*SPROLOQUIO
INIZIALE*: quando ci sarà il link del tubo cliccateci e parte
la canzone! U_U ci leggiamo sotto!
-“Kate.”- rispose Demming abbracciandola, ma
Kate rimase immobile
sperando che Castle non lo vedesse o sarebbe successo il finimondo.
-“Allora come stai?”- chiese il detective del
54°.
-“Bene. E tu?”-
-“Tutto bene. Sono ritornato al 54°. Alla
fine non potevano fare a
meno di me!”-
Kate sorrise educata.
Onestamente non le importava troppo della
vita di Demming. Ormai quel capitolo era chiuso e da parecchio.
-“E tu che mi racconti? Ti segue ancora lo
scrittore?”- chiese
piuttosto interessato ma con una punta di invidia nella voce.
Stava pe rispondere quando Castle li sorprese.
-“Si, direi proprio di si!”- disse
rispondendo lui alla domanda
del detective.
-“Castle!”- disse Demming a denti stretti
salutandolo.
-“Shlemming!”- rispose lo scrittore.
Li aveva visti da lontano. Aveva visto come
Demming si era
appolipato a Kate.
Aveva voglia di spaccargli il naso.
Ma poi pensò che avrebbe rovinato la serata e
che Kate si sarebbe
arrabbiata molto, per cui decise di fare la persona matura e portare
via la sua
musa da lì.
Così senza calcolare troppo Demming si
rivolse a Kate:
-“Beckett, Lanie ti stava cercando poco fa!”-
-“Oh! Scusatemi!”- disse allontanandosi per
andare in cerca
dell’amica.
Castle non aveva bisogno di scuse per andare
via da lì. La sua
antipatia per Demming era conosciuta, quindi lo lasciò solo al tavolo
del
buffet.
Raggiunse Kate che stava cercando Lanie e la
fece entrare in
un’altra stanza.
-“Che c’è Rick? Lanie mi sta cercando!”-
-“No, l’ho detto solo perché non volevo che
Demming ti
abbracciasse di nuovo!”- disse geloso.
-“Sei… geloso?!”- chiese ridacchiando
incrociando le braccia al
petto.
-“Certo che sono geloso! Me lo chiedi
anche?!”-
Ma Kate non rispose. Lei sorrideva.
Adorava vederlo così geloso.
Adorava fargli questo effetto.
Adorava sentirsi così voluta da lui.
-“Non sorridere! Non c’è nulla per cui
sorridere!”- disse lo
scrittore.
-“Ok.”- rispose semplicemente.
-“Ok?!”-
-“Si, ok. Sei geloso e ti stai scaldando per
nulla. Ora io esco da
qui e vado a godermi un po’ la festa! Quando ti sarai calmato allora
saprai
dove trovarmi!”- rispose Kate dirigendosi verso la porta.
-“No, aspetta!”- disse Castle e Kate si voltò.
-“Non ce l’ho con te. È quel Demming che mi
manda fuori di
testa.”-
-“L’ho notato! Ma, ehi! Puoi stare
tranquillo. Per me la storia
con Tom è un capitolo chiuso. Da tanto ormai!”- disse avvicinandosi a
lui.
Lo scrittore annuì.
Sapeva che poteva fidarsi di lei. Gli aveva
detto che lo amava non
doveva temere.
Così le prese il viso fra le mani e la baciò.
Kate sorrise contro le sue labbra mentre lui
la spingeva sempre
più contro la parete.
Lei gli allacciò le braccia intorno al collo
e quando la sua
schiena sbattè contro il muro entrambi si staccarono leggermente,
sorridendosi
a vicenda.
Ma Beckett voleva di più.
Gli afferrò i lembi della giacca e lo attirò
verso di sé.
Castle la teneva stretta. Forse era un modo
per dimostrarle che
non l’avrebbe fatta andare via.
Continuavano a baciarsi. Le loro lingue erano
unite insieme, non
avevano nessuna intenzione di lasciarsi. Si esploravano come se fosse
la prima
volta.
Castle fece scorrere la sua mano sotto la
gonna del vestito,
accarezzandole la coscia sinistra.
Kate sospirò. Sentiva la sua mano calda sul
suo corpo.
Avevano entrambi voglia di fare l’amore. Di
sentirsi, di
appartenersi.
Lo scrittore trovò la cerniera del vestito di
Kate e piano piano
iniziò a tirarla giù, mentre le mani veloci di Kate sbottonavano la sua
camicia.
La porta si spalancò all’improvviso facendo
entrare un fascio di
luce e una coppia ubriaca, probabilmente dell’altro distretto.
-“Oops! È già occupato! Scusate!!”- disse la
ragazza ridacchiando
come un’oca.
Kate era a bocca aperta.
Castle non l’aveva chiusa a chiave. In
effetti quando l’aveva portata lì dentro voleva solo parlare, non era
previsto
tutto il resto.
-“Merda!”- imprecò Kate tirando di nuovo su
la cerniera del suo
vestito.
-“Non ti preoccupare. Non ci avranno
riconosciuti! E per quando mi
sembravano ubriachi non credo che domani ricorderanno!”-
-“Non è per quello Rick. Cosa pensavamo di
fare qui? Siamo a una
festa con centinaia di persone. Non possiamo farlo. Non voglio questo
per la
nostra…”- ma si interruppe.
-“…prima volta?!”- chiese Castle cercando di
andarle in soccorso.
-“Già! E poi poteva entrare Lanie o Esposito
o qualcun altro che
conosciamo. Non possiamo. Non qui!”-
disse abbottonandogli la camicia.
-“Ehi! Però non ero l’unico a volerlo!”-
disse Castle mettendo su
il broncio.
Kate lo fissò negli occhi e avvicinatasi a
lui, labbra contro
labbra disse:
-“Decisamente non eri l’unico!”-
Castle dovette respirare a fondo per
controllarsi.
Kate si sistemò i capelli e il trucco e dopo
aver lasciato un
breve bacio sulle labbra del suo scrittore decise di uscire dalla
stanza.
La serata passò tranquilla.
Chi chiacchierava, chi rideva, chi era
ubriaco, chi si ritrovava sotto il vischio.
E fu così che a un certo punto Castle ci si
ritrovò con Beckett.
Lanie con Esposito avevano fatto il resto.
Parlando, parlando, li
avevano fatti arretrare sotto un rametto di vischio.
Kate era bordeaux.
Non voleva baciare Castle. Non di fronte a
tutti.
Ma non aveva scelta.
Lo squillo del cellulare di Castle la salvò
in extremis, tanto che
entrambi si allontanarono.
Lanie era visibilmente scocciata mentre Kate
andò a prendere
qualcosa da bere.
-“Ok, scendo subito!”- disse Castle
rispondendo al telefono.
La serata continuava a passare, ormai
mancavano 10 minuti a
mezzanotte.
-“Ehi tesoro! Dov’è il tuo scrittore?”-
chiese Lanie porgendole un
flute di champagne.
-“Non lo so Lanie. È uscito un po’ di tempo
fa ma non è ancora
tornato. Ho provato a chiamarlo ma il cellulare è staccato!”- rispose
Kate
delusa che Castle non fosse lì con lei, quando ormai mancava poco alla
mezzanotte.
-“Ti rendi conto che non hai obbiettato
quando ti ho detto ‘il tuo
scrittore’?!”- chiese Lanie sorridendo maliziosa come chi ha capito
tutto.
Kate sorridendo prese un sorso del suo
champagne e Lanie notò
subito come i suoi occhi brillavano sotto quell’affermazione.
-“OHMIODIOO!!”- esclamò Lanie questa volta
avendo davvero capito
tutto, ma Kate riuscì a trascinarla in un angolo della sala poco
affollato.
-“Lanie! Lanie!! Shh!! Vuoi che ti sentano
tutti?!”- domandò
preoccupata che qualcuno avesse sentito.
-“Oh mio Dio, tesoro!! Sono così felice per
voi!!”- disse invece
l’anatomopatologa abbracciandola, infischiandosene alla grande se
qualcuno
l’avesse sentita.
La sua amica, la sua migliore amica, aveva
finalmente trovato la
felicità e quello era sicuramente un ottimo modo di iniziare l’anno.
Kate si ritrovò stretta in quell’abbraccio da
togliere il respiro
mentre Lanie andava veloce come un treno.
-“Quando è successo?!”- chiese.
-“A Natale.”- rispose Kate.
-“Natale? Ma non avevi detto di averlo
passato con tuo padre?”-
Kate sorrise. Ormai Lanie sapeva, era inutile
continuare a
mentire.
-“No, Lanie. Alla fine sono andata con lui
negli Hamptons. Ed è
stato tutto molto… wow! È stato davvero molto dolce, abbiamo fatto
l’albero
insieme, decorato la casa, ho visto nevicare sul mare. Ci crederesti?!
Non
avevo mai visto la neve così vicino al mare!”- continuò la detective
immergendosi nel racconto.
-“Taglia! Non abbiamo molto tempo! Vai alla
parte interessante!”-
la interruppe Lanie con tono malizioso.
-“Non è successo nulla Lanie!! Non quello che
piacerebbe sentire a
te!!”- rispose invece Kate zittendola.
-“Sei proprio una delusione ragazza mia! Se
non l’avete fatto, che
avete fatto per tutto il tempo?!”-
-“Niente ci siamo scambiati i regali e lui…
io mi sono arrabbiata
per una cosa, ma poi ho capito di aver sbagliato e che questa volta
l’avrei
perso sul serio così gli ho chiesto scusa. E abbiamo fatto pace. Fine
della
storia!”- rispose veloce.
-“E ora?!”- domandò l’amica.
-“E ora dovrebbe essere qui e invece… non so
dove sia! E c’è
Demming che continua a provarci dopo che l’ho piantato in quel modo!
Questa
unione dei distretti non mi piace!”- esclamò la detective, ma proprio
in quel
momento Tom si stava avvicinando a lei.
In uno spazio più chiuso Castle malediceva
quel trabiccolo di
ascensore. Con tutti i posti alla moda e sicuramente più funzionanti,
il 12° e
il 54° avevano scelto quell’edificio antico per dare il benvenuto
all’anno
nuovo.
Quando aveva saputo della festa non voleva
andare.
Avrebbe
preferito una romantica cena con la sua Kate, e invece Montgomery aveva
usato
il suo potere per farla andare alla festa.
‘Il mio miglior detective non deve
assolutamente mancare!’, gli
fece il verso Castle in quel momento infuriato e ancora intrappolato
nell’ascensore.
Pensava che era una congiura contro di lui,
per non aver risposto
a quel ‘ti amo’ sussurrato la notte di Natale da Kate.
Aveva sperato che non ci fosse tutto il 12°,
e così era stato, ma
non aveva calcolato che Demming, ritornato al 54° per un caso molto
importante
tanto da consentirgli la promozione, avrebbe potuto esserci.
Ormai lo dava per disperso, buttato nel
dimenticatoio. Ma era
evidente che lui non aveva affatto dimenticato Kate.
Le aveva ronzato intorno tutta la sera.
C’era un limite a quello che un uomo poteva
sopportare.
E Kate ormai era la sua ragazza.
Quando l’aveva vestita con indosso quel
vestitino bianco, wow! Non
c’erano parole per descrivere quanto fosse bella e quanto lui l’amasse.
E poi ebbe quel flashback con lei e Alexis
bambina, quando si era
persa in quel negozio e l’aveva trovata Kate.
Ricordava tutto, come le fosse finito
addosso, come avesse trovato
Alexis addormentata fra le braccia di una Kate giovanissima, e come
quel vestito
bianco le stesse d’incanto.
Aveva rimosso quel dettaglio, non poteva
sapere che era stata Kate
a ritrovare sua figlia.
E quando Alexis l’aveva chiamato dicendo che
era di sotto e voleva
fargli gli auguri prima di andare a Time Square con Ashley, lui era
corso giù.
Voleva dirle anche che era stata Kate a
trovarla quella volta,
voleva dirle che Kate era stata da sempre predestinata a lui.
Aveva sempre detto di credere nel destino. Lo
aveva detto più che
altro per gioco. Ma ora ci credeva sul serio.
E quando anche rimase bloccato in ascensore
per risalire da lei e
dirle quanto l’amasse, non poteva credere che il suo cellulare fosse
scarico.
Aveva premuto più e più volte il tasto di
emergenza, ma per i
tecnici sospettava che ci avessero impiegato più del previsto.
Era Capodanno anche per loro infondo.
Continuava a pensare che Tom ci stesse
provando con Kate in quel
momento. Sapeva che lei non l’avrebbe mai tradito, si fidava di lei.
Era di lui
che non si fidava.
Rimuginava sui quei pensieri.
Voleva uscire da lì.
Meritavano di
essere felici. Meritavano il loro happy ending.
Non poteva essere messo ko da un ascensore
malandato e guasto.
Doveva andare da lei. A ogni costo.
Non aveva preso l’orologio e ormai la
batteria del suo i-phone era
defunta. Non sapeva di preciso che ore fossero ma su per giù era
rimasto
bloccato in ascensore una mezz’ora buona.
Ormai doveva essere quasi mezzanotte.
E come se fosse un miracolo le porte
dell’ascensore si aprirono
mostrando un vecchio tecnico, con i baffi bianchi. Una di quelle
persone che ha
visto molti Capodanni.
-“E tu che ci fai qui dentro?”- chiese
piuttosto scocciato.
-“Si è bloccato l’ascensore.”- rispose Castle
pensando che quello
scocciato doveva essere lui.
-“Di un po’, ma non sai leggere? Il cartello
‘guasto’ secondo te a
cosa si riferiva? Al gabinetto?”-
-“Non c’era nessun cartello, e in più questo
gioiellino ha
funzionato tutta la sera!”- rispose sarcastico.
-“Beh sei stato fortunato che ho visto la
chiamata di emergenza.
Stavo andando via anche io. È Capodanno anche per me! Beh gli ultimi
due minuti
per lo meno!”-
-“Due minuti? A che piano siamo?”-
-“Al tredicesimo ragazzo! Se devi andare alla
festa di sopra
dovrai farti gli altri 9 piani a piedi!”-
[ http://www.youtube.com/watch?v=9YRd_qsfj9Q]
Castle non se lo fece ripetere due volte.
Scattò fuori dall’ascensore, augurando
frettolosamente gli auguri
di buon anno a quel povero tecnico e iniziò la corsa.
Faceva i gradini a due a due cercando di
essere il più veloce
possibile, ma la sua scarsa forma fisica e il fatto che non facesse
esercizio
fisico da tanto tempo, dopo 5 rampe, fu costretto a fermarsi.
Fece dei respiri profondi. A occhio e croce
mancava un minuto e
aveva ancora altri 4 piani da fare.
Doveva farcela per Kate. Per lei.
Riprese la corsa, ormai non contava più
quante scale mancavano,
sperava solo di avere abbastanza fiato e, mentalmente si ripromise di
iniziare
a correre tutte le mattine. Se l’avesse fatto in quest’ultimo anno a
quest’ora
non avrebbe avuto di questi problemi.
Questo era uno dei propositi per il nuovo
anno.
-“Posso parlarti?”- chiese Tom sorridendole.
-“Vi lascio soli!”- rispose prontamente Lanie.
Kate la fulminò con lo sguardo. Avrebbe
voluto che restasse così
almeno Demming non ci avrebbe provato di nuovo.
-“Kate… mi stavo chiedendo… qui pare che
tutti baceranno qualcuno
a mezzanotte. Noi siamo stati insieme e sarebbe meno imbarazzante che
dire di
no a qualche altra collega perché…io…in effetti, non ti ho mai
dimenticata.”-
disse tutto d’un fiato timidamente.
Non sapeva che cosa rispondere, o meglio lo
sapeva ma non voleva
che ci rimanesse male, visto che era stata lei a lasciarlo per andare
negli
Hamptons con Castle quell’estate, e lui l’aveva capito.
-“Tom… io… io non…”-
-“Mancano solo 30 secondi Kate.”- disse
facendo brindare i loro
bicchieri.
Kate era a bocca aperta. Non poteva
assolutamente baciare Demming.
Doveva baciare Castle, anche
se
sarebbe già stata mezzanotte passata una volta trovato, ma non le
importava.
Era lui il suo uomo, il suo scrittore.
Castle guardò il piano. Era al 21. Ancora uno
e ce l’avrebbe
fatta.
Corse più che poté, scalini a due a due e
negli ultimi si diede lo
slancio finale tanto che arrivò al 22° piano, spalancando le porte
dell’anticamera.
Sentiva tutti che avevano iniziato il conto
alla rovescia.
10 corse più veloce. Intorno a lui c’era
gente ovunque.
9 un altro passo più vicino alla porta.
8 sentiva solo il battito del suo cuore.
7 aprì la porta della sala e con gli occhi
cercò lei, la donna che
amava.
6 Kate cercava un modo per non baciare Demming
5 alzò gli occhi e vide lo scrittore tutto
trafelato.
4 i loro occhi si incrociarono e i loro
sorrisi parlarono da soli.
3 Kate gli andò in contro e Castle continuò
la sua corsa per
raggiungerla.
2 si incontrarono al centro della sala e
Castle la abbracciò.
1 chiusero gli occhi e le loro labbra si
incontrarono.
Si levarono intorno a loro cori di buon anno,
chi baciava il
proprio compagno, chi suonava le trombette, chi con cappellini e
scritte di
auguri.
Dal soffitto scesero dei palloncini e dei
coriandoli dorati e
argentati finendo sulle teste e i vestiti di tutti, poggiandosi
delicatamente
per terra, come se stesse nevicando.
Intorno a loro regnava il tipico caos dei
festeggiamenti e
brindisi per l’anno nuovo, ma loro non li sentivano.
C’erano solo loro due e il loro bacio di
mezzanotte per l’augurio
di un felice anno nuovo.
Kate aveva una mano sul suo viso, mentre
Castle, con le mani sui
suoi fianchi, la stringeva a se.
Probabilmente non lo ammisero mai, ma quello
fu il bacio più bello
della loro vita.
Non importava se tutti li avessero visti, ma
quel bacio si stava
trasformando in qualcosa di molto profondo.
Le loro lingue si unirono insieme, desiderose
nuovamente di
sentire il sapore dell’altro. Si cercarono e si trovarono.
Lanie, aveva appena lasciato un tenero bacio
sulle labbra di
Esposito quando vide la detective e lo scrittore.
Tutti loro si sorrisero, ma
decisero di lasciarli godere il loro momento. Erano felici per loro, e
finalmente scrittore e musa erano felici. Questo bastava.
Quando si staccarono, Castle avvertì sulla
propria bocca il
sorriso di Kate.
La guardò e vide i suoi occhi brillare.
Sapeva che non le importava nulla se tutti
quanti, se Demming o
Lanie avessero visto. Non era più importante ormai.
-“Ti amo.”- disse guardandola ancora negli
occhi.
-“Cosa?”- chiese Kate, come se fosse ancora
stordita dal bacio.
-“Ti amo!”- ripeté lo scrittore.
Kate rimase in silenzio qualche secondo ma
poi lo ricambiò con la
sua stessa moneta.
-“Grazie!”- disse con fare saccente.
Castle non poté fare a meno di sorridere.
Sapeva che lo amava, gliel’aveva detto a
Natale.
La strinse ancora fra le sue braccia e la
baciò di nuovo, proprio
lì, al centro della sala, ignorando i fischi di approvazione che alla
fine
Esposito e Ryan non erano riusciti a nascondere.
Erano solo loro.
Solo Kate, Rick e il loro amore, e il nuovo
anno che era
decisamente iniziato nel migliore dei modi.