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Autore: coccinellanna    01/03/2012    4 recensioni
"Elena chiuse gli occhi. Dopo qualche minuto Damon si avvicinò al suo orecchio e sussurrò –Ti amo…-. Si rese immediatamente conto che la ragazza non stava dormando, a causa del battito accelerato del suo cuore. Elena, dal canto suo, continuò a fingere di dormire pacificamente, pur sapendo di essere stata tradita dal suo cuore, che batteva all’impazzata."
E' la mia prima fanfiction. E' totalmente ambientata dopo la puntata 3x10 (quindi contiene spoiler per tutti coloro che non seguono il telefilm in contemporanea con gli USA).
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-Sì, Jeremy… lo so! No, no Alaric non è qui. D’accordo… E’ una promessa, vero?... Sì, Bonnie mi ha fatto vedere… ah… okay… devo andare… Un abbraccio.-
Appena Elena riattaccò, Damon apparve dalla porta del bagno. Era a torso nudo, con i capelli neri e fracidi che gli coprivano appena gli occhi.
-Tutto ok?- Le chiese. Lo sguardo di Elena divenne truce.
-Sì, Jeremy sta bene, se è di questo di cui stavi parlando…-
-Perché, di cosa dovrei parlare?- Damon era confuso.

-Ho risposto al tuo cellulare, stava chiamando Stefan. Non so perché l’ho fatto, so solo che non mi ha risposto lui. Mi ha risposto Klaus-. Come si aspettava, l’espressione di Damon a quella rivelazione non fu per niente meravigliata. Sbuffò soltanto, roteando indietro gli occhi. Elena iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza, farfugliando qualcosa.
-Ehi! Frena… Ascoltami, prima di andare di matto!-
-Cosa dovrei ascoltare, Damon? Quanto sei sconsiderato? Lo sapevi.- i suoi occhi si accesero di rabbia- Sapevi che aveva preso Stefan. Sapevi che sarebbe arrivato a me, che era giunto il momento di mettere in atto il suo piano…-
-Sì, va bene, lo sapevo. E allora?- Damon era spazientito.
-Lo sai che a Mystic Falls ci sono delle persone a cui voglio bene, vero? Cosa credi, che Klaus avrà paura a farle fuori? Non ci posso credere! Pensavo fossi cambiato… Mi hai rapito, questo è quello che hai fatto.- Damon la interruppe, avvicinandosi a lei bruscamente. L’atteggiamento strafottente e di finto menefreghismo che Damon aveva le dava terribilmente sui nervi.  
-Cosa avrei dovuto fare? Stavi tentando di offrirti di nuovo come agnello sacrificale a Klaus. Ti sembra possibile? Non so a che gioco stai giocando Elena. Io sto facendo il mio… e se questo significa tenerti rinchiusa qui dentro per non vederti dissanguata tra le braccia di Klaus… Sai che c’è? Non mi tirerò indietro.-
- Sono una stupida, io… io avevo pensato che…-Elena si interruppe. Gli occhi di Damon incontrarono i suoi. Rimasero a guardarsi per qualche istante. Damon tentò di far sbollire la rabbia che gli stava crescendo dentro. Sulle guance di Elena cominciarono a scendere le lacrime. Era spaventata, sapeva che il momento che temeva era arrivato, Klaus voleva la resa dei conti ed Elena non era pronta.
O forse, forse anche se riusciva appena ad ammetterlo a sé stessa era semplicemente delusa. Delusa dal comportamento di Damon, delusa perché lui continuava a prendere le decisioni al posto suo, come aveva sempre fatto. Era delusa perché aveva davvero creduto che quella gita al mare, stupenda e del tutto inaspettata, fosse qualcosa di sincero, semplice, senza secondi scopi.

Dopo aver tirato su con il naso, disse solo:- Pensavo che tu volessi semplicemente passare del tempo con me…-
-Oh, e indovina? Io pensavo che non ti saresti più sentita in colpa e che per un istante avresti smesso di aspettare che mio fratello tornasse a mangiare conigli!- Damon ribolliva di rabbia, il suo istinto non era certo la migliore delle guide. Elena aveva risposto a quel maledetto telefono soltanto per sentire la voce di suo fratello, ne era certo.
-Sei cattivo… - Elena era profondamente ferita dalle parole di Damon.
-No, non lo sono Elena. Non capisci che l’ho fatto per proteggerti…-
-Bene, smetti di  proteggermi! Perché lo fai? Per farmi soffrire ancora di più? Cosa stai cercando di dimostrare, Damon? E’ di Klaus che stiamo parlando, mi troverebbe anche se andassi in capo al mondo… -Damon tentò di calmarla, prendendole un braccio. Lei lo allontanò.

Aveva il viso rosso, la sua voce era diventata simile ad un lamento, a causa di singhiozzi e delle lacrime. –Lasciami… Io e te non abbiamo più niente da dirci. Voglio tornare a casa. E lo farò anche a costo di andare a piedi. – Superò Damon che stava tentando di ostacolarla e attraversò il corridoio, rintanandosi nella sua stanza.

Rimase a lungo sdraiata sul letto, versando lacrime e sentendosi profondamente sciocca, per poi addormentarsi. Quando si risvegliò erano ormai le nove di sera. Si rese conto di essere ancora ricoperta di sudore misto a sabbia.

Uscì dalla sua stanza dirigendosi verso il bagno.
La porta della stanza di Damon era socchiusa. Elena non riuscì a resistere e sbirciò dentro.  Era sdraiato pensieroso sul letto, con le mani appoggiate sotto la nuca. Immediatamente sentì lo sguardo del vampiro su di lei. Non dissero niente per un istante.
Quando Elena entrò nella stanza, Damon si mise a sedere.
-Mi dispiace…-
-Anche a me! Avrei dovuto dirtelo. Mentire è stato più semplice. So che prima o poi Klaus ti verrà a cercare, ma volevo darti ancora due o tre giorni per…be’ per organizzare il tuo piano, qualunque esso sia.- Damon pronunciò le ultime parole velocemente. Vedendo Elena sorpresa disse:- Lo so che hai trovato qualcosa nel libro… Non voglio sapere di che si tratta. Mi fido di te, se può uccidere Klaus…-
-Come facevi a saperlo?- ad Elena era sembrato di aver nascosto tutte le prove e di non aver mai destato alcun sospetto. Damon sorrise, come se la risposta a quella domanda fosse ovvia. Elena capì che lei non avrebbe certamente avuto un futuro da spia dell’FBI.

-Elena, io non volevo farti soffrire- pausa, una lunga pausa. Elena era ormai abituata alle pause di Damon. Gli occhi del vampiro si spostavano e fissavano un punto nel vuoto, mentre il cuore della ragazza, ogni singola volta, saltava un battito.
-Quello che ho passato oggi, con te è stato il giorno più…-Damon sospirò. Era chiaramente in difficoltà. Non sarebbe mai riuscito ad ammettere completamente le sue emozioni ad Elena

–Insomma, io preferivo essere certo che tu avessi il tempo di prepararti, prima che Klaus… Mi fa stare male d’accordo?- sbottò, infine.
-Che cosa?- Elena non riuscì più a rimanere arrabbiata con lui. Il suo cuore si stava letteralmente sciogliendo.
-Non sapere se sarò in grado di salvarti…- Damon alzò gli occhi attendendo una risposta da Elena.
-Non mi puoi sempre salvare, Damon- anche se Elena si rese conto che fino a quel momento ci era riuscito perfettamente.

Damon si spostò sull’altro lato de letto e la ragazza si accoccolò al suo fianco. Elena chiuse gli occhi. Dopo qualche minuto Damon si avvicinò al suo orecchio e sussurrò –Ti amo…-. Si rese immediatamente conto che la ragazza non stava dormando, a causa del battito accelerato del suo cuore. Elena, dal canto suo, continuò a fingere di dormire pacificamente, pur sapendo di essere stata tradita dal suo cuore, che batteva all’impazzata.

Note dell'autrice: grazie a tutti i miei lettori, anche a quelli silenziosi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!!

 

  
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