Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Violet Tyrell    29/02/2012    7 recensioni
Lee, che aveva pensato tutta la sera a quell'incontro tanto strano, ebbe l'idea di chiedere a Hermione Granger - la famosa So-Tutto-Io che gli era anche simpatica - se avesse un'idea di chi fosse. Le indicò la ragazza in Sala Grande, durante la cena. Hermione si rivelò una fonte di informazioni molto preziosa.
"Morag McDougal, del mio anno, ma di Corvonero. Molto brava a Pozioni, Incantesimi e Storia della Magia, mentre dovrebbe migliorare a Trasfigurazione, Cura delle Creature Magiche e Difesa contro le Arti Oscure. Non parla quasi mai, tanto che anche gli insegnanti a volte si dimenticano della sua esistenza in aula; le piace stare in biblioteca e detesta il Quidditch.
Ma non si perde una partita".

Pairing inventato da me su Lee Jordan e Morag McDougal.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Fred Weasley, George e Fred Weasley, Luna Lovegood, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un posto anche per me nel tuo cuore
Sarei da ammazzare, assieme a chi mi ispira questi contest così... No, non è per un contest, ma l'ispirazione mi è stata data da uno di questi.
I personaggi sono tutti della Rowling e i protagonisti saranno Lee Jordan, Morag McDougal, i gemelli Weasley, Luna e altri, anche se mi concentrerò soprattutto sul pairing. Gli altri fungono da spalla, diciamo. Di sicuro inserirò anche la McGranitt e Vitious**
Morag McDougal è una studentessa di Corvonero ed ha l'età di Harry; di lei conosciamo solo il nome, la Casata e l'origine ovvero Purosangue(info da Wikipedia). Per il resto ho elaborato.
Questo è una sorta di prologo e parto ad un punto della storia molto avanzato, per poi tornare indietro. A volte mi piace fare così; ho trovato interessante dare al buon Lee - un figo assurdo u.u chi non lo ama?** - una ragazza. L'idea iniziale era stata quella di usare Susan Bones, ma amando i Corvonero... ehehehe



Un posto anche per me nel tuo cuore


 


"Il Preside Piton vuole parlati".
Il Traditore, secondo il lessico di Morag. La ragazza sorrise all'indirizzo del professor Vitious, prima di seguirlo fuori dalla Torre e lungo i corridoi. Si potevano udire - nell'aria - gli echi delle urla di quegli studenti che venivano regolarmente puniti dai Carrow, ma Morag cercò di ignorarle.
A volte si sentiva una traditrice a propria volta perchè ammirava i coraggiosi - come Neville, per esempio - che non avevano timore di provocare i Carrow e i loro seguaci, ma non si era mai unita a loro. Come sempre restava in disparte, e guardava gli avvenimenti senza far nulla per impedirlo.
Non puoi fare nulla, Morag, hai già i tuoi problemi.
La ragazza avrebbe quasi riso di sè stessa: quanta arroganza, come se fosse l'unica a soffrire in quella guerra senza senso. Però aveva ancora la madre a casa, ammalata, non poteva rischiare di metterla involontariamente in pericolo.
A volte si diceva che non c'era da stupirsi che non fosse finita a Grifondoro: tutta la sua famiglia era stata parte della Casata del nobile Godric, ma su di lei il Cappello Parlante aveva avuto moltissimi dubbi.


Avanzavi assieme agli altri studenti, chiedendoti che cosa ci facevi in mezzo a loro.
Non eri come il celebre Harry Potter, il Bambino Sopravvissuto che finalmente era giunto a Hogwarts.
Non eri come l'altezzoso Draco Malfoy, unico erede di una delle più nobili famiglie di Purosangue del mondo magico.
Non eri come l'impacciato e goffo Neville, figlio di due ex-Auror di indubbia fama, anche se la loro fine era stata la peggiore che una persona potesse augurarsi.
Non eri come Susan Bones, la cui famiglia aveva un ruolo importante nel mondo magico.
Non eri che un nome tra i tanti, un puntino che non sarebbe stato notato da nessuno: perchè mai, poi, qualcuno avrebbe dovuto dirti che eri migliore di altri?
In fondo Harry aveva già sconfitto un mago oscuro - e questo solo da bambino in fasce; Draco, invece, aveva quell'aria sicura di chi sapeva già che sarebbe diventato grande, e persino Neville veniva notato. Era impacciato, ma lo si distingueva.

McDougal, Morag.

Ecco, era giunto il tuo turno. Guardavi quella strega dall'aria severa e dentro di te speravi quasi che riuscisse a farti sparire; timidamente avanzavi ed il mondo divenne buio.
Morag! Ah, eccoti, ricordo molto bene i tuoi genitori... Tu, però, non gli somigli.
Già, te l'aveva detto subito, del resto però tu già sapevi. Non era una sorpresa.
Uhm sono indeciso... direi che hai delle qualità interessanti, ma non posso mandarti a Grifondoro.
Ti sentivi morire nell'udire quelle parole e avresti sicuramente pianto, se non ti fossi ricordata che un'intera folla ti osservava.
Va bene, ho deciso. Ti farai sicuramente con il tempo, ma intanto... CORVONERO!
Non avresti mai scordato l'urlo che ti aveva quasi assordato: avresti voluto sentirti triste, ma non ci riuscivi. C'era un posto anche per te, a Hogwarts.


Morag si riscosse dai propri pensieri quando si rese conto che l'insegnante aveva dato la parola d'ordine al Gargoyle - Sangue Puro - che aveva preso vita; il minuscolo professore la precedeva sullo scalino e la sua presenza in qualche modo rassicurava la ragazza.
Del resto era sempre stato così: Vitious era una certezza, il punto fermo degli adepti di madama Corvonero, il solo sostegno che avevano in quei tempi bui.
"Si sieda pure, signorina McDougal".
Morag quasi rabbrividì nel sentire il tono piatto - ma allo stesso tempo agghiacciante - del nuovo Preside. Per un momento la ragazza si era quasi convinta che avrebbe rivisto Silente, come se nulla fosse cambiato. Invece nulla era più come prima. Prese posto sulla sedia che l'uomo le aveva indicato, ma rifiutò di bere.
Non aveva nulla da nascondere, nè temeva un eventuale bevanda avvelenata di Veritaserum. Semplicemente non le andava di bere qualcosa in compagnia di quell'essere abominevole.
Severus Piton la guardò per qualche istante, poi spostò lo sguardo sulle mani: Morag pareva tranquilla, ma lui aveva imparato che spesso le persone riservate come lei, tendevano ad estranearsi del tutto mostrando una facciata che non era quella vera.
"L'ho fatta convocare per alcune ragioni. La prima è che suo padre è stato rintracciato".
Morag non alzò lo sguardo su quell'uomo che un tempo - neppure troppo lontano - aveva persino ammirato. Pozioni era forse la sola materia in cui eccelleva, pertanto aveva trovato l'insegnante estremamente competente e di suo gradimento.
Anche se era parziale e non la lodava mai apertamente.
Ora era tutto cambiato, nel giro di un istante lui era un suo nemico.
"Era nascosto in un sobborgo Babbano in compagnia della sua famiglia.Non ha voluto consegnarli, pertanto..."
La ragazza chiuse gli occhi repentinamente, sentendo che il professor Vitious le aveva posato una mano sulla spalla: neppure quel gesto consolante l'aiutava ad accettare la realtà. Piton non l'aveva detto detto chiaramente, ma per Morag non esistevano dubbi: avevano ammazzato suo padre con tutta la famiglia.
Non piangere, Morag, non lo fare.
Se lo disse un paio di volte e si sentì meglio nel rendersi conto di non tremare.
Suo padre. Morto. Era quasi impossibile da credere, ma negli ultimi tempi era un'ipotesi sempre più probabile; adesso sembrava così assurdo l'odio verso quella decisione di abbandonarli... e tutto perchè si era innamorato di una Babbana e desiderava una famiglia con lei.
Morag avrebbe sempre voluto avere dei fratelli, ma anche grazie alla madre - furibonda - non aveva mai incontrato i quattro fratellastri Babbani che avevano parzialmente il suo sangue. Adesso avrebbe voluto piangere, ma non fece nulla: era ferma, immobile, come se il Preside le avesse semplicemente riferito il meteo previsto per i giorni seguenti.
"Ho provveduto ad informare personalmente sua madre dell'accaduto, e a porgerle le condoglianze da parte mia e dei miei colleghi insegnanti. E lo stesso vorrei fare a lei, in questo momento".
Per un attimo Morag pensò che sarebbe scattata impulsivamente, saltando sulla scrivania e riempiendo quel bugiardo di pugni, come facevano i Babbani quando erano arrabbiati tra di loro. Pensò, quasi sorridendo, alla faccia che avrebbero fatto tutti a scuola se avessero saputo che proprio lei aveva alzato le mani su Piton.
Molti avrebbero applaudito, ma naturalmente non fece nulla se non un semplice cenno con il capo.
"Inoltre le vorrei chiedere - in via del tutto confidenziale - se è al corrente degli spostamenti del signor Lee Jordan e dei suoi amici".
L'uomo quasi sorrise. Morag aveva semplicemente alzato gli occhi su di lui, ma la fretta con cui aveva compiuto quell'impulsivo gesto, gli aveva rivelato che era quello l'argomento in grado di far vacillare la sua staticità.
"Gira voce che il ragazzo sia sparito assieme ad un gruppo di amici...Nati Babbani che non si sono registrati al Ministero, e traditori dell'Ordine della Fenice. Forse non sono soli, si tratta solo di ipotesi... Mi chiedevo solo se lei, signorina, sapesse qualcosa in più: ci piacerebbe fare qualche domanda al signor Jordan".
L'impulso di prendere a ceffoni il Preside tornò tutto intero e più forte di prima, ma ancora Morag non si mosse. Scrollò la testa, sapendo di non mentire.
Non aveva idea di dove fosse, ma dalle sue iridi azzurre era chiaro il messaggio implicito che stava dando al Preside: anche se avesse avuto qualche notizia, lui sarebbe stata l'ultima persona a cui riferirla. Non una parola uscì dalle sue labbra, ma si sentiva invasa da un getto gelido quasi inspiegabile: aveva sospettato che Lee non fosse in viaggio di piacere e temeva per la sua incolumità, ma allo stesso tempo non poteva che ammirare il suo gesto.
"No, signore, non so dove sia".
Non aveva pensato che fossero al corrente di quanto accaduto tra loro, ma del resto non era mai stata una storia segreta. Forse era finalmente giunto il momento di scendere in campo attivamente, che ragione c'era di nascondere vigliaccamente la testa sotto la sabbia?
"D'accordo, può andare. La prego di riferirmi le novità, se ce ne dovessero essere".
La ragazza scoccò uno sguardo collerico verso Piton, ma si affrettò a lasciare l'ufficio prima di commettere un azione irreparabile.

"Neville!" Morag corse nella direzione del Grifondoro: la ragazza notò il nuovo livido che il ragazzo aveva sul volto. Non c'erano altri studenti in quel momento nel corridoio. Notò che Neville la osservava, incuriosito, e la invitò a parlare.
"Ho pensato a quello che mi hai chiesto... Sai, sul..."
Non pronunciò il nome dell'ES solo perchè il Barone Sanguinario stava passando proprio in quel momento e li osservava con il suo sguardo torbido. Attesero che fluttuasse via prima di riprendere.
"Ho deciso che voglio essere dei vostri, se mi volete".
Non si era mai sentita tanto decisa; sorrise di fronte all'espressione sorpresa di Neville e si sentì incredibilmente meglio. Il ragazzo le assicurò che non ci sarebbero stati problemi, e che poteva affidarsi a Luna per sapere del prossimo incontro; in fondo lei era già stata parte di quell'associazione segreta, sembravano così lontani i tempi in cui imparavano la Difesa contro le Arti Oscure sotto il naso della Umbridge.
Ora era tutto molto più importante.


Hogsmeade, 1993

"Piantantela, dai!"
Lee tirò un enorme palla di neve contro Fred, ma lo mancò, colpendo al suo posto un ragazzino del terzo anno di Serpeverde con la faccia imbronciata. I due gemelli sghignazzarono e Lee li imitò: era sempre una buona cosa colpire un Serpeverde, dopotutto.
"Abbiamo finito per oggi, io direi di tornare a scuola. Non ho neppure cominciato il compito per la McGranitt".
Il ragazzo si tolse con impazienza la neve dai rasta, che non erano stati protetti dal berretto. Quell'anno l'inverno pareva essere arrivato quasi in anticipo, tanto che a inizio dicembre le strade del villaggio erano coperte da un soffice strato bianco.
I tre si diressero quindi di malavoglia verso il sentiero che portava a scuola; Lee sapeva bene che anche gli amici non avevano neppure guardato il tema di Trasfigurazione e non aveva alcuna voglia di trascorrere il prossimo week-end in punizione. Durante il tragitto ascoltò i due gemelli rimembrare nostalgici l'inverno di due anni prima, quando avevano stregato le palle di neve affinchè inseguissero il professor Raptor.
Per fortuna la bufera di neve era finita il giorno precedente, così avrebbero potuto svolgere i compiti all'esterno nonostante la temperatura gelida: di solito si sedevano sulle rive del lago, ma data la situazione, potevano accontentarsi anche delle panchine poste sui prati. Avevano pure il vantaggio che, in caso di improvvisa bufera in arrivo, il portone d'ingresso non era neppure molto lontano.
"Non siete capaci di essere seri almeno per due minuti di seguito?!"
Il ragazzo sbottò arrabbiato quando l'ennesima palla di neve atterrò sulla pergamena; era sempre un errore studiare - o almeno provarci - assieme a Fred e a George, ma non poteva farne proprio a meno. Erano amici e questo bastava, anche se a volte li avrebbe strozzati volentieri.
Tuttavia dieci minuti dopo i compiti giacevano abbandonati sulla panchina, mentre loro tre giocavano ad inseguirsi, tirandosi naturalmente quanta più neve possibile, e coinvolgendo anche ignari studenti che cercavano semplicemente di passeggiare in tranquillità per il parco.
"Oh scusami".
I due gemelli sghignazzarono, ma Lee si sentì mortificato nel rendersi conto di aver inavvertitamente urtato qualcuno; non ebbe risposta, ma raccolse comunque il libro da terra - un pesante tomo sulle ari Divinatorie - e lo porse alla ragazzina che si era rimessa in piedi in fretta.
"Ecco, ti è caduto".
Per un momento Lee si disse che avrebbe ricevuto un sonoro ceffone in risposta, cosa che si sarebbe ampiamente meritato, almeno secondo lui; per quanto divertenti fossero gli scherzi e i giochi con i due Weasley, non tutti potevano trovare di loro gradimento le conseguenze anche se non era sicuramente successo nulla di grave. Non l'aveva vista altrimenti avrebbe fatto in modo di non farla cadere.
Tuttavia la giovane - sicuramente lo era più di lui, ne aveva tutta l'espressione - sembrava muta; balbettò qualcosa che lui non riuscì a capire, ma venne distratto dal suo sguardo. Era sicuro di non aver mai visto occhi azzurri tanto profondi, anche se a colpirlo era la sensazione di solitudine che gli avevano trasmesso.
Sorrise per rassicurarla, ma si sentì uno stupido quando lei scappò letteralmente via, lasciando dietro di sè solo l'immagine di lunghi capelli scuri che svolazzavano nel vento gelido.
"Carina, ma non è un po' piccina, Lee?"
Il ragazzo si riscosse, osservando i due gemelli che avevano sul volto un'espressione divertita e maliziosa che non gli piaceva affatto.
"Piccina per cosa?"
Non riuscì mai a spiegarsi la risata di George.

Lee, che aveva pensato tutta la sera a quell'incontro tanto strano, ebbe l'idea di chiedere a Hermione Granger - la famosa So-Tutto-Io che gli era anche simpatica - se avesse un'idea di chi fosse. Le indicò la ragazza in Sala Grande, durante la cena. Hermione si rivelò una fonte di informazioni molto preziosa.
"Morag McDougal, del mio anno, ma di Corvonero. Molto brava a Pozioni, Incantesimi e Storia della Magia, mentre dovrebbe migliorare a Trasfigurazione, Cura delle Creature Magiche e Difesa contro le Arti Oscure. Non parla quasi mai, tanto che anche gli insegnanti a volte si dimenticano della sua esistenza in aula; le piace stare in biblioteca e detesta il Quidditch.
Ma non si perde una partita".





Note: Decisamente questo capitolo mi ha divertito, specie l'ultima parte u.u me li immagino quei tre a fare casino per Hogwarts xDDD Cronologicamente siamo nel "Prigioniero di Azkaban", tranne il pezzo iniziale che siamo ovviamente durante il regime di Voldemort de"I Doni della Morte".
Morag è parecchio strana forse, specie all'inizio che sembra essere una che non si scompone per nulla. In realtà ha un modo proprio per esternare le emozioni. L'ho voluto soprattuttor appresentare com'era da giovane - tutta incerta - con un passato che non è proprio limpidissimo, più per la famiglia.
Situazione familiare decisamente delicata: genitori vivi, ma evidentemente separati, con il padre che addirittura si è creato una famiglia con una Babbana. Mica può andar sempre tutto bene, no? Vivo... beh per dire lol muore xdddd
Ok a voi i commenti e grazie in anticipo a tutti^^



   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Violet Tyrell