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Autore: NipoteDellaLuna    28/02/2012    2 recensioni
Questa è una storia più o meno basata su cose reali, ho preso spunto da una storia fantastica, di Vibral24, intitolata "We're like different stars" E' la prima volta che scrivo su The Vampire Diaries spero che tutto ciò vi piaccia. Non voglio anticiparvi nulla, vi dico solo che Lei è: Beatrice Alessandro, nata il 5 Dicembre 1993 a Firenze e in una notte stellata un essere ha ucciso i suoi cari genitori e suo fratello.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hell.

 
 
 
Pov. Damon.
 
 
Sorrisi leggermente, non vedevo quel fottuto angelo da 17 anni, era stato tutto il tempo dietro una ragazza di nome Giuls, molto bella, adesso aveva circa 22 anni.
Ma ritornando a noi, guardavo Castiel parlare con Beatrice e mi appoggiai lentamente allo stipite della grande finestra di camera mia, ascoltando la loro discussione e seguendo ogni loro movimento.
Beatrice avvicinò la mano con nonchalance al viso bianco di Cass, appoggio con leggerezza le dita sulla guancia dell’angelo e una leggera luce si espanse dal tocco della gracile umana. Quello era il simbolo del loro legame, adesso Castiel era “l’angelo custode” di Beatrice. Lasciò scivolare la mano lungo il fianco e dopo un attimo di silenzio, sospirò e rispose al glaucopide Castiel: “Io non credo che tu possa restare qui.” Disse lei imbarazzata mente fissava il nodo malfatto della cravatta di Cass. Lui sorrise sghembo e la guardò intensamente, dicendo alla dolce Beatrice: “Se temi qualcuno non devi preoccuparti, ci sono io qui. Ti proteggerò a costo della mia stessa esistenza, gracile Beatrice.”
Lei alzò lo sguardo verso l’angelo e mare contro cielo si scontrarono, in una fusione di ghiaccio e acqua, sospirò e disse: “Cose sei? Una specie di ‘angelo custode’?” Disse lei mimando delle virgolette con delle dita. Sorrisi appena, Castiel odiava essere definito un ‘angelo custode’, ma dopo tutto era questo quello che faceva, custodire e difendere i propri protetti; e se non è proprio questo quello che fa è qualcosa di simile. Allora quel fottuto angelo del mio amico rispose leggermente alterato: “Non sono un angelo custode!” mi lasciai sfuggire una risata, ma subito dopo tornai serio.
“Sisi, come vuoi. Comunque per me puoi restare, ma non potresti fare un qualche bibidibobidibù, per trasformarti in qualcosa di più.. ehm.. tascabile ecco. Qualcosa tipo Mushu in Mulan.”.
Lei sorrise raggiante fiera della sua spiegazione, ma Cass che non era mai stato un appassionato di classici Disney (perché non ne aveva mai visto uno) la guardò confuso e disse titubante: “Qualcosa come un portafogli?” io e Beatrice incominciammo a ridere di cuore, quel verginello di un angelo non ha mai capito niente. “No sciocco, oddio. Non hai mai visto Mulan?” Lui sembrò rifletterci per diversi secondi e poi schioccò le dita e dissi con voce bassa: “Dovrei trasformarmi in qualcosa simile ad un animaletto da compagnia. Vero?” Le labbra dell’umana si aprirono in un sorriso a 32 denti e annuì vigorosamente.
Allora sorrise anche l’angelo e riprese a parlare: “Starò sempre con te,  potrò tornare in questa forma, solo se tu sarai veramente in pericolo o quando c’è la luna piena.” Lei annuì piano e, in un leggero lampo di luce. Quando guardai dove prima vi era Castiel, vi era solo un mucchietto di vestiti, ovvero il suo trench e il suo abito scuro. Dall’ammasso di vestiti provenne un piccolo abbaio, dunque la mia gracile umana si chinò su di esso e scostò leggermente il trench, da esso spuntò un batuffolo di pelo caffellatte. Lei accarezzò leggermente il mucchietto di peli e ossa che doveva essere Cass, lo prese fra le braccia assieme al trench dell’angelo e la sua roba. Si incamminò verso la porta del giardinetto, aprì la porta ed entrò in casa, chiudendo la porta con un tonfo sordo.
Appena la sentii rientrare in camera sua sospirai, decisi che appena si sarebbe addormentata sarei andata da lei e guardarla dormire per un po’, poi avrei preso Cass e avrei fatto un giretto con lui.
 
Sono passate circa due ore e mezza, ma solo mezz’ora fa la mia piccola umana ha preso sonno, -credo che sono adesso stia dormendo davvero- decido di alzarmi, voglio vederla dormire, ha quell’aria così dolce ed innocente, che mi fa sciogliere il cuore. Mi alzo dal letto bollente scostando leggermente il lenzuolo, esco dalla mia stanza percorro tutto il corridoio e finisco davanti la porta in mogano, la apro; adesso ho accesso alla sua camera. C’è lei, più bella che mai mentre sta dormendo, ha la mano sopra quella palla di pelo marroncina, anche Cass dorme, con la testa poggiata sull’addome della mia umana, era la prima volta che vedevo quel sfottuto angelo dormire. Sospiro leggermente irritato, mentre sento uno strano pizzico dentro di me, molto fastidioso. Mi avvicino molto lentamente a loro e prendo Castiel per la collottola, lui apre gli occhi di scatto, come spaventato. Mi guarda con quegli occhi immensamente blu da far paura, ma dopo aver messo a fuoco, mi riconosce e sembra che sta sorridendo, ma i cani non sorridono. Esco dalla camera di B, ma non prima di darle un’ultima occhiata; appena chiudo con delicatezza la porta poggio a terra il batuffolo di pelo nocciola. E scendo le scale, arrivo sotto, ma Cass non è dietro di me, aspetto un minuto buono e lo vedo scendere gli ultimi gradini, troppo grandi per lui. Rido per la buffa situazione, mi avvio verso il mobiletto con gli alcolici, verso un po’ di bourbon in un bicchiere di cristallo, poi mi siedo sul divano di pelle di fronte al caminetto scoppiettante.
 

 
 
Pov sconosciuto.
 
Castiel fissò Damon e lo raggiunse scodinzolando, appena arrivò ai piedi di quest’ultimo cercò di arrampicarsi sul divano in pelle, ma purtroppo lui era troppo piccolo ed il divano troppo grande per la sua figura minuta, mugugnò leggermente; il glaucopide vampiro abbassò lentamente la mano verso il cucciolo dal pelo caffellatte, con chiare sfumature fulve. Accarezzò appena il pelo del cane/Cass/angelo, era morbido, soffice e caldo; dopo qualche minuto il dannato cominciò a parlare: << Sei diverso dall’ultima volta, o mi sbaglio? Eh Cass? –rise appena, mentre l’angelo mordicchiò la mano di Damon in segno di dissenso- Sei più peloso. >> prima rise, ma poi tornò serio, sospirò e cominciò a parlare nuovamente: << A parte gli scherzi, mi sei mancato fottuto angelo dei miei stivali- poi fece una cosa che sei Castiel fosse stato ancora umano non avrebbe mai fatto, lo prese per le ascelle (o come si chiamavano nei cani)  e lo alzò verso di se e lo abbracciò teneramente; allora il cucciolo per tutta risposta gli leccò la mano << Che schifo Cass! >> ma il bel vampiro rise, scoprendo appena i bei denti bianchi ed allineati, per la buffa situazione dove si era cacciato il suo sfottuto amico angelo. Lo poggiò accanto a se sul divano ed il cucciolo avvicinò il corpicino peloso a Damon, appoggiando la testa sulla sua gamba. << E’ tutto così strano Castiel, Ettore è morto era sempre stato la mia ancora, lui mi ha sempre salvato dalla mia decadenza quando tu eri troppo impegnato in paradiso. Ti ricordi quando sei tornato, nel 1921? Quando tutti e tre eravamo così sbronzi che tu hai incominciato ad urlare per strada, Ettore a far volare ogni cosa che gli si parava davanti con i suoi poteri solo per diletto, ed io ad urlare assieme a te, abbiamo fatto un casino pazzesco quella notte. Sento di star sprofondando in un baratro, meno male che ci sei tu. Adesso mi devi aiutare, io.. io.. credo di volerla.. desiderarla ecco. E non posso, non posso! lei è così piccola, innocente, non posso rovinarle la vita più di quanto lo sia già, io non la merito, è troppo casta e pure per meritarsi tutto questo.. >> Castiel ascoltava in silenzio, gli occhi di Damon divennero lucidi e sospirò bevendo l’ultimo goccio di bourbon che era rimasto nel bicchiere tinto d’ambra.
Guardò il cagnolino, ma già stava dormendo, sospirò ed uscì fuori, ormai il sole era sorto da un bel po’ di tempo. Il nuovo giorno era appena iniziato. E l’inferno per Damon sarebbe stato molto più tranquillo.
  
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