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Autore: Yume94    01/03/2012    1 recensioni
Primo tentativo di storia su Dragon Ball. Un nuovo personaggio entrerà nella vita dei nostri amici,in un particolare momento! Chissà chi sarà? S e avete piacere leggete la mia ff e lasciate una vostra opinione!I personaggi saranno leggermente OOC,ma non molto! Grazie, Giuly
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Julia'
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Un mese dopo Un mese dopo

Era passato un mese dal terribile incidente.
Julia non aveva ancora aperto gli occhi. Le previsioni del primario erano state, purtroppo, azzeccate.
Vegeta non aveva pronunciato alcuna parola da quel maledetto giorno e Gohan non riusciva a concentrarsi abbastanza nello studio.
Avevano tutti lo stesso pensiero in testa: Julia.
Un giorno Bulma portò suo marito e suo figlio all'ospedale per andare a trovare la ragazzina.
Arrivati lì, trovarono già Goku e Gohan seduti fuori dalla camera.
Bulma si preoccupò vedendo il più giovane dei due con il viso tra le mani.
Credeva il peggio.
Corse da loro per chiedere spiegazioni, ma il suo cuore tornò a battere quando Goku le disse che, essendo stanco, Gohan si era addormentato in quella posizione.
La donna sorrise e si sedette affianco a loro.
Vegeta guardò sua sorella dal vetro scuro della stanza, con il cuore che ormai batteva solo per il necessario.
Si stava fermando ogni giorno di più.
Gohan, dopo essersi svegliato dal pisolino, chiese il permesso di entrare, che gli fu concesso dal principe con un cenno del capo.
Il ragazzo aprì piano la porta.
Per qualche istante smise di respirare.
Il sangue si gelò di nuovo, come ogni volta che entrava in quella fredda e tetra stanza.
Si diresse verso la sedia accanto al letto e si sedette.
Prese la mano della sua Julia nelle sue, e la strinse più forte che poté, attento a non farle male.
Iniziò a raccontarle la sua giornata, dei voti che ormai avevano preso a scendere notevolmente e di come sua madre continuasse a trattarlo come un ragazzino di dieci anni.
A metà racconto, però, Gohan sentì una piccola scossa.
Nelle sue mani si stava muovendo qualcosa.
Non ci poteva credere.
Il dito indice di Julia si era leggermente spostato, urtando il suo palmo.
Tutto eccitato, si girò verso gli altri e fece cenno di entrare.
Sulla faccia aveva un sorriso smagliante.
Vegeta fu il primo ad entrare e prese la sorellina per l'altra mano.
"Allora mi ascoltavi quando ti dicevo di non mollare!" pensò tra sè e sè.
Gohan era sempre più emozionato.
Finalmente avrebbe rivisto i suoi occhi e avrebbe potuto finalmente godersi il sorriso più bello del mondo.
Nel corridoio si udirono passi veloci.
Il primario, chiamato da Bulma, entrò nella camera senza far rumore.
Si mise in un angolo, aspettando che Julia si svegliasse completamente.
La ragazza cominciò a muovere entrambe le mani, poi lentamente le  braccia, le gambe e infine riaprì piano piano gli occhi.
Sbattè le ciglia un paio di volte velocemente e la prima cosa che vide chiaramente era il volto sorridente del medico, che si trovava ai piedi del letto.
Si voltò verso Vegeta e gli sorrise.
Lui accennò a sua volta un piccolo sorriso, che durò circa mezzo secondo, ma continuò a tenerle la mano.
Poi la Sayan si voltò verso Gohan, che invece le sorrise dolcemente dicendo:
"Finalmente ti sei svegliata! Non ce la facevo più!"
Julia ancora non riusciva a parlare per colpa di tutti quei tubi della macchina che le aveva permesso di sopravvivere.
Il dottore fece uscire tutti dalla stanza per gli accertamenti di routine.
I valori erano prevalentemente nella norma e il cuore non aveva avuto danni.
L'unica cosa che lo preoccupava erano i polmoni.
Infatti nell'incidente era stato coinvolto quello sinistro, che aveva quasi rischiato di essere asportato.
Decise di condurre altri accertamenti per verificare la completa guarigione del resto del corpo e comunicò a Bulma, l'unica rimasta nella saletta, che Julia sarebbe rimasta in ospedale almeno un'altra settimana.
Detto ciò, salutò la ragazzina con una carezza e Bulma con una stretta di mano e un sorriso.
Uscito lui, Bulma si avvicinò alla nipote e le disse a bassa voce:
"Ci hai fatto prendere una bella paura! Pensavamo di non rivederti più. Ti rivelerò un segreto: tuo fratello veniva a trovarti ogni giorno, ti parlava e non comunicava con nessun altro, tranne che con te. Lui pensa che io non sappia queste cose, quindi, mi raccomando, acqua in bocca!" concluse la donna, con un sorriso.
"Ma io so già tutto -parlò Julia, con un filo di voce- lo sentivo, percepivo i pensieri di chiunque venisse in questa stanza e mi prendesse per mano. Sentivo ciò che mi dicevate".
"Davvero?"
"Sì...era una sensazione strana. Mi sembrava quasi di essere in una bolla si sapone, molto spessa. Ero al sicuro lì dentro. Volavo da ogni parte, viaggiavo, dormivo, cantavo, ballavo e parlavo con voi, come sto facendo adesso. Prima, quando mi sono svegliata, la bolla è scoppiata e io ho riaperto gli occhi. Ma ricordo perfettamente tutto, come se fosse stato reale."
"Straordinario! Non ci posso credere, è tutto talmente irrazionale, ma terribilmente affascinante!" concluse Bulma entusiasta, essendo appassionata a questo genere di cose.
Le due rimasero un po' a parlare e da fuori, Vegeta, continuava a battere il piede sinistro a terra, con le braccia conserte, impaziente di entrare.
Gohan era in fibrillazione.
Doveva dirglielo adesso che era sveglia, prima che succedesse qualcos'altro.
Così prese coraggio ed entrò nella stanza.
Aprì piano la porta e Bulma si alzò, per lasciarlgi il posto.
Lui rispose con un sorriso a quel gesto e lei gli mise una mano sulla spalla, sorridendo a sua volta.
Il giovane Sayan si accomodò su quella sedia di ferro vicino al letto della ragazza.
Appena si fu seduto, la prese per mano.
Lei non lo fece cominciare dicendo:
"So tutto. Io ti sentivo parlare mentre ero addormentata. Ricordo ogni tua singola parola. Non devi dirmi niente"
detto ciò, lasciò la mano del Sayan e gli fece cenno di avvicinarsi, muovendo l'indice.
Lui, che aveva capito, per non farla sforzare, si chinò su di lei, e i due si scambiarono un piccolo, dolce e innocente bacio.
"Penso, sì, insomma, che non siano necessarie altre parole" concluse Gohan.
"Credo di no" disse lei, ridendo impercettibilmente.
Vegeta, che aveva assisstito alla scena da fuori, diventò furioso.
Non credeva ai suoi occhi.
No, quella non era sua sorella, e non stava baciando il figlio del suo acerrimo nemico.
"Vegeta, cosa pensi di fare? Non vuoi entrare lì dentro e dare di matto, vero?" lo incalzò la moglie, che lo conosceva ormai troppo bene.
Lui assunse un'aria impassibile, anche se avrebbe volentieri messo la sua firma sul primogenito di casa Son.
Così, cercando di contenersi il più possibile, ruppe la maniglia della porta ed entrò.
Gohan sobbalzò e Jiulia strabuzzò gli occhi.
"Levati!" ordinò a Gohan e quest'ultimo obbedì senza battere ciglio, salutando la ragazza con un cenno della mano.
Vegeta si diresse nell'angolo opposto alla porta, appogginadosi al muro e incrociando le braccia:
"Da domani basta letto e basta tubi: cominceremo di nuovo l'allenamento! Non possiamo perdere altro tempo! Gli andoridi saranno qui a momenti e noi dobbiamo essere preparati! Domattina in piedi alle sette, cominceremo con il tonificare i muscoli che si saranno raggrinziti! E niente discussioni!"
I due fratelli rimasero ancora per qualche minuto soli nella stanza, prima che Vegeta si avvicinasse al letto della sorella e le desse un bacio sulla fronte, ben attento a non farsi vedere dagli altri, sfruttando il vetro scuro.
Nel pomeriggio, mentre tutti gli altri se ne erano tornati a casa, Bulma era rimasta con Julia, mentre il fisioterapista dell'ospedale le aveva fatto visita, per farle riprendere l'uso delle articolazioni, addormentate da troppo tempo.
All'inizio non fu facile, ma la volontà della Sayan era superiore al dolore e la sera era già in grado di camminare da sola.
L'avevano trasferita in una camera che si affacciava sul giardino dell'ospedale e da cui si poteva vedere il sole che tramontava dietro gli alti monti Paoz.
La ragazza, appoggiata al davanzale della finestra, stava guardando una timida nuvola bianca che, lentamente, si stava allontanando.
Aveva in testa un'unico pensiero: il duro allenamento che il suo caro fratello le avrebbe imposto il giorno dopo.




{Spazio dello scrittore}
Ok, picchiatemi pure u.u
Erano mesi che non aggiornavo questa ff e la cosa mi infastidiva parecchio!
Così, ecco un nuovo capitolo, che non è una meraviglia, lo so, ma mi dispiaceva lasciare ancora uno spazio vuoto nella storia!
Quindi, buona lettura e spero di rivederci presto! =)
Yume!

   
 
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