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Autore: LePereCotte_89    28/02/2012    2 recensioni
Alex è una ragazza a cui non importa di ciò che la gente pensa e si comporta secondo il suo stile di vita. Trascorre una vita serena, esce sempre con la sua migliore amica Angelica. Ma c'è un problema. La sorella, per scelta, ha un fratello che odia dalla prima elementare. Alex sta per ricevere una bella notizia, Angelica e la sua famiglia si trasferiranno nell'appartamento di fronte al loro. Il problema è Matthew, il fratello di Angy. Cosa succederà ad Alex e Matt? La convivenza forzata tramuterò l'odio in amore? Tra battute sconce, insulti pesanti e provocazioni varie, riusciranno a non odiarsi più dopo anni e anni?
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Matt’s pov
“Ah! ‘Fanculo questa merda di tè!” mi ero scottato versando l’acqua bollente nella tazza da portare ad Alex. Quella ragazza era davvero strana. Era anche simpatica, per via dell’alcol ovvio, e anche tanto buffa. Mi faceva quasi… tenerezza? No. Stavo per diventare un rammollito, e non doveva assolutamente succedere una cosa del genere!
Fatto il tè decisi di tornare in camera e ciò che vidi mi fece rimanere scioccato.
 
Oh cazzo. Questa è l’unica cosa che riusciva a formulare il mio cervello in quel momento.
Alex se ne stava lì, nuda e in piedi di fronte a me sorridente. E io come un coglione rimasi a bocca aperta a fissarla imbambolato con la tazza bollente in mano.
La odio e credo che sempre la odierò, ma adesso lì in piedi ubriaca fradicia, mi faceva davvero tenerezza…. E non solo quella.
La cosa che più mi piaceva di quella situazione era il suo corpo. Dio, era davvero bella.
In tutti questi anni non ho mai pensato ad Alex come una ragazza normale, per me è sempre stata la stronza migliore amica di mia sorella.
Era davvero… wow. Indossava un intimo inesistente, seriamente. Aveva un seno perfetto e un corpo altrettanto perfetto. L’intimo era in pizzo trasparente, lasciava intravedere tutto. Sarà stata sicuramente quella pazza di mia sorella a farglielo indossare, e da oggi in poi avrei voluto bene a mia sorella più del dovuto.
Ero ancora in piedi come un deficiente, così decisi di andare a posare la tazza sul comodino e raccattare Alex che era caduta a terra. Nella mia testa c’erano solo pensieri che di casto non avevano nulla, ma lei stava male e dovevo cercare di riacquistare un po’ di lucidità; poi andiamo.. lei era.. Alex! Cioè era… lei.
Non potevo avere pensieri del genere su di lei! Però ehi… sono pur sempre un uomo anche io.
 
-Alex ehi, sei caduta più volte oggi che da bambina.- dissi prendendola e adagiandola sul letto. Lei in rimando rise di gusto.
 
-Lo sai che hai gli occhi azzurri azzurri ma azzurri? Sono proprio belli…- mi disse accarezzandomi una guancia. Sembrava una bambina che pronunciava le sue prime parole. Era davvero bella.
Cosa? Bella? O Dio dovevo smetterla con le droghe, cazzo. Insomma… era pur sempre Alex diamine, un po’ di contegno!
 
-Grazie-  Quell’osservazione, anche se detta da un’ ubriaca, mi fece piacere, e sorrisi.
 
-Senti perché non… non bevi un po’ di questo intruglio?- dissi indicando il the posato sul comodino.
 
-Non mi va, ma fa caldo qui sai?- così dicendo si stava slacciando il reggiseno. Un mio amico ai piani bassi si stava risvegliando, e non doveva succedere. Per quanto mi avrebbe fatto piacere vederla senza nulla, non le permisi si spogliarsi.
 
-No, Alex. Non… stai ferma, okay?- non sapevo che fare, come aiutarla. Di solito ero io quello ubriaco, non mi ero mai fatto dire dai miei amici come mi avessero curato durante la notte.
 
-Uff, come sei noioso.- disse incrociando le braccia sotto il seno, che mise in risalto quest’ultimo.
Era sdraiata sul mio letto mezza, completamente nuda. Ero seduto di fianco a una ragazza col corpo mozzafiato, con un amico del Sud che si era risvegliato, e non feci nulla.
Nonostante la mia reputazione da playboy innato, non feci nulla. Non so… forse il fatto di conoscerla da tempo e odiarla non mi provocò nulla, anche se così non era. Cercai di rimanere lucido.
 
-Non hai caldo?- mi tolse la giacca e cominciò a slacciarmi i bottoni della camicia, con molta fatica visto che non riusciva neanche a vedere quale bottone prendere. Così però lei non mi aiutava…
Non volevo che smettesse, quella sensazione mi piaceva. Che era Alex o no, farmi spogliare da una ragazza era sempre gradito.
Peccato che lei fosse ubriaca e avevo promesso a mia sorella che mi sarei preso cura di lei.
 
-Alex senti, io… si fa caldo, ma sta ferma.- mi tolsi del tutto la camicia e le presi le mani. Cazzo però, che corpo.
 
-Sei noioso.- E scoppiò a ridere
 
-Uff… mi gira la testa, sto male…- diventò all’improvviso seria, sembrava che si stesse per mettere a piangere. Mi fece davvero tenerezza, non resistetti
 
-Oh, oh che succede?- Se si metteva a piangere sarei scappato via urlando con le braccia alzate.
 
-Non lo so… sto male. Tutta.- mi faceva davvero pensa… Ecco uno dei tanti effetti collaterali del bere troppo.
 
-Vuoi andare a dormire?- chiesi non sapendo che fare. Lei annuì.
 
-Ehm… Aspetta, forse è meglio che ti metti qualcosa addosso.- sì, era meglio per ME. Andai verso i miei cassetti, presi la prima maglia che avevo e la dai ad Alex.
Pessima idea. Si era messa seduta sul letto cercando di vestirsi.
Aveva la testa incastrata nella manica, un braccio nel buco per la testa e l’altro braccio attorcigliato intorno alla pancia. Era uno spettacolo esilarante, non riuscì a non ridere.
 
-Aspetta, ti do una mano- le tolsi la maglietta e gliela rimisi in modo umano.
Appena la sua testa sbucò fuori mi trafisse con i suoi occhi color cioccolato
 
-Grazie- disse. Rimasi per non so quanto tempo a fissarla prima di dire qualcosa
 
-Prego… adesso mettiti a dormire, che è meglio.- si sdraiò e le stesi le coperte sopra.
E adesso che avrei fatto?
 
-‘Fanculo, domani avrò un mal di schiena del diavolo- decisi di stendere una coperta per terra e dormire di fianco al letto, non si sa mai che ad Alex serviva qualcosa. Beh, volevo aiutarla perché avevo promesso di farlo a mia sorella, non per altro… credo.
 
-Matt…- pronunciò il mio nome con un sussurro
 
-Mmmh- grugnì. Stavo già per cadere nello stato catatonico del sonno.
 
-Sei gentile… ti voglio bene.- così dicendo si addormentò subito per via dell’alcol.
Oh cazzo.
Sgranai gli occhi…. Cosa aveva detto? Avevo sentito bene? No… non era possibile. Andiamo! Io e lei ci odiavamo! Questa sera non avrebbe cambiato nulla, è solo ubriaca tutto qua. Domani le passerà di sicuro… spero.
Dopo mezz’ora di pensieri che aiutavano a calmare la zona Sud e dopo mezz’ora di seghe mentali varie, riuscì ad addormentarmi… grazie a Dio.
 
Alex’s pov
 
Aprì gli occhi e mi sentì disorientata. Cercai di alzarmi, ma stavo malissimo. Mi veniva ancora da vomitare e il mal di testa era allucinante. Ma la cosa più importante era.. dove diavolo ero? Panico, mi stava assalendo il panico.
 
-Dove cazzo sono?!- dissi ad alta voce, un po’ troppo visto che sveglia qualcuno per terra
 
-Ehi, calma ubriacona… sei a casa mia e prima che ti mi chieda perché, ti dico che eri ubriaca. Così ho risposto a tutte le tue domande, ora torna a dormire che è presto.- di prima mattina sembrava proprio uno zombie. Ho ricordi offuscati dell’ altra sera, ma oggi pomeriggio mi sarei ricordata tutto.
 
-Veramente sono le 10 e non posso. Devo vomitare.- cos’ dicendo corsi, letteralmente, in bagno. Matt si era alzato di scatto e mi aveva seguito, ma non ci feci caso.
 
-Ti piace lo spettacolo eh?- chiesi piegata sulla tazza del cesso… molto romantica come scena, no?!
 
-E’ alquanto disgustevole sì, ma ho promesso a mia sorella che mi sarei preso cura di te-
 
-Oh, questo spiega tutto. Beh, allora colgo l’occasione per sfruttarti.. potresti darmi una mano?- dissi dopo essermi sciacquata la bocca.
 
-Stronza. Dimmi… cosa devo fare?- gentile.
 
-Non so… hai un’aspirina o quant’altro?- chiesi e mi guardai allo specchio.
 
-Ma che cazz… cos’ho addosso?- dissi studiandomi meglio. E io lì dentro come ci ero finita?
 
-Una mia maglia, te lo messa io ieri sera- Panico. Panico totale. Lui mi aveva vestito, quindi io ero nuda, ergo ero in intimo, l’intimo che mi aveva dato Angy… porca puttana.
Mi girai di scatto fissandolo e lui, dopo essersi reso conto di ciò che aveva detto, spalancò altrettanto gli occhi.
 
-No cioè intendevo… non è successo nulla tranquilla, solo che eri nuda e sì ti ho vestito io. Eri un tantino, ma proprio tanto, ubriaca.-
 
-Non ricordarmelo ti prego…- dissi appoggiando, sbattendo, la fronte sul muro.
 
-Vabbè dai capita a tutti. Per stamattina cercherò di essere gentile solo perché sei mal ridotta, perciò vieni qui che ti aiuto.- era davvero dolce a volte… dov’era finito il vecchio Matt?
 
-Se proprio insisti- mi avviai verso di lui e mi prese in braccio. Devo dire che quella situazione era abbastanza imbarazzante per tutti e due, perciò cercai di starmene buona finché non fossimo arrivati in cucina.
 
-Grazie- dissi scendendo da lui. Lo vedevo un po’ rigido, era strano.
 
-Ti preparo un caffè?- musica per le mie orecchie
 
-Oh si si o mio Dio si!- dissi entusiasta. Niente poteva risollevarmi che un caffè
 
-Sì ma mica devi dirlo come se stessi per avere un orgasmo eh.- e ridemmo entrambi a quella battuta, a volte era simpatico… ma rimaneva un cazzone comunque.
Presi l’asprina e bevvi il mio amato caffè.
 
-Ehm… Matt… per caso sai se rieri sera ho fatto qualcosa che non dovevo? Si cioè, oggi pomeriggio mi ricorderò tutto ma è per stare sul tranquillo sai…
 
-Cazzò!- e sputò il caffè. Ma che gli prendeva?
 
-Stai bene?-
 
-Sì, sì… oggi pomeriggio eh?- che strano era a volte
 
-Sì… comunque per tornare a prima…- lasciai la frase in sospeso
 
-No, che io sappia tu non hai fatto nulla a parte limonarti con un tizio fuori dalla discoteca, come si chiamava… Ah! Andrea mi pare-
 
-Cazzo Andre… o Dio Andre! Ora ricordo! I miei ricordi sono tornati fino a ieri sera fuori dal locale… o mio Dio.- Matt non sapeva se chiamare il manicomio o scappare urlando… mi sembrava più propenso per la seconda opzione
 
-Scusa, sarò più chiara… ieri sera sono tornata insieme ad un ragazzo, il presunto Andrea, sì sai.. sono fidanzata ora. Cristo, cosa ho combinato…- lo vidi rilassarsi. Sembrava sollevato che io fossi confusa? Mah, vai a capirlo quello.
 
-E cosa intendi fare?- disse alzando un sopracciglio sorseggiando dalla tazza… sembrava proprio un modello messo in quella posa. No. Alex, smettila.
 
-Credo di tornarci insieme… sai alla fine lui mi piaceva davvero e possiamo avere un’altra possibilità…- dissi sorridendo e pensando che forse potevamo stare bene insieme… lui sapeva com’ero e mi accettava per quello che ero. Cioè un maschiaccio.
-Si certo, così starai di nuovo male?- sembrava incazzato…
 
-Senti, non mi sembra che debba parlare di queste cose con te, ti ricordo che oggi sei così ma da stasera ritornerai il solito cazzone senza cervello.-
 
-Hai ragione stronza, ma per ora devo comportarmi bene perciò fallo anche tu.- infondo aveva ragione… tutto questo per Angy. Beh, se lo meritava dopo tutte le “avventure” che le facciamo passare io e Matt.
 
-Sì okay sarò buona, ma ora mi dici cosa centra il fatto che tu mi dia consigli sentimentali?- era davvero curioso che LUI si preoccupasse per me
 
-Senti, ho espresso solo il mio parere, se sembravo incazzato ti chiedo scusa stron… cioè, Alex.- beh, già che mi abbia chiesto scusa è stato un passo avanti, perciò meglio stare buona e ignorare il suo quasi insulto finale.
 
-Va bene, perdonato.- detto ciò finì di bere il mio caffè in silenzio e lui fece lo stesso. Era sceso un velo di imbarazzo tra di noi, c’era un silenzio che diceva “ Che cazzo ci facciamo qui come due idioti a continuare a bere quando il caffè è finito e fare finta di niente senza sembrare ritardati?”
 
-Vabbè io… io vado a vestirmi- mi alzai dal tavolo quando mi ricordai una cosa e mi girai di scatto, e notai distrattamente che lui mi fissava il sedere… sarà stata la mia immaginazione
 
-Ah Matt tu sai per caso dove… ehm… dove siano finiti i miei vestiti?- gli scappò un risolino, risolino alquanto sexy. Cazzo, devo smetterla.
 
-Sì, dovrebbero essere per terra sparsi nella mia camera-
 
-Grazie- detto ciò scappai in camera sua a vestirmi
 
-Dio mio…. Devo mettere ancora questi trampoli?- Angy me l’avrebbe pagata per ciò che mi aveva fatto sembrare l’altra sera… cioè una battona.
Mi vestii, stavo per uscire dalla stanza quando notai un pezzo di parete ricoperta di foto, e soprattutto una mi colpì. C’era lui che sorrideva felice di fianco a sua sorella. Erano davvero carini, e lui sembrava simpatico… peccato che a rovinare quella bellissima foto di fianco ce n’era un’altra
 
-Mamma mia della troiona oh!- dissi mettendomi le mani nei capelli. C’era Matt con questa battona appiccicata a mo’ di koala… anzi peggio. Strano che sua mamma non abbia visto una foto del genere… almeno spero che non l’abbia vista. Per fortuna quella ragazza, ragazza molto aperta alle esigenze, si sia trasferita in un altro paese.
Aspetta… per fortuna? Perché per fortuna? Okay, dovevo assolutamente allontanarmi da quella casa.
 
-Mi sembra di avere preso tutto- mi guardai intorno cercando di non dimenticare nulla, quando la mia borsa cominciò a squillare
 
-Ehi Angy…- non feci in tempo a concludere la frase che una sequenza di imprecazioni mi interruppe. Angelica quando ci si metteva era peggio di me.
 
-Brutta stronza! Lo sai che spavento mi hai fatto prendere ieri? Porca troia pensavo di doverti portare all’ospedale, Dio! E comunque devi raccontarmi tutto cazzona!- E questo non era nulla, mi imprecò contro ancora un po’, ma ovviamente lo fece con affetto.
 
-Si certo ti racconterò tutto, ma tu? Dove diavolo sei? Aspetta un’ attimo… come si chiamava quel tipo…- cominciavo a ricordarmi qualcosa
 
-Tom, tesoro, si chiama Tom-
 
-Ah-ah! Lo sapevo! Dobbiamo vederci questo pomeriggio, per dirci tutto.- dovevo assolutamente sapere
 
-Mi sembra ovvio cara, dai vado ci vediamo verso le 4?-
 
-Sì alle quattro va bene, ti voglio bene anche io, ciao ciao!- Speriamo sia andato tutto liscio con Tom, sembrava un così caro ragazzo…
 
-Sei ancora qui?- il simpaticone era appoggiato a uno stipite della porta mangiando una mela
 
-Tu invece sei sempre a mangiare?-
 
-Ehi, è roba sana!- Beh aveva ragione
 
-Comunque me ne sto andando, simpaticone.- mi alzai dal letto e mi sentii osservata
 
-Cosa c’è? Ho dimenticato qualcosa?- chiesi osservandomi
 
-No, no è solo… niente. Però intendi andare in giro tutto il giorno vestita così? Buona fortuna-
-No, è solo che non ho nient’altro da mettermi… caprone.-
 
-Gentile, come sempre, la ragazza…-
 
-Se tu hai il cervello grande quanto una nocciolina mica è colpa mia!-
 
-Niente insulti… tesoro-
 
-Hai cominciato tu. Vabbè io devo andare a darmi una pulita e mettere ordine nella mia testa- così dicendo mi avvia verso al porta. Stavo per uscire quando una mano mi strattonò il braccio e mi attirò a se.
 
-Ma cosa…- eravamo davvero vicini, e da lì i suoi occhi mi sembravano ancora più intensi
 
-Scusa io… volevo solo dirti… ehm… non dire in giro di oggi, eh?- mi scostò, quanto bastava per non essere appiccicati
 
-Sì, meglio per tutti e due. Allora… ciao e grazie ancora.-
 
-Figurati.- disse e io uscii da casa sua. Mio Dio… era appena iniziata e volevo che finisse subito quella giornata.
Feci quei 3 passi che bastavano per arrivare dall’altra parte del corridoio, misi le chiavi nella serratura quando sobbalzai, anzi mi spaventai davvero al suono di quella voce
 
-Ciao… tesoro.- cazzo cazzo cazzo
 
-Ciao… Andrea.- E adesso?
 
Note dell'Autrice:
Ed eccomi di nuovo qui! Allora, innanzitutto chiedo scusa per il ritardo, ma sono stata via per qualche giorno e tornata a casa internet e la linea non andavano più. Per questo non ho avuto neanche tempo di rileggere il capitolo, chiedo perdono se farà un po’ schifo…! Ora anche settimana prossima sarò via fino a venerdì, perciò se riesco posterò sabato o domenica per non farvi aspettare a lungo. Grazie a tutti quelli che hanno recensito i capitoli precedenti e che recensiranno quelli futuri.
Ale
 

  
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