardi-

Sgamati.
La prima figura si alzò in piedi spingendo involontariamente la seconda che inevitabilmente cadde all’indietro.

-Sc-scusaci Denise..-
-Potevi anche bussare,vi avrei fatti entrare,non vedo perché spiarmi come dei maniaci-
-E’ che..-
-Vebbè ho capito,ora però,se volete,entrate perché io ho freddo,altrimenti alla prossima-

Si voltò tornando alla porta senza aver degnato neanche di uno sguardo la figura a terra.

-Ok,se per te non è un problema-

Denise senza voltarsi fece cenno di no con la mano con la quale impugnava sempre la birra ormai giunta all’ultimo sorso.
Aspettò che i due la raggiungessero alla porta.

-Prego,entrate-
-Grazie Denny..comunque lui è Johnny che voleva vedere la nuova vicina di casa di Syn-
-Baker cazzo- disse il più basso stringendo i denti –Ehm..scusami,comunque piacere di conoscerti-
-Denise..la prossima volta, se qualcun altro volesse sapere com’è fatta la nuova vicina di casa di Synyster Gates,portatelo alla porta e non tra i cespugli come dei ladri maniaci-
-Già scusaci,ti abbiamo spaventata forse-
-No,ma siete parsi ridicoli,tutto qui-

La ragazza fece lo stesso movimento di prima per togliersi le scarpe,questa volta però,appoggiata al divano dando le spalle ai due ragazzi che se ne stavano fermi con le mani in tasca a guardarsi attorno imbarazzati e a disagio.
Lo sguardo di Johnny però,cadde sul lato B di Denise quando questa si tolse le scarpe,rimanendo basito e con la stessa espressione anche quando la ragazza si fu girata di nuovo verso di loro per invitarli a sedersi.

-Il tuo amico ha qualche problema..non so..è autistico?Devo lanciargli una pallina tra le mani per farlo riprendere dallo stato di trance in cui è caduto?-

Zacky la guardò perplesso. Non ricordava che la ragazza fosse dotata di tale acidità. Ma d’altra parte l’aveva vista solo mezza parte e non la conosceva.

-Sai..non ricordavo fossi acida e antipatica- fece Zacky abbozzando un sorriso divertito
-Sai..non ricordavo ci conoscessimo in modo da poter dire l’altro com’è fatto-
-Certo che sei antipatica!-

Denise scrollò le spalle mentre scalza,si dirigeva in cucina.

-Volete della birra?-
-Si grazie-
-E il tuo amico ne vuole?-
-Johnny..dai cazzo ma che ti prende?-
-Eh?-
-Ho chiesto..vuoi della birra?-
-Ah!Si grazie-
-Ok..sedetevi pure-

Denise scomparve dietro l’angolo per prendere le birre e qualcosa da stuzzicare.

-Johnny,ma che cazzo ti era preso?-
-Non lo so..ha un gran bel culo questa ragazza e..-
-E tu sembri un maniaco quando fai così,pare non ne abbia mai visto uno!Datti una regolata-

-Ecco le birre..-
-Grazie- dissero quasi in coro Zacky e Johnny
-Allora,non sei poi tanto antipatica-
-Se lo dici tu..-
-Ok va bene..ma parli solo con Brian?-
-Non mi pare ci sia Brian di fronte a me-
-Dio santo..uff- fece Zacky voltando gli occhi al cielo lasciando a Denise invece una lieve risatina soddisfatta
-Beh,come mai sei qui?Zacky e Brian ci hanno detto che sei italiana-
-Ci hanno detto?Zacky e Brian?- fece lei con un sopracciglio alzato e con tono curioso
-Ecco..apposto- disse Zacky portandosi una mano alla fronte come chi è cosciente del fatto di collezionare più e più figure di merda nella stessa sera con la stessa persona
-Dall’espressione di Zacky,intuisco che la discrezione e la furbizia non sono tue qualità-
-Eh?in che senso scusa?-
-Nulla,lascia stare..comunque sono qui per lavoro,lavoro in banca-
-Capito..e come ti trovi qui?-
-Per il momento bene,sono tranquilla ho un lavoro che mi piace,ho conosciuto gente strana e qualcosa mi dice che continuerò a conoscere gente strana-
-Se ti riferisci a noi..beh..mancano Matt e Jimmy-fece divertito e un po’ offeso Zacky
-Beh,si..mi riferisco a voi anche perché a lavoro..mamma mia!gente troppo seria per lasciarsi a delle chiacchiere con la nuova arrivata. Tutti in giacca e cravatta dall’aria da superiori..ma che andassero a cagare!-
-Vuoi dire che sei l’unica donna?-chiese Johnny sorpreso
-Già..in mezzo a quindici uomini-
-Le pecora nera quindi..-
-Forse..ma per il momento non saprei..è solo una settimana che lavoro-
-Ah,ma hai più visto Brian?-
-No..nemmeno sentito,anche perché io non ho il suo numero-
-Vabbè però lui ha il tuo giusto?-
-Non ricordo sinceramente-
-Vabbè,c’è anche Michelle a casa ora..-

Un’occhiata omicida venne rivolta a Johnny dalla ragazza mentre Zacky si riportò di nuovo la mano alla fronte sta volta però,scuotendola.

-Che c’è,che ho detto?-
-Nulla..hai solo insinuato che io sia l’amante di Brian..-
-Ah perché voi non..-
-No Johnny..no. Cosa ti ha fatto pensare il contrario?-
-Vabbè si è fatto tardi forse è meglio se andiamo..vero Johnny?-
-No perché,non avete neanche finito la birra..-
-Beh perché parla spesso della sua nuova vicina e ho pensato che voi..si insomma..-
-No Johnny non siamo né amanti né niente se non vicini di casa. Stop.-
-Scusami..-
-Già..scusalo..-
-Tranquilli..volete qualcosa da mangiare?Io avrei fame..preparo qualcosa,vi va?-
-Si perché no!-
-Ecco io vedi..-
-Tua moglie?-
-Già..-
-Valla a prendere no?Un giorno dovrò pur spuntare i capelli e avere qualcuno di fiducia-
-Ma come..come sai che Gena..-
-La differenza tra me e voi,è che io qualcosa di voi la so..lo dissi anche a Brian-
-Già,giusto..e delle DiBenedetto cosa sai?-
-Uhm..niente..che sono gemelle,come te hanno origini italiane e che sono bionde-
-Te ne dico io un’altra..sono gelose dei loro uomini-
-Fanno bene no?-
-Già..ma sono anche simpatiche-
-Non lo metto in dubbio..comunque Zacky..vai da Gena e venite qua,io intanto mi faccio una doccia e inizio a preparare la cena..credi si possa fare?-
-Non saprei..meglio evitare per il momento-
-Ok come preferisci..mangerò da sola come sempre- sorrise anche se dentro era un po’ triste.

Da quando era arrivata,non aveva stretto amicizia se non con Brian. A lavoro è dura stringere amicizia quando sei circondata da uomini troppo impegnati ad aggiustare il nodo alla cravatta e regalare sorrisi falsi ai clienti più prestigiosi della banca,i quali,più hanno un conto corrente bancario milionario-miliardario,più entra nelle tasche degli impiegati. E di solito qui funziona che chi si mostra più preparato esteriormente,ha la meglio.
Cenare di nuovo da sola un po’ l’abbatteva,ma cosa doveva fare,d’altra parte partendo sapeva a cosa andava incontro. Aveva previsto tutto ed accettato il pacchetto con tutti i suoi contro.

-Se vuoi posso rimanere io con te-
-Tranquillo..sarà per un’altra volta-

All’improvviso il telefono di Zacky squillò. Lo tolse dalla tasca del jeans e rispose.

-Gena..si..ah ok non c’è problema..si sono con Johnny..non fa niente,mangeremo una pizza e una birra,se faccio tardi non aspettarmi alzata..ok ok a più tardi-

-Se il tuo invito è ancora valido,potrei accettare-
-Beh,certo..ma tutto ok?-
-Si..Gena va a cena con le gemelle DiBenedetto-
-Capito..beh,voi fate come se stesse a casa vostra,io ho bisogno di farmi una doccia e prometto sarò veloce-
-Ok tranquilla..dimmi solo se posso prendere un’altra birra-
-La voglio anche io Baker..non vorrai morire strozzandoti con l’ultimo sorso,vero?-
-Certo che potete..sono in frigo-

Mente Zacky andava a prendere le birre,si sentì un altro cellulare squillare.

-Il mio non è-
-E’ il mio ragazzi scusate..ma non so chi possa essere dato in Italia dormono già da un po’-

Lo squillare si fece insistente,così Denise si precipitò alla borsa per rispondere.

-Pronto..-
-Sei sola?-
-No..ma chi è?-
-E scusa,ma con chi sei?Con qualche collega?-

Denise non sapeva chi potesse essere né tanto meno poteva immaginarlo,mise il vivavoce facendo sì che anche Zacky e Johnny potessero sentire.

-No..ma con chi parlo?-
-Andiamo Denise..come con chi parlo?-

Zacky bisbigliò un leggero “è Brian” alla ragazza che subito collegò.

-Brian?-
-No,sono Obama..-
-Brian cosa c’è?Perchè mi hai chiesto se sono sola?-
-Ciao Denise,sono felice di sentirti anche io..-
-Brian..-
-Si sto bene,tutto ok..oggi non ho fatto nulla di che tu tutto bene a lavoro?-
-Brian,ma la smetti?comunque si,tutto ok a lavoro-

Intanto i due ragazzi si stavano prendendo gioco del loro amico che non sapeva che lì ci fossero loro due.

-Mi fa piacere..ma dimmi una cosa..eri sotto la doccia?-
-No Brian..ma che domanda mi fai?-
-No perché,ogni volta eri sotto la doccia e dato sembra io stia in viva voce mi son fatto questa domanda..-
-Se può farti sentire meglio,stavo per andare a fare la doccia-
-E perché sei in vivavoce?-
-Perché sono impegnata a fare altro-
-Ah scusa..vabbè comunque tornando a noi..stavo pensando che magari potremmo cenare insieme..dato io sono solo e anche tu lo sei..avevo anche pensato di portarti in un posto carino-
-Cos’è,un appuntamento?-
-Perché no..-
-Ah..comunque non sono sola-
-Ah..aspetta che mi affaccio alla finestra e controllo se è vero-
-Che fai,mi spii ora?E’ un vizio tra di voi allora..-
-Tra di voi?scusa,ma voi cioè noi chi?Un momento..quella è la macchina di Zacky..-
-Ah però..allora ci vedi bene..-
-Porca puttana..non dirmi che..quel figlio di quella porca puttana..poi fa la morale a me che son sposato e lui è li da te..-
-Beh,ma lui non è solo-
-E con chi è?-
-Johnny..-
-Cazzo..un momento..da quanto tempo sono in vivavoce?-
-Dall’inizio della conversazione..-
-Ma Dio c**e..-
-Hey Haner..come stai?Porti anche noi in questo posticino carino a cenare?-
-Cosa ci fate lì?Ah cazzo ora vengo anche io-

Finì così la conversazione. Denise si era diretta in bagno per la doccia.
Aprì il getto dell’acqua calda,il tempo che si creò un po’ di vapore e con un gesto deciso tirò giù la lampo del vestito lungo la schiena,lo fece cadere ai suoi piedi,lanciò le calze con eleganza sul bordo del lavandino ed entrò nella nube di vapore che si era formata nella doccia lasciando sì che l’acqua le cadesse addosso violentemente.
   
 
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