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Autore: _fedss    29/02/2012    10 recensioni
"Si copre con il lenzuolo e in silenzio va verso il suo camerino, sbattendo la porta con forza e chiudendocisi dentro.
Perché questa scena mi sembra di averla già vissuta?
Ah si, perché sono un coglione e non sono capace di iniziare una relazione seria con una donna, ma non una donna qualunque, la donna che amo!"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

***
La mattina dopo decidemmo di arrivare sul set separati, volevamo tenere questa “relazione” segreta.
Iniziammo a vederci tutte le sere, o a casa mia, o a casa sua.
Non ci dicevamo niente: senza chiedere l’accompagnavo a casa sua e rimanevo anche io. Oppure le proponevo di salire a bere qualcosa da me e lei accettava, pur sapendo che la serata non si sarebbe conclusa solo con un drink.
Era diventata una routine.
Una cosa che poteva sembrare normale, ma non lo era.
Noi provavamo dei sentimenti. Dei sentimenti forti nei confronti l’uno dell’altra. E allora perché fare solo sesso? Perché non avere una relazione stabile, come una normale coppia che si ama e non ha paura di rivelare le proprie emozioni e quello che sente?


Quella mattina, quasi due mesi dopo la nostra prima notte, mi svegliai da solo nel letto.
Era una sensazione strana, era da tanto che non accadeva.
Il letto era freddo, segno che Stana si era alzata da un pò. Mi infilai i boxer ed andai in salone.
La trovai sulla terrazza, fissava il mare con sguardo perso. Era bellissima. Era il momento di dirle tutto, di dirle quello che provavo, di dirle che senza di lei non potevo stare e che l’avrei voluta per sempre al mio fianco.
Always, come Rick e Kate.
Basta tenersi tutto dentro, non ce la facevo più a vederla triste, volevo vederla sorridere, volevo vederla felice.
Mi avvicinai da dietro e le cinsi la vita con le braccia.
«Sei bellissima!» le dissi lasciandole un bacio sul collo.
«Uh, che fai Nathan? Mi rivolgi la parola?» mi chiede girandosi. «Di solito mi porti a letto e poi te ne vai!»
«Stana ma che stai dicendo?»
«La verità! E’ così ormai! Vieni qua, scopiamo e poi te ne vai come se non fosse successo niente!»
«Non è cosi …»
«Si che lo è!»
«No, ti prego! Non dire così! Lo so che non mi sono comportato benissimo con te in questi due mesi … ma devi capire quanto sei importante per me! Mi dispiace non avertelo mai detto ok? Io non voglio solo “scopare” come hai detto te! Io voglio avere una relazione seria con te, al di là del sesso!»
«Come faccio a sapere che è la verità? Come faccio a sapere che non sono una delle tue sveltine?»
«Le mie sveltine non durano due mesi …» il suo sguardo si addolcì, accennò un leggero sorriso e mi diede la forza di continuare: «Stana con te ho provato delle sensazioni mai sentite prima! Mi devi credere, tu sei troppo importante per me e non voglio lasciarti andare via …»
Una lacrima le rigò il volto e io la baciai prima che raggiungesse il suo mento. Poi spostai le mie labbra e le baciai tutto il viso fino ad arrivare alla bocca. Le diedi dei baci dolci e casti e lei, dopo un attimo di incertezza, ricambiò il bacio schiudendo appena la bocca e lasciando libero accesso alla mia lingua.
Il bacio diventò sempre più passionale e senza rendercene conto ci ritrovammo in camera da letto.
Due ore dopo eravamo sfiniti. Avevamo fatto l’amore senza mai fermarci ed era stato fantastico.
Stana aveva la testa appoggiata al mio petto e io le circondavo le spalle con il braccio. All’improvviso alzò la testa e si girò verso di me: «Mi ami Nathan?»
La guardai negli occhi … “Si, ti amo Stana! Ti amo con tutto il mio cuore, ti amo come non ho mai amato nessuna! Ma perché non riesco a dirtelo? Perché non riesco a guardarti negli occhi e dirti quello che provo?”
Forse la feci aspettare troppo, forse lesse quel cazzo di dubbio nei miei occhi e fu così che si coprì con il lenzuolo, si alzò e si diresse verso la porta del bagno e prima di chiudercisi dentro sussurrò un leggero “vattene”.
La sentii singhiozzare e mi si spezzò il cuore.
Cosa avevo combinato? Come avevo potuto essere così stronzo e fregarmene dei suoi sentimenti? L’avevo persa, me lo sentivo …
Mi rivestii in silenzio e me ne andai come mi aveva detto. Sapevo che ci saremmo rivisti dopo un paio d’ore sul set.
E infatti fu così.


Quando arrivai agli Studios lei non era ancora arrivata. Andrew mi salutò e mi diede il copione. Lo avevo già studiato, ma una ripassatina prima di iniziare non mi avrebbe fatto male.
Dovevamo girare la scena della quinta puntata della quarta serie dove io mi baciavo con quella biondona.
“Perfetto” pensai. Giorno più azzeccato per farmi baciare con un’altra donna non lo potevano scegliere.
Entrai nel mio camerino ed indossai i vestiti preparati dalla costumista appositamente per quella scena. Era un completo nero con una camicia rossa, il risultato molto elegante.
Sentii bussare alla mia porta. Speravo con tutto il cuore che fosse Stana, volevo abbracciarla e scusarmi con lei.
E invece quando andai ad aprire mi ritrovai davanti la biondona!
«Ciao Nathan!» urlò abbracciandomi.
«Ei Kristin, vieni dentro, accomodati.»
Le indicai la poltrona davanti al tavolinetto e le chiesi se volesse qualcosa da bere.
«No, ma che scherzi? Dobbiamo girare, meglio essere lucidi!»
«Già … lucidi …» dissi sospirando.
«Ti senti bene Nate?»
«E’? Ah, si si! Scusa, stavo pensando … Comunque, a che devo l’onore della tua visita?»
«Bhè, sai ho letto il copione. Lo trovo piuttosto interessante, non pensi anche tu?»
Annuii sorridendo, avevo capito dove volesse andare a parare.
«Quindi volevo fare almeno una o due prove, per rendere la scena più realistica ecco …»
«Ho già capito di che scena stai parlando, la trovo interessante anche io sai?»
Forse lei fraintese il mio tono e non capì le mie intenzioni, perché in un batter d’occhio si era già catapultata sopra di me! La scansai subito, non appena mi resi conto di quello che stava succedendo.
«Scusa, scusa Kristin, io non posso! Non adesso! Se deve essere una scena da girare si, ma io e te nel camerino proprio no. Scusami davvero, ma non posso.»
Si alzò, mi guardò e sistemandosi mi disse:
«No, scusami tu! Non so cosa mi sia preso, sono veramente dispiaciuta …» abbassò lo sguardo mentre diceva le ultime parole e assunse un’aria mortificata. Mi avvicinai e la guardai tranquillamente, non volevo apparire arrabbiato.
«Non ti preoccupare, non è successo niente. Ci vediamo fra poco, mi devo finire di preparare.»
Le stampai un bacio sulla guancia e andammo verso la porta.
Quando uscì urlò un: «Ci vediamo dopo Nate!» facendomi l’occhiolino e se ne andò con fare molto teatrale, cosa che non sfuggì a Stana che stava arrivando giusto in quel momento.
Lanciò un’occhiataccia sia a me che a lei ed entrò nel camerino sbattendo la porta.
La giornata era appena iniziata e già mi aveva sbattuto la porta in faccia due volte.



Angolo di Federica :
Eccovi il secondo capitolo, appena sfornato e pronto per voi! Non è lunghissimo, ma con i guai di Nathan siamo solo all’inizio e quindi mi risultava impossibile racchiuderli tutti in un capitolo! Come avrete capito questo è ancora il flashback e non è ancora finito. Volevo ringraziare chiunque abbia letto la storia ma soprattutto chi ha recensito! Mi avete fatto molto felice :D

Per la dedica.. è lo so sono molto sdolcinata, ma questo e altro per la mia Dilets!
Grazie BOYO, tu ci sei sempre e non smetterò mai di dirlo, ti voglio bene!
   
 
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