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Autore: Cathy Linton    29/02/2012    5 recensioni
Salve! Questa è la mia prima ff su Harry Potter...
Questa sarà una storia di odio, amore, guerra, dove niente è quello che sembra...
Dal primo capitolo:
"Alzò lo sguardo verso la locomitiva rossa, l'Espresso per Hogwarts.
Questo era il suo ultimo anno... l'ultimo anno per conquistare la sua Lily.
-Ramoso! Muoviti, devo andare alla carrozza Prefetti!- Remus come al solito gli ricordava i suoi impegni.
James sorrise, appuntandosi la spilla rossa sul petto, e salendo sul treno.
Chissà, forse Silente voleva aiutarlo con la Evans, visto che aveva eletto entrambi Caposcuola."
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Voldemort | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ciao a tutti! Sono nuova qui su EFP, e ho deciso di pubblicare una storia... su James Potter e Lily Evans! Adoro questa coppia, è una delle mie preferite!
Proverò a raccontarvi come, secondo me, si sono innamorati l'uno dell'altra... E di come Lily capì che, infondo, James non è il solito bulletto arrogante.
Recensite in molti! Buona Lettura!


1° Settembre 1971
Una ragazza dai rossi capelli occupava già lo scompartimento, con la fronte schiacciata sul finestro, quando due ragazzi con neri capelli entrarono e si sedettero, uno di fronte all'altro, il più lontanto possibile dalla ragazzina. Il primo aveva i tratti del viso fini e delicati, il portamento nobile, i capelli neri lunghi fino alla base del collo, e gli occhi azzuri come il ghiaccio: Sirius Black. L'altro ragazzo aveva il viso dai tratta allegri, i capelli neri sparati in tutte le direzioni, gli occhi dietro gli occhiali tondi erano marroni chiaro, scintillanti e con un aria giocosa: James Potter. 
I due ragazzi parlarono tra loro per tutto il viaggio, ignorando la ragazza dai capelli rossi e il ragazzo entrando dopo, che parlava con la rossa. La ragazzina aveva i capelli rossi, lunghi fino alla vita, e gli occhi arrossati dalle lacrime erano verdi come due smeraldi: Lily Evans. Il ragazzino aveva i capelli neri unti, gli occhi neri come due pozzi, era mingherlino e indossava una divisa di seconda mano: Severus Piton.
-Speriamo che tu sia una Serpeverde!- Questa frase destò l'attenzione di James Potter verso gli altri due ragazzi presenti nello scompratimento, e gli fecere perdero il filo del discorso.
-Serpeverde?- chiese, voltandosi e pensando di aver udito male. -Chi vuole diventare un Serpeverde? Io credo che lascerei la scuola, e tu?- chiese a Sirius, mollemente abbandonato sul sedile di fronte al suo, che non sorrise.
-Tutta la mia famiglia è stata in Serpeverde- rispose.
-Oh, cavolo- commentò James. -E dire che mi sembravi a posto!-
Siriusi ghignò.
-Forse io andrò contro la tradizione. Dove vorresti finire, se potessi scegliere?-
James alzò una spada invisibile.
-'Grifondoro... culla dei coraggioso di cuore!' Come mio padre.-
Severus Piton fece un verso sprezzante. James si girò verso di lui.
-Qualcosa che non va?-
-No- rispose Piton, ma il suo lieve ghigno diceva il contrario. -Se preferisci i muscoli al cervello...-
-E tu dove speri di finire, visto che non hai nessuno dei due?- intervenne Sirius.
James scoppiò in una risata fragorosa. Lily Evans si raddrizzò nel sedile, nervosa, e guardò prima James poi Sirius, disgustata.
-Andiamo, Severus, cerchiamoci un altro scompartimento-
-Ooooooooh...-
James e Sirius imitarono la sua voce altezzosa; James cercò di fare lo sgambetto a Piton.
-Ci si vede, Mocciosus!- gridò Sirius quando la porta dello scompartimento si chiuse.
 
***
 
1° Settembre 1972
-Ciao mamma. Ciao pa'- James Potter era cresciuto dall'anno scorso, ma il viso, i capelli, gli occhi e il carettere non erano cambiato affatto.
-Ciao Jamie! Ricordati di scriverci, e non combinare guai a scuola, mi raccomando! Quest'anno vedi di impegnarti seriamente e se mi arriva anche solo una lettera...-
-Dorea stai tranquilla! Sono sicuro che James si andrà benissimo quest'anno, ma non puoi chiederli di non combinare guai: è un Potter!- Charlus Potter guardava suo figlio dall'alto, orgoglioso di quel ragazzo tutto pelle e capelli. Era la copia spiccicata del figlio: stessa corporatura, stesso naso, stessi capelli... L'unica cosa che contraddistingueva Potter Senior da Potter Junior erano gli occhi: Charlus aveva i gli occhi azzurri come il cielo d'Agosto; James aveva gli occhi marroni della madre, Dorea Black in Potter. Era una donna dall'aspetto severo, ma chiunque la conoscesse affermava vivamente il contrario: era esuberante quanto il figlio, aveva voglio di vivere e adorava il giardinaggio. I capelli neri erano raccolti in una crocchia alta, che non lasciava sfuggire neanche una ciocca. Le labbra piene e rosse erano costantemente piegate in un sorriso, come se cogliesse sempre la bellezza della vita.
James alzò gli occhi al cielo.
-E mi raccomando- disse il padre, improvvisamente serio. -Voglio ricevere una lettera nella quale mi dici che sei diventato il Cercatore di Grifondoro- James sorrise. Quell'anno avrebbe potuto partecipare alle selezioni di Quidditch, e lui aveva l'intenzione di diventare il Cercatore migliore che Hogwarts avesse mai avuto.
-Non ti preoccupare, pa': la mia entrata in squadra è assicurata- disse, sicuro di sé.
Improvvisamente si sentì un fischio, e la famiglia Potter sobbalzò. 
-Vai, è ora! Ci vediamo a Natale, e invita anche i tuoi amici!-
-A presto Jamie!- Dorea Potter non perdeva la sua aria altezzosa tipica dei Black neanche quando urlava un ultimo saluto al figlio.
James sorrise, trascindo con sé il baule alla ricerca dei suoi amici: Sirius Balck, Remus Lupin e Peter Minus e Frank Paciock. 
Aperta l'ennesima porta dell'ennesimo scompartimento riconobbe dei visi amici: le Grifondoro del suo stesso anno, il secondo. Mary Macdonal aveva i capelli marron corti fino alla nuca, e gli occhi azzurri spalancati, come se fosse tutto il mondo una continua sorpresa.
Alice Prewett aveva i capelli biondo, le guance paffutelle, e gli occhi marroni che trasmettevano gentilezza e dolcezza.
Emmeline Vance aveva i capelli biondo legati in una traccia e gli occhi azzurri limpidi, il corpo.
E infine, vicino al finestrino, Lily Evans. I capelli rossi erano legati in una coda alta, e gli occhi verdi erano più brillanti del solito. Le labbra incurvate in sorriso, volse la testa quando sentì la porta dello scompartimento aprirsi. Appena ebbe riconosciuto la figuare di James, gli occhi le si indurirono, le labbra persero quell'ombra di sorriso che avevano fino a pochi secondi fa. 
James sorrise, divertito: per tutto il primo anno non aveva fatto altro che darle il tormento, e lei rispondeva sempre per le rime. Era un divertimento per lui prenderla in giro e ascoltare i nuovo insulti che gli rivolgeva ogni volta.
-Ciao Evans! Passato una bella estate?- Le chiese con tono strafottente, la mano che saliva a spettinare ancora di più i suoi indomabili capelli.
Lei strinse gli occhi a due fessure.
-Sarebbe stata perfetta se non avessi aperto quella porta- Lui ghignò in risposta. Darle il tormento era una cosa splendida.
-Ma come- chiese, con l'aria fintamente offesa. -Non sei contenta di vedermi? Sono colpito, Evans: dopo dieci mesi passati insieme non hai sentito la mia mancanza, quest'estate?-
-No, Potter, non mi sei mancato affatto. Stavo benissimo a casa mia senza di te- Le amiche nello scompartimento le rivolsero uno sguardo dubbioso: sapevano tutte l'apprensione di Petunia per Lily, e che l'estate appena finita non era stata affatto bene.
-Bé, se vuoi posso inaugurare quest'anno scolastico con i vecchi scherzi alla James Potter: che ne dici?- disse, facendo finta che non avesse aperto bocca. -Anzi inizio subito, dammi solo un attimo per trovare la mia bacchetta- Si chinò sul baule, con l'intenzione di prendere la sua bacchetta, quando Lily scattò in piedi, il viso rosso di rabbia che faceva concorrenza ai capelli, le mani strette a pugno.
-POTTER!- James sorrise. Adorava farla arrabbiare.
Sospirò.
-Oh, Evans, mi erano mancati i tuoi toni soavi...- Le amiche di Lily scossero tutte la testa, sconsolate: quell'anno sarebbe stato uguale al precedente. Con James che si divertiva a far impazzire Lily e Lily che urlava contro James tutto il giorno.
 
***
 
1° Settembre 1973
James Potter era seduto nello scompartimento con i Malandrini: Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus, e naturalmente James Potter! Da quando, l'anno prima, avevano scoperto che Remus era un lupo mannaro, la loro amicizia ne era uscita più forte di prima: erano diventati un gruppo, i Malandrini, conosciuto in tutta Hogwarts per i loro scherzi e, nel caso di James e Sirius, conosciuti dalla popolazione femminile per la loro bellezza.
-Allora- inizia Sirius -Proggettiamo gli scherzi di quest'anno per Mocciosus- James ghignò, al pensiero del suo nemico reduce di qualche loro scherzo; Remus abbassò la testa, contrario ai loro continui scherzi al povero Piton, ma non disse niente, troppo timoroso che si accoregessero del mostro che era realmente; Peter faceva scorrere lo sguardo tra James, Sirius e Remus, insicuro se farsi venire in mente nuove idee come Sirius, ascoltarle e migliorarle con James, e fare finta di niente e giocare a scacchi con Remus.
All'improvviso la porta dello scompartimento si aprì e rivelò due ragazze: Mary Macdonald e Lily Evans. La rossa stava indietro rispetto alla mora, cercando di non attirare l'attenzione e con l'aria decisamente contrariata.
-Ciao ragazzi! Passato una bella estate?- chiese Mary, sorridendo.
Sirius le sorrise in risposta.
-Magnifica. Sorprendente. Entusiasmante. Stavamo organizzando il prossimo scherzo a Mocciosus: gli abbiamo dato una tregua di due mesi!-
-Dovete lasciarlo in pace- Lily Evans si fece avanti. Remus le rivolse un piccolo cenno col capo, che lei ricambiò con un dolce sorriso.
-Ehy Evans! Ti sono mancato in questi due mesi, vero?- chiese James, ghignando. 
Lily gli rivolse un'occhiata di disgusto.
-Assolutamente no Potter: sono stati i mesi più rilassanti della mia vita- Mary aggrottò la fronte, ma non disse niente.
-Dai Evans, smettila di fingere: so benissimo che ti sono mancato- disse, facendo gli occhi da cucciolo. -Per farti stare meglio ti permetterò di sederti qui vicino a me: è un privilegio concesso a pochi...- Non ebbe neanche il tempo di finire la frase che Lily gli voltò le spalle e se ne andò, le spalle dritte, la testa alta, fiera come solo lei, Grifondoro del terzo anno, sapeva essere. Mary esalò un impercettibile sospiro e si alzò, facendo un cenno con la mano, prima di girarsi e chiudersi la porta dello scompartimento alle spalle.
 
***
 
1° Settembre 1974
Sorpassata la barriera 9 e 3/4, James Potter si guardò intorno, alla ricerca dei suoi amici. Il suo sguardo venne catturato da una chioma rosso fuoco, e il giovane si diresse in quella direzione. Era esattamente dietro Lily Evans, quando questa si girò. Era cresciuta quell'estate, e aveva tagliati i capelli alle spalle. Lo osservò con i suoi penetranto occhi verdi, aspettando che dicesse qualcosa. Dietro di lei, i genitori lo osservavano curiosi.
James non riusciva a parlare: si era girata così all'improvviso... Il suo cuore prese a battere furiosamente nel petto, e lui gli ordinò di darsi una calmata; dannazione, erano tre anni che viveva con la Evans a Hogwarts, ma non gli aveva mai fatto quest'effetto: nessuno ci era riuscito. Cosa gli stava succedendo?
-Lily, non ci presenti il tuo amico?- Lily si voltò verso la madre sorpresa che l'avesse definito suo amico: ma in fondo, non poteva sapere chi fosse.
James alzò lo sguardo: la madre di Lily aveva i capelli rosso fuoco esattamente come lei, e gli occhi azzurri, il viso presentava le prime rughe e i primi segni d'invecchiamento.
Il padre aveva i capelli biondi, gli occhi verdi come quelli della figlia minore, e guardava quel nuovo ragazzo con sguardo diffidente. James sorrise timidamente.
-Sono James Potter- disse, prima di notare l'occhiataccia che gli rifilò Lily. La madre spalancò gli occhi dallo stupore, e il padre llo guardò storcendo la bocca: cos'aveva detto di male.
La signora Evans parve riprendersi.
-E' un piacere conoscerti, James- disse. -Io sono Susanne, e lui è mio marito, Liam Evans. Ah, e lei la sorella di Lily, Petunia- Prese una ragazza sui diciasette anni per un braccio e la portò vicino a sé. James sbarrò gli occhi: Lil... Evans aveva una sorella? Non ne aveva mai fatto parola con lui! Bé, non è che fossero amiconi e parlassero, più che altro si urlavano contro, ma... Accidenti, non glielo aveva mai detto!
La ragazza in questione, Petunia, aveva i capelli biondi del padre e gli occhi azzurri della madre, il viso cavallina e nessuna traccia di dolcezza nel viso o nello sguardo. 
James doveva avere uno sguardo piuttosto spaesato, perché la signora Evans emise un risolino.
-Si, non si somigliano molto fisicamente... Ma si vogliono bene!- Quell'ultima frase era piuttosto strana in un contesto del genere, e successero più cose contemporaneamente: Petunia strappò il braccio dalla presa della madre e urlò: -Non le voglio bene! E' un mostro, non una sorella! La odio!- e si diresse verso la barriera. I signori Evans emisero un sospiro e abbassarono il capo. Lily mantenne la testa alta, anche se i suoi occhi si stavano velando di lacrime.
-A che casa (si dice casa, vero?) appartieni James?- Il suo nome era uscito a forza dalla bocca del signor Evans. Chissà perché.
-Grifondoro- disse, orgoglioso. Liam annuì e non aggiunse altro.
James si sentiva di troppo: insomma, Lily non avrebbe rivisto la sua famiglia per un sacco di tempo, si dovevano salutare, ma James non voleva lasciarla. La vedeva così fragile, con le lacrime agli occhi che non voleva far uscire che... 
Qualcuno gli era saltato adosso, facendogli cadere gli occhi dal naso e mandandoli in frantumi.
-Ciao Jamie! Non sai che bello vedere finalmente una persona con un po' di cervello!- Sirius.
-E perché, io cosa sarei?- Remus.
-Remus, tu hai un cervello più grande della media, non conti!-
James non vedeva nulla e sbuffò sonoramente.
-Mer...lino Sirius! Mi hai fatto cadere gli occhiali! Adesso non ci vedo niente! E si sono pure rotti!- Aggiunse, con una nota di disappunto nella voce. Sirius iniziò a ridere sguaiatamente, con la sua risata simile a un latrato.
-Cosa ti ridi, latrato canino? Dammi una mano invece di stare lì fermo a guardarmi!-
-Ehm... Potter, stai parlando con Remus- Lily aveva parlato per la prima volta. James si sentì arrossire violentemente.
-Ciao Lily. Salve signori Evans- salutò Remus.
-Salve Evans! Lo sai che mi sei mancata anche tu quest'estate? Pensa un po' quant'ero depresso...- Il solito Sirius. Peter gli porse gli occhiali aggiustati, e lui lo ringraziò mentalmente.
-Finalmente! Ah, ciao Pet! Come hai passato le vacanze? Ignora quei due deficenti, non meritano la nostra attenzione: sei stato l'unico a darmi una mano nel momento del bisogno. Da adesso in poi sarai il mio migliore amico, la mia coscenza, il mio secchione, il mio consulente, il...-
-Cosa devo fare? Romperti di nuovo gli occhiali?- squittì il piccolo Minus, terrorizzato dalla lista pressoché infinita del suo amico.
-Ah, grazie! Dopo tre anni che ci conosciamo mi ripaghi così? Benissimo, James Potter rimarrà da solo... Anzi no, adesso ci sarà la Evans con me- Lily, che stava chiaccherando con Alice Prewett, appena giunta con i genitori che stavano conversando amabilmente con i coniugi Evans, si sentì strattonare per un braccio e si ritrovò al fianco di Potter.
-Potter, lasciami andare SUBITO!- Esplose. Alice scosse il capo. Non riusciva proprio a capire l'amica, a volte.
-No Evans, da adesso sarai la mia migliore amica, visto che i miei amici mi hanno miseramente abbandonato...-
-Ed io farò altrettanto!>-Con uno strattone si liberò il braccio dalla presa del ragazzo, e scuotendo i lunghi capelli rossi, lo guardò con lo sguardo di fuoco.
-Dai Evans, non ti ho fatto niente stavolta...-
-Si può sapere perché sei venuto da me quando ero con i miei? Ma non riesci a lasciarmi in pace, Potter? Sei il solito tronfio...-
-Un momento- la interruppe James, prima che Lily iniziasse con la sua scorta infinita di insulti. -Perché non mi hai mai detto che hai una sorella? Anzi no: perché nessuno sa che hai un sorella?- La rabbia di Lily scomparve in un attimo, sostituita da un'ondata di sconforto e freddezza.
-Non sono affari che ti riguardano, Potter- Mulinò i lunghi capelli rossi e si diresse decisa verso i genitori.
 
***
 
1° Settembre 1975
-Eccoti! Te l'avevo detto che saresti diventato Prefetto, Remus!- James Potter, Sirius Black e Peter Minus volsero lo sguardo alla porta dello scompartimento da loro occupato, aperto per metà.
Remus Lupin stava per entrare quando venne chiamato da Lily Evans.
Entrambi avevano una spilla d'argento con una grossa P incisa sopra.
-Eh già! E io l'avevo detto a te: e vedo che anche tu non sei da meno!- Lily Evans sorrise radiosa e aprì la bocca per rispondere, ma venne interrotta prima.
-Ehy Evans! Prefetto! Contenta?- James Potter non capiva quando era il momento di tenere la bocca chiusa. Lily gli rivolse uno sguardo gelido e rispose.
-Certo Potter: adesso potrò metterti in punizione io stessa: mi divertirò un sacco! Ciao Rem!-
Remus entrò dentro e si chiuse la bocca alle spalle.
-Ramoso, non uscirai mai con lei se continui così...-
-Dai Lunastorta, su con la vita! La Evans cadrà presto ai miei piedi, come tutte del resto!- disse James con noncuranza, mettendosi una Cioccorana in bocca. 
***
 
1° Settembre 1976
James Potter e Sirius Black saltarono sopra il treno: appena in tempo. Erano arrivati in ritardo e per poco non avevano perso il treno. 
Sirius si era trasferito da lui quell'estate, dopo essere scappato di casa e rinnegato dalla sua stessa famiglia. James si ricordava ancora quando, quella sera di fine Luglio, e fuori scoppiava un temporale, qualcuno aveva bussato alla porta. Era andato ad aprire e si era trovato Sirius davanti, bagnato fradicio, trascinando il baule, e gli aveva detto: -Sono scappato!- Quella sera non aveva detto altro, e lui e i suoi genitori non gli aveva chiesto niente. Anche adesso, a distanza di un mese, non ne parlavano ancora.
Si diressero verso l'ultimo scompartimento dell'ultimo carrozza: lo scompartimento dei Malandrini. Infatti, Peter Minus e Remus Lupin li stavano aspettando, e con loro c'erano anche Frank Paciock e la sua fidanzata Alice Prewett, Mary Macdonald, Emmline Vance e lei... Lily Evans. James aveva un tuffo al cuore ogni volta che la vedeva, sentiva la sua voce, la sua risata cristallina, e non sapeva spiegarsi il motivo.
-Scusate il ritardo...!- Sirius, che aveva spalancato la porta, rimase imbambolato, con sei paia di occhi che li guardavano. Lily non spostò lo sguardo da fuori il finestrino, nonostante li avesse sentiti.
-Bé... Ciao a tutti!- disse Sirius. Si sedette vicino tra Remus e Peter, e James dovette sedersi nell'unico posto rimasto disponibile: accanto a Lily. La tensione si fece palpabile, ma lei non diede segno di essersi accorta della sua presenza. Tutti, impercettibilmente, emisero un sospiro di sollievo. Da quando era successo quel pasticcio l'anno prima, l'ultimo giorno dei GUFO, Lily Evans ignorava James Potter, Sirius Black e Severus Piton. La loro amicizia era ormai finita, e Lily non voleva più saperne di lui. Come aveva detto lei stessa l'anno prima: "Abbiamo preso strade diverse, Severus. Tu hai scelto la tua e io ho scelto mia." Ma ci stava male comunque: le sue amiche avevano detto che non doveva, che era lui a perderci e non lei, ma... Non poteva evitare di stare male. Ogni volta che lo guardava, ogni che volta che passava accanto a casa sua, e sapeva di non poterlo chiamere. Una parte di lei avrebbe voluto dimenticare tutto, far finta di niente, tornare amici come prima. Ma dall'altra parte sapeva che era sbagliato: era sbagliato dimenticare tutto, far finta di niente, tornare amici come prima... Lui aveva scelto la sua strada e non voleva tornare sui suoi passi: lei si sarebbe adattata alla situazione, e avrebbe fatto lo stesso. La risata di fragorosa di Black, quelle argentine di Alice, Emmeline e Mary, quella docile di Remus e Frank, quella timida di Minus, parvero risvegliarla da un lungo sonno. Sbatte le palpebre perplessa da quello scoppio d'ilarità e si guardò attorno: Black giaceva scomposto a terra; Alice rideva appoggiata a Frank, che cercava di trattenersi e guardava il soffitto dello scompartimento; Remus era appoggiato allo schienale; Minus si tenevano la pancia; Mary ed Emmeline erano piegate in due. Tutti, dal primo all'ultimo, avevano le lacrime che rigavano loro il volto. Guardò alla sua sinistra: James Potter sedeva accanto a lei, con gli occhiali infranti a terra, un occhio nero, i capelli più arruffati del solito, e cercava, invano, di prendere una cioccorana che saltava ovunque. All'improvviso, la cioccorana saltò sul vetro accanto a Lily, e James si sdraiò sulle sue gambe per riuscire a prenderla.
-Presa!- esclamò, contento di essere riuscito nell'impresa. Si rese conto di essere addosso a Lily, e alzò il viso per osservare la sua espressione.
Quando lo vide così, i capelli tutti arruffati, senza occhiali, con un occhi nero e lo sguardo da cerbiatto non riuscì a non trattenere un sorriso; scomparve subito, e Lily si alzò di scatto e si diresse verso la porta.
-Evans...-
-Non ora Potter. Per favore, non assillarmi- e si richiuse la porta alle spalle. 
James si accasciò sul sedile, e nel mentre che gli altri continuavano a chiacchierare, e le ragazze Grifondoro lanciavano continue occhiate alla porta dello scompartimento, A James tornare in mente quelle parole che Lei gli aveva detto, l'ultimo giorno dei GUFO:
"Sempre a spettinarti i capelli perché ti sembra affascintante avere l'aria di uno che è appena sceso dalla scopa, sempre a esibirti con quello stupido Boccino e a camminare tronfio nei corridoi e lanciare incantesimi su chiunque ti infastidisca solo perché sei capace... sei così pino di te che non so come fa la tua scopa a staccarsi da terra! Mi dai la NAUSEA"
James guardò sconcolato il panorama fuori dal finestrino; il cielo era grigio e le nuvole preannunciavano pioggia: il tempo sembrava rispecchiare il suo umore. 
"Quest'anno sarà diverso." 
Dopo questo pensiero, James riprese a parlare con i suoi amici, l'ombra di un triste sorriso sulle labbra.
 
***
 
1° Settembre 1977
James sorrise, la mente presa dai ricordi. Ogni anno, per sette anni, il 1° Settembre aveva litigato o avuto male risposto da parte della Evans. Quest'anno no. L'anno scorso si era comportato bene: non faceva quasi più scherzi, non giocava più col Boccino, non si vantava più, non lanciava più incantesimi sulla gente... Bé, tranne che su Mocciosus, ma lui era un caso speciale.
Perfino Silente si era accorto del suo cambiamento, del suo maturamento. 
Perché James Potter in quell'anno era maturato, glielo ripetevano tutti: i genitori, gli amici, i compagni di scuola, a volte anche i professori... Ma l'unica persona per la quale James si impegnava tanto, sembrava non notarlo. 
Alzò lo sguardo verso la locomitiva rossa, l'Espresso per Hogwarts.
Questo era il suo ultimo anno... l'ultimo anno per conquistare la sua Lily.
-Ramoso! Muoviti, devo andare alla carrozza Prefetti!- Remus come al solito gli ricordava i suoi impegni.
James sorrise, appuntandosi la spilla rossa sul petto, e salendo sul treno.
Chissà, forse Silente voleva aiutarlo con la Evans, visto che aveva eletto entrambi Caposcuola.
 
 
 
  
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