Il mostro
Il mostro avanza, nei suoi occhi leggo
disprezzo, odio, morte!
Mentre si avvicina l’aria fendendo
con il suo pungiglione enorme,
il suo corpo, da scaglie di metallo ricoperto,
genera un fastidioso rumore.
Morto mi vuole! Non posso scappare!
Ahimé, agli dei una vita si dovrŕ donare!
 
Decido di difendermi e lo colpisco.
Un pezzo di metallo gli faccio buttare
dal suo arto sinistro,
con il pungiglione egli mi riesce a lacerare.
Sento dolore e a ucciderlo mi istruisco,
basta con i tentativi per farlo scappare.
Apro la bocca e, dopo aver soffiato,
di lui non rimane che il corpo carbonizzato.
 
Spalanco le ali e da quel luogo
di morte volo lontano, ma nella mia mente
per l’ennesima volta questa domanda odo:
“Mi chiamano mostro, ma uccidere ardentemente
mi vogliono, chi č mostro tra me e loro?”
Io sono solo un drago che non mente
quando dice che vuole sopravvivere
e per nessuna ragione vuole uccidere.