Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: stringimi    29/02/2012    0 recensioni
You can take everything I have, you can break everything I am.
Like I’m made of glass, like I’m made of paper.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo tre

I mesi passavano velocemente, ma Ashley non riusciva a riprendersi era ancora rimasta a quel maledetto giorno in cui perse l’unica persona che veramente la faceva sorridere anche dopo una lite con il padre, quella persona che era l’unica che la tratteneva in quel posto. 
Non era più andata a scuola se non per incontrarsi fuori dal cancello con i suoi nuovi ‘amici’ nell’attesa dell’arrivo di qualche sfigato per picchiarlo e rubargli tutti i soldi che aveva. Si, era diventata una bulla, ed ora era il capo di quella banda di teppisti.
Spacciava droga, rubava e giusto per completare il quadretto faceva la 'ballerina' in un locale squallido non molto lontano da casa sua; non era più la stessa Ashley di mesi fa, nessuno poteva aiutarla ad uscire da questo giro vizioso anche perchè non c'era nessuno che la capiva.
“Signorina mi fa veramente preoccupare adesso, sono mesi e mesi che non esce, non vuole parlare con nessuno se non con me, la prego si riprenda, anche a me manca tantissimo Dylan ma sicuramente non avrebbe voluto vederla così infelice, mi creda” non era il primo tentativo che Herm faceva, erano tutti falliti ma come poter biasimare la ragazza, era stata abbandonata sia dalla madre che dal padre e per di più suo fratello era morto “Herm, dalla mattina alla sera non fai altro che dirmi cosa devo fare, lasciami fare quello che voglio e non rompermi i coglioni” Ash si alzò dal letto buttando fuori la domestica “grazie” chiuse a chiave la porta e si ributtò sul suo amato letto.
Herm a malincuore se ne ritornò in cucina a preparare qualcosa per il pranzo.
Rimase a fissare il soffitto bianco della sua camera, forse Herm dopo tutto non aveva torto, doveva uscire e che posto c’era migliore della sua amata gelateria? Nessuno. 
Prese un paio di pantaloni della tuta dalla sedia nella quale ce n’erano minimo dieci, non aveva nemmeno voglia di alzarsi per andare in bagno a pisciare figurarsi per andare in lavanderia a fare il bucato “Cazzo sono 'ste macchie? Oh fanculo” se li tolse velocemente e ritornò nel suo armadio in cerca di qualcosa che fosse pulito o per lo meno che non avesse macchie di maionese sparse. 
“Herm io esco” la domestica non poteva credere ai suoi occhi “E’ domenica, la scuola è chiusa, dove stai andando?” chiese curiosa la donna ignara che Ash non la frequentasse più “A fanculo, è un bellissimo posto dovresti venirci anche tu certe volte” chiuse violentemente la porta dimenticandosi persino di prendere le chiavi.
Il vento gelido la investì, lei odiava il freddo, si strinse attorno alla sua sciarpa.
La gelateria, come sempre, sarebbe stata gremita di gente, c’era da aspettarselo il gelato li era buonissimo e non costava neanche tanto, sicuramente Emma le avrebbe fatto mille domande, ma sarebbe scappata subito senza neanche il tempo di farle aprir bocca giusto per ordinare e pagare o almeno lei sperava.
Aprì la porta, davanti a lei non c’era tutta quella gente che si aspettava, neanche il cane. Al bancone non c’era nessuno tranne un campanello con sotto la scritta ‘se il gelato vuoi mangiare premi e poi puoi andarti ad accomodare’ al suono del campanello che Ashley stava premendo da ormai cinque minuti arrivò un ragazzo “Ti diverti per caso?” quella voce, l’aveva già sentita, Ashley stacco gli occhi dall’oggetto per guardare il tizio davanti a lei “E tu cosa ci fai qui?” chiese lei stupida “dov’è Emma?” “Non lavora più di domenica, la sostituisco io visto che ho bisogno di soldi e..” Ash lo interruppe, “Senti ragazzo di cui non ricordo il nome, non ti ho chiesto di raccontarmi la storia della tua vita, fammi ordinare” le sorrise, per quale motivo ora sentiva una fitta nello stomaco? Era la fame, giusto? “Come vedo sei sempre molto simpatica, tuo fratello dove l’hai lasciato? O giusto sarà scappato lontano da te perché non ti sopportava più” le lacrime minacciarono di scendere, Ash prese la borsa che prima aveva lasciato sopra ad un tavolo e se ne andò verso l’uscita, una mano la prese per il braccio “Lasciami andare, tu non sai niente” disse piano la ragazza, la fece voltare verso di lui e la abbracciò, bingo lei non chiedeva altro, le mancavano terribilmente gli abbracci che le dava suo fratello “E’ morto” disse Ash prima di scoppiare a piangere fra le braccia di quel ragazzo.
 
“Ti senti meglio adesso?” chiese Justin accarezzandole dolcemente la testa “Si, grazie” si staccò dalla presa del ragazzo e incominciò a prendere la sua roba sparsa per terra, era estremamente in ritardo questa volta Jim, il capo, l'avrebbe uccisa. “Non è che potresti darmi un passaggio a casa?” chiese Ash cercando le mutande che erano scomparse “ALLA RICERCA DELLE MUTANDE SCOMPARSE, prossimamente al cinema; sono sotto al letto, comunque si” lo guardò curiosa “Leggi nel pensiero?” “Cazzo mi hai scoperto, in realtà sono Edward, Edward Cullen, quello di Justin è solo un 'travestimento' per voi esseri umani, mi dispiace per te ma ora che sai tutta la verità dovrò ucciderti” cominciò a rincorrerla per tutta la camera, doveva ammetterlo qualcosa di positivo c'era nella sua vita adesso,
era lui.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: stringimi