L'incapacità umana nel tener costanza ad un qualsivoglia progetto mi è molto familiare. Posso sentire i miei progetti ardere velocemente come una foglia secca al fuoco. Questa premessa potrebbe trarre in inganno, ci si aspetta un lungo sdilungamento sui miei trascorsi ed esperienze e invece, dalla delusione che leggo nei vostri occhi.. si, c'è una tipa. Ma questo non è un diario o una sequela di inutili facezie quindi ecco il punto. Come il giovane marinaio cui sia dato per la pria volta di veleggiare nell'oceano, la vista di una perla. Pensando alle possibili possibilità con una del genere mi resi conto che non ne avevo. Tralasciamo i dettagli e concentriamoci sulle possibili eventualità, possibili per quanto improbabili. La carta del mai domo damigella in difficoltà è con ella da eliminare..complimenti sdolcinati mi farebbero fare la fine dell'eventuale difficoltatore. Opto per una sommessa e incessante gara di sguardi e per la tattica del misterioso seppur evidentemente imbranato incapace inetto. Le tre i che fino ad oggi tante delusioni han portato nella mia vita. Resomene conto cambio tattica. Non la caco. Non un sorriso non uno sguardo fuori dal necessario, testa bassa determinazione e palle quadre. Spingiamoci oltre. 23 dicembre. La temperatura esterna è di circa un grado centigrado e mezzo della scala celsius. Nella sala d'attesa fuori dagli spogliatoi, tre persone sono in attesa di poter tornare a casa e magari mangiare. Si parla del inutilità irreversibile del tempo quand'ecco due figure escono dall'antro segreto e del quale ogni elemento maschile ha una particolare ,e totalmente falsa, idea. Sorridono e scherzano, la più giovane va dal più giovane degli attendisti e gli comunica che tornerà con un terzo. Con tranquilla e serena flemma non da a vedere il leggero turbamento dovuto all'inutile attesa. Saluta tutti e fa gli auguri, e saluta tutte. Ciò detto non pensate che non fosse felice di andare finalmente a casa. Era sereno felice. Ma .. ma non era finita la serata e per il nostro molti auguri e molti minuti sarebbero dovuti ancora passare. Uscì precedendo la seconda donna di vari metri quando a un tratto. lei, la dama ebbra, una delle otto divinità. Disse semplicemente ma tu non senti freddo con quella magliettina? E lui in quel momento sentì orchestre sinfoniche lupi ululare il proprio amore alla luna pirati cantare a festa, ma non freddo. Atto di machismo o di ribellione al potente inverno che pensa di costringerti in scomodi cappotti. Lettura bivalente e comunque corretta. Non tanto, si sta bene.. sentiva la presenza del necessario sulla sua mappa con la x sopra i luoghi comuni. La scacciò. Non poteva invitarla ad uscire, intanto era stanchissimo e poi aveva il terrore di rimanere senza belle parole. Di parole ne aveva ma quelle belle erano limitate. Proseguì con un sorrisetto e con la consapevolezza di avere di che sognare per settimane.. ma anche qui si scoprì in errore. Lei. Come un pirata in prossimità della terra lanciò quello che venne letto da lui come un tentativo di ammutinamento. Il mare era molto più libero vario eccezionalmente incontrollabile e sconosciuto. Non voleva scendere a terra e figuriamoci se lo voleva lui dall'alto del suo tappeto volante. Disse semplicemente andiamo da qualche parte non mi va di tornare a casa. Era oramai evidente che lei sapeva o sentiva di avere il punto. E lui che aveva giocato chiusissimo fece la peggior chiamata per un giocatore di poker ma forse la migliore per un gambler come lui. E le disse andiamo ti porto in un posto..e nella sua testa forte suonava l'urlo strozzato di Lemmy : I tell you I'm, your man......gamble is for fools but that the way I like it baby I don't wanna live foreverrrrr yaaaaaaaaa!!!!

la serata andò, ma il come, ad oggi, non è dato saperlo.(famo domani,forse)