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Autore: xwannabewriter    01/03/2012    1 recensioni
Veronica ha 15 anni, è una ragazza come tante ed inizia il Liceo Classico.
Da sempre ama la musica e ha un piccolo grande cruccio: l'autostima, che è, infatti, all'altezza di 2 cm da terra. Si nasconde dai ragazzi e non si mostra particolarmente socievole, e quando, pur di inseguire il sogno di diventare Qualcuno, compie il coraggioso atto di iscriversi al Classico -liceo pieno di snob e ragazzi strafottenti, per lei- fa la conoscenza di Alessandro che, forse, le farà cambiare idea su molti aspetti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-          Capitolo primo -

 
Short blu o short bianchi? Questo è il dilemma. Il mio dilemma. Fra una settimana inizia la scuola e devo ancora decidermi. Ok, forse non vi sembrerà una cosa “essenziale” ma, diamine, è il mio primo giorno di Liceo! Devo assolutamente fare bella figura. Soprattutto perché –mannaggia a me- ho scelto il Classico. Quella scuola piena zeppa di tipi strafottenti, ricchi sfondati e snob bionde ossigenate. Ma io amo le sfide.
Amo molte cose, a dirla tutta.
La Nutella, la musica, la pallavolo, l’arcobaleno, i panda …
Mi sto dilungando.
Avete presente quando, il giorno prima di un’importante verifica, vi sentite come un’enorme macigno sullo stomaco che si allarga e dilaga sempre più? Ecco. Direi che è questa la sensazione che provo in questo momento. Mischiata alla paura, all’euforia e mille altre emozioni che non ho mai provato.
Sento il mio cellulare squillare; ancora in slip saltello da camera mia al tavolo della cucina, afferro velocemente il cellulare e rispondo.
“Pronto?”
Ehi Veronica, sono Ludovica.
“Ah, ciao Lù!”
Senti … io e gli altri abbiamo pensato di fare un giro al centro commerciale, vieni?
Perfetto. Almeno non penserò più di tanto a quel fatidico nove settembre.
“Mmh … ok. A che ore e dove.”
Ci troviamo davanti alla fermata dell’autobus per le 16:45
“Va bene, a dopo!”
Attacco la conversazione. Chissà come sarà la mia nuova classe. Cioè, una cosa la so: sarà piena di antipatiche ed odiose figlie di papà. Ed io, sola come un cane, dovrò farmele amiche a meno che non voglia sopportarmi le loro prese in giro. Perché è così, con quella gente. O sei con loro o sei spacciato.
E poi i ragazzi.
Un’amica di mia sorella và in quel Liceo, una volta mi ha raccontato che ci sono di quei fighi da paura!
Beh … l’unica cosa che farò sarà osservarli.
Ho una specie di selezione naturale. I ragazzi li guardo, ci scambio qualche parola e poi cerco il più possibile di passare inosservata. Non mi sento all’altezza, probabilmente; ma credo sia anche perché ho la netta convinzione che siano tutti, e dico tutti, indistintamente e senza esclusione dei veri cretini. Idioti che pensano solo a guardarti il lato B ed il lato A. Se ci fossero tanti lati quanti l’alfabeto cinese dovremmo uscire di casa con il burka. Sono seria.
Computer. Computer. Computer.
Ho bisogno di sentire musica. Mi alzo velocemente dal mio puffo zebrato e vado dalla parte opposta della mia camera da letto, a sedermi nella sedia vicino la scrivania. Accendo.
Digito velocemente “Youtube”, per poi passare alle parole chiavi “Someone Like You – Adele”.
Adoro sentire quella canzone. Conosco a memoria le parole –sia in inglese che in italiano- e trovo che sia così toccante. Adele poi, non ne parliamo! Unica.
E’ il mio idolo, molto probabilmente. Con la sua voce mi insegna giornalmente così tante cose.
 

Sometimes the lasts the love,
But sometimes It hurts instead.

 
L’amore dura, a volte. Altre fa solo male.
Condivido, anche se non ho ancora avuto modo di provare questo sentimento per qualcuno. Nessuno fin’ora che mi abbia fatto ricordare di lui, nessuno da sognare, nessuno a cui dedicare i cuoricini sulle pagine dei libri scolastici … Semplicemente, l’amore non mi è ancora stato amico. Fin’ora tutti quelli che conosco sono stati solo degli idioti con la mini-patente per i mini-motorini.
Eppure io ci spero, ci spero tanto. Ecco perché voglio essere perfetta al Liceo, sarà l’inizio di una nuova era.
L’inizio di una nuova Veronica.
Accedo a Facebook.
Mi cambio foto al profilo, opto per una assieme alle mie fedeli amicizie delle medie. Quanto mi mancheranno quelle ragazze. Vanno tutte al Linguistico o agli Istituti Tecnici, porca paletta.
Chi accede a faccia libro non è morto, allora B-)
Solo adesso mi accorgo che in linea c’è quel simpaticone di Matteo. Un amico delle medie. Ha sempre avuto un debole per me, ne sono convinta. Ero l’unica a cui dava sempre un pezzo della sua merenda a ricreazione, l’unica a cui faceva copiare i compiti di geometria … Nonostante questo, a me lui non piaceva e non piace nemmeno adesso.
Troppo alto e ossuto, occhi all’infuori e naso aquilino.
Forse ho io i gusti troppo difficili, ma non posso farci nulla se sogno di trovare, un giorno, il mio Principe Azzurro. Spero solo che non ci stia provando con me –ancora-. Speranzosa, decido di rispondergli.
“Ciao!”
Finiti i compiti estivi? (;
“ … C’erano dei compiti?!”
:-P Ci caschi sempre, ahaha.
“Spiritoso.” –forse anche troppo, per i miei gusti.- Chissà dove si è iscritto. Non lo so ancora.
“Dove andrai?”
Probabilmente a quel paese se continuo a farti battutine. Indovinato? B-)
“Si, certo, anche questo probabilmente ma, a dirla tutta, mi riferivo alle superiori stavolta.”
Andrò al Calvi. Come quasi tutti del resto … E tu?” Ecco. Un altro ex compagno di classe che non frequenterò più. Per lui non mi dispiace, eh, ma per tutte le mie amiche si. Hanno scelto la strada più facile, le capisco. Al giorno d’oggi è sempre meglio andare in un Istituto Tecnico Professionale dove, una volta uscito, puoi trovarti lavoro che al Liceo Classico. Odio come suona questo nome. Mi dà un orribile che di … boh, vecchio. Spero in nuove amiche. Possibilmente non snob e simpatiche, come le mie vecchie conoscenze.
“Andrò al Classico …”
Oh … Come mai? =/
“ -.- mica vado a morire Matty! Che felicità, eh?!”
Scusami è che dicono sia difficilissimo e soprattutto” –meglio precederlo, lo scrivo io-
“SNOB?”
Si.”
“Credo sia così, ma voglio diventare Qualcuno un giorno, e anche al costo di subirmi quattro ochette con le Hogan … ce la farò!”
Sono contento (:”
“Anche io.” Guardo per sbaglio l’orologio in basso a destra del pc e … sono le 16:32! Devo essere davanti alla fermata tra 8 minuti, cavoletti!
“Devo andare, sono in ritardo per un posto …”
Merda, anche io ora che me lo fai notare!! Devo andare con tutti al centro commerciale, ci sentiamo!
Matteo attacca la conversazione prima che io abbia il tempo di dirgli che ci sarò anch’io.
Avrà una sorpresa, e diventerà rosso come Sathana vedendomi. Come sempre. Riuscivo a parlucchiarci solo via facebook, dove non balbettava e non si grattava la testa ogni cinque secondi. Ehi, forse lo fa lo stesso via pc! Va beh, l’importante è che non lo veda io; mi urta i nervi.
 
Ed ecco arrivata la solita ritardataria, signori e signori ecco a voi Veronica!”
Guardo perplessa Claudia. Quando mai era così allegra? Lei, che di solito era una mezza emo psicopaticamente instabile mi sembra addirittura spensierata. Sarà il caldo. Effettivamente ci sono 39° gradi.
“Scusate ragazzi, non mi sono resa conto dell’ora e …”
Scherzavamo, non devi difenderti per ogni cosa Vero”  L’ultima cosa che voglio è una mezza lite. Il mio sistema nervoso non lo sopporterebbe. Ho già abbastanza stress accumulato per l’inizio della scuola, al momento e l’ultimo mio pensiero sono l’urlare e l’alzare le mani contro qualcuno. Specie se sono le mie amiche. Perciò mi limito ad un “ok.”
Saliamo sull’autobus.
Mi metto a sedere vicino ad Andrea. Un’amico, per così dire. Credo non sappia nemmeno di che colore ho gli occhi, ma di certo sa a memorie le magliette che ho indossato durante la terza media. Solo allora ho capito dove guardava. Lasciamo perdere.
Mi guardo intorno. Siamo tanti, quasi tutti dell’ex classe.
Durante il triennio ho trovato tante amiche vere.
Tante stronze.
Tanti idioti.
Ho provato Dio solo sa quanto odio verso la professoressa di educazione fisica –non sono molto sportiva, che pretendeva?- . Ma una cosa è certa. Sono stata benissimo. E lo devo a loro.
Faccio un sorrisetto sbilenco, ripensando a tutti i bei momenti vissuti con i miei compagni.
Stai male?” mi chiede Andrea, che deve aver notato la mia espressione tipica da –sto quasi per piangere-.
“No … tutto ok.”
Tiro fuori dalla borsa l’i-pod. Trascorro così, tra musica e frenate da vomito convulsivo circa un quarto d’ora. Poi eccoci arrivati.
Il centro commerciale non era come lo ricordavo, era più affollato e più piccolo.
“Ragazzi, sentite … Io proporrei di fare un giretto e poi ci troviamo di sopra al Mac Donald’s per la cena, va bene?” Cerco di essere convincente. Sembriamo una mandria di visitatori tedeschi.
Ok.” Dicono in coro. Dopo poco, ecco che tutti i maschi si dirigono verso negozi super tecnologici dove poter comprare chissà quale video games, le ragazze più antipatiche vanno a zonzo per l’edificio comprando vestiti a catena … e poi restiamo io e Ludovica.
“Dove andiamo?” le chiedo pensierosa
Non saprei … “ lampo di genio. Avevo letto che al Classico tutte le ragazze più popolari avevano diverse collanine al collo e anelli sbrilluccicosi.
“Accessorize!”
Uhm … ci sto, anche se non devo comprare niente.”
Ci dirigiamo così al negozio.
Io, con le stelline glitter negli occhi genere cartone Disney e Ludovica, che mi segue ansimando tra la folla.




Buongiorno a tutti!
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto ^^ *annuisce sognante*
Beh ... fatemi sapere che ne pensate, e sopratutto recensite! *Sguardo dolce come i panda* *pensa ai panda*
Ci sentiremo probabilmente fra 2-3 giorni =D
xwannabewriter.
  
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