Nome autore sul forum ed EFP: Karyon.
Titolo della storia: Right ways – Strade giuste.
Citazione e canzone: Inizio di “Ovunque Andrai” ©Branciamore.
Genere: Introspettivo, romantico.
Avvertimenti: Triple Drabble (308), missing moment.
Rating: Giallo.
Introduzione: No.
James aveva sentito Lily Evans scandire quell’unica sillaba almeno mille volte.
NdA: Allora, volevo sottolineare due cosette: il pezzo della canzone è in qualche modo sottolineato dal rifiuto di Lily nella seconda parte: le parole sono simili al verso che c’è all’inizio. Volevo sottolineare che Lily dice di no anche la seconda volta, perché: primo, era troppo facile e Lily non si fa abbindolare così; secondo, la Row ci spiega che fu una cosa lunga e solo dal settimo iniziò qualcosa, dovuto al fatto che James divenne più maturo. Qui James ha finalmente capito, ma di certo un cambiamento così repentino può scioccare un attimo, quindi Lily attende di vedere se la cosa dura. Ho scelto di fare uscire Lily con qualcuno, perché non credo che fosse stata proprio esente da altre uscite: la Row la descrive come bella e molto intelligente, con un gran carattere. Ovvio che fosse comunque molto corteggiata e James, per la prima volta forse, se ne rende conto sul serio.
Detto ciò, buona lettura!
Quinta classificata al Contest “Drabble Mania – Quinta edizione” di Saramichy.
Va bene: c’è un perché | se sei sicura che
non c’è posto al mondo | più per noi.
Ovunque andrai– Matteo Branciamore
Right ways
No.
James aveva sentito Lily Evans scandire quell’unica sillaba almeno mille volte.
La verità era che non si era mai davvero reso conto di quello che significava starle dietro per tanto tempo. Fu quando la vide entrare nella Sala Comune con Rogers di Corvonero che qualcosa scattò in lui; James sentì uno strano freddo farsi strada per muscoli e arterie, fino a raggiungere il cuore che poté quasi sentire fermarsi.
La realtà era che non si trattava più di una semplice gara allo sfinimento.
Forse fu in quell’istante che si rese conto di come i suoi sorrisi fossero cambiati profondamente, soprattutto nell’ultimo anno; di come non lo divertiva più sentirle rispondere che non lo avrebbe mai amato.
James ripensò al perché lo rifiutasse così insistentemente e capì, quasi improvvisamente, cosa davvero cercava.
Si promise che sarebbe maturato, così com’erano evoluti i suoi veri sentimenti per lei.
«Usciresti con me oggi?»
«Potter, te l’ho già detto: non c’è nessun posto al mondo nel quale noi potremmo stare insieme».
«No. Oggi sono serio…» cominciò lui, approfittando del fatto che la sala fosse quasi vuota. Le si sedette accanto sul divanetto a due posti e la guardò con la serietà che non aveva mai dimostrato di possedere. «Vuoi uscire con me oggi?»
Lily abbassò il libro e batté le palpebre «Ok, serietà per serietà: dammi una sola valida ragione… e che non riguardi la tua imperitura perfezione, Potter».
«Perché voglio dimostrarti che ti merito davvero. Voglio mostrarti il vero James, che non è l’idiota che hai visto in questi sei anni».
Lily disse di no anche quella volta.
Però – da quel giorno in poi – la sorprese a guardarlo con nuovi occhi; le loro chiacchierate aumentavano, mentre i litigi diminuivano parallelamente alla fine dei suoi scherzi infantili.
E quando una sera di Maggio lo chiamò “James”, capì di essere sulla strada giusta.